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Autore: flyerthanwind    08/10/2020    1 recensioni
Rose Weasley.
Saccente, orgogliosa, Grifondoro.
Scorpius Malfoy.
Saccente, orgoglioso, Serpeverde.
Cosa succede quando Hermione e Asteria decidono che le due famiglie più differenti dell'intero Mondo Magico devono andare d'accordo?
E cosa succede quando Voci oscure mettono in pericolo i giovani studenti di Hogwarts?
Di cugini impiccioni, balli in maschera disastrosi e aitanti Cavalieri misteriosi.
Di Voci ignote, misteri impenetrabili e attacchi potenzialmente mortali.
Essere adolescenti non è mai facile; essere adolescenti ad Hogwarts... beh, mette decisamente a rischio la salute mentale -e anche quella fisica, ma questo Rose Weasley proprio non poteva prevederlo!
Perché è scientificamente provato che ad Hogwarts ogni vent'anni deve accadere qualcosa...
Dal testo:
Era rabbia verso una società che l'aveva sempre esaltata solo per il suo cognome e verso una società che l'aveva sempre condannato solo per il suo cognome. Una società retrograda, incapace del progresso, in cui le vecchie radicate convinzioni sono dure a morire e in cui i buoni sono sempre i buoni e i cattivi non posso cambiare mai idea, ma quei due erano decisi a dimostrare il contrario, pur senza saperlo.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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Gelosi marci

Il castello di Hogwarts s'innalza impetuoso tra le Highland scozzesi, ideato per resistere alle forti intemperie esterne e per permettere a giovani maghi e streghe di crescere insieme a propri simili, non solo dal punto di vista magico ma anche dal punto di vista spirituale.
Essere sottratti ai propri genitori per nove mesi l'anno dall'età di undici anni può creare una ferita difficilmente arginabile, ma l'intero personale si impegna affinché gli studenti vivano la loro permanenza ad Hogwarts nel miglior modo possibile.
Nel castello si insegna non solo a difendersi dalla Arti Oscure, a fare incantesimi e trasfigurare oggetti; si impara anche a convivere, ad adattarsi per il bene comune, si sperimenta la lealtà e si instaura l’amicizia più profonda -e, perché no, talvolta anche qualcosa in più.
La crescita spirituale ed emotiva si accompagna al susseguirsi delle stagioni: al manto di foglie rosso sangue che vengono ricoperte dalla neve candida, agli alberi in fiore che riconquistano i loro colori sotto il primo sole, al verde accecante che risplende intorno al lago cristallino che li saluta in giugno e li riaccoglie in settembre.
La magia di Hogwarts, in quel caso, ha poco a che fare con i poteri magici, è bellezza pura ed eterea che nessun incanto potrebbe eguagliare, è naturale. L'immenso parco all'esterno, insieme alla Foresta Proibita, alla fine di aprile rinvigorisce: le fronde si acquietano, placano il loro eterno agitarsi per rivestirsi d’un abito rigoglioso, impreziosito dalle rocce spendenti come perle, dando vita ai primi fiori a maggio, orpelli colorati in quell’immensa distesa verde.
Rose aveva vissuto già cinque primavere ad Hogwarts, e la sesta -quella che si apprestava ad osservare, con maggio alle porte- sarebbe sicuramente stata la più eccitante e al contempo sconvolgente.
Se il primo settembre 2016 qualcuno le avesse detto che, durante il suo sesto anno, avrebbe avuto a che fare contro un ex compagno di scuola dei genitori, psicopatico e razzista, probabilmente sarebbe morta dal ridere e avrebbe sbandierato ai quattro venti l'impossibilità di qualsivoglia collaborazione tra lei e quel presuntuoso di un Malfoy.
Eppure, erano proprio loro due che camminavano insieme per i corridoi del castello, discutendo degli ultimi sviluppi e delle strillettere che avevano ricevuto dalle madri per essersi cacciati nei guai, seguite ovviamente dai vivissimi complimenti dei rispettivi padri.
Ron e Draco potevano essere quanto più diversi sotto ogni punto di vista, ma di certo condividevano il costante bisogno di approvazione che, in differenti situazioni, li aveva accompagnati per la maggior parte della propria vita. Era un aspetto del proprio carattere che entrambi avevano cercato di nascondere e di non trasmettere alla progenie, per cui ogni occasione era buona per donare ai loro ragazzi la visibilità che essi stessi avevano tanto anelato, finendo poi per invischiarsi in situazioni molto più grandi di loro.
