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Autore: Lita_85    05/09/2020    4 recensioni
Elena Gilbert è all'ultimo anno di liceo, e non ha ancora ben chiaro cosa vuole dalla vita. La sua vita gira in torno ai suoi due vicini di casa Damon e Stefan. Uno l'amore di sempre l'altro il rompiscatole. Riuscirà a capire cosa vuole e non bruciarsi in mezzo a questi due fuochi?
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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 - Oddio ormai sono diventata una balena, non mi entra più niente! - esclamai davanti al mio armadio pieni di vestiti

- Ma stai per avere una bambina! - esclamò Bonnie con dolcezza seduta sul mio letto.

 Era passata una settimana dal incontro con Damon, e non ci eravamo più visti, tranne qualche saluto dalla finestra. Lui lavorava in Smart working da casa sua, quindi non passava più da qui. Mi mancava la sua presenza a colazione, ma forse era meglio così. Quando lui non c'era riuscivo ad essere più razionale. Iniziai a provare un vestito dopo l'altro davanti gli occhi di Bonnie cercando approvazione

- Hai detto a Stefan che non vuoi andare a New york? -

Quella domanda arrivò come una doccia fredda, in realtà avevo provato, ma non ero riuscita ancora a dirgli la verità. Era diventato tutto così difficile, Damon, la bambina, New York. 

- Ho provato Bonnie, ma non so come fare...- 

- Devi farlo, se vuoi rimanere... - 

- Io voglio rimanere...non voglio lasciare Damon. È diventato troppo importante per me..-

- Lo ami? - 

- Bonnie io non lo so...so che provo questa cosa per lui e so che è sbagliato. 

- E chi lo dice?- 

- Tutto quello che fa!  Bonnie è un continuo, devo sempre riprenderlo in tutto! - sistemando il mio vestito. Avevo optato per un vestito in chiffon, sfondo azzurro e con rose rosa sparse.

- Sei meravigliosa.. - disse Stefan entrando in camera

- Ok, io vi aspetto giù - così Bonnie si congedò.

- Non sembro una balena fiorata vero!? - sempre davanti allo specchio
Lui si avvicinò a me, e mi abbraccio da dietro, avvicinando il suo viso al mio

- Sei stupenda - mi fece girare verso di lui, infilò la sua mano tra i miei capelli e mi prese in un bacio

- Adiamo, ci aspettano tutti.. - 

Mi prese per mano, e ci incamminammo verso la Depandace, il sole di quel pomeriggio era caldo e profumava di primavera. Più mi avvicinavo, più sentivo una musica di sottofondo  "All i want" - Emma Bale. Era tutto perfetto, le vetrate piene di ortensie rosa che scendevano dai lati rendeva tutto meraviglioso. Piccoli tavoli con tovaglie rosa pallido con confetti e piccoli Cup cake con granelli di zucchero sopra posizionati in una piattaia. Tutti i nostri amici ci accolsero con un applauso che mi fece emozionare, strinsi la mano di Stefan forte, fino a quando il mio sguardo si posò su di lui. Vicino al tavolo dello champagne con un bicchiere in mano e l'altra nella stampella. Jeans e maglia blu scuro alla coreana lasciata aperta. Mi guardava con i suoi occhi cristallini. Per un attimo tutto quello che c'era intorno a me scomparve. C'era solo lui ed io. Era bello da mozzare il fiato. Per un'attimo pensai di andare verso di lui e baciarlo. Baciarlo come non avevo mai fatto. Un bacio che mi lasciasse senza ossigeno per qualche secondo, e sentire le su mani su di me. Finalmente avevo capito, lo amavo. Lo amavo più di quando avessi mai pensato. Lo desideravo con una forza che non sapevo di avere. Il cuore sembrò esplodere quando lui alzò il bicchiere verso l'alto per salutarci. Lui era lì, pur sapendo che sarei stata con Stefan, lui sopportava tutto questo per me. Ed io non potevo più andare avanti così. Dovevamo dirlo a Stefan. Il problema era che amavo anche lui.
Entrammo nella depandace dove era allestito un piccolo salottino con al centro un tavolo con tantissimi regali per la bambina. Mi accomodai al centro e le ragazze si avvicinarono tutte a me per iniziare ad aprirli. Appoggiati all'entrata Stefan e Damon. Mi guardavano ognuno  a modo suo, Stefan con gli occhi che gli brillavano dalla felicità, Damon con quella nota di provocazione che lo contraddistingue. Ognuno a modo suo mi attirava. Cercai di sviare lo sguardo sui regali e su Caroline che catalizzava  l'attenzione come sempre.

