18/08/2009
3 recensioniTrepak,
thé e caffé ~ Leggera come un fiocco di neve.
Aveva percepito il freddo attraversarle i vestiti, eppure continuava ad osservare incantata lo scenario che la attorniava.
La neve che luccicava, abbagliandola quasi, bianca e candida, liscia.
E non le importava minimamente, in quell'ora eccezionale, di trovarsi a migliaia di chilometri dalla sua casa e dalla sua famiglia. Tutto ciò che affollava la sua mente era fatto di Russia, di sudore e di una manciata di sogni che era riuscita a realizzare, arrivando finalmente a vivere quell'inverno gelido che regnava incontrastato sul paesaggio della meravigliosa e suggestiva Mosca.
- Ehi! -
Bra si voltò di scatto, facendo ondeggiare la chioma di quell'inusuale colore lungo le spalle coperte dal pesante cappotto.
- Ciao, Bra! -
Ed incontrò lo sguardo di Goten, ancora affaticato dalla lunga corsa su marciapiedi ricoperti dalle sottili lastre di ghiaccio per la temperatura perennemente troppo bassa.
Ma non sembrava curarsi del disagio che potrebbe avergli creato - pensandoci bene, Bra non si concentrava mai molto sui sacrifici degli altri - ma appariva piuttosto incuriosita, affascinata ed invaghita di quei luoghi tremendamente meravigliosi, a suo parere, ed abbastanza lontani.
Aveva amato quel desiderio, lo aveva inseguito volendone, con tutta se stessa, la realizzazione, un giorno o l'altro. Ed ora che finalmente era la spettatrice, sotto quel palco di morbidi fiocchi di neve, danzanti tra i pallidi raggi sole, non aveva nemmeno idea di cos'altro ci fosse da poter bramare.
- Com'è andato il viaggio? -
Non aveva nemmeno avuto il tempo e la possibilità di rispondere al suo saluto, che Goten, col suo socievole modo di comportarsi, l'aveva abbracciata e le aveva rivolto la prima di una lunga serie di domande.
- Benissimo, ti ringrazio. Forse un po' stancante, ma non importa affatto! -
E lei lo aveva visto illuminare la scena, sorriderle, riscaldando un po' di quell'atmosfera.
- Sono felice che tu sia qui. - le aveva risposto.
Probabilmente, aveva un debole per lei. Anzi, quasi sicuramente era così. Ma Bra aveva sempre preferito far finta di niente, non per evitare di complicare le cose e rovinare un'amicizia, ma perché non era mai stata abituata a dover dare troppo peso agli altri.
- E' strano che mia madre non abbia ancora telefonato, urlando istericamente di rientrare a casa. - ammise, con un accenno di paura e di rimorso, in fondo al cuore.
- Non le hai detto nulla? -
- Perché avrei dovuto? Sai benissimo cosa ne pensa mio padre. Di solito me la dà tutte vinte, ma questa volta è più caparbio. -
E lui la vide sospirare, capendo in quel momento quanti pensieri contrastanti affollassero la sua mente.
Forse era come una bambina che ha sognato di vivere in un mondo di favola per tutta la vita, ma che mai può realizzarlo, quel desiderio. Fino a che non sceglie di rischiare, lasciandosi alle spalle il resto.
- Non mi può impedire di ballare. Io sono la tua Clara*, te ne sei dimenticato? -
Bra gli rivolse un sorriso radioso e solo in quel momento Goten si accorse di quanto quella ragazza, con la sua testardaggine, fosse simile ad entrambi i suoi genitori - o probabilmente, un mix ancor più pericoloso e forte.
Semplicemente, l'avrebbe tenuta per mano, avrebbe sopportato i suoi difetti ed assecondato i suoi vizi, prima di ballare con lei il più onirico tra i passi a due.
* Clara è il nome della protagonista de Lo Schiaccianoci. Una bambina che sogna di viaggiare in un mondo magico, per dar vita al suo amato giocattolo.