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Autore: Iry_kun    19/08/2009    1 recensioni
Nel cielo il sole brillava, rigoroso e vitale come la maggior parte dei giorni qui nel Seireitei Occidentale. Una sfilza di casettine azzurre formavano il panorama, intervallate da giardinetti delicati e allegre fontanelle. Tutto pareva andare nel verso giusto. Cosa si poteva chiedere di più? Di sicuro Quella tranquillità sarebbe durata ancora poco. L'avesse punito il cielo il giorno in cui la scelse come tenente! Ma, in fondo, adesso è tardi per i ripensamenti... no, Kaito?!
Genere: Commedia, Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dieci minuti scarsi che già le porte per il Seireitei Orientale erano aperte. Bastava oltrepassare quello stipite e il capitano ed il suo vice si sarebbero ritrovati all’entrata del Rukongai Orientale. Non c’era altro modo dato che nessun passaggio dava direttamente all’interno del Seireitei.

-         Sei pronta?- aveva chiesto calmo il capitano.

-         Oh no!- strillò di risposta, facendo venire un infarto al Taichou.

-         Che succede?- domandò trafelato.

-         Ho dimenticato i panini per il viaggio!- annuì convinta la ragazza.

Neanche il tempo di dire “a” che era già partita in quarta in direzione di una casetta non lontana. Nel frattempo Kaito si osservò attorno.

-         Maledetti sottoposti, potevano almeno venire a salutare!-

-         Capitano!- una voce in arrivo fecce sobbalzare il giovane che si voltò sorridendo verso un Iko un po’ ansimante.

-         Iko, felice che tu sia venuto a trovarmi!- aveva sorriso.

-         Beh, a dire il vero capitano, la maggior parte della gente aveva paura di stare troppo vicino al vice e quindi… e comunque io sono stato mandato dal comandante supremo, signore!-

-         Bene, manda qualcun altro a fare le sue veci… che stress…-

-         Capisco, tho! È arrivata la mia compagna! Dobbiamo andare, bye bye!-

Così dicendo prese il vice e se lo caricò sulle spalle correndo velocemente verso la porta ( che in questo istante verrà intesa come “libertà”).

-         Hei nii-san, lo sai che stavo dimenticando anche una zampakuto?- sorrise divertita mentre veniva scarrozzata verso il portale.

-         Bene, fortuna che ne hai due, ma non posso dire la stessa cosa della tua testa, quindi tienila stretta al collo!- aveva risposto il capitano.

Un flash e dopo un attimo  i due si ritrovarono circondati da un’insolito numero di gente, vestita per la maggior parte di stracci.

Solitamente due persone in mezzo a centinaia di persone non danno molto nell’occhio. Questo però capita quando il tutto è abbastanza omogeneo, nei casi in cui due persone sbucano dal nulla finendo in mezzo ad altre persone, già la cosa cambia. Inoltre se queste “due persone” ( ormai tutti hanno capito chi sono, ma se utilizzo i loro nomi mi togliete enfasi al racconto) sono vestite in divise nere simil shinigami, state pur certi che verranno notati. In particolare poi, se uno porta la mantella da capitano… lascio immaginare.

-         Bingo! I mezzi di trasporto moderni sono una forza!- aveva strillato Michiyo, saltellando a destra e a manca, come se la situazione fosse delle migliori.

-         Michiyo… forse non è il caso…- aveva provato, ma non ci era riuscito.

Era troppo tardi. Un manipolo di uomini dalle faccie truci si era avvicinato. Gli sguardi lucidi di chi era appena uscito da un bar puzzolente. Perché puzzolente? Se fosse stati a meno di due metri di distanza da loro lo avreste arguito anche voi!

-         Shinigami… cosa ci fate qui, vi siete persi?- aveva sogghignato un losco figuro, ma né Shimizu né Shigehito lo avevano notato.

