Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Scape01    03/09/2020    1 recensioni
Per Kristoff, Dirt era molto di piú. In quel videogioco ci intravedeva una passione, un sogno. Amava sfrecciare tra stradine di campagna, tra le foreste innevate svedesi, nella fanghiglia delle strade del Galles o nella ghiaia dei sentieri finlandesi.
La disciplina sportiva conosciuta come Rally e' la grande passione di Kristoff. Dopo un'incontro inaspettato il suo sogno potrebbe diventare realtà...
Genere: Generale, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Rivale

Il viaggio per tornare a casa era sempre stato un momento magico per il ragazzo. Il buio dava quella strada innevata un'atmosfera mistica, l’assordante silenzio era interrotto dai suoi pesanti passi in quella alta e candida neve.

Iniziava la giornata allo stesso modo in cui la finiva: in quel percorso da lui ritenuto mistico. Adorava quel silenzio, quel freddo che contrastava il caldo giubbotto pesante che portava, i pini innevati, immobili ma maestosi. Quel posto gli ricordava l’infanzia, passata in mezzo alla natura.

Iniziò a vedere la sua casa in lontananza.

“Ah, finalmente!” pensò. Era particolarmente stanco quella sera.

Prima di entrare prese dei pezzi legno da una catasta vicino all’entrata e spazzò via la neve che si era depositata su di essa.

Faceva particolarmente freddo. “Stasera nevicherà. Ne sono sicuro.” disse mentre accendeva il camino.

La legna ci mise un po’ ad accendersi e bruciare tutta. Quel camino aveva qualcosa di magico. Nonostante si trovasse in salotto, riusciva a riscaldare l’intera casa. Suo padre gli raccontò che le pietre che lo formavano erano state donate da delle creature mistiche chiamate troll. Kristoff non ci aveva mai creduto, ma gli piaceva vedere che il suo vecchio cercava di farlo vagare nella fantasia.

Kristoff intanto si fece una bella doccia calda, meditando ancora sulla proposta di Lars.

 

***

 

Era ormai tarda sera, e il giovane attendeva che le classifiche si aggiornassero.

“Che strano. Oggi non ha corso...” pensava. Il suo rivale FeistyPants non si era presentato a quel rally virtuale. Kristoff attendeva con ansia quel momento: ogni sera, prima di dormire, si misurava con quel giocatore. Era così abituato a vedere il quel nickname accanto al suo che vedersi da solo in quel mare di altri giocatori era abbastanza strano.

Il giovane si spostò verso la tastiera digitò qualcosa.

“Ehi ciao. Ho visto che oggi non hai corso” scrisse in chat.

Silenzio.

La neve stava iniziano a scendere piano piano, ghiacciando l’ambiente con un nuovo strato di candida e fresca neve.

“?” comparì come risposta. “Chi sei? Ti dovrei conoscere?”.

Kristoff era un po’ deluso da quella risposta. Il suo rivale virtuale neanche lo conosceva. Forse era meglio così. Forse era Kristoff a prendere troppo seriamente la questione. In fondo era solo un gioco.

“AH NO. TU SEI QUELLO SEMPRE ATTACCATO A ME.” apparve sullo schermo. Il ragazzo si emozionò a vedere quella reazione.

“Già. Ti vedo sempre in classifica. Sempre noi due.”

“Ma quanto sei veloce? Quasi ogni volta mi superi di pochi millesimi ahahahaha”

“Ore e ore di pratica. Comunque oggi perché non hai corso? Di solito ci sei ogni sera.”

“Non potevo.”

“Perché?”

“Cose mie. Sto traslocando e avevo tutta la giornata impegnata. Dai, per oggi va così. Forse per questa settimana va così. Non vedo l’ora che finisca tutto.”

“Ah capisco. Buon trasloco allora. Ci vediamo in pista. Mi raccomando non farti aspettare troppo” scrisse Kristoff, prima di disconnettersi e spegnere tutto.

“Grazie. Tranquillo, non rallento mai!” rispose il rivale.

