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Autore: TsukikageShawn    16/09/2020    1 recensioni
Storia partecipante alla challenge di Carachiel - Finis Coronat Opus.
Il nostro protagonista preferito racconta da come ha scoperto di essere padre alla nascita della figlia. Un'avventura piena di emozioni e di sorprese, tutte incorniciate da otto finali che nessuno penserebbe che potessero essere di un'unica storia.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kotori /Tori, Nuovo personaggio, Rio, Yuma/Yuma
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«È l'ora della nanna, stasera ti racconterò la storia di un re coraggioso, della sua bellissima regina e di una paladina dall'enorme saggezza.»

Credo sia il momento di raccontarle questa storia, in fondo è nata proprio da lei. Mi siedo sul letto accanto a lei, le lenzuola rosa spiccano con la sua pelle ambrata e le sue guance rosee la rendono così adorabile. Tra le sue braccia ha un unicorno di peluche, non lo lascia per nessuna ragione al mondo, non dorme senza.

Dalla finestra si intravede la luce delle stelle che si riflette sulla chiave che porto al collo, il metallo dorato mi ricorda il mio amico alieno. Quando la mia principessa sarà più grande mi toccherà raccontargli la sua storia, prima o poi dovrà sapere che il suo zietto preferito non è umano.

Ok, è il momento di cacciare una voce seria, come i narratori dei trailer dei film.

«Tutto iniziò il giorno del loro matrimonio…»

Ero così emozionato che non riuscivo a trattenere le lacrime, non riuscivo ancora a crederci che tra pochi minuti sarebbe diventata mia moglie. Se al me del passato avrebbero detto che all'età di ventiquattro anni avrei sposato la mia bellissima amica d'infanzia non gli avrei creduto, ero solo un ragazzino che ne combinava di tutti i colori… Beh nulla è cambiato da allora, sono solo cresciuto ma rimango sempre un pasticcione.

Puoi baciare la sposa, mi disse il celebratore delle nozze. Di certo non me lo farò ripetere due volte.

Ed eccoci al ristorante, nonna aveva ragione. Questo posto è magnifico, sembra di essere in un castello. Al nostro arrivo ci hanno incoronato re e regina della festa e siamo stati accolti con enorme gioia. Abbiamo mangiato, ballato, e si… abbiamo alzato il tasso alcolico un po' tutti. È stato divertente e anche imbarazzante: il mio testimone non è riuscito a conquistare la paladina dall'enorme saggezza e si è consolato con il buffet, la bellissima regina ha lanciato il bouquet addosso al cameriere che è caduto sul giullare di corte e il dj ha vomitato sulla console.

Alla fine della festa gli ospiti sono tornati nelle loro abitazioni e io e la mia dolce metà ci siamo accomodati nella stanza a noi riservata. E lì abbiamo passato la prima notte insieme, come marito e moglie.

Il giorno dopo siamo partiti per il viaggio di nozze, una crociera attorno al mondo alla scoperta di nuove culture e tradizioni - come faceva mio padre prima di andare in pensione - e … souvenir, anche quelli sono importanti. Non dimenticarlo.

Di tutte le città che abbiamo visitato, New York rimarrà la più bella in assoluto. Non per il fattore estetico, ma per qualcosa di più profondo, che ti lascia senza fiato e ti fa sorridere. Prima di arrivare alla grande mela, c'è stato un evento piccolo e innoquo che può sembrare insignificante, ma non lo è.

La nave attraccò al porto di Mumbai, capitale dello stato del Maharashtra in India. Passeggiando per la città incontrai una donna anziana con un carretto di souvenir, tra le varie canfrusaglie c'era un cofanetto di legno intagliato e decisi di comprarlo. Al suo interno c'era una bellissima conchiglia con un braccialetto di perle tra le sue valve. In quel momento mi sentii in colpa, quel cofanetto valeva molto di più di quanto lo avessi pagato. Ma quando mi girai, la venditrice non c'era più.

Quell'avvenimento perse la sua importanza fino al nostro arrivo a New York. Era l'anniversario del nostro fidanzamento e, come ogni anno, io e la mia bellissima regina ci scambiamo un dono in segno del nostro amore. La sera stessa stavamo passeggiando sulla spiaggia, un viaggio fatto di dolci sguardi e soffici baci. Stranamente eravamo soli, non c'era nessuno che potesse disturbarci.

Il mare era calmo e silenzioso, in attesa di quello che sarebbe successo. La mia consorte prese il telo da mare dal mio zaino e lo stese sulla sabbia dorata, che rifletteva la luce della luna piena. Presimo posto e osservammo il cielo stellato, in cerca delle costellazioni più strane. Il momento era così perfetto - mai quanto la mia sposa, ovviamente - e capii che sarebbe stato l'occasione giusta per darle il mio regalo.

«Mia bellissima regina, oggi è un giorno speciale e di conseguenza le ho fatto un bellissimo regalo che sarà in grado di mettere in risalto la sua eterna bellezza» le dissi baciando la sua candida mano. Ti dirò la verità, questa frase l'ho trovata in un libro romantico, spero solo che non l'abbia letto.

