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Autore: TsukikageShawn    23/09/2020    1 recensioni
Storia partecipante alla challenge di Carachiel - Finis Coronat Opus.
Il nostro protagonista preferito racconta da come ha scoperto di essere padre alla nascita della figlia. Un'avventura piena di emozioni e di sorprese, tutte incorniciate da otto finali che nessuno penserebbe che potessero essere di un'unica storia.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kotori /Tori, Nuovo personaggio, Rio, Yuma/Yuma
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Il re coraggioso e la bellissima regina siete tu e la mamma? E sono una principessa? E che fine ha fatto la paladina? La conosco?» chiese mia figlia tutto d'un fiato.

«Piano con le domande, ci sto per arrivare.»

«Scusa papino, continua.»

«Ritornati a casa dal viaggio di nozze…»

Ci ritrovammo in un ambiente puramente natalizio. Lily - la nostra robottina delle pulizie - aveva addobbato casa con luci e ghirlande, e l'albero di natale si eregeva nel soggiorno occupando una bella porzione di spazio.

Dalla finestra si intravedevano i fiocchi di ghiaccio scendere con tanta grazia e leggerezza. L'asfalto si era magicamente colorato di bianco e si sentivano le voci allegre dei bambini che giocavano con la neve.

Dopo un paio di giorni spesi nel disfare le valigie e corspargere la casa con tutti i souvenir che avevamo comprato, mi venne un'idea.

«Cioccolatino perché non organizziamo una festa per Natale? Qui, a casa. Così possiamo passare una serata in famiglia ed annunciare la bellissima notizia.»

«Questa è un'ottima idea, vedo che nella tua testa ce ne sono di meno folli» rispose mia moglie scompigliandomi i capelli.

 

La sera di Natale, amici e parenti si erano riuniti a casa nostra, portando dolci e doni ben impacchettati. Dopo il cenone, ci sistemammo tutti nel salone a conversare e scartare i regali. Richiamai l'attenzione di tutti e lessi il discorso che avevo preparato in precedenza. Ringraziai tutti gli ospiti per la loro presenza e come uno stupido iniziai a piangere. Allora gettai alle mie spalle il foglio con il discorso e urlai a tutti che sarei diventato padre.

In quel momento si scatenò l'inferno, venni scaraventato a terra da una mandria di parenti fin troppo eccitati e i miei amici avevano accerchiato Tori riempendole di domande. Da lontano la paladina ci guardava sorridendo mentre parlava al telefono. Suo fratello Shark mi aiutò ad alzarmi e mi diede una pacca sulla spalla, mentre mio padre aprì una bottiglia di spumante e tutti insieme bindammo alla nuova nascita.

Rio fu la prima andarsene, da quando aveva iniziato quel lavoro top secret non ci vedevamo quasi mai. All'inizio tutti eravamo curiosi, ma lei ha sempre tenuto la bocca cucita e abbiamo dovuto accertarlo. Dopo aver salvato il mondo ci eravamo avvicinati molto, mi aveva aiutato a superare la mancanza di Astral - che poi è tornato a trovarmi con un nuovo aspetto da umano.

Quest'ultimo rimase a dormire a casa nostra, come faceva tutte le volte che veniva a trovarci. Passammo il tempo a perderci nei ricordi e a prenderci in giro, mentre due piccoli astrali scorazzavano per la casa.

«Com'è essere padre? Non credo di essere pronto alla vita da genitore» chiesi ad Astral, mentre osservavo le due pesti sperando che non distruggessero niente.

«È una sensazione bellissima. Yuma nessuno è mai pronto per essere genitore, nessuno ti insegna come esserlo. Imparerai strada facendo, come è successo a me.»

Il mio amico si alzò dal divano per portare i figli a letto e rimasi da solo con la mia consorte. Anche lei non era pronta a questo enorme cambiamento, ma lo avremmo affrontato insieme.

Dopo le festività iniziammo a sistemare la stanza del bambino con l'aiuto di tutti. Le ragazze si occuparono di comprare i giochi e di scegliere i mobili. Invece, io e i ragazzi ci occupammo di trasportarli e sistemare la stanza. La fatica si sentiva ma riuscivamo a non pensarci, passavamo il tempo a conversare e a giocare come quando eravamo ragazzini. Tori ci proibì di duellare e quindi ci accontentavamo dei giochi di ruolo. Le nostre armi erano rulli e pennelli, con cui combattevano e ci sporcavano di stucco. Mia moglie non era contenta perché le pareti si riempivano di macchie e ci toccava sistemarle tutte le volte.

Verso il quinto mese scoprì che sarebbe nata una bellissima principessa e di conseguenza le pareti della stanza divennero rosa. Un po' mi dispiaceva che il nostro lavoro era terminato, era così divertente passare del tempo con i miei amici. Con i nostri lavori era difficile vedersi come in passato, ma riuscimmo a continuare i nostri giochi al parco.

Ogni sera, quando tornavo dall'ufficio, trovavo sempre una scusa per entrare nella nuova stanza. Tori mi seguiva e passavamo le serate a pensare al nostro futuro come genitori. La stanza era spaziosa e i mobili in legno di quercia si abbinavano perfettamente al colore rosa delle pareti. La culla era disposta al centro della stanza e dal soffitto pendeva un lampadario decorato con perle e conchiglie. Mi aveva sempre attirato, sentivo che c'era qualcosa di importante che avevo dimenticato.

Un mese prima del parto quel dettaglio importante tornò alla mia mente, il braccialetto di perle che io e mia moglie avevamo lasciato a New York. Recuperarlo sarebbe stato impossibile, il lavoro mi impediva di partire e Tori non poteva con il pancione. Nei giorni seguenti ascoltai per errore una chiamata di Rio. Il suo interlocutore le aveva detto che doveva partire per una missione segreta e sarebbe stata a New York. Il destino mi aveva fatto un gran favore, mi bastava convincerla a portarmi con lei e tutto si sarebbe risolto.

Fu molto difficile, non faceva altro che ripetermi che non potevo venire, che il suo lavoro era top secret e che non avrei dovuto origliare la sua telefonata. Ma non mi sarei dato per vinto…

E infatti recuperai il braccialetto. Quando tornai a casa, Tori non si era accorta di nulla. Dormiva beatamente sul nostro letto. Lasciai il gioiello nella culla e rimasi a fissarlo per un po' prima di andare a dormire.

Dalla finestra stavano filtrando i raggi del sole per posarsi pigramente su una parete completamente nuova. Nuova come tutto il resto della stanza, dei mobili, della nostra vita.

 

 

 

Angolo autrice

Ecco il secondo capitolo, mi dispiace che sia più corto del primo. Ma niente panico, i prossimi capitoli saranno più lunghi ed avvincenti. Preparate i pop corn, nei prossimi capitoli Yuma ci racconterà come è riuscito a recuperare il tesoro.

Prossimo capitolo - Piano "Recupero"

   
 
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