BEST FRIENDS
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Capitolo
3 – La malattia del bacio
*
Marinette entrò di corsa in
classe, la campanella aveva smesso di suonare da qualche secondo.
“Ciao
ragazzi” Salutò ansimando andandosi a sedere dietro ad Adrien che la salutò con
uno splendido sorriso.
“Nino
non c’è?” Gli chiese notando il posto vuoto.
“No,
e non mi ha neanche avvertito, ma vedo che manca anche Alya”.
“Alya
non sta bene, ho ritardato un po' perché ero al telefono con lei”.
Il
cellulare di Adrien vibrò avvertendolo di aver appena ricevuto un sms che
lesse.
“Anche
Nino sta male, ha la…” Rise sotto i baffi.
“Che
cos’ha?”
“La
mononucleosi” Disse.
“Mononucleosi?
Ma è la malattia del bacio” Esordì la mora ridendo “…se la saranno passati lui
ed Alya” Risero sonoramente in contemporanea.
“Che
avete da ridere voi due? Vai al tuo posto Marinette”
La professoressa era appena entrata in aula e già dovette portare l’ordine e
disciplina.
Adrien
alzò la mano per prendere la parola.
“Si
Adrien?”
“Signorina
Bustier, visto che Nino ed Alya non ci sono, Marinette si può sedere vicino a me?” Chiese facendo
arrossire la compagna di classe sotto gli occhi di tutti, spiazzandola con
quella richiesta.
“Certo,
Marinette siediti pure qui davanti” Ordinò indicando
il posto ed iniziando a fare l’appello giornaliero.
Si
alzò e trascinò lo zaino rosa che aveva appoggiato sul tavolo, volse una fugace
occhiata alle sue amiche Rose, Juleka e Milene che la
incitarono a sbrigarsi.
Per
tutte le sei ore di lezioni, Marinette non staccò gli
occhi dal tablet, sapeva che le sarebbe bastata una sola volta incrociare gli
occhi smeraldo di lui, per entrare in tranche e non seguire più le spiegazioni.
*
“Ti
va di venire ad un mio servizio fotografico oggi?” Le chiese chiudendo
l’armadietto.
Il
cuore di Marinette mancò un battito, gli stava dando
un appuntamento, lui, il ragazzo della sua vita che finalmente gli stava
chiedendo di uscire, un sogno che si avvera.
“Ehm...si,
si certo!” Si limitò a balbettare imbarazzata.
“Sarà
meno noioso se ci sarai tu!” Le sorrise sghembo.
“Passo
prima da Alya a darle gli appunti e poi vengo”.
“Sta
attenta che non ti attacchi l’influenza”.
“Ho
guanti e mascherina, e mi terrò a debita distanza”.
“Ci
vediamo dopo Marinette” La salutò raggiungendo di
corsa il suo autista parcheggiato come di consueto fuori dall’istituto.
La
ragazza lo salutò con la mano alzata, non pronunciò nessuna frase perché ancora
paralizzata.
*
“Ti
ha invitato ad uscire?” Chiese Alya sorpresa urlando dalla gioia, ma si dovette
ricomporre subito, perché un giramento di testa, l’aveva costretta a sdraiarsi
sul divano di pelle.
“Non
proprio…mi ha dato appuntamento sul suo set fotografico” Spiegò rimanendo a
debita distanza, aveva paura che la sua amica potesse attaccarle qualcosa, e
poi che sarebbe successo? Chi avrebbe protetto Parigi?
Era
solo quella la sua preoccupazione?
Certo
che no, temeva di beccarsi qualcosa e di non poter tornare a scuola per qualche
giorno e non vedere il suo Adrien.
“Che
equivale per lui ad un appuntamento” Puntualizzò tossendo.
“Insomma
ti sei presa anche te la mononucleosi” Rise sotto i baffi divertita.
Alya
fece una smorfia alquanto irritata “Tutta colpa di Nino”.
“Colpa
di tutti e due, non vi staccate mai” Disse acida, ma con un tono di invidia,
anche lei avrebbe voluto tanto qualcuno al suo fianco da baciare in
continuazione.
“Chissà…anche
tu, magari oggi…”
Marinette strabuzzò gli
occhi, non poteva credere a quello che aveva appena sentito.
“Ma
che dici? A lui piace un’altra ragazza, e non verrà di certo a baciare me”.
“Ma
non ha invitato un’altra ragazza oggi, ha invitato te”
“Si,
ma solo perché sono sua amica” Spiegò tristemente abbassando uno sguardo.
“Sono
amici e poi…uno dice un noi…e tutto cambia già” Canticchiò tossendo.
