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Autore: flyerthanwind    04/10/2020    1 recensioni
Rose Weasley.
Saccente, orgogliosa, Grifondoro.
Scorpius Malfoy.
Saccente, orgoglioso, Serpeverde.
Cosa succede quando Hermione e Asteria decidono che le due famiglie più differenti dell'intero Mondo Magico devono andare d'accordo?
E cosa succede quando Voci oscure mettono in pericolo i giovani studenti di Hogwarts?
Di cugini impiccioni, balli in maschera disastrosi e aitanti Cavalieri misteriosi.
Di Voci ignote, misteri impenetrabili e attacchi potenzialmente mortali.
Essere adolescenti non è mai facile; essere adolescenti ad Hogwarts... beh, mette decisamente a rischio la salute mentale -e anche quella fisica, ma questo Rose Weasley proprio non poteva prevederlo!
Perché è scientificamente provato che ad Hogwarts ogni vent'anni deve accadere qualcosa...
Dal testo:
Era rabbia verso una società che l'aveva sempre esaltata solo per il suo cognome e verso una società che l'aveva sempre condannato solo per il suo cognome. Una società retrograda, incapace del progresso, in cui le vecchie radicate convinzioni sono dure a morire e in cui i buoni sono sempre i buoni e i cattivi non posso cambiare mai idea, ma quei due erano decisi a dimostrare il contrario, pur senza saperlo.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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A colloquio con il preside

La pianificazione della vita tiene conto di un 'pacchetto' di rischi piuttosto che calcolare le implicazioni di distinti segmenti di un comportamento rischioso. Prendere certi rischi nell'inseguimento di un dato stile di vita, in altre parole, è accettato per essere entro i confini dei 'limiti tollerabili' come parte del pacchetto complessivo.
Alcuni rischi, tuttavia, spesso non vengono nemmeno programmati. Nella pianificazione ci si dimentica di considerare certi aspetti della realtà che poi appaiono all'improvviso e a cui non riesci a sottrarti. Saranno i geni da eroe o da mangiamorte, ma prima o poi le conseguenze si presentano sfondandoti la porta di casa -o della Sala Comune, a seconda.
«Rose Weasley» la voce acuta del vecchio preside rimbombò tra le pareti rosso e oro della stanza in cui pochi studenti si era trattenuti, dato il sole splendente, «La prego di seguirmi nel mio studio». Il tono perentorio non ammetteva repliche e la ragazza si affrettò a seguirlo, mollando lì il pacchetto di cioccorane che aveva appena aperto.
Sapeva che quel momento sarebbe arrivato presto, d’altronde essersi trovati casualmente nello stesso corridoio della Voce e aver casualmente assistito alla sua defenestrazione non poteva passare inosservato agli occhi del preside. Peccato solo che, quando i docenti erano accorsi sul luogo, non c’era alcuna traccia di un cadavere.
In effetti, Rose avrebbe dovuto immaginarlo prima di rischiare di cadere di sotto, doveva essere un mago quantomeno abile per essere riuscito a intrufolarsi nella scuola, dunque era escluso che non avesse utilizzato qualche incantesimo per rallentare la caduta e salvarsi in extremis. Tuttavia, nemmeno i Tiratori Scelti erano riusciti a venire a capo di quel mistero.
L'ufficio del preside era lo stesso da sempre, solo con qualche quadro in più. Colmo di libri alle spalle della scrivania e oggetti di varia e talvolta dubbia utilità sparsi sui tavolini qua e là; le due poltrone erano occupate dal professor Paciock e dal professor Lumacorno, rispettivamente direttori dei Grifondoro e dei Serpeverde. Dietro quest'ultimo Scorpius stava in piedi e rivolse uno sguardo di sbieco a Rose mentre il professor Vitious prendeva posto sulla sua poltrona dorata.
«Signor Malfoy, signorina Weasley» esordì, soffermandosi ad osservare entrambi da sotto gli occhiali tondi che indossava, «Voi siete sicuri di aver detto la verità ai Tiratori Scelti?» domandò inquieto, sistemandosi meglio.
«Certo» esordì Scorpius, il tono di menzogna mascherato al meglio.
«Perché avremmo dovuto mentire?» gli diede man forte Rose, ripetendo a mente la versione dei fatti che avevano propinato ai Tiratori Scelti.
«Dati i precedenti dei vostri genitori» e qui si soffermò ad osservare per un momento anche il professor Paciock, «Mi chiedevo se ci fosse qualcosa che voleste dire a noi, in confidenza» concluse, un sorriso amichevole di chi la sa più lunga di quanto dovrebbe dopo essere sopravvissuto a due guerre magiche.
Rose e Scorpius ci pensarono alcuni istanti, confermandosi con lo sguardo la volontà di rendere partecipe anche il preside di ciò che stavano provando a sventare.
«Beh, in questo caso...» esordì Scorpius, incitando poi Rose a completare il discorso. Avevano svolto delle indagini, di cui si era occupata principalmente Rose, e dunque era giusto che fosse lei ad esporre la propria teoria.
«Quando io e Scorpius ci siamo ritrovati, del tutto casualmente, in quel corridoio» esordì la ragazza, mentre uno strano luccichio di comprensione animava gli occhi del preside, «E abbiamo visto che c'erano altre persone, probabilmente studenti, incappucciati, insieme a lui» la interruppe Scorpius, rimarcando quel particolare che avevano fatto presente anche alla Polizia Magica.
«Abbiamo pensato che quella situazione potesse essere pericolosa per tutti i presenti» continuò ancora Rose, bloccando con lo sguardo Scorpius che sembrava voler aggiungere qualcosa a proposito del pericolo per la sua incolumità, come ci teneva a precisare ogni qual volta la vedeva girovagare per il castello in solitudine.
A nulla erano serviti tutti i rimbrotti di lei, che rifiutava di trascorrere tutto il tempo a disposizione in compagnia di qualcuno, soprattutto da quando aveva scoperto che la sua compagna di dormitorio, la sua amica, era coinvolta. Ember aveva naturalmente fatto il nome di Emma, ma la ragazza sembrava sparita nel nulla e in pochi erano a conoscenza della corretta versione dei fatti.
«Quindi ho cercato di impedire a quell'uomo di scappare e gli ho strappato un pezzo di mantello e la scarpa» spiegò ai presenti, increduli del fatto che dei particolari così importanti potessero essere stati nascosti agli agenti.
«Rose, ma ti rendi conto di quello hai fatto?! Hai privato i Tiratori Scelti di prove fondamentali!» s'intromise Neville per la prima volta, paonazzo in volto e con un’espressione corrucciata che non si addiceva ai suoi lineamenti docili.
«No! Quando sono venuti a fare i rilievi glieli abbiamo consegnati!» esclamò Scorpius sulla difensiva, mentre Rose era rossa in viso e incapace di parlare. Per lei il parere del professor Paciock era fondamentale, e percepire la delusione proprio nei suoi lineamenti contratti doveva esser stato una specie di colpo basso per la ragazza, già provata dagli ultimi eventi accaduti.
«Allora perché non ci sono state comunicate delle novità sulle indagini?» domandò il professor Lumacorno, stranamente sobrio e perfettamente vigile e cosciente.
«Perché non capiscono la portata delle prove che gli abbiamo fornito!» replicò Scorpius, la voce leggermente più alta del dovuto indice della crescente arrabbiatura.
Il professor Paciock scosse la testa mentre il preside osservava la scena in silenzio, spostando lo sguardo dai due ragazzi al vuoto dietro di loro, come a voler cercare una risposta a tutti gli interrogativi insoluti di quella questione.
«Sotto la scarpa c'erano dei rametti» esordì nuovamente Rose, la voce ferma e lo sguardo deciso, con gli occhi puntati in quelli del preside quasi a volerli inchiodare per evitare che potesse contraddirla. Era il modo in cui la ragazza si portava all'ordine, ristabiliva il normale corso degli eventi in maniera razionale ed elaborava le dovute riflessioni sull'accaduto.
«Prima di consegnarla agli agenti ne ho preso uno ed ho fatto una ricerca di biblioteca. Si trattava di un giacinto, e nel Northampshire c'è un villaggio, popolare meta di turismo babbano proprio per i giardini e i boschi dove fioriscono questi giacinti» concluse la prima parte del discorso senza sbattere le palpebre e riprendere fiato, incapace di distogliere l'attenzione dal suo obiettivo principale.
«Il pezzo di stoffa era di un velluto pregiato, di quelli che si utilizzano per fare i mantelli su misura, dunque il proprietario proviene da una famiglia benestante» continuò Scorpius, molto più esperto della sua partner-in-crime in quel frangente.
«Un ex studente di questa scuola, Nato Babbano, proviene da una famiglia benestante del Northampshire. Secondo noi fu anche pietrificato dal basilisco, così come mia madre e altre studentesse» esplicò Rose, il cui compito era quello di rivelare l'identità del sospettato al fine di far giungere alle orecchie di Tiratori le loro teorie.
«Justin Finch-Fletchley» sentenziò lapidaria, attirando su di sé gli sguardi stupiti di un suo vecchio compagno di scuola e del suo vecchio insegnante di Incantesimi.
«Avete mai pensato di fare gli Auror?» domandò allora Lumacorno, da sempre inopportuno e particolarmente incline a battute del genere, facendoli sorridere entrambi, soddisfatti del servizio che stavano recando alla comunità.

N.d'A.
La frase iniziale -"La pianificazione . . .  pacchetto complessivo"-  è di Anthony Giddens.
Beeene, è rivelata l'identità dello psicopatico. Spero che non vi sia sembrata una scelta scontata e soprattutto che sembri coerente con gli indizi disseminati qua e là.
La storia comunque non finisce qui, manca ancora in gran finale, per cui ho riservato delle chicche che mi hanno fatto letteralmente esaurire per riuscire a incastrate tutto... Inoltre, abbiamo diverse questioni irrisolte da sistemare, if you know what i mean!
Luna Freya Nives
   
 
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