Film > Star Wars
Segui la storia  |       
Autore: LadySweet    09/10/2020    1 recensioni
In un universo parallelo, Leia e Han hanno cresciuto il loro adorato figlioletto Ben nella pace di Aldeeran, insieme a zio Luke e tutti i loro amici. Ma un giorno, la loro vita tranquilla viene sconvolta dallo schianto di un guscio di salvataggio, arrivato dal nulla. Chi ci sarà dentro?
Cosa vorrà?
Perché è arrivato proprio li?
Tutte domande a cui voi mi aiuterete a rispondere, con una storia semi interattiva! Venite a scoprire come ;)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ben Solo/Kylo Ren, Han Solo, Kylo Ren, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa, Rey
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La soluzione le venne presentata da Lauren la sera prima delle dimissioni di Rey.
Leia era passata in ospedale con Ben a trovare la bambina come facevano tutti i giorni, e aveva visto la giovane infermiera alquanto pensierosa. Così mandò il figlio in camera ad intrattenere la piccola mentre lei prese da parte l'infermiera per capire cosa c'era che non andava.
< Va tutto bene Lauren? >
< Sono giorni che ci penso Leia... >
< A cosa? >
< A Rey. È sola, senza un posto dove andare, senza famiglia... >
< Ho chiesto all'orfanotrofio, e mi hanno detto che hanno un posto per lei. >
< No! Non voglio che finisca in orfanotrofio! >
< Anche a me non piace l'idea, e non sai quanto mi piange il cuore, ma non c'è altra soluzione temo... E poi la città dista poco da qui, potrai andarla a trovare ogni volta che vorrai. > L'infermiera abbassò lo sguardo rattristata ancora di più, e dopo qualche attimo, guardò la donna davanti a lei dritta negli occhi e disse: < Leia io voglio adottarla! Voglio tenerla con me e crescerla io! >
La donna rimase un attimo sorpresa da quella decisione improvvisa.
Poi ci pensò un attimo e intuì che in quei giorni le due dovevano essersi avvicinate molto, sviluppando un rapporto molto stretto, e separarle non avrebbe fatto bene a nessuna delle due.
< Perché non me lo hai detto subito?? > le disse Leia con un gran sorriso
< Non ero sicura all'inizio, non sapevo se ne sarei stata in grado, magari lei non vuole... ma più passano i giorni e più Rey si è legata a me, così come io con lei. Non portarmela via Leia ti prego! > disse la ragazza con le lacrime che facevano capolino dagli occhi.
Ma la donna continuò a sorridere all'amica e la tranquillizzò.
< Molto bene allora. Preparerò i documenti di adozione e domani mattina procederemo prima delle dimissioni di Rey, così potrai portarla a casa con te. >
< Grazie Leia, grazie! > esultò l'infermiera abbracciando la donna.
Più tardi, a cena Leia annunciò alla famiglia la notizia dell'adozione e tutti ne furono entusiasti. Così Rey sarebbe andata a scuola nel loro villaggio e tutto sarebbe stato più semplice.
L'indomani mattina di buon ora, Leia chiamò l'orfanotrofio per comunicare il cambio di programma, e poi andò in ospedale con un giudice che ufficializzasse l'adozione sotto il punto di vista legale.
Una volta firmati i documenti, la piccola Rey era ufficialmente figlia di Lauren.
Quando fu orario le due donne entrarono nella stanza della bambina, che con qualche difficoltà per via delle fasciature, stava raccogliendo quelle poche cose che le erano state donate in quei giorni in uno zainetto. Il suo viso era triste, gli occhi velati dalle lacrime che minacciavano di cadere da un momento all'altro, la bambola che le aveva regalato Ben stretta fra le braccia.
< Buongiorno Rey! > disse Leia.
< Ciao... > rispose la bimba con nessun entusiasmo.
< Hei, che cos'hai?? > chiese la donna preoccupata
< Sono tanto triste... >
< E perché tesoro? >
< Non posso più stare qui... e non so dove andare... >
Le due si guardarono e Leia lasciò che fosse Lauren a darle la notizia.
Questa si chinò davanti a lei e le poggiò entrambe le mani sulle spalle.
< Rey, ascoltami molto attentamente. Io e te siamo diventate molto amiche in questi giorni, non è vero? > e la bimba annuì. < Bene. Proprio per questo ho preso una decisione molto importante: ho deciso di adottarti! >
Rey la guardò per qualche momento non capendo bene che cosa significasse per lei.
< Significa che da oggi sarò la tua mamma, e verrai a vivere con me a casa mia!! >
La bambina la guardò sorpresa mentre un enorme sorriso si apriva sul suo faccino.
Si abbracciarono forte, e Lauren asciugò con i pollici le lacrime che stavano iniziando a scendere sulle guance della bimba.
Poi però un pensiero si fece strada nella sua mente e il sorriso scomparve.