Fu così che il ragazzo riuscì ad attribuire un lato umano a quel nickname. Ciò che prima per lui era solo un nome si era rilevato, in quei cinque minuti di conversazione, una persona in tutti gli effetti, viva e reale.

Kristoff riaccese il computer. Copiò un link e lo invio nella chat di FeistyPants.

“Se hai voglia di fare due chiacchere ti ho passato il mio link Discord”

“Ok, grazie”

Il biondo non lesse neanche quella risposta. Era alquanto emozionato. Era riuscito, nonostante la sua indole riservata, a riuscire di stabilire un contatto con un’altra persona. Solitamente erano gli altri a iniziare la conversazione, ma in quel raro momento si ribaltarono le cose. Era lui, di sua iniziativa, a voler conoscere qualcuno.

Si sentiva strano. Carico, euforico, emozionato. Non riusciva a capire cosa gli stesse passando in mente.

Scosse il capo per fare mente locale e riprendersi, doveva scacciare via quelle sensazioni.

Kristoff si sedette sul caldo sedile, poggio io piedi sulla fredda pedaliera. Avvio DIRT e cercò la pista giornaliera. Doveva battere il primo in classifica.

“Tre minuti e quaranta secondi eh? Scommetto che riesco a batteri di cinque secondi” disse tra sé e sé.

E fu così che si ritrovò in cima alla classifica.

Solo, senza il suo fidato rivale.

Quella vittoria non aveva alcun gusto.

Quella sera andò così. Il ragazzo si sentiva vuoto. Voleva vincere, ma solo se la competizione era giusta, solo se c’era FeistyPants in quella classifica.

Un po’ demoralizzato si lasciò andare. Era talmente stanco che si addormentò su quel comodo sedile, coccolato dal calore che quel magico camino emanava dall’altra stanza.

 

***

 

La sera successiva era alquanto calma. Kristoff era lì, concentrato sul gioco, con i occhi color miele fissi sullo schermo. Le sue mani sudavano sotto quei guanti da pilota, le sue dita iniziavano ad avere i crampi. Le braccia erano abbastanza affaticate: giravano quel pesante volante da un paio d’ore.

Uno squillo interruppe la voce del co-pilota. Qualcuno lo stava chiamando su Discord.

Mise in pausa il gioco, cambio finestra e vide FeistyPants che lo stava aspettando.

Il biondo rimase la fermo. Non se lo aspettava. Quel individuo, conosciuto la sera prima, voleva parlare, conversare con lui.

Accettò senza sapere cosa aspettarsi. Si schiarì la voce e cliccò sul tasto di attivazione del microfono.

“Ciao! Come va, mio rivale?” disse una dolce e vivace voce, con tono di sfida.

Kristoff era pietrificato. Una ragazza era dall’altra parte della linea. Il panico lo immobilizzò per qualche secondo.

“Ehi sei ancora li? Pronto?” disse la ragazza confusa. Il ragazzo non sapeva cosa dire.

“Ehm, ciao,” rispose “ qua va tutto bene. Stavo facendo lo stage giornaliero.”

“Ma ti avevo detto che non avrei potuto giocare questo periodo! Come osi gareggiare senza di me?!” gridò scherzosamente la giovane. Il ragazzo era contento di quella risposta, capiva che la rivalità e il suo modo di vedere un rivale era uguale a quello della ragazza.

“Tranquilla, ci vado piano...” rispose ridendo.

“Ehi non ti azzardare a prendere troppi punti, che poi non gareggiamo ad armi pari!” lo rimproverò.

Entrambi risero e il discorso cambiò.

“Io mi chiamo Kristoff, tu?” domandò il biondo.

“Anna. Piacere Kristoff.”

Passò qualche secondo. Silenzio.

“Non ti ho disturbato vero? Oddio scusa non -” la ragazza iniziò a blaterare.

“No no tranquilla, tanto se non ci sei in classifica non ho niente di importante da fare...” cercò di tranquillizzarla con un tono scherzoso.

