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Autore: flyerthanwind    26/09/2020    1 recensioni
Rose Weasley.
Saccente, orgogliosa, Grifondoro.
Scorpius Malfoy.
Saccente, orgoglioso, Serpeverde.
Cosa succede quando Hermione e Asteria decidono che le due famiglie più differenti dell'intero Mondo Magico devono andare d'accordo?
E cosa succede quando Voci oscure mettono in pericolo i giovani studenti di Hogwarts?
Di cugini impiccioni, balli in maschera disastrosi e aitanti Cavalieri misteriosi.
Di Voci ignote, misteri impenetrabili e attacchi potenzialmente mortali.
Essere adolescenti non è mai facile; essere adolescenti ad Hogwarts... beh, mette decisamente a rischio la salute mentale -e anche quella fisica, ma questo Rose Weasley proprio non poteva prevederlo!
Perché è scientificamente provato che ad Hogwarts ogni vent'anni deve accadere qualcosa...
Dal testo:
Era rabbia verso una società che l'aveva sempre esaltata solo per il suo cognome e verso una società che l'aveva sempre condannato solo per il suo cognome. Una società retrograda, incapace del progresso, in cui le vecchie radicate convinzioni sono dure a morire e in cui i buoni sono sempre i buoni e i cattivi non posso cambiare mai idea, ma quei due erano decisi a dimostrare il contrario, pur senza saperlo.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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Cenerentola

Passi concitati si alternavano a borbotti sinistri in un anonimo corridoio di Hogwarts. La finestra incantata era spalancata e alcune goccioline di pioggia si infrangevano contro il pavimento anziché sbattere contro il vetro. Ormai tutto era pronto e ogni cosa sembrava andare per il verso giusto: non c'erano Prefetti o professori tra i piedi e il luogo isolato avrebbe permesso l'inizio di una nuova era per il Mondo Magico; la fine di una Purosangue avrebbe decretato l'avvento di un mondo migliore, puro, adatto alla convivenza tra maghi e babbani e aperto al dialogo.
Un mondo migliore per dei maghi migliori, bastava solo iniziare a radunare le truppe.

