Sono
momenti preziosi quelli che la mente di
Sandy rispolvera, mentre osserva dalle finestre della sua camera, i due
nuovi
assunti, accolti calorosamente dalla servitù,
all’ingresso del palazzo; momenti
che credeva di aver rimosso, dalla testa e dal cuore, sia per scelta
propria,
dovuta ad una sofferenza troppo grande da sostenere, sia per
volontà paterna.
“Dimentica
di essere madre, i bambini sono un
intralcio!”
“Padre, cosa dite? Li ho cresciuti ripetendo loro che mai e
poi mai ci saremmo
separati e che non sarebbero stati soli per nessun motivo al mondo.
Adesso non
potete chiedermi di fare qualcosa di atroce…”
“Capiranno
che se hai fatto quanto hai dovuto
è stato per una volontà più grande.
Adesso sbrigati, prendi le tue cose e
raggiungi tuo fratello. Dobbiamo organizzare la prima mossa”
I
suoi stessi singhiozzi, Sandy li ricorda
bene…così come ricorda quanta fatica le
costò dire addio agli amori più grandi
della sua vita.
“Hanno
pur sempre un padre! Ci penserà lui a
loro” – finge interesse, Pitch Black.
“Sapete
anche voi che non è mai stato
presente e che non li ha neppure riconosciuti. Portano un cognome che
ho
liberamente scelto io”
“Piantala
con questi piagnistei, sei una
Black e i Black non sono deboli, non mostrano sentimentalismi e
vittimismo. È il
momento…” – le tuona contro, alzando i
toni e cambiando umore.
Ed anche le grida del genitore riecheggiano nelle orecchie della finta
regina.
Alcune
lacrime le scendono sul volto; il
cuore ferito, addestrato a non provare nulla se non vendetta e rabbia,
ha un
battito nuovo: la sensazione di calore umano lo scalda, e dà
a Sandy una pace
mai provata in vita sua.
Le
piace sentirsi così e quel senso di
serenità e gioia aumenta non appena riceve
l’annuncio dell’arrivo dei nuovi
impiegati.
“Maestà,
i due ragazzini la attendono nella
sala del trono” – comunica la domestica.
“Perfetto,
Ruth. Arrivo subito” – la congeda.
Si sistema capelli e abito, non trattenendo l’immensa
felicità.
Prima
di lasciare la camera volge uno sguardo
allo specchio. La fortuna ha voluto che Pitch non la stesse spiando in
quegli
istanti, altrimenti avrebbe potuto dire addio ai suoi figli ancor prima
di
vederli.
Percorre
rapida i metri che la separano da
loro e, giunta a destinazione, nota le due figure in lontananza.
“Benvenuti
a palazzo” – li saluta mostrandosi
fin troppo accogliente.
I
suoi occhi si posano sulla figlia che non
hai mai visto, se non in tenerissima età.
“Tu
devi essere…”
“Letizia
Frost, maestà, per servirvi” – la
bambina
le fa un gentile inchino, mantenendo lo sguardo basso e la mano stretta
a
quella del fratello maggiore.
“Mi
puoi guardare, non avere timore. Dopotutto
sarai la mia dama di compagnia” – Sandy cerca di
avvicinarsi alla piccola, ma è
lei a porre un muro invalicabile.
Leti
sa benissimo chi è quella persona, una
donna che la abbandonò, che non la amava e che adesso sta
recando male a chi le
dà quell’affetto che cercava da tempo. Non vuole
assolutamente cedere in sua
presenza; deve essere fedele al piano e questo include freddezza e poco
amore
nei confronti di sua madre.
“Perdonatela,
è timida” – mente Jack,
intervenendo – “Ma si scioglierà, un
passo alla volta”
“Capisco,
lo ero anche io alla tua età, sai?”
“Davvero?
Ma, regina Anna, girano voci di voi
da principessina super scatenata” – commenta Frost,
piacevolmente colpito da
come la donna ha lentamente abbassato la guardia, lasciando emergere se
stessa.
“Ehm…certo,
certo! Intendo dire in alcuni
momenti…” – Sandy cerca delle scuse alla
gaffe fatta e decide di cambiare
argomento – “Venite con me, vi mostro il castello e
vi dirò i vostri compiti” –
li invita a seguirla, mentre qualcosa in lei inizia a
mutare… fisicamente!
E’
Letizia ad accorgersi di un dettaglio – “Hey,
Jack, guarda lì”
- sussurra all’orecchio
del maggiore.
Una
ciocca di capelli della finta sovrana ha
cambiato colore.
I
due si guardano sorpresi e all’improvviso
una lampadina si accende nella mente del ragazzino che,
all’ultimo momento,
stravolge il piano.
Approfittando
di una distrazione della madre,
Jack si rivolge alla sorella – “Devi aprirti con
lei, dalle modo di venire
fuori”
“In che senso?”
“Deve
mostrare il suo vero se, come poco fa. Hai
visto che si è lasciata sfuggire un dettaglio del suo
carattere che non
corrispondeva affatto alla personalità della regina Anna?
