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Autore: Nymeria87    12/10/2020    2 recensioni
Finalmente eccovi il fantomatico prequel della long She Wolf:
dopo due anni dalla sua incoronazione quale Regina del Nord e due anni di assoluti silenzi, Sansa viene a sapere che Jon si trova a Nord della barriera con il Popolo Libero; incitata dalle parole di suo fratello Bran decide di intraprendere il viaggio che la porterà a calcare quei terreni selvaggi fino ad incontrare nuovamente lo sguardo di Jon.
Dal testo:
[...]“Non mel’hai resa per niente facile Jon” asserì costernata ma con occhi di ghiaccio.
“Immagino sia stato Bran a scomodarti per riportarmi indietro; mi chiedo solo il perché tu abbia accettato” replicò lui imperturbabile, con una punta di astio nel tono e un mezzo sorriso che non celava l’amarezza di quelle parole.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jon Snow, Sansa Stark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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2.

Tharon Lash, a venticinque anni compiuti era stato designato come Capitano della guardia della Regina; era il secondogenito del Maestro d’armi dei Glover ed era cresciuto a DeepwoodMotte assieme al primogenito di Lord Robett e al Bastardo di casa Hornwood a cui era particolarmente legato e che divenne, a seguito della legittimazione da parte della Regina, l’erede di casa Hornwood a soli diciannove anni.
Tharon era un giovane uomo, agile e slanciato, dai folti capelli castani lunghi fino alle spalle e caldi occhi bruni, capaci di far capitolare ogni ragazza che si aggirasse a corte, nonostante si animassero solo per una in particolare: una fanciulla dai capelli di un insolito color malachite ed un sorriso luminoso come una perla di fiume. Wylla Manderly faceva parte di una casata antica e nonostante ricambiasse i suoi sorrisi, Tharon non osava certo sperare in un futuro con lei e quando la Regina gli comunicò del loro imminente viaggio, fu quasi sollevato nell’apprendere che Wylla sarebbe rimasta a Grande Inverno per fare le veci della Lupa Rossa. La comitiva era formata solo dalla Regina, da lui e da Meera Reed, ragazza per cui nutriva un profondo rispetto e una sincera ammirazione; nonostante fosse l’unico uomo all’interno del gruppo, quando furono avvicinati dalla meta-lupa appartenuta a Lady Arya, mentre sostavano nei pressi di Lungo Lago, Tharon cedette lo sguardo alle due donne che viaggiavano con lui, rimanendo ammaliato dall’assenza di timore che la Regina Sansa parve dimostrare ad ogni passo verso la belva.
La grande bestia dal manto grigio semplicemente annusò la sua mano quieta, per poi alzare il muso ad annusare, nell’aria circostante, gli altri due accompagnatori della ragazza; infine, come niente fosse andò ad acciambellarsi sotto un albero distante da loro, quel che bastava per monitorarli con occhi e fiuto. Nymeria li accompagnò a distanza per tutto il loro viaggio, accostandosi a Sansa solo quando furono nei pressi del Castello Nero.
Stefron Dross detto il Moro, per il suo incarnato olivastro, presidiava la fortezza e anche se non fu troppo contento nell’incontrare nuovamente un meta-lupo, li accolse rudemente ma con tutti i crismi del caso, facendo preparare per loro le migliori stanze nella Torre del Re. Dopo una notte passata tra le mura del Castello Nero, il piccolo gruppo fu pronto a ripartire e il pesante cancello della galleria sotto i cristalli della Barriera si chiuse nuovamente con un tonfo sordo, lasciandoli di fronte alla verdeggiante distesa della Foresta Stregata.
 