< Cosa c'è? >
< Ma se tu diventi la mia mamma... che ne sarà della mia vera mamma quando verrà a prendermi?? >
< Oh tesoro, devi stare tranquilla, pensa che io sarò la tua seconda mamma, finché quella vera non torna. >
< Così adesso ho due mamme? >
< Esatto! >
< Va bene allora! >
Seguì un altro forte abbraccio fra le tre.
Poi lasciata la stanza, zainetto in spalla, mano nella mano uscirono dall'ospedale.
Lauren viveva in una casetta poco distante dal lavoro. Non era molto grande, ed era divisa su due piani: a piano terra c'era il salotto con un divano un camino e un tavolino da caffè, e sulla parete una grande finestra ad illuminare l'ambiente, dietro il divano c'era un tavolo da pranzo che affacciava sulla porta del piccolo cucinotto. Da li si accedeva ad un giardinetto sul retro che Lauren usava come lavanderia. Al piano di sopra c'era un corridoio con le stanze e il bagno. La ragazza aveva ripulito la stanzetta che usava come studiolo, difronte alla sua camera, e ne aveva ricavato la cameretta per Rey, e con l'aiuto di tutti l'avevano arredata di tutto punto.
Era il bello di vivere in un piccolo villaggio, ci si conosceva e ci si aiutava a vicenda.
E poi tutti quanti avevano preso a cuore quella bambina arrivata dal cielo, come l'avevano affettuosamente soprannominata al villaggio.
Rey fu super entusiasta della sua nuova casa e di avere una cameretta tutta per lei.
Ci volle qualche giorno per abituarla a dormire da sola nel suo letto per via di tutti i traumi che aveva avuto nei suoi pochi anni di vita, ma dopo una settimana Rey dormiva nel suo lettino tranquilla e beata.
Durante i giorni della convalescenza Ben andava spesso a trovarla, notando con piacere, e un pizzico di orgoglio, che la bambola che le aveva regalato troneggiava sul comodino accanto al letto, invece di stare nel baule insieme agli altri giocattoli.
E dopo le prime volte iniziò a portarsi anche Poe, per fargli conoscere la bambina del cielo.
Sulle prime i due non sembravano piacersi molto.
Poe era il classico tipo “sono maschio e faccio le cose da maschio, che palle le femmine”, in più non voleva che qualcuno si intromettesse fra lui e il suo migliore amico... e anche Rey non sembrava nutrire molta simpatia per quel ragazzo che la prendeva sempre in giro.
Ma un pomeriggio la trovarono ad armeggiare con dei pezzi di metallo, scoprendo che stava costruendo un modellino di astronave.
< Ciao Rey > disse Ben
< Ciao mocciosetta... > disse Poe
< Ciao... > rispose la bimba distrattamente
< Che stai facendo di così importante? >
< Sto facendo una costruzione... >
I due amici incuriositi si affacciarono alla scrivania, alle spalle della bimba, notando un rudimentale modellino di astronave. Era un caccia Tie del primo ordine!!
< Come fai a conoscere queste navi? >
< Le vedevo tutti i giorni dove stavo prima, con mamma e papà >
Ben e Poe si scambiarono un'occhiata di intesa: questa era una cosa che andava riferita.
< Beh, sta venendo bene direi > iniziò Ben per sviare l'argomento < Tu che ne dici Poe? >
Il ragazzo diede un'occhiata più attenta alla costruzione, ai materiali e alla cura che la piccola ci stava mettendo, ammettendo che era piuttosto brava. Magari avevano trovato qualcosa in comune e un motivo per andare d'accordo.
< Si, niente male > sentenziò alla fine.
E così i due si offrirono di darle una mano a lavorarci, passando in camera tutto il pomeriggio.
Dopo un paio di giorni il modellino realizzato a sei mani, finalmente era concluso, e venne messo in esposizione sul primo ripiano della libreria sopra la scrivania.
< Non sei poi così male sai? >
< Anche tu sei simpatico... quando vuoi >
E quello fu il giorno in cui i due rivali deposero le armi di guerra, sancendo un armistizio.
Finita la convalescenza, arrivò il primo giorno di scuola.
La piccola non aveva mai imparato ne a leggere ne a scrivere, e dato che l'anno era a metà, fu deciso che Rey sarebbe stata in classe con i suoi compagni, ma avrebbe avuto un insegnante di sostegno che la seguisse, e che le desse ripetizioni a casa per metterla in pari per l'anno successivo. Ma nonostante tutto si dimostrò socievole e pronta a fare amicizia, e tutto sommato si era inserita bene nella classe. Ma la sua migliore amica era diventata Rose, la figlia del meccanico del villaggio.
Rose era una bambina molto timida, parlava poco e non aveva amici nella scuola. Passava l'intervallo seduta su una panchina sotto un albero in fiore quando si poteva stare in giardino, oppure al suo banco a disegnare quando c'era troppo freddo per uscire. Per questa ragione nessuno voleva sedersi con lei, e il banco accanto al suo era rimasto vuoto dall'inizio dell'anno.