«Hai visto? L'agente Thompson si è preso tutto il merito per le indagini!» esclamò orripilato Scorpius indicando alla sua compagna un articolo della Gazzetta del Profeta su cui capeggiava la foto del suddetto agente, un uomo impettito che dispensava sorridi all’obiettivo mentre esplicava il modo in cui aveva condotto le indagini e che l’aveva condotto al colpevole.
«Sai che ti dico, Scorpius?» rispose la ragazza, il viso incredibilmente tranquillo e rilassato dopo che il preside aveva informato gli agenti dei loro sviluppi, dato che quell'incompetente non era stato in grado di fare nulla, «Non mi interessa minimamente!».
«Ti immagini un'altra intervista? Avrei potuto Schiantare quell'idiota su due piedi» esclamò il ragazzo mentre Rose rideva di gusto, le labbra incurvate e quel suono cristallino che rimbombava tra le pareti del corridoio che stavano percorrendo.
Avevano legato molto, potevano quasi definirsi amici, anche se nessuno aveva compreso in quale momento i loro battibecchi erano divenuti amichevoli prese in giro. Forse lo erano sempre stati, nascosti sotto penetrabili strati di pregiudizi e pungente ironia. O forse era stata la loro improvvista e indispensabile vicinanza a far crollare strati e strati di indisponenza.
Forse questo era meglio non condividerlo con Albus o si sarebbero ritrovati fiori d’arancio nei rispettivi dormitori in men che non dica.
Eppure c'era qualcosa di indicibile, nascosto nel profondo dei loro animi, che non riuscivano ad esprimere. Un sentimento troppo forte e particolare per essere compreso da due sedicenni alla scoperta del mondo, al contempo esplosivo e fluido, distruttivo e volenteroso di creare qualcosa in più, come un'eruzione che crea un cono vulcanico oppure un vulcano lineare che si estende lentamente, un po' per volta. 
Questo era decisamente meglio tenerselo per sé, non solo per l’agenzia matrimoniale che Al avrebbe messo su, ma anche perché fare paragoni con ossimori e vulcani non era esattamente qualcosa da sbandierare ai quattro venti assieme alla dignità perduta e alla sanità mentale mai avuta.
«Avremmo potuto legarla, imbavagliarla e farla sparire come due 007» improvvisò Rose, bloccandosi in mezzo al corridoio con gli occhi scuri lucidi e ambrati per le risate eccessive. Solitamente era una ragazza controllata, nevrotica ma controllata, che non si abbandonava a emozioni troppo forti, ma ridere con Scorpius la faceva sentire leggera.
Nell'ultimo anno era cambiata molto, come se la sua personalità avesse risentito dell’influenza di una persona controllata -controllata sul serio, non come lei- e la sua compagnia avesse giovato ai suoi nervi solitamente tesi.
«Due cosa?!» domandò il ragazzo, ignorante in tutto ciò che riguardava il mondo babbano dato che era stato cresciuto ed educato come un perfetto Lord purosangue.
«Agente 007. Sono gli Auror babbani solo che agiscono in incognito, e questo è il protagonista di moltissimi film» spiegò, mimando con le mani una pistola e portandosela alle labbra nel tentativo di imitare uno dei suddetti agenti in una delle pose più famose.
Scorpius rise della sua idiozia, osservandola compiere un paio di passi all'indietro con aria furtiva e reprimendo il desidero di afferrarla per poterla stringere tra le braccia, inalare quel suo profumo d’inchiostro e baciare quelle labbra con cui stava soffiando sulle dita.
«Rose atten-» provò a chiamarla, invano, senza riuscire ad evitare che sbattesse contro un’armatura e ruzzolasse tra le braccia di un ragazzo corvino. Scorpius gli rivolse un'occhiata sprezzante non appena lo riconobbe, ma Rose gli stava già sorridendo a trentadue denti.
Adesso non aveva più molta voglia di scherzare con lei, dal momento che aveva arricciato le labbra in un sorriso luminoso tutto dedicato al bastardo. In effetti avrebbe tanto voluto scuoterla per un braccio e tirarla via per farla rinsavire e magari sferrare un pungo all’idiota che continuava a sorriderle come l’idiota che era.