“Ti
sei visto per l’ennesima volta La bella e la bestia?”
“Lo
sai che è il mio cartone animato preferito e poi sono costretta a letto, devo
pur impiegare il tempo in qualche modo” Sogghignò.
“Comunque
non mi aspetto nulla da questo appuntamento, farò l’ennesima figuraccia,
balbetterò e cadrò mille volte”.
“Sii
sicura di te, come farebbe Lady Bug” Disse entusiasta.
“Lady
Bug?” Fece di rimando.
“Esatto”
“Ma
io non sono Lady Bug” Piagnucolò mentendo “…quando lo guardo negli occhi, mi
sembra di entrare in un’altra dimensione, mi sembra di galleggiare in aria e
non capisco più niente, è come se fosse la mia droga”.
“E
tu non guardarlo negli occhi” Consigliò “…se è questo che ti destabilizza,
concentrati su un’altra parte del corpo, oppure non lo so, guarda un albero,
fai finta che non stai parlando con lui”.
“Giusto,
sarò forte, sarò coraggiosa, sarò Lady Bug!” Si alzò in piedi facendosi un
discorso motivazionale.
“Brava,
così mi piaci”
“Ti
abbraccerei Alya, ma…”
“Meglio
di no, non vorrei poi tu attaccassi qualcosa ad Adrien” Assottigliò gli occhi
cambiando il tono della voce.
“Uh!
Devo andare, è tardi, mi starà aspettando”.
“Corri
Lady Bug!” Ammiccò la sua migliore amica “…stasera mi racconterai tutto”.
“Ti
voglio bene” Le mandò un bacio con la mano.
*
“Sono
qui Marinette” Adrien agitò una mano in aria per richiamare
l’attenzione dell’amica appena la scorse salire la scalinata di marmo.
“Scusa
il ritardo, Alya non mi mollava più”.
“Tranquilla,
ancora qualche scatto ed ho finito, a dire il vero prima del previsto.” Si
grattò la testa.
“Adrien,
vi siete riposato abbastanza? Possiamo continuare?” Chiese con accento francese
il fotografo.
“Arrivo”
Esclamò rivolgendosi all’uomo che stava sistemando le luci “Vai pure a sederti
lì, ci vediamo tra un po'” Sussurrò all’orecchio della giovane indicando la
sedia da regista vicino al camper, parcheggiato qualche metro più in là e che
portava il suo nome A. Agreste.
Marinette obbedì, aveva il
cuore che batteva all’impazzata, non le era mai capitato di assistere ad un
servizio fotografico.
E
comunque era bello da qualsiasi inquadratura, in qualsiasi posa e con qualsiasi
cosa cucita addosso.
Lo
osservava attentamente e si immaginò lui vestito da Chat Noir.
Chat
Noir? Perché
la sua mente le aveva giocato un gesto simile? Forse per la posa fiera che
stava sfoggiando in quel momento? O forse perché da quando aveva fatto capolino
sulla sua terrazza, qualche sera fa, non riusciva più a toglierselo dalla
mente?
Era
da qualche giorno che non si vedevano, nessun cattivo akumizzato
terrorizzava Parigi, una pace quasi surreale.
“Marinette?” La richiamò Adrien comparso davanti a lei.
Sbattè le palpebre
velocemente un paio di volte e scosse il capo per ritornare alla realtà.
“Stai
bene? Sei un po' pallida” Le disse prendendola in giro.
“Si
scusami, ero sopra pensiero” Si giustificò balbettando e gesticolando
nervosamente con le mani.
Sii
Lady Bug
le vennero in mente le parole della sua migliore amica.
“Facciamo
un giro? Ho ancora un’oretta scarsa, prima che la mia guardia del corpo mi
venga a prendere”.
*
Si
addentarono al parco poco distante e si sedettero su una panchina sotto un
salice piangente.
I
lunghi rami che ricadevano, ondeggiavano ritmicamente mossi dal vento
leggermente freddo, che costrinse Marinette a
chiudersi di più nel giubbetto di jeans.
“Hai
freddo?” Le chiese.
“Solo
un brivido” Gli sorrise.
“Se
vuoi cerchiamo un posto più soleggiato”.
“Va
benissimo dove siamo” Disse iniziando a muore i piedi su e giù come una bambina
impaziente appoggiando i palmi delle mani sulla seduta di legno.
“Scusami,
non te l’ho nemmeno chiesto prima, come sta Alya?”. Chiese portandosi una mano
sulla fronte.
“L’ho
vista parecchio a terra, ma è una ragazza forte, si riprenderà presto”.