 
L’affetto per lei era esistito da sempre, da quando per la prima volta aveva incontrato i suoi occhi celesti tra le braccia della balia, era solo mutato e cresciuto nel tempo e tenuto ben celato attraverso il suo solito cruccio adombrato; non sapeva se fosse un riflesso dell’amore che gli era stato negato da Lady Catelyn e nonostante le azioni e gli sguardi pungenti di lei, continuassero a ricordargli quanto egli non appartenesse legittimamente alla famiglia Stark, le voci del popolino tormentavano i suoi pensieri calamitandogli l'attenzione verso gli angoli più insidiosi della sua mente, facendo crescere il lui il dubbio che quello che si dicesse dei Bastardi corrispondesse a verità: dominati dalla lussuria, dalla menzogna e dalla debolezza. Jon era cresciuto tentando di screditare quelle credenze, bramando l’approvazione di Lord Stark, eppure anno dopo anno, non era riuscito a slegare il pensiero di Sansa dalla parola proibita.
Non si poteva dire che non avesse tentato di arginare le sue pulsioni trasferendole prima su Ross e poi su Ygritte, la quale, per quanto si fosse convinto di amarla, si era soltanto rivelata una pallida proiezione dell’amore per colei che aveva desiderato da sempre. Con la sua visione del mondo, troppo estrema e categorica, Ygritte aveva palesato quanto in realtà fossero diversi l’uno dall’altra e nonostante il reale trasporto che Jon aveva provato per lei, quando anni dopo aveva potuto riabbracciare Sansa, aveva compreso che niente avrebbe mai potuto competere con quelle emozioni che lei gli destava.
Baciata dal fuoco...
Anche il rosso dei capelli era diverso, un tono più luminoso, ramato ma meno aranciato di quello di Ygritte e alla fine la rivelazione delle sue origini Targaryen era giunta in un momento i cui i giochi erano già disposti sul tavolo: aveva dovuto aggiustare il tiro ma non aveva calcolato l’instabilità emotiva di Daenerys e se per un momento aveva pensato che in un futuro sarebbe potuto rimanere al Nord, con la sua vera famiglia, con Sansa e finalmente libero di amarla poichè assolto da possibili accuse di nutrire per lei un sentimento incestuoso, aveva dovuto scendere a patti con il suo cuore e sacrificare il suo desiderio per mantenerla in vita e al sicuro.
Nessuno può proteggermi, nessuno può proteggere nessuno...
Ma Jon non si sarebbe tirato indietro, mai per lei!
 
In quelle lande senza fine, che piano piano andavano a rivelare il terreno sotto la neve, Jon non aveva sperato di vederla realmente di fronte a lui, in sella ad una cavalla bianca, avvolta nel mantello scuro bordato da immacolate pellicce di volpi del Nord e con il viso incorniciato dal cappuccio morbido che andava a scoprire le guance magnificamente arrossate dal freddo.
Si infilò la sacca a tracolla, non abbandonando con lo sguardo la figura che sostava a cavallo di fronte a lui per neanche un momento; il fantasma di un sorriso sulle sue labbra piene mentre continuava ad osservarla con sguardo perso.
“Avanti!” una manata di Thormund andò a colpirlo alla schiena ridestandolo da quel languore, “non vorrai fare attendere la tua Lady del Sud” lo canzonò il Bruto, facendo rilasciare a Jon un mezzo sorriso, prima che la realtà gli ripiombasse sulle spalle: “è una Regina ora, la Regina del Nord veramente, non del Sud...” constatò lui tra il divertito e l’amareggiato.
“Una Regina che ha cavalcato fin qui per riportarti indietro, amico mio”,
“non tornerò indietro Thormund” rispose Jon voltandosi appena, mantenendo comunque gli occhi sulle tre figure di fronte a lui.
“Oh, si che lo farai: non ho intenzione di sopportare ancora a lungo i tuoi muti lamenti: mai visto nessuno nel tuo stato, neanche il tuo lupo ti sopporta più” sogghignò il bruto prima di incamminarsi verso l’accampamento.
 
Jon si fece coraggio e mosse i suoi passi verso il piccolo gruppo in attesa; gli occhi fissi su Sansa nonostante  fu Tharon a staccarsi dalle due nobildonne per approcciarsi per primo a lui: “Mio Signore” lo salutò a mezzo inchino. Jon lo accolse con una mano sulla spalla ridestandolo nella sua posizione iniziale: “non chiamarmi così Tharon, è bello rivederti” gli disse con tono lieto; “il piacere è mio nel vederti sano e salvo, Jon” rispose quindi il Capitano. Jon lo squadrò, riconoscendo l’abbigliamento tipico del Nord con il mantello bordato di pelliccia di lupo, l’unico simbolo di fedeltà che era consentito portare a chi prestava i suoi servigi alla nobile Casa Stark. I suoi occhi indugiarono poi sulla figura di Sansa dalle iridi fulgide e celesti, in completo contrasto con le sue gote dipinte di rosso dal vento del Nord, mentre si apprestava a scendere da cavallo aiutata da una ragazza dai capelli castani e vestita con abiti da viaggio che Jon non riconobbe.
“Hai protetto la Mia Signora a quanto vedo” disse cercando di celare le sue emozioni contrastanti, mentre tornava a scrutare gli occhi nocciola di Tharon, il quale accolse le sue parole con una sommessa risata: “veramente è la Regina che ha difeso me” affermò lui facendo un cenno col capo verso gli alberi alla sua sinistra; Jon seguì confuso il suo sguardo fin quando non intravide occhi gialli, splendenti come monete al sole, circondati da un manto grigio; Nymeria uscì allo scoperto e dopo aver incontrato lo sguardo di Jon, alzando il muso per fiutare l’aria, si diresse nuovamente verso il folto del bosco. Jon liberò un sorriso continuando a guardare la bestia allontanarsi prima di rivolgersi all’amico: “Thormund vi sta aspettando all’accampamento” disse prima di spostarsi leggermente per accogliere la ragazza che stava conducendo i cavalli nella loro direzione: “Mia Signora...”,
“sono Meera Reed, e non c’è bisogno che ti rivolga a me con inutili appellativi” lo interruppe prontamente lei, senza astio nella voce, solo un pacato distacco.
“Proseguite per l’accampamento e lasciate pure i cavalli, troveranno chi potrà occuparsene” disse lui prima di lasciargli libero passaggio e tornare a voltarsi per incontrare finalmente la Regina del Nord.
 
Sembravano vivere in un utopia, eppure eccoli li, l’uno di fronte all’altra, incapaci di gesti e parole, quasi potessero risultare insignificanti o inadeguate a giustificare tutte quelle sensazioni che provavano in quel frangente. Jon scrutò la commozione negli occhi della cugina, ma non osò sperare che il loro incontro potesse minimamente replicare quello avvenuto anni fa nel cortile di Castello Nero.
Abbassò leggermente il capo in segno di rispetto: “Vostra Grazia”.
Quelle parole furono pronunciate come uno scudo di freddo metallo, asciugando velocemente le lacrime dallo sguardo di Sansa.
Non c’è trasporto nella sua voce, solo distacco.
Perchè le tue parole sono sempre così gelide, così contrastanti rispetto ai tuoi occhi...
Ancora adesso, dopo due anni.
 
Sansa deglutì, alzando di poco il mento pronta a fronteggiarlo.
É la Regina che vuoi?
“Non mel’hai resa per niente facile Jon” asserì costernata ma con occhi di ghiaccio.
“Immagino sia stato Bran a scomodarti per riportarmi indietro; mi chiedo solo il perchè tu abbia accettato” replicò lui imperturbabile, con una punta di astio nel tono e un mezzo sorriso che non celava l’amarezza di quelle parole.
“Credi che io non condivida il tuo disappunto? Credi che non sappia perchè ti sei lasciato tutto alle spalle o che non abbia ritenuto ingiusto che tu fossi punito per averci salvati tutti? Credi che non abbia mosso le montagne per farti tornare a casa?” arguì ferocemente lei alzando la voce, mentre mosse febbrilmente i pochi passi che la separavano da lui, provocando la ricaduta del cappuccio sulla schiena, rivelando così le splendide ciocche ramate dei suoi fulgidi capelli.
Jon arretrò col corpo alla violenza di quella visione, al profumo fiorito che si libero dai capelli di lei: neanche nei suoi sogni la ricordava così bella.
Schiuse le labbra per prendere aria prima di serrarle celermente: “immagino tu sia stanca per il lungo viaggio” le disse fuggendo da quegli occhi vibranti, “potrai riposarti nella mia tenda, se ti compiace: alloggerai lì per tutto il tempo che riterrai necessario” concluse con un cipiglio amaro guardando fisso in un punto indefinito, come a trattenersi dal dar voce ai suoi veri pensieri mentre le porgeva la mano, palmo verso l’alto, in attesa di farle strada, cercando di non incrociare i suoi occhi.
Sansa lo guardò impietrita prima di serrare a sua volta le mandibole ed espirare frustrata. Andò con le mani ad alzarsi lievemente l’abito prima di muovere i suoi passi ignorando la mano tesa di Jon, il quale la seguì snervato, mordendosi le labbra piene prima di raggiungerla.










Note dell'autrice:
vi lascio in sospeso così...lo so, lo so.... prometto che arriverà presto anche il terzo capitolo.
Qui ho voluto giocare sulla palese incapacità di comunicare tra loro di questi due benedetti ragazzi: Jon nonostante sia visibilmente abbagliato dal rivedere la cugina, non riesce ad agire liberamente e si chiude in se stesso, come abbiamo visto da sempre, e Sansa si indispettisce comprendendo perfettamente il suo atteggiamento, come sempre!
Sono rimasta fedele sia alla serie che alla mia SheWolf, ovvero qui la discendenza di Jon non è stata ancora palesata: lo sanno gli Stark, lo sanno Thormund e  Brienne (nella serie questo non è specificato, io sono andata a sentimento essendo Brienne molto vicina a Sansa e Thormund molto vicino a Jon) in più lo sanno anche Meera e Wylla in quanto fedeli amiche di Sansa, ma nessun'altro oltre a loro (ovviamente eccetto Sam e Gilly ma non ho avuto modo di introdurli in questa long).
Per il resto fatemi sapere che ne pensate!!!!!
Grazie di leggermi!
Un abbraccio di slancio e trasporto nel cortile di CastleBlack a tutti voi!
   
 
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