- Ok ferme tutte! Come prima cosa volevo ringraziare i fratelli Salvatore per avermi permesso di rivoluzionare la loro depandace, e poi volevo ringraziare Damon per aver contribuito alla realizzazione di tutto questo! - disse guardandolo sorridendo

Aveva contribuito?! Quindi nel vocabolario di Caroline significava che aveva pagato tutto Damon...-

Lo guardai con sguardo di gratitudine, che rispose con mezzo sorriso e poi vidi lo sguardo di Stefan duro guardarmi.
Abbassai subito lo sguardo. Il mio imbarazzo fu notato da tutti. Anche da Caroline che prontamente disse.

- Ok, ok bando alle ciance! iniziamo, di chi è questo? - afferrando un pacco sul tavolo

( Damon)
Girai i tacchi ed uscì dalla stanza aiutato dalla stampella, abbozando un sorriso mentre davo un sorso allo champagne che avevo in mano.

- È tutto così divertente per te? - 
- Dai Stefan, fatti una risata pure tu - 
- Damon non sfidarmi! - 
- Lo sai che sei diventato monotono? - 
- Hey Hey che sta succedendo qui! - Disse Klaus avvicinandosi

- Damon stava andando via! - Disse Stefan avanzando

- Io non vado da nessuna parte fratellino! - dissi in tono di sfida

- Ok, tu vieni con me - disse prendendo Stefan  per un braccio

Si allontanarono da me, guardandomi in cagnesco, ed io prontamente li salutai con un sorriso e con la mano. Mi guardai intorno e mi sedetti su una panchina posizionata vicino ad un palloncino a forma di unicorno. Ormai la situazione con mio fratello era diventata insostenibile. Ormai mi odiava con ogni fibra del suo corpo, potevo dire la stessa cosa. Lui aveva una cosa che io volevo con tutto me stesso, l'amore di Elena. Ormai Elena era prossima al parto e non avevamo più molto tempo.

(Elena)
Non facevo che pensare a quello che era appena successo, si erano quasi menati poco fa'. Mi sentivo tremendamente in colpa, dovevo parlare con Damon. Mi allontanai con la scusa del bagno, e feci segno a Damon di seguirmi. Un attimo dopo ci trovammo in nel salotto dei Salvatore. 

- Damon devi smetterla! -  cercando di mantenere la calma

- Cosa devo smettere? Elena io non lo voglio fare, io non sono il bravo ragazzo ricordi? Io sono l'egoista, prendo quello che voglio, faccio quello che voglio, mento a mio fratello, mi innamoro della sua ragazza, e la metto incinta!

- Damon non possiamo andare avanti così!-

- Hai proprio ragione! Io non posso più sentirmi in colpa per volerti vicino ogni attimo, non voglio sentirmi in colpa se tocco il pancione e dentro c'è mia figlia! Lo vuoi capire che è mia figlia?! - gridò disperato

- Tua figlia.... - dall'altra parte della stanza Stefan ci stava guardando con gli occhi persi pieni di lacrime non scese

- Stefan... - dissi con un filo di voce
- Cazzo...- disse Damon facendosi cadere sulla poltrona dietro di lui

- È sua figlia Elena?... -  mi chiese con sguardo vuoto

- Stefan io ... -

- Quindi è vero, ti sei scopato la mia ragazza?! - guardando Damon

Damon lo guardò per un attimo e sviò lo sguardo

- Stefan ti prego, non avrei mai voluto che lo scoprissi così! - 

- Mi fate schifo - così dicendo uscì dalla stanza

Mi girai verso Damon con gli occhi gonfi di lacrime e lo implorai di restare lì. Invece io corsi dietro a Stefan