“Ne
sono sicuro, mi mancano i suoi interventi sul Lady Blog” Rise, anche se in
realtà avrebbe voluto dire che, gli mancavano vedere video di lui che
combatteva al fianco di Lady Bug.
“Tornerà
presto non preoccuparti”.
“Incredibile
come un bacio possa causare tutto questo” Sospirò portando la testa
all’indietro per sentire il vento leggero scompigliargli i capelli d’oro.
“Già…”
Marinette si portò tristemente due mani sulle guance
rosee.
“Tu
hai mai baciato qualcuno?” Le chiese sfacciatamente facendola diventare di
mille colori.
E
ora che avrebbe risposto? Si certo che aveva baciato qualcuno e sembrava in
maniera anche appassionata, ma non se lo ricordava proprio.
“No”
Le uscì fuori mentendo.
“Avrei
detto il contrario” Quella frase la costrinse a guardarlo.
“Perché?”
“Beh!
Sai…pensavo che tra te e Luka…”
“Hai
pensato male, Luka…” Le fece male quel ricordo dopo la lunga battaglia, quando
aveva lasciato proprio tra le sue braccia, Kagami
“…mi ha aiutato a superare un momento difficile, ma non lo amo” Disse
ricacciando dentro gli occhi le lacrime.
“E
tu invece?” Le chiese assottigliando gli occhi e cercando di sviare il
discorso.
“Nemmeno
io” Le confessò senza esitare, e queste sue parole fecero tirare un sospiro di
sollievo a Marinette.
“Non
ci credo! Tu, un modello famoso, uno dei ragazzi più ambiti, non hai mai
baciato nessuno? Avrai la fila di ragazze che ci provano con te”.
“Deve
essere speciale e con una ragazza speciale, non per il gusto di provarci”.
“Sono
sicura che il mio non sarà niente di tutto questo, accadrà solo per la mia
goffaggine”.
Ma
che fai??? Sii forte! Sii Lady Bug ancora una volta le parole di Alya le
martellavano la mente.
“Beh!
Le cose nate per caso sono le migliori e sono quelle che ricorderemo per
sempre”.
“E
tu? Come te lo immagini il tuo primo bacio?” Chiese sorniona.
“Sui
tetti di Parigi, davanti la Tour Eiffel”.
“Sul
tetto? Che strano posto hai scelto…il più sarebbe arrivarci” Rise sotto i
baffi.
“Con
un po' d’ingegno, tutto si può fare. Basta volerlo”.
“E
come la convincerai a salire sul tetto con te?” Chiese curiosa ridendo.
Adrien
si alzò di scatto “Lei sarà già li, io mi avvicinerò
e poi farà tutto l’atmosfera, sarà tutto perfetto”. Imitò la camminata sopra
dei sassi cercando di non cadere, una cosa che gli ricordò molto quel gatto
nero che l’infastidiva spesso e volentieri, quando anche lei era trasformata in
Lady Bug.
Marinette stava per dire
qualcosa, quando al biondo arrivò una notifica sul cellulare.
“Uffa…devo
andare, la mia guardia del corpo mi sta aspettando” Disse riponendo sulla tasca
dei pantaloni il cellulare “…vuoi che ti diamo un passaggio, si sta facendo
buio” Chiese amichevolmente.
“Non
ti preoccupare qua dietro c’è la metro, vai prima di prenderti una sgridata da
tuo padre”.
“A
domani Marinette” Le stampò un dolce bacio sulla
guancia prima di andarsene.
“A
domani”
Marinette iniziò a sentire
i suoi occhi gonfiarsi ed essere percorsi da delle lacrime, appoggiò i gomiti
sulla staccionata che delimitava il sentiero ed esternò i suoi sentimenti.
Nemmeno
oggi aveva avuto l’occasione di Adrien quello che provava per lui.
“Avrai
altre occasioni Marinette” La consolò Tikki porgendole un fazzoletto di carta.
“Non
lo so Tikki, non so se potrò mai”.
*
Grazie
per lo splendido pomeriggio passato insieme. Adrien
*
continua
*
Angolo dell’autrice: Ciao a tutti
e grazie ancora una volta per essere arrivati fino a qua, in questo capitolo
abbiamo parlato di baci, e magari nei prossimi capitoli ne troveremo uno o due,
vi lascio con il dubbio.
Mi
sembrava doveroso ritagliare un po' di spazio anche ai due protagonisti senza
la maschera, perché secondo me, se nella quarta stagione vorranno mostrarci una
maturazione dei personaggi, oltre ad un avvicinamento tra Marinette
e il personaggio di Chat Noir, ci dovrà essere un avvicinamento tra Marinette ed Adrien.
Intanto
aspetto come sempre le vostre impressioni.
A
presto.