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Autore: flyerthanwind    23/09/2020    2 recensioni
Rose Weasley.
Saccente, orgogliosa, Grifondoro.
Scorpius Malfoy.
Saccente, orgoglioso, Serpeverde.
Cosa succede quando Hermione e Asteria decidono che le due famiglie più differenti dell'intero Mondo Magico devono andare d'accordo?
E cosa succede quando Voci oscure mettono in pericolo i giovani studenti di Hogwarts?
Di cugini impiccioni, balli in maschera disastrosi e aitanti Cavalieri misteriosi.
Di Voci ignote, misteri impenetrabili e attacchi potenzialmente mortali.
Essere adolescenti non è mai facile; essere adolescenti ad Hogwarts... beh, mette decisamente a rischio la salute mentale -e anche quella fisica, ma questo Rose Weasley proprio non poteva prevederlo!
Perché è scientificamente provato che ad Hogwarts ogni vent'anni deve accadere qualcosa...
Dal testo:
Era rabbia verso una società che l'aveva sempre esaltata solo per il suo cognome e verso una società che l'aveva sempre condannato solo per il suo cognome. Una società retrograda, incapace del progresso, in cui le vecchie radicate convinzioni sono dure a morire e in cui i buoni sono sempre i buoni e i cattivi non posso cambiare mai idea, ma quei due erano decisi a dimostrare il contrario, pur senza saperlo.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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La rivelazione