Bene… evidentemente c’è
un collegamento con la magia che le ha permesso di cambiare aspetto. Se
riuscissimo
a restituirle le sue vere sembianze, magari potremmo sapere dove
trovare la
vera Anna…”
“Sei
un grande” – le sorride Letizia,
abbracciandolo – “Voglio che tu sia fiero di me,
perciò ti prometto che, anche
se mi fa male, cercherò di aprirmi e manifestarle
affetto”
…………………………………..
Nel
frattempo, a casa Bjorgman la tensione è
alle stelle.
“Kris,
va tutto bene figliolo?” – domanda Ingrid,
versandogli da bere del latte caldo.
“No,
mamma! Come potrei stare bene? Sono
preoccupato per Jack e Letizia, oltre che per mia moglie e le mie
figlie”
“Dobbiamo
avere pazienza. Olaf è andato dai
trolls e a breve sarà qui. Insieme salveremo Arendelle,
vedrai!”
“Mi
manca Anna da morire, le sue risate, le
sue carezze, anche le nostre bisticciate…”
“Nonostante siano trascorsi quasi vent’anni, ti
brillano ancora gli occhi
quando parli di lei”
“E
non smetterò mai di amarla alla follia. Mi
ha donato una vita unica e quattro figli stupendi, devo a lei
ciò che sono”
“Tutto
tornerà al suo posto, tesoro mio!
Vedrai, a costo anche di coinvolgere i quattro spiriti pur di vincere
contro
Pitch e la sua oscurità”
La
scelta di convocare Granpapà è stata
voluta da Kristoff stesso, timoroso per le sorti dei due fratelli,
inviati a
palazzo a rischio delle loro giovani vite.
Poco
dopo…
“Eccovi
finalmente” – esclama Ingrid, aprendo
la porta al re roccioso e al pupazzo di neve.
“Come
mai queste facce?” – chiede subito
Bjorgman, notando la preoccupazione.
“Avanzando
verso Arendelle, ho notato un
dettaglio non da poco” – puntualizza il il saggio
troll.
“Cioè?
Parla! Sai che odio i giri di parole” –
dice Kris, teso come una corda di violino.
“C’è
un velo d’oscurità che avvolge parte del
regno. e indovinate quale è la sorgente da cui si dilaga
tutto ciò?”
Dopo alcuni secondi di silenzio, è proprio il re a
comprendere e a rivelarlo – “Il
castello”
“Esatto! E’ come temevamo, Pitch Black è
all’interno”
“Jack
parlava di specchi. Sarà nascosto in
uno di quelli, suppongo” – ipotizza Ingrid.
“Andrebbe
distrutto il suo, ma è difficile
anche solo avvicinarsi senza essere inghiottiti” –
interviene anche Olaf, al
corrente dei fatti grazie alle spiegazioni dategli da
Granpapà durante il
tragitto verso Arendelle.
“Come
potremo farlo? Per di più, adesso l’intero
palazzo ne è stracolmo” – spiega
Bjorgman.
“Questo
è il motivo dell’improvviso amore
della “regina” per gli specchi! Ne ha messi a
centinaia per nascondere quello
davvero importante”
“Come
agiamo?” – chiede Kristoff a Granpapà.
“Bisogna
comunicare il fatto a Jack e
Letizia. Solo loro che ormai sono dentro le mura possono scrutare le
mosse
della finta sovrana e capire magari dove si cela Pitch Black!”
“Ma tu hai detto che è rischioso frantumarlo senza
esserne risucchiati” –
ribadisce Olaf.
“E’
così infatti! E per tale ragione, c’è
solo una persona che può farlo al posto nostro!”
– sostiene la vecchia roccia –
“Questa è Sandy! E’ lei la nostra carta
vincente. Bisogna farle abbassare la
guardia e portarla dalla nostra parte. Se i fratelli Frost ci
riuscissero, il
gioco sarebbe vinto”
“Se
qualcosa andasse storto? Se Sandy capisse
che è un inganno?” – si preoccupa Ingrid.
“A
quel punto, potrebbe farli imprigionare
nello specchio dove, sono ormai certo, tengono prigioniere anche Anna,
Ineke e
Aurora!” – spiega ancora il saggio troll,
amareggiato mentre rivela la triste
verità a Bjorgman.
“Non
c’è un minuto da perdere. Vanno
avvertiti Jack e Letizia!” – Kristoff, agitato e in
pena per la famiglia, si
avvia all’uscita.
“Dove
pensi di andare? sicuramente sei l’ultima
persona che può entrare nel castello” –
lo frena sua madre - “Andrò io”
– si propone,
ignorando i presenti che tentano di frenarla.
Ma
Ingrid non si lascia intimorire da niente
e nessuno – “Fidatevi di me, tutto si
sistemerà! A proposito, contattate Elsa! Lei
deve sapere cosa accade qui, potrebbe essere necessaria anche la sua
magia” –
così dicendo lascia la casa in fretta.