«Scusami, Colin» disse la ragazza, aiutata da lui a rimettersi in piedi. Le guance le si erano tinte di un vivace rosso fuoco quando le mani del ragazzo, saldamente posizionate sul fianco e alla base della schiena l'avevano aiutata a rialzarsi, indugiando fin troppo oltre il consentito per i gusti di Scorpius.
«Nessun problema» replicò lui, sorridendole con quell’aria affabile da cavaliere, senza dar segno di aver notato il biondo a pochi passi da loro che li guardava furente, scoccando dardi infuocati dagli gelidi.
Il problema, stava cercando di autoconvincersene, era che Colin nascondeva qualcosa. Era stato beccato a bazzicare in un corridoio solitamente deserto, era diventato il fidanzato di Dominique in un tempo eccessivamente record anche per lei ed era il sospettato perfetto proprio perché, all'apparenza, era uno studente qualunque, anche se con i giusti collegamenti.
Doveva per forza nascondere qualcosa.
«Canon!» una voce alle sue spalle lo riscosse, facendogli irrigidire la schiena e togliere le sue manacce di dosso a Rose, ma il suo sorriso non vacillò neanche per un'istante, finto come doveva essere.
Seline Goth, la più temuta caposcuola di Hogwarts dacché ricordassero gli studenti di quegli anni, li aveva affiancati, rivolgendo a Scorpius un sorrisetto amichevole nonostante non fossero così in confidenza. Lui ricambiò, anche se non comprendeva da dove scaturisse la sua gentilezza -ed era risaputo che Seline Goth non facesse nulla per nulla, finanche rivolgere la parola a qualcuno.
Dopo l'episodio al campo di Quidditch gli aveva sempre riservato un trattamento speciale, talvolta facendogli saltare le ronde -come sull'Hogwarts Express- e Scorpius aveva etichettato quel gesto come solidarietà tra compagni di Casa, ma non tutti erano ottusi come lui.
Rose osservava la scena e ne risultava seccata perché più passava il tempo più si rendeva conto che la gelosia nei confronti di Seline, del mondo in cui riusciva a farsi accettare e rispettare da tutti, del suo modo di apparire sempre impeccabile, della sicurezza che emanava anche solo camminando a testa alta nei corridoi, cresceva sempre di più.
Dispensava sorrisi amichevoli a Scorpius da sei mesi a quella parte e passava molto più tempo del dovuto con lui, come se volesse fare un affronto personale a lei, che tra l’altro non le aveva mai fatto nulla. Inoltre, suo cugino Albus la venerava manco fosse stata una dea, dunque riteneva più che giusto nutrire quel profondo astio nei suoi confronti.
Entrambi osservarono l'improbabile coppia Serpeverde-Corvonero allontanarsi confabulando fitto fitto finché non furono spariti dietro l'ennesimo corridoio di quel labirintico castello.
I due evitarono di guardarsi dritto in viso per non far scoprire all’altro il livore che gli avvelenava lo stomaco, facendogli contorcere i visceri e bruciare la gola dalla rabbia, ma si spiarono con la coda dell’occhio per non perdersi ogni reazione dell’altro, pur rimanendo ciechi nei confronti di quel sentimento che li accomunava.
«Sai, Weasley, non dovresti fare gli occhi dolci al ragazzo di tua cugina» esordì Scorpius, sempre senza degnarla di uno sguardo, osservando un punto fisso nella parete rocciosa davanti a loro mentre una nota ironica e quasi spregevole rendeva quelle parole pungenti come squame di un ungaro spinato.
«Fatti i fatti tuoi, Malfoy» fu la risposta secca e quasi atona di Rose, che lo abbandonò lì, immobile e statuario in quel corridoio, ripercorrendo la strada da cui era venuta con una morsa al basso ventre e le palpebre contratte dalla rabbia.

N.d’A.
Mi odiate, vero? Non è colpa mia, hanno fatto tutto da soli! Lo so lo so, dovrebbero proprio parlare di ciò che provano… ma non sarebbero Rose Weasley e Scorpius Malfoy se non fossero estremamente orgogliosi e tremendamente complicati. In fondo so che li amate proprio per questo! Comunque, non disperate perché nel prossimo capitolo ci sarà un confronto, ma sugli esiti non garantisco
Ricordo che mi trovate sempre su instagram come @flyerthanwind_, lì ci saranno estratti, aestetich, domande ai personaggi e un po' di disagio importato direttamente dalla sottoscritta ahahah
Luna Freya Nives
   
 
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