- Ti prego fermati Stefan! Non l'ho fatto apposta credimi... - 

Si fermò davanti alla sua macchina
- Sai, è da tutta la vita che Damon ottiene sempre tutto quello che vuole. L'unica cosa che io avevo e lui no, eri tu. Il tuo amore per me, era la cosa più importante. Invece adesso lui ha anche te... - 

- Stefan mi dispiace... -  singhiozzando

- Non fa niente, voi due infondo siete uguali... -

Entrò nella sua macchina, e stava per andare quando all'improvviso senti acqua calda scendere dalle mie gambe.

- Stefan mi si sono rotte le acque!! - Gridai spaventata 

Il mio grido attirò anche l'attenzione di Damon che era rimasto davanti alla porta di casa. Cominciò ad avvicinarsi, cercando di camminare il più velocemente possibile.
Stefan uscì di colpo dalla macchina e venne verso di me

- Ma è in anticipo! - mi disse prendendomi per le braccia - Ok, ti porto subito in ospedale - replicò con occhi rossi - e tu entra in macchina - rivolgendosi a Damon

Mi aiutò ad entrare, e Damon si posizionò dietro con me. Ingranò la marcia e partimmo.
Iniziai a respirare velocemente, cercando di contenere il dolore

- Ti ricordi al corso pre- parto? Devi respirare con la bocca - disse Damon dolcemente cercando di calmarmi

- Ma certo! Avete fatto anche il corso pre parto insieme, ed io coglione a New York! Pensavo che c'eri andata con tua madre?! - disse con un sorriso amaro

- Fratellino, non mi sembra il momento per buttarci merda addosso, finiamola qui! - disse Damon cercando di restare calmo
- Io con te, non ho neanche iniziato, bastardo! - 

- Vi prego Smettetela! - iniziai a gridare il dolore si faceva sempre più intenso e ravvicinato.
Stefan ci guardava dallo specchietto retrovisore con occhi delusi
Lo avevamo tradito, e aveva tutta le ragioni per essere arrabbiato con noi, lo avevamo deluso su tutti i fronti.

- Damon! - dissi tirando il colletto della sua maglia verso di me

- Hey, Hey calma, va tutto bene, respira...- facendomi vedere come

- No Damon, io non ci riesco! - gridando ancora più forte

All'improvviso Stefan portò la sua mano verso di me

- Stringimi forte la mano Elena...- incoraggiandomi attraverso lo specchietto
Lo guardai per un secondo, e afferai la sua mano, e iniziai a respirare cercando di contenere il dolore 

- Ok, brava così... - disse Stefan girando lo sterzo con la mano che gli rimaneva - Siamo quasi arrivati - 

- Stefan... - dissi con un filo di voce
- Non dire niente ti prego... - continuando a guardare la strada

Amore mio, che cosa ti avevo fatto, non ti meritavo.
Parcheggiò davanti al pronto soccorso, scese dalla macchina e mi caricò di peso. Appoggiai il mio viso sul suo collo, e con il braccio mi aggrappai alla sua spalla. Respirai il suo profumo come se fosse stata una medicina
Mi portò dentro non curandosi di Damon che rimase indietro.
- Qualè l'emergenza? - disse infermiere che si avvicinò a noi
- Si sono rotte le acque! - disse con voce rotta 
L'infermiere prontamente prese una sedia a rotelle per portarmi in sala parto, ma io non volevo lasciare la mano di Stefan.

- Hey.. Elena, io sarò qui...se mi vorrai - 
Così dicendo lo lasciai davanti alla porta dell'entrata con Damon al seguito.


Note: Capitolo Ventuno. Finalmente Stefan ha saputo la verità, e nel peggiore dei modi. Caroline ha acceso la micia che ha fatto scoppiare tutto, e la bambina ha stravolto la situazione,  volendo nascere prima del previsto. Come gestiranno la situazione in ospedale Damon e Stefan? Si prenderanno a pugni tra le corsie? 😅 Ci vorrà Elena al suo fianco? Grazie sempre a chi mi segue ♥️ e alla prossima! 







   
 
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