“Ah menomale.”

“Già… allora come va di là con il trasloco?”

“Domani dovrei aver finito. Ultimo giro di scatoloni e torno a batterti.” scherzò.

Il ragazzo rise, incredulo di aver trovato una ragazza appassionata del gioco, ma soprattutto del Rally.

“Sai mi piace molto il posto dove mi trasferisco, sembra molto vivace.”

“Ah si? Dove?”

“Vado in una piccola città chiamata Akresund, nella contea di Varmland”

“La conosco! Ci abito praticamente affianco.” rispose incredulo il giovane.

“WOW! Dimmi che è come credo. Ci sono stata un anno fa per le vacanze. A prima vista gli abitanti sembrano molto socievoli, sicuramente più simpatici della metropoli in cui vivo adesso.”

“Dato che conosco solo loro non ho altri termini di paragone... Comunque si, sono molto aperti, forse anche troppo” scherzò.

“Sono contenta. E’ da un po’ che cercavo un posto più rilassato e calmo. Le grandi città non fanno proprio per me. Per fortuna il mio lavoro mi permette di lavorare a casa...”

“Veramente? Di che cosa ti occupi?” chiese interessato.

La conversazione durò per ore e ore, fino a notte inoltrata. I due parlarono di svariati argomenti: iniziarono a conoscersi a vicenda, capire da dove è nata la loro passione per il rally, su i pro e i contro della piccola città e sulla splendida natura che la circondava.

“Lo sai che a febbraio fanno il Rally di Svezia?” domandò Kristoff.

“Certo che sì. E’ anche per questo che ho deciso di trasferirmi lì. Conosco quanto sia culturalmente importante quell'evento nella vostra città. Sembra quasi un dogma!”

“Sei proprio informata! Hai studiato, ti meriteresti un bel voto!” scherzò. La ragazza sorrise.

Silenzio.

“E’ stato sempre un mio sogno poter salire in una vera auto da rally. Non riesco a immaginare l’adrenalina che scorre nelle vene a quelle velocità, il cuore che batte a mille mentre vai a centocinquanta all’ora sulla neve...” sospirò la giovane.

“Già...” in quel momento il ragazzo si bloccò. Nella sua mente si proiettarono immagini del padre che sfrecciava sul ghiaggio a bordo della sua Focus.

Anna continuava a parlare, vagando con la sua mente, a sognare quel senso di velocità e adrenalina che solo quello sport riusciva a dare. Il biondo però non ascoltava, si era chiuso. In quel momento, nei suoi pensieri, stava rivivendo la sua infanzia. Vedeva i grandi salti e le lunghe derapate che solo il suo vecchio riusciva a eseguire. Il piccolo Kristoff si emozionava sempre a veder quelle manovre.

“Ehi Kristoff, ci sei? Pronto?” richiamò la ragazza.

“Ah si… ehm, scusa. Dicevi?”

“Ti ho chiesto se ti va di andare a vedere il rally che c’è a febbraio. Allora ci sei? Oddio, se non vuoi va bene. Lo so che non ci conosciamo tanto, però vorrei -”

Il ragazzo non sapeva cosa dire. “Ehm… fammici pensare. Ti faccio sapere. Ciao.” e chiuse bruscamente la chat vocale.

“Ma che ca...” esclamò la ragazza.
“Sembrava turbato” pensò, preoccupata di aver detto qualcosa di sbagliato.

Entrambi andarono a dormire pensierosi. Lui per quella proposta, l’altra per il trasloco quasi terminato. Di che cosa aveva paura Kristoff?


Note:

Discord: programma di chat vocale, simile a Skype.
Eccoci al secondo capitolo! Il nostro Kristoff é riuscito a conoscere per la prima volta FeistyPants, ovvero Anna! Nonostante tutto il dubbio che ha in mente permane... riuscirá a superarlo?
Grazie per aver letto questo capitolo! Mi raccomando, fatemi sapere!

-Scape01

   
 
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