«Ma hai mangiato un dizionario per cena? Questa frase non è da te, caro» rispose ridendo sotto i baffi.

«Non importa, buon anniversario amore.»

Presi il cofanetto di legno dal mio zaino e glielo porsi. Il suo viso si illuminò quando scoprì il suo contenuto. Subito indossò il braccialetto e mi riempì di coccole.

«Tu lo sai quanto ti amo, ma il nostro anniversario è domani.»

«Domani?»

La guardai stranito per un intero minuto, nella mia testa c'era una gran confusione. Ma poi mi vennero in mente le parole che mi disse la paladina prima di partire: "non dimenticare il fuso orario testone, secondo il giro turistico che farete, devi mettere le ore indietro all'orologio, quando arrivi in America sarai un giorno indietro rispetto a noi". In quel momento scoppiai dalle risate, sulla nave ce lo ripetevano sempre.

«Scusami, hai ragione. Quindi devo aspettare qualche ora prima di ricevere il mio regalo?»

«Non fa niente, il tuo regalo ci sta seguendo da ben due settimane…»

Sorrideva, sorrideva della mia ignoranza. Non avevo capito cosa significasse, cos'era il mio regalo. Feci mente locale di tutto quello che era successo nelle ultime due settimane: la nave era attraccata in varie città americane, le visitavamo e tornavamo a bordo per partecipare ai vari eventi organizzati e tornavamo in camera a dormire e a fare… altro, senza dimenticare i vari pasti. Non era successo niente di particolare in quelle due settimane, ma allora cosa era questo misterioso regalo che ci seguiva?

La scrutai in cerca di un indizio, che tardava ad arrivare. Lei continuava a sorridere ed aspettare che arrivassi ad una conclusione. Ma l'unica che mi passò per la testa era quella di arrendermi e così feci.

«Ok, mi arrendo. Non farci l'abitudine.»

La vidi avvicinarsi, sempre di più. Le sue labbra semichiuse puntavano dritte al mio orecchio sinistro e la sentii sussurrare qualcosa che non mi sarei mai aspettato.

Era incinta, aspettava un bambino ed io ero il padre, ovviamente. Il mio viso si trasformò in una fontana. Piangevo, piangevo di gioia, sarei diventato padre.

«Questo è il regalo più bello che mi potessi fare, ti amo Tori.»

«Anche io Yuma.»

Non riuscivo a smettere di piangere, la mia mente viaggiava nei vari ricordi di me e mio padre. Mi dicevo che dovevo essere come lui, è sempre stato il mio modello d'ispirazione ed io non potevo essere da meno.

Tori mi riportò nel mondo dei viventi ed iniziò a fantasticare sul sesso del bambino, lei voleva una femmina ed io un maschio. Ma una cosa era certa, avrei amato mio figlio/a con tutto il mio cuore.

Chissà cosa ne penserà Astral, presto avrà un nipotino. Di sicuro non è uno di quei parenti che non fa altro che viziare il nuovo arrivato. Spero solo che non si metta a fare il maestro e riempirgli la testa con le sue tradizioni e usanze - come ha fatto con me -. Alcune sono proprio assurde…

«Tesoro ti ricordi di quella strana usanza che ci ha raccontato Astral? Quella sulla nascita dei bambini.»

«Seppellire un ogetto di valore in fondo al mare e riprenderlo quando sarà nato il bambino, e poi donarglielo come segno di buono auspicio. Non dirmi che ci vuoi provare.»

«Perché no, Astral ha gli orecchini e nostro figlio avrà un bel braccialetto di perle.»

«Prima me lo regali e poi vuoi seppellirlo nell'oceano, ho sposato l'uomo più pazzo del mondo!»

«Pazzo di te.»

Senza esitare, Tori si tolse il braccialetto dal polso e lo mise nel cofanetto. Insieme ci tuffammo in mare e lo nascondemmo sotto la sabbia tra due enormi scogli ben fissati sul fondo, lontano dalla costa. Questa trovata era pessima, ma all'epoca non ci pensammo. Porci il problema del recupero non ci passò per la testa, la stavo contagiando piano piano con le mie idee folli, ma lei non faceva altro che appoggiarle ed aiutarmi attivamente.

Averla accanto è stata la miglior scelta della mia vita.

Quella notizia sconvolse la nostra serata, ma in fondo in un minuto, a New York, possono cambiare molte cose.

 

 

 

Angolo autrice

Benvenuti nella mia storia!

Bene, c'è bisogno che mi presenti. Mi chiamo Shawn e questa è la mia prima long, scritta per la challenge di Carachiel. Questa challenge era pensata per creare una one shot con un finale prestabilito, ed io che sono l'eterna indecisa ho creato una storia che li contenesse tutti.

Quindi… o non sto bene con la testa o sono un genio XD.

Prossimo capitolo - Il tempo che passa

 

(Il testimone, il giullare di corte e il dj siete liberi di scegliere chi possano essere, non sono importanti per la storia.)

   
 
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