Quando Rey arrivò in classe era l'unico posto disponibile.
Sulle prime Rose sembrava non essere a suo agio con una persona accanto. Ma la spontaneità e la dolcezza di Rey contagiarono Rose, e da quel momento erano diventate come sorelle. Si erano trovate subito in sintonia, e finiti i compiti passavano i pomeriggi a giocare insieme. Rose aveva anche una sorella, dell'età di Ben e Poe, Peige, che accettò di buon grado la nuova amica della sorella, e i due giovanotti compresi nel pacchetto.
Il tempo passò, e quella bambina arrivata dal cielo crebbe.
Si era inserita perfettamente nella comunità, dimostrando una buona attitudine per lo studio, riuscendo a recuperare il tempo perso in poco tempo, e mantenendo una media dei voti piuttosto alta. Anche l'addestramento con Luke stava dando i suoi frutti.
Aveva dimostrato un potere pari solo a quello del nipote, e imparava in fretta, con enorme soddisfazione sia del maestro che del suo allievo.
Lei e Ben si allenavano insieme, e il ragazzo le faceva da tutor per metterla in pari quando il loro maestro non c'era, ma per la maggior parte del tempo si sfidavano a duello con la spada, o facevano a gara a chi sollevava l'oggetto più grande. Passando molto tempo insieme i due erano diventati inseparabili, nonostante la differenza d'età. Niente da togliere ai loro amici, ma fra loro c'era qualcosa di speciale, qualcosa che andava oltre la semplice amicizia... c'era un legame nella forza, che gli permetteva di sentire e percepire le loro emozioni e farle proprie.
La prima volta che avevano avvertito questo legame fu un pomeriggio.
Rey aveva 8 anni, Ben 15. Il ragazzo aveva appena lasciato la sua amica a casa, dopo l'allenamento, e stava passeggiando per tornare a casa propria, quando ad un tratto sentì una sensazione molto forte dritta alla bocca dello stomaco, riecheggiargli per tutto il corpo.
Dovette fermarsi un secondo e appoggiarsi ad uno degli alberi che contornavano la strada.
Quando riaprì gli occhi, notò qualcosa di strano: vide Rey che stava sbattendo i pugni su qualcosa, ed era frustrata e delusa. Lo sentiva chiaramente, come se quello arrabbiato fosse stato lui.
La bimba era furiosa perché non era riuscita ad eseguire un esercizio che ha detta di maestro Luke doveva essere semplice, e lui l'aveva rimproverata.
Ben non capiva che cosa stesse succedendo, finché la visione di Rey non scomparve, e la fitta allo stomaco passò. Ci volle qualche secondo per staccarsi dall'albero, ma quando lo fece si mise a correre il più velocemente possibile fino a casa.
Appena varcata la soglia di casa, mollò la sua borsa a terra con un tonfo e andò dritto in cucina da sua madre a raccontarle l'accaduto. Leia ascoltò molto attentamente
quello che il figlio le aveva detto e ci pensò su. Ma non riuscendo a trovare una spiegazione, l'indomani si informò con il fratello. Luke le disse che loro condividevano un
legame nella Forza: qualcosa di unico e raro chiamata Diade.
< Che cos'è una diade? >
< È l'unione indissolubile di due esseri: uno potente nel lato chiaro e l'altro altrettanto potente nel lato oscuro. Il loro potere è paritario. Divisi sono forti, insieme sono invincibili. >
< Ma, come può essere? Nessuno dei due tende al lato oscuro... vero? >
< Per ora Leia. Ma questa faccenda della diade è tanto complessa quanto rara. Erano secoli che non si vedeva una cosa del genere, e questo tipo di legame non sorge mai a caso. >
< Cosa possiamo fare? >
< Non è detto che sia per forza una cosa negativa, anzi. Lasciamo che sviluppino da soli questo legame che li unisce. Dopo tutto solamente loro sapranno come gestirlo e come sfruttarlo al meglio. Io potrò dargli dei consigli e una guida, se lo vorranno. >
< Ma se uno dei due dovrà rappresentare il lato oscuro, tu pensi che potrebbe succedere qualcosa a Ben o a Rey? >
< Non lo so.. è la prima volta che mi trovo ad affrontare una cosa di questo tipo. Dovrò tornare dai miei maestri, consultarmi con loro e controllare nei sacri testi se ci sono dei riferimenti. Mi metterò in viaggio domani stesso. >
< Ti ringrazio. Chiederò ad Han di accompagnarti, così viaggerete più sicuri. >
E con mille dubbi nella testa Leia tornò a casa.
Per il momento era meglio non mettere in allarme i ragazzi: dopotutto se avessero vissuto la cosa in maniera positiva, il peggio poteva ancora essere evitato.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Star Wars / Vai alla pagina dell'autore: LadySweet