-         Hei voi! Ma dico, siete sordi?! Forse è ora che qualcuno vi insegni le buone maniere!-

Finalmente qualcuno lo aveva sentito. La ragazza gli si avvicinò ( coraggiosamente, dato l’olezzo) e gli sorrise a tre centimetri dalla faccia ( Michiyo non ha un grande olfatto).

-         Signore-san, mi sa dire dov’è l’entrata per il Seireitei?!- aveva cinguettato.

-         Hei piccoletta forse sei dura di comprendonio… ora ve la faccio vedere io|!- aveva digrignato alzando in alto il pugno chiuso che non arrivò neanche a fondo dato che il caro Kaito si era avvicinato e gli aveva bloccato il braccio. Kaito is a good boy!

Il fuku-taichou aveva osservato la scena e aveva scosso la testa come a dire “ no, così non si fa”.

-         No no… Kaito, me ne occupo io?- aveva sorriso.

-         Fa come ti pare.- fu la risposta abbastanza annoiata del ragazzo. Quando veniva infastidito cambiava completamente aspetto, la voce atona e gli occhi fissi. – Vedi di non fare troppa confusione però, ricorda che non dobbiamo per forza farci riconoscere.-

-         Ok capo!- annuì – Forza ragazzi, ora vi mostro le buone maniere!- e così dicendo sfoderò una spada dall’impugnatura occidentale, tipo epoca medioevale.

-         Piangi Ame no Arashi*-

Il resto è storia. Quel giorno in molti affermarono di aver visto degli oggetti volanti, e qualcuno disse di non trovare più la sua casa, come se si fosse volatilizzata. Fortunatamente non ci furono testimoni, almeno nessuno in grado di parlare dopo quell’esperienza.

Ci volle mezza giornata per trovare l’entrata che cercavano e altre tre ore per convincere il guardiano che si trattava di due Shinigami mandati da Occidente.

Finalmente erano dentro, ma ( tanto per cambiare) non c’era nessuno ad aspettarli.

-         Hei capo… dove sono le piscine?!-

-         Valle a cercare e fammi un fischio quando le trovi.- certe volte anche il capitano sapeva essere machiavellico.

La ragazzina partì in quinta, lasciando tutti i bagagli al povero Kaito che credeva di averne pensata una buona e ora si ritrovava con le sette valigie di Michiyo a tracolla.

Continuò a vagare in cerca di un ufficio informazioni, ma se anche ci fosse stato non era lì dove vagava lui.

Dietro di lui una voce lo aveva interpellato. Si voltò e vide un ragazzo dai capelli rossi mantenuti da un codino, e numerosi tatuaggi sulla fronte. L’espressione un po’ corrugata e la mano sulla zampakuto.

-         Chi sei?- aveva intimato.

-         Shigehito Kaito, comandante della brigata d’assalto del Seireitei Occidentale. Sono stato mandato qui dal mio superiore. Vorrei parlare con il vostro comandante supremo.-

-         Mostrami un documento.- ( anche gli Shinigami hanno documenti).

-         Ma ti pare il caso? Idiota non vedi come sto combinato?! Con quale mano posso prendere il documento che sta nella valigetta più in fondo, sepolta da tutte le altre valigie!? Questo è scemo…-

-         Senti… non mi pare il momento, non è che gentilmente…- ma non riuscì a finire la frase che l’altro sfoderò la sua spada.

-         Se non ti identifichi dovrò passare alle maniere forti.-

-         Tho! Un altro esaltato… Dov’è il mio tenente quando mi serve?! Come combatto se non riesco ad alzare una mano?! Valigie del cacchio…-

Lo stato emotivo del Taicho in quel momento non era dei migliori e il ragazzo davanti a lui sembrava non voler demordere. Ma non ci fu bisogno di alzare un dito.

****

Grazie a Blynrite e Ansem6 per aver commentato u.u
Spero di non deludere chi legge >.>" Byee
  
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