Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: giuliabaron    20/08/2009    2 recensioni
Tornava a casa come tutte le sere, questa volta però era stato un turno davvero estenuante: certo non era la prima volta che saltava il pranzo per adempiere al suo dovere di medimaga, ma si sa nel cuore di Londra raramente si vedevano draghi scorrazzare deliranti per la città!
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 7

CAPITOLO 7

 

 

Una fitta nebbiolina avvolgeva tutto, ma non di quelle che nei primi mesi dell’anno erano solite coprire l’immenso spazio verde di Hogwarts e della campagna inglese, una foschia decisamente più accogliente, la classica umidità del vapore di una sala da bagno quando si abusa dell’acqua calda.

 

Ed avvolta da quella densa muraglia di minuscole particelle bagnate, stava immersa nella vasca magica Hermione.

 

Quale soluzione migliore di un bel bagno tutto schiuma e calore quando sei giù? Beh, shopping e montagne di schifezze a parte, s’intende. Ma vista l’impossibilità della prima e la non dignità della seconda (lucida, seppur non del tutto lo era ancora ed alla sua linea ci teneva) aveva optato per quella.

 

Aveva – sperava – pianto tutte le lacrime che doveva versare e se ne stava avvolta dalla schiuma con le braccia a circondare le ginocchia e con un dito ad accarezzare il bocchettone dell’acqua. Ora, dopo lo sfogo, stava facendo il punto della situazione.

 

  1. Aveva pianto e lei odiava piangere.
  2. Ma per cosa poi? Da quando in qua uno come Malfoy la faceva soffrire per così poco? Beh certo, aveva tentato di baciarla ma mica se l’era portata a letto, no? Anzi, se avesse voluto lui, che era senza ombra di dubbio più forte di lei, ce l’avrebbe sicuramente fatta ad avere la meglio, ma non ne aveva approfittato… anzi, sembrava cercasse un contatto più umano – strano aggettivo da accostare ad uno come Furetto – quindi per che cavolo aveva pianto?

 

Ecco, forse aveva pianto perché lui non era riuscito ad imporsi, forse perché si era arreso troppo velocemente dopo “l’urletto” di qualche Decibel sopra la norma che aveva tirato…

 

  1. Forse, ma forse eh, il suo era un pianto disperato perché di tutte le cose difficili ed “impossibili” a detta di molti che lei era riuscita a fare, niente le era mai parso tanto complicato come esprimere apertamente i propri sentimenti.

 

Ed anche in quel momento, si rendeva conto che lei non ce l’aveva con Malfoy ma con se stessa perché – nonostante non fosse sicura di conoscere ciò che le era nato dentro – sapeva che provava qualcosa per lui.

 

Aveva sempre provato qualcosa per lui.

 

Odio.

 

Rabbia.

 

Disprezzo.

 

Pena – sì, a volte anche pena.

 

Ammirazione.

 

Sorpresa recentemente.

 

Ed adesso…

 

Simpatia, affetto.

 

Perché se Hermione Granger aveva tanti difetti, quello peggiore di tutti era il provare emozioni troppo intensamente.

Ed ora si rendeva conto che seppure in fondo in fondo quei pochi