Rose Weasley era stata convinta, da sempre, di essere una persona decisa. Lei sapeva cosa voleva e cosa non voleva, le materie interessanti e quelle che al terzo aveva scartato, i GUFO in cui aveva voluto prendere Eccezionale e quelli in cui si era accontentata di Oltre ogni previsione, i maglioni che avrebbe indossato e quelli che sarebbero finiti nel dimenticatoio, le persone di cui amava circondarsi e quelle di cui voleva solo liberarsi.
Non si era mai arrogata la presunzione di definirsi normale, d'altronde era una strega e normale non lo sarebbe mai stata, ma con la nevrotica e petulante Hermione Granger come madre e l'impetuoso e piantagrane Ronald Weasley come padre aveva bruciato qualsiasi possibilità. A volte aveva anelato alla calma e al benessere che mostravano le sue compagne di dormitorio, ragazze qualunque con una vita qualunque, ma essere una Weasley aveva anche una miriade di pregi.
Escludendo, ovviamente, gli occhi azzurri, i capelli lisci e l'altezza sovrumana, caratteristiche che non l'avevano minimamente riguardata, aveva il suo clan, leale e sempre a disposizione per qualunque evenienza, dalla voglia di non trascorrere l'uscita ad Hogsmeade da sola alla necessità di marinare le lezioni o farsi passare un compito. E poi, essendo una Weasley, non era mai stata vittima degli scherzi di James e Fred.
Si era sempre ritenuta fortunata di essere nata in quella famiglia, ma mai come in quel momento avrebbe voluto rinnegarla.
Era sulla Torre di Astronomia, protetta da ogni sorta di incantesimo; attendeva Scorpius, un Malfoy, e si sentiva terribilmente in ansia. Sapeva che necessitavano di parlare delle indagini che stavano conducendo, nonostante gli indizi fossero pressoché nulli, ma la sua voce scarseggiava e la sua indole nevrotica stava per avere il sopravvento.
Il problema era -ma non l'avrebbe mai ammesso- che Scorpius le faceva un determinato effetto. Osservarlo nel suo stato di trance era in grado di calmarla come nemmeno una caraffa di camomilla di nonna Granger era stata mai in grado di fare; a volte sentiva il bisogno di subire una scarica elettrica, così si avvicinava e attendeva che i loro corpi si sfiorassero involontariamente per ricevere la sua anelata dose di piacevoli e bollenti brividi. Rose non l'avrebbe mai ammesso, ma Scorpius iniziava a piacerle e lei non era più in grado di controllarlo.
«Rose» sussurrò, entrando nell'abitacolo e giungendo nel piccolo anfratto in cui erano soliti rifugiarsi da occhi indiscreti. Era però inquieto, agitato, incapace di stabilizzare il suo battito cardiaco.
Che sia nella mia stessa situazione?” fu il primo pensiero che le balenò in testa.
«Dimmi» pronunciò fermamente lei, tentando di non spezzare la voce, ma il ragazzo non parve accorgersi dell'immensa fatica di cui necessitò. Si accasciò a terra di fronte a lei e chiuse gli occhi, raccogliendo la testa tra le gambe in un gesto che non gli era proprio e non si confaceva alla maschera aristocratica che mostrava in pubblico.
«Mentre venivo qui ho sentito un gruppo di persone discutere animatamente. Qualcuno, sicuramente una ragazza, stava piangendo, e altre persone parlottavano. Poi la Voce -fece una pausa, a sottolineare l'intensità delle parole- ha detto che arrivati a quel punto non ci si poteva più tirare indietro perché c'era troppo in ballo» sciorinò quelle parole velocemente, con quell'unica pausa che accrebbe solamente la tensione. Rose non sapeva cosa dire, era pietrificata come la notte in cui la Voce le aveva inflitto un incantesimo di Pastoia.
«Stanotte attaccheranno di nuovo» disse a bruciapelo, gettando la notizia tra loro in mezzo all'angoscia e allo sconforto, nello stesso modo in cui si lasciano cadere i galeoni su un tavolo per una scommessa.
Quella notte erano di turno in quanto prefetti, entrambi, e in un tacito accordo avevano acconsentito a sventare quell'ennesimo attacco.
«Ma come fanno a sapere che stanotte qualche purosangue se ne andrà in giro per il castello?» domandò Rose a nessuno in particolare. Molte volte, durante le ronde, non avevano trovato studenti fuori dai dormitori, complice anche il fatto che Hogwarts non fosse particolarmente ospitale a tarda ora.
«C'è un appuntamento o qualcosa del genere» spiegò Scorpius, scuotendo la testa come per scacciare un brutto pensiero, ma senza riuscirci.
«Rose, qualcuno ha parlato, in mezzo a quel gruppo» iniziò, apparentemente calmo, ma con le gambe che fremevano accanto a quelle della ragazza. «Ha detto che si sarebbe occupata di tutto lei».
«Lei? Era una ragazza quindi?» domandò lesta Rose, abile nell'individuare anche i particolari più sfuggevoli. Questa sua caratterista l'aveva sempre favorita nella maggior parte delle cose, ma nei rapporti umani poteva sembrare che avesse atteggiamenti da stalker. Ad esempio, osservare che la velocità con cui Scorpius si passava una mano tra i capelli era indice del fatto che fossero lisci e setosi non faceva altro che aumentare il suo bisogno fisiologico di affondarci le dita dentro. E chiaramente non avrebbe mai potuto –né dovuto!- farlo.
«Era Emma» disse sicuro, senza pensare a riflettere ed entrare in quello stato di trance che era salvifico per entrambi. La Rossa sembrò concentrarsi per ricordare tutte le Emma alunne della scuola, ma una pulce nell'orecchio non accennava a scomparire.
«La tua compagna di stanza» sentenziò infine Scorpius e a Rose sembrò che il mondo le stesse crollando addosso.
Il suo corpo stanco, provato dai numerosi pasti che continuava a saltare, non sembrava in grado di reggerlo un secondo di più e la rossa necessitò di uno sforzo sovrumano per non lasciarsi andare allo shock e mantenersi vigile mentre la sua testa appariva improvvisamente troppo leggera.

N.d'A.
Sono stata crudele eh? Non potete dire che non vi ho avvertito, avevo lasciato qualche indizio sparso qua e là... Ve n'eravate accorti?
Comunque, il titolo del prossimo capitolo sarà "Cenerentola", di cosa tratterà secondo voi? Sono aperte le scommesse!
Luna Freya Nives
   
 
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