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Autore: Devildragon    19/08/2009    1 recensioni
come se la caverà Sagara senza il suo AS? Riuscirà a battere un M9 pilotando soltanto un vecchio Savage? Attenzione Spoiler!
Genere: Triste, Drammatico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!
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FMP Arbalest Dead

FMP Arbalest DeadDrago sxDrago dx


Kaname si svegliò bruscamente lanciando un piccolo gemito, la fronte imperlata di sudore e le coperte avvinghiate su se stessa.
Anche quella notte l'incubo non gli aveva dato tregua e il petto si alzava e abbassava ad un ritmo frenetico rendendola avida di ossigeno.
Lanciò occhiate a destra e sinistra per appurare quello che sapeva già, era sul suo letto a boccheggiare per quell'incubo che la lasciava ogni mattina con l'amaro in bocca, cercò di calmarsi dicendosi che presto si sarebbero incontrati per andare a scuola insieme come ogni mattina.

Da quando erano tornati ad Hong Kong quell'incubo aveva incominciato a ossessionarla, quando si svegliava all'inizio ricordava soltanto una sagoma morente in lontananza e poi con il passare del tempo riusciva a ricordare tutti i particolari che rendeva quel sogno cosi terribile.
La sua mancanza l'aveva spinta a cercare Sousuke e aveva compreso quanto era importante per lei, si era promessa di riportarlo indietro con lei ad ogni costo e di dichiarare finalmente i suoi veri sentimenti ma tutta la sua determinazione era sfumata in un attimo quando aveva incrociato i suoi occhi grigi.
Quegli occhi quando li incrociava avevano il potere di leggergli l'anima facendogli cadere momentaneamente l'armatura che si era faticosamente costruita attorno negli anni per proteggersi dal mondo circostante, un carattere forte e irrascibile atto a proteggere il suo vero io, fragile e sensibile.

Alzò una mano all'altezza degli occhi coprendoli, un raggio di sole le feriva gli occhi ancora ridotti a due fessure e con l'altra cercò a tastoni un fazzoletto di stoffa che teneva sul comodino per detergersi il sudore dalla fronte.
Si girò ad osservare la sveglia a forma di galletto posta sul comodino, segnava le sette del mattino e tra un momento avrebbe incominciato a muovere le zampette e pronunciare quella frase che la sua amica Kyouko aveva registrato prima di regalargliela.

<< è mattina, ...>> iniziò la sveglia a ripetere un attimo dopo, una piccola pacca sulla cresta fece ammutolire la sveglia che si fermò di colpo.

Kaname si alzò dal letto stiracchiando i muscoli intorpiditi dal sonno e con un rumoroso sbadiglio scacciò morfeo dalle sue membra.
Si diresse in bagno per fare la consueta doccia mattutina, l'acqua tiepida la riscosse completamente e si lasciò cullare dalle goccie che scivolavano dolcemente sul suo corpo.
Il tempo sembrò fermarsi magicamente e le goccie d'acqua colpirla più lentamente, chiuse gli occhi gustandosi l'effetto dell'acqua sui capelli e inizio a lavarli con delicatezza.
Passò una mano sulla cute per togliere i residui restanti di shampoo sui capelli e con l'altra afferrò l'accappatoio appeso lì vicino, per lei non c'era cosa migliore di una doccia quando si svegliava, il contatto con l'acqua la rinvigoriva e la preparava ad un altra giornata di scuola.
Dopo aver indossato l'uniforme della scuola era finalmente pronta per il nuovo giorno, si diresse verso l'ingresso e uscì dall'appartamento, Sousuke sicuramente era già giù ad aspettarla per dirigersi insieme all'istituto.
Appena apri il portone guardò fuori alla ricerca di Sagara, le macchine passavano frenetiche nella strada e i pedoni si muovevano diretti chissà in quale direzione ma non c'era ombra di Sousuke.
Lui difficilmente arrivava in ritardo, il suo senso del dovere glielo impediva e da quando era tornato da Hong Kong non aveva mai saltato una mattina di scuola ma il ricordo di quella volta ritornò in mente come un flash, quando senza alcun avviso era sparito per un ordine impartito dai suoi superiori, quella volta aveva rischiato di perderlo per davvero ed erano quasi riusciti ad ucciderla.
Cercò di allontanare quei pensieri, lui gli aveva promesso che non sarebbe più sparito in quel modo ma l'incubo gli tornava prepotentemente in testa velando le sue emozioni di tristezza e paura.

< Che si sia... addormentato? > si ritrovò a pensare scettica, statisticamente se c'era una possibilità che lui non avesse sentito la sveglia, allora la possibilità di venire rapiti dagli alieni iniziava ad essere concreta.

Attraversò la strada che separava il suo edificio da quello di Sagara, voleva accertarsi di persona.
Appena entrata nell'edificio percorse il corridoio comune e si diresse verso l'appartamento di Sousuke, inserì la chiave ed aprì la porta.
Entrò nell'atrio immerso nel buoi, tese la mano verso l'interruttore ed accese la luce.

<< Sousuke! dove diavolo sei finito? >> iniziò a chiamarlo alzando il tono della voce con una leggera nota di stizza, la sua preparazione militare gli permetteva di svegliarsi istantaneamente per ogni piccolo suono.

Si tolse lentamente le scarpe e si diresse verso il soggiorno, tutto era a posto come lo ricordava, un tavolo con sopra migliaia di congegni elettronici per la comunicazione con la Mithril e il monitoraggio ambientale.
Lanciò un occhiata in direzione della stanza da letto, la porta era socchiusa e dei piccoli rumori provenivano dalla stanza.
Si avvicinò alla porta con fare circospetto, se si fosse addormentato sapeva già che punizione infliggergli ma un breve pensiero la fermò sulla soglia e la costrinse a rifletterci su una attimo facendola diventare rossa come un peperone.

< e se dormisse nudo?.... con il caldo che fa adesso sarebbe comprensibile > si ritrovò a chiedersi titubante, le guance e le orecchie si arrossarono pensando alla scena che gli si prospettava.

Rimase per qualche secondo a pensare a lui con il torso nudo e si ritrovò inondata da un calore che non aveva mai provato, cosa poteva essere non lo capiva o forse fingeva di non capirlo ma prima o poi il destino l'avrebbe messa alle strette costringendola ad affrontare quei sentimenti.
Decisa ad arrivare fino in fondo a quella storia, sferrò un possente calcio alla porta che si spalancò vacillando vistosamente sui propri cardini.
I suoi occhi si diressero prima sul letto vuoto e dopo iniziarono a scrutare attentamente la stanza immersa nel buio, aveva sentito dei rumori provenire da quella stanza ne era certa, seppur lievi li aveva uditi distintamente come se avesse osservato un fulmine al ciel sereno.
Una paura folle e primordiale l'attanagliò, cercando in quella stanza qualcuno di familiare vide miriadi di occhi che la fissavano freddi e calcolatori, aspettando un passo falso per balzare sulla preda inerme.
Vide una sagoma nel buio e il cuore gli si fermò in gola, la sua sensazione si rivelò esatta, non erano molteplici occhi ad osservarla ma due soltanto che nascosti dietro un armadio osservavano la preda come un felino pronto al balzo finale.
Un suono inaspettato la colse di sorpresa alle spalle, il rumore di scariche statiche fuoriuscirono dall'apparecchio radio posto per le comunicazioni d'emergenza con la Mithril.
Si girò ad osservare la radio impazzita, nessun suono comprensibile fuoriusciva dai suoi altoparlanti ma soltanto fruscii irregolari che aumentavano e diminuivano d'intensità senza alcuno schema logico apparente.
Un altro suono alle sue spalle la spiazzò, il rumore del vetro della finestra che si infrangeva la obbligo a voltarsi di nuovo nella direzione della stanza di Sousuke.
Durò una frazione di secondo ma riuscì a vedere in parte una sagoma antropomorfa che si gettava nel vuoto, una figura esile ma che di umano aveva soltanto la forma.
La sua mente Whisper gli inviò tutti i dati relativi a quello che aveva appena visto, la figura antropomorfa era anch'essa figlia della Black Tecnology.

<< Arm slave Alastor, rasotimio, terbio, polio, ramidoken, muscoli osciali flessibili, pallant, palladio, oloenzima, reattore crill, suragriglia creocubica, circuiti picometrici miniaturizati... >> iniziò a elencare le materie prime e i componenti con cui era costruita quella macchina senza rendersene conto.
 
Un'ultima scarica elettrostatica, più forte delle precedenti, uscì dalle casse della ricetrasmittente e la destò dai suoi pensieri riportandola alla realtà.  





Mi scuso veramente tanto con tutti i lettori per il mio grave ritardo ma il lavoro mi uccide lasciandomi poco tempo per postare, I'am sorry! cercherò di essere più veloce prossimamente!
Ringrazio tutti quelli che l'hanno letta, che l'hanno messa tra i preferiti, i seguiti e hanno recensiti.Grazie mille!
Ringraziamente particolari a: f breve91, Simona_Cullen e Hollina grazie tante!!!
Lasciate dei commenti o critiche ovviamente costruttive per aiutarmi a migliorare.
  
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