⊰·⊱

«Rose, sei proprio sicura?» domandò ancora una volta Scorpius, eccessivamente preoccupato per un piano che era stato lui a ideare.
«Certo, sono sicura e pronta: ho la mia bacchetta e la mappa di James» ripose la ragazza, mostrando al suo partner in crime -ormai era quello il loro nome in codice- rispettivamente l'una e l'altra mano.
«Io non credo sia una buona idea» rettificò nuovamente il biondo, continuando a percorrere la Torre di Astronomia in tutta la sua lunghezza.
«Scorpius, guardami» gli ordinò la ragazza, scrollandogli le spalle. Il gesto parve farlo rinsavire, e fissò i suoi intensi occhi azzurri in quelli nocciola dell'altra. Erano grandi e liquidi, quasi trasparenti, ma il gelo che parevano emanare era calore all'altezza del basso ventre per la Rossa, stupita di tutte quelle nuove emozioni che non era in grado di controllare e che avrebbe voluto eliminare per sempre.
«Andrà tutto bene, hai pianificato ogni cosa» lo rassicurò, senza riuscire ad evitare che la voce tremasse per un attimo. Ma Scorpius poteva capirla, si stava gettando a capofitto in un'impresa probabilmente mortale, in uno scontro con uno psicopatico che quasi certamente l'aveva inserita tra le sue vittime, rischiando la vita per lui che era inerme, controllore della scena dall'esterno.
«No senti, dobbiamo dire tutto al preside» riprese a camminare, passi lunghi ma svelti, a percorrere di nuovo l'intera Torre
«Ma sei impazzito?!» lo redarguì Rose, ormai convinta di ciò che stavano per fare. Dovevano andare immediatamente o non tutto sarebbe filato liscio come avevano programmato; purtroppo gli errori non erano stati previsti nella pianificazione.
«Andiamo, Emma è appena uscita dalla Torre di Grifondoro» disse dunque, osservando la mappa che James le aveva prestato, raccomandandole di tenerne molta cura e non senza evitare di farle qualche domanda inopportuna.
Seguirono le orme della sua compagna di dormitorio sulla mappa fino a quell'ala del castello in cui ultimamente finivano fin troppo spesso. Si appostarono un corridoio prima di Emma e la ragazza, a loro sconosciuta, che stava lì con lei. Sembravano in buoni rapporti, ma a un certo punto il vociare divenne concitato e volò qualche parola di troppo.
Fu in quel momento che a Rose cadde l'occhio sulla mappa e vide un gruppo di persone venire verso di loro. Appiattì Scorpius contro il muro, posandogli una mano sulla bocca per evitare che fiatasse, e si strinsero accanto all'armatura. Il gruppo li oltrepassò in fretta e in silenzio, senza accorgersi della loro presenza.
Il cuore le martellava nel petto, ma era il momento di andare dato che i primi incantesimi rimbalzavano tra le pareti ed erano visibili dal corridoio precedente sotto forma di una luce rossastra e verdognola.
Era Rose che doveva agire, cercare di capire le motivazioni, perché Scorpius sarebbe stato un bersaglio facile, un Purosangue da aggiungere alla lista di coloro che ormai non erano più un problema per il nuovo mondo che si voleva creare.
«Fermo!» urlò Rose all'uomo, il più alto tra tutti i presenti, che stava levando la bacchetta verso l'alto per scagliare un maleficio alla povera vittima. Non si ricordava il suo nome, confuso sulla mappa insieme a tutti gli altri, probabilmente Ember.
Tutti gli incappucciati, il volto coperto da pesante stoffa nera, si voltarono verso di lei.
Non erano sulla difensiva e non avevano le bacchette pronte, probabilmente non si aspettavano di dover prendere parte a qualcosa, dovevano esser semplici spettatori di qualcosa che, non se ne rendevano conto, era orripilante.
«Quello che stai facendo è sbagliato» tentò di nuovo, la bacchetta nascosta ma facilmente raggiungibile se le cose fossero precipitate.
«Ma cosa ne vuole sapere una ragazzina come te di cosa sia giusto o sbagliato» disse, il tono sprezzante diverso da quello con cui le si era rivolto durante la ronda, ma senza alterazioni magiche come quello al campo da Quidditch.
«Io forse non lo so» tentò la ragazza, appigliandosi a strascichi di discorsi che aveva provato e poi dimenticato, incapace di tenere a mente qualsiasi cosa in quel momento. «Ma i miei genitori hanno vissuto la guerra, e mi hanno insegnato che discriminare chi è diverso è sbagliato in qualunque caso» tentò il tasto dei genitori. Se era un vecchio compagno li avrebbe sicuramente ricordati, forse si sarebbe fatto convincere.
La sua risata profonda e roca riecheggiò tra le pareti del corridoio: crudele, profonda, la cui perfidia si acuiva ad ogni nuovo suono.
«I tuoi genitori... I salvatori del mondo magico!» esclamò allargando le braccia e aumentando il tono di voce, «Cosa ne sanno di come vive la gente normale!».
Era decisamente arrabbiato. La carta della guerra non era stata tra le più felici; Rose sentiva il cuore accelerare pericolosamente e la massa di ricci appiattirsi docili sotto le gocce di sudore che le stavano colando dal viso e dal capo. Era assolutamente in ansia, e mai come in quel momento avrebbe voluto la metà della loro fortuna, anche solo per salvarsi la vita.
Aveva sempre ritenuto che l'istinto di conservazione dei Grifondoro fosse alquanto opinabile, ma aveva anche creduto bene di escludersi da quella categoria di studenti che rischiano la vita per qualcosa di insensato come la sfida con i Serpeverde. Aveva tuttavia sottovalutato una situazione del genere, in cui ovviamente non aveva programmato di trovarsi, a sedici anni, da sola, con un Malfoy come unico complice. Andava oltre il suo immaginario comune.
Fu un attimo, le bastò vedere la bacchetta dell'uomo levarsi mentre egli osservava la vittima per scagliarsi addosso a lui con tutta la forza di cui fosse capace. Era una colluttazione corpo a corpo, babbana, ma lui sicuramente sarebbe stato più esperto.
A sorpresa, tutti i presenti corsero via in ogni direzione possibile e l'uomo si avvicinò alla finestra, scrollandosela di dosso per poi gettarsi di sotto. Nell'inutile tentativo di fermarlo, di impedire a quell'anima di privarsi della vita, Rose per poco non lo seguì nel volo che fece, ma si ritrovò tra le mani una scarpa e un lembo del mantello.
Le veniva da piangere perché era stato una vittima di sé stesso, ma quando Scorpius la raggiunse, preoccupato per la sua incolumità ma soprattutto per la sua sanità mentale -d'altronde l'aveva quasi vista defenestrarsi-, riuscì solo a mostrargli ciò che rimaneva.

N.d'A.
Vi siete lasciati ingannare dal titolo? Illusi! Cenerentola non è la sola a perdere la scarpetta a quanto pare. Tuttavia, questa non servirà a dare una principessa al regno bensì a chiarire un po' le idee...
Ormai siamo in dirittura d'arrivo, ve lo dico, mancano otto capitoli più l'epilogo, ma state tranquilli che le sorprese non sono finite, solo... non posso garantirvi che vi piaceranno 🙊
Luna Freya Nives
   
 
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