“Cappello di paglia” per Tutti Al Mare @ fanfic_italia, assieme alla meravigliosa & autopromptata caratteristica alla base della serie tutta, che dico!, alla base dell'Arte, di D'ni, di... ok, ok, “Sagome di animali” per Quel certo non-so-che @ True Colors. Nel senso dell'enigma d'ingresso di Tay. '_' Credo che il suo nome ufficioso sia Stone ring puzzle, ma che ci volete fa', per me restano Bbbbbiglie colorate & Sssssagome di animali (detto con voce da annunciatore radio) e non c'è Iron waffle che tenga a farmi cambiare definizione - anche se quest'ultimo è bellissimo!


Disclaimer: Gli avvenimenti narrati sono frutto di fantasia. Non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere delle persone descritte né offenderle in alcun modo. Se possibile, anzi, il tutto è da intendersi come tributo di affettuosa stima.







Il volto dell'occhio di legno





Riti di passaggio. Rito del passaggio. Spazi intermedi. Come quelli delle carrozze nei lunghi viaggi, in cui non si respira l'aria della partenza né quella dell'arrivo, in cui i timori s'acquietano o ad ogni modo mutano, come muta chi vi trascorre il suo tempo.
Un Libro di Collegamento però non è una carrozza. Mi scaricò su Myst spaesata come un'emigrante, con due borse immaginarie in mano e lo stesso turbinio di pensieri di nulla importanza che mi accompagnava alla partenza, su tutti “Cos'è?” e “Si muove!”.
Avevo anche un cappello di paglia in testa, che mi sembrò male adattarsi alle forme ordinate, grigie e fresche dell'isola. Come un pezzo di casa che mi avesse seguita in quel nuovo mondo. Così, guardando il secondo sotto il ricordo della prima, trovai il mio spazio di trasformazione. Lo trattenni da una ratta fuga al primo refolo di vento sugli scogli di Mechanical. Me lo calcai in fronte per non vedere certi orrori appesi alle pareti e strinsi forte la tesa sulle orecchie nel riconsegnare al libro blu quella che credevo essere l'ultima pagina da esso strappata.
C'è poi da dire che mi sembrava servisse a non far uscire i pensieri.

Sono passati molti giorni da allora. Le idee entrano ed escono a fiotti dai suoi intarsi sfrangiati e capita sempre più spesso, sotto questo cielo che muore avendo già trovato i colori del Paradiso, che seduta ai margini del sentiero me lo tolga per riflettere meglio. O anche solo per guardarmi intorno.

Due, tre, quattro, cinque, traccio col dito sul taccuino. Insetto, rana, dinosauro, balena. Ma dell'elusivo primo occhio cosa posso dire? Che è in acqua e non fa rumore e quindi è un pesce. Purtroppo non basta. Le isole mi nascondono questo e almeno un altro segreto e ho il sentore che ogni altro luogo, ogni idea, ogni leva orbiti ai loro confini. Finché non sentirò Riven con ogni mia fibra – finché non respirerò al battito dei suoi due cuori – temo che non riuscirò a intravedere lo scatto con cui tutto andrà al suo posto, come un altro meccanismo ben oliato.

Non posso più portare 'casa' con me.

Serve un saluto, quindi, un ultimo rito prima di proseguire. Voglio che sia un dono di simmetria a questo mondo storto e al contempo uno slancio che mi guidi per la via.
Il cappello giace a rovescio su uno dei tanti funghi azzurrini della foresta, fermato da stecchi come su un poroso puntaspilli. La sua tesa floscia ricade sui lati e così i due capi del lurido nastro che un tempo ne era il vanto. Li sposto e li riaggiusto finché la loro forma non mi soddisfa. Poi cerco una felce grande metà del suo diametro, la soppeso, ne rifilo i bordi secondo il mio bisogno e con l'aiuto di un ramo lungo e sottile la fisso in diagonale nel fungo, così che spunti appena sopra il bordo di paglia.
Se solo avessi con me una lanterna, la sagoma di un piccolo dinosauro acquatico verrebbe proiettata sulla lama della daga di pietra.

Ora è parte dell'Era, come presto lo sarò io.













@ cappello di paglia: la mia Straniera ha un cappello di paglia da quando mia mamma ha aggiunto la sua personale rifinitura al mio instant-cosplay della scorsa Lucca. <3 Per questo, quando ho visto “Cappello di paglia” come prompt su Fiffi, ho saputo che DOVEVO scrivere di Myst... anche a costo di arrampicarmi sugli specc*cough*. Niente, niente. Dicevo.
@ due cuori: Gehn e i ribelli, cui si devono le due catene di enigmi, ognuna col suo percome e il suo perché.
@ sagoma: Il sunner è in effetti l'unico animale che non ha una sagoma associata all'occhio – e un cappello con una tesa fatta in un certo modo, il nastro in un certo modo e una testa di felce potrebbe in effetti somigliarci abbastanza. Ha!
@ dono di simmetria: appunto il dare una sagoma all'animale che non ce l'ha!