Day 6: Corda
I
mutaforma erano sempre
stati tra le creature peggiori in assoluto per Dean e la brillante
idea di uno di loro di sostituirsi a suo fratello per cercare di
ucciderlo non aveva certo giovato alla loro reputazione.
Fortunatamente l'essere si era tradito, a un certo punto, e il
maggiore dei Winchester, seguendolo, aveva ottenuto la prova
definitiva.
Non era stato facile però
costringerlo a rivelare cosa avesse fatto al vero Sam e ci era voluta
tutta la sua forza di volontà per ferirlo più
volte, ignorando i
lamenti e gli occhioni da cucciolo del suo
“fratellino”, per poi
trovare il coraggio di pugnalarlo al cuore. Quella in particolare era
stata un'impresa titanica che l'aveva lasciato per svariati minuti
con il fiato corto e le mani tremanti a cercare di scacciare quelle
immagini orribili senza riuscirci. Era sicurissimo di non aver fatto
del male alla persona più cara che aveva al mondo, ma aveva
appena
visto avverarsi, in un certo senso, il suo incubo peggiore da che
aveva memoria.
Gli ci volle parecchio prima
di ricordarsi che Sam era ancora prigioniero in chissà quali
condizioni, ma a quel punto trovò la forza di dare le spalle
ai
disgustosi resti di quell'essere per andare in cerca del suo rifugio.
Ripetendosi suo malgrado le
istruzioni ricevute (che rischiavano ogni volta di bloccarlo di
nuovo, viste le immagini a cui erano legate), arrivò infine
nel
posto giusto, dove iniziò a chiamare piano il nome del
fratello.
Non ricevette risposta e fu
travolto da un'ondata di panico al pensiero che il mutaforma gli
avesse mentito, e che quindi il suo Sammy fosse già morto,
ma cercò
di farsi forza e proseguire con tutti i sensi all'erta per captare
anche il minimo segno della sua presenza. Comunque fossero andate le
cose, doveva trovarlo al più presto e portarlo via di
lì.
Per fortuna, poco dopo, la
luce della torcia illuminò una figura conosciuta e il
giovane corse
subito in quella direzione con il cuore in gola.
Il fratellino era seduto a
terra con le braccia legate dietro la schiena e la testa reclinata su
una spalla, ma nonostante la quantità di sangue rappreso a
lato del
volto e la pelle più fredda del normale, due dita tremanti
appoggiate sul collo gli dissero che la situazione non era grave come
sembrava. Il maggiore dei Winchester si affrettò quindi a
slegarlo
dal sostegno a cui era assicurato strappandogli un gemito in risposta
a quel lieve movimento.
«Dean?» mormorò questi
confuso un attimo dopo, aprendo a fatica gli occhi con una smorfia di
dolore per essere certo che la presenza accanto a sé non
fosse
solamente un sogno.
«Va tutto bene, Sammy, è
finita» lo rassicurò, prendendogli le mani per
osservare i polsi
che sanguinavano. A quanto pareva, il più giovane aveva
cercato di
liberarsi, una volta svegliatosi in quel seminterrato, ma la corda
l'aveva solo ferito senza cedere e Dean si sentì ancora
più in
colpa per averci messo tanto ad accorgersi dello scambio.
Nel tentativo di rimediare,
afferrò uno strofinaccio all'apparenza pulito che si trovava
lì
vicino e lo usò per tamponargli i polsi con la maggiore
delicatezza
possibile, per poi aiutarlo a rialzarsi, sorreggendolo quando lo vide
oscillare paurosamente.
Un attimo dopo Sam,
ripresosi dal lieve giramento di testa, cercò di convincerlo
che
poteva camminare da solo, ma il fratello non volle saperne,
insistendo per accompagnarlo fino alla macchina e medicargli
personalmente le ferite quando arrivarono al motel.
Il più giovane non sembrava
molto d'accordo, ma alla fine si arrese, cercando di non mostrargli
la sua sofferenza. Sapeva che Dean si sentiva in colpa per non essere
corso subito a liberarlo, permettendogli di ferirsi in quel modo nel
vano tentativo di riuscire a scappare con le sue forze, e
cercò
quindi di concentrarsi invece sulla delicatezza delle sue cure. Non
l'avrebbe mai ammesso, ma in fondo gli piaceva quel tocco
apparentemente brusco che da sempre bastava da solo a farlo sentire
meglio in qualunque situazione, e a un certo punto si
ritrovò a
sorridere intenerito mentre lo osservava. Chino su di lui, era ovvio
infatti che ci stesse mettendo il massimo impegno per pulire e
disinfettare il tutto, compresi i piccoli graffi dovuti al trasporto
o alla caduta quando il mutaforma l'aveva fatto svenire, prima di
fasciargli con attenzione la testa e i polsi.
«Ti porto un
antidolorifico» gli disse alla fine, accortosi dalla sua
espressione
che il colpo usato ore prima per stordirlo doveva fargli più
male di
quanto pensasse.
Sam, contrariamente al
solito, si limitò a sorridere e mettersi più
comodo sul materasso
morbido senza protestare ma Dean vide benissimo la gratitudine nel
suo sguardo prima che chiudesse gli occhi in cerca di sollievo.
L'aveva fatto attendere un
po' troppo, ma anche questa volta, per fortuna, era riuscito a
salvarlo in tempo.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Non sono molto sicura
di aver centrato il prompt, in realtà, ma spero che la prima
storia
veramente hurt/comfort della raccolta vi sia piaciuta e che mi farete
sapere che ne pensate, se vi va. Grazie intanto a tutti per il tempo
che mi avete dedicato anche solo leggendo.
Per
tutti gli interessati, vi informo che nel fandom di Edens Zero,
sempre su AO3 ed Efp, sto continuando anche la raccolta
“Frammenti
di noi” per l'altra tabella del Writober che ho deciso di
sviluppare. Passate a trovarmi anche lì, se vi va, e grazie
a chi le
darà un'occhiata. :3
Se a
qualcuno interessa, vi ricordo il gruppo facebook che ho fondato
tempo fa principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche sugli
anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan di queste
bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui.
Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto.
Appuntamento a domani con la prossima storia e buonanotte per dopo!
Un
bacio,
Ellygattina