I want to bury my head in the sand;
I want the seas to wash me away;
I wish someone was holding my hand.
Non appena anche l’ultima lacrima fu versata da quegli occhi gonfi e rossi, alzò la testa per cercare quella dell’amico, pronto a quel contatto visivo. Scorpius cambiò subito la direzione del suo sguardo e cercò di ricomporsi.
Non riusciva a pensare che aveva appena pianto come una fontana. Davanti al suo amico
.
Un Malfoy non piange. MAI.
Era mortificato. Voleva sotterrare la sua testa nella sabbia. Voleva che il mare lo portasse via. Però voleva anche che qualcuno gli stesse vicino.
“Che succede Scorp?”
“Non ho voglia di parlarne.”
“Sicuro? Credo ti farebbe bene.”
Scorpius sospirò e rispose quasi senza fiato: “Tua cugina…” non riusciva a terminare le frasi a causa del dolore che provava pensando a lei e a quello che era successo la sera prima. “Lei… credevo ci amassimo. Entrambi. Tantissimo… e invece sembra che l’unico stupido sia io e che l’intelligenza dei corvi sia più attraente…”
“Di che parli?” Albus era incredulo.
“Ieri sera volevo farle una sorpresa. Ma l’ho trovata avvinghiata a Matt Corner. Non credo che sia accorta di me. Era troppo impegnata. La lascerò non appena la vedrò.”
“Scorp, sono scioccato. Quella stronza non la passerà liscia!”
“Smettila Al, posso risolvere la situazione da solo. Non ho intenzione di continuare il discorso.” si voltò e iniziò a camminare fuori dalla stanza come se niente fosse lasciando il giovane Potter a bocca aperta.
Dopo un’intensa giornata passata evitando Dominique e seguendo ogni lezione, era arrivata l’ora della biblioteca. Lì avrebbe rimesso a posto i pensieri leggendo un buon libro.
Appena entrato, si avvicinò al suo solito posto. Scelse il libro e iniziò a leggere.
Si immedesimò nella storia, sembrava parlasse di lui e di ciò che gli successe la sera prima, dei suoi sentimenti distrutti e del suo cuore a pezzi. Senza che se ne accorgesse, una lacrime scese lenta e debole sul suo volto. Si sentì sfiorare dolcemente la guancia. Un tocco dolce e piacevole. Non ebbe il coraggio di alzare lo sguardo. Sapeva chi era. Quelle mani avevano lo avevano toccato almeno un milione di volte ma mai con un tocco coì dolce. Era la più bella cosa che gli fosse capitata durante quella giornata. Decise di godersi quella sensazione per una paio di secondi, ma non appena incrociò gli occhi smeraldo della ragazza che stava accanto a lui, si alzò di scatto e spinse via la mano con cattiveria.
“Chi ti dà il permesso di toccarmi Rossa!?”
“Ehi Mr. Malfoy! Ti ho visto piagnucolare solo soletto e non ho resistito! Eri così dolce!” rispose Rose con un sorriso di scherno.
“Va a quel paese, Weasley!”
Rose rimase ferma, stupita dal comportamento di Malfoy.
“NON HAI SENTITO COSA TI HO DETTO!? VA VIA!” rispose Scorpius alterato.
Rose si bloccò per qualche momento, poi andò via lentamente, quasi ferita da quelle parole. In fondo non aveva fatto niente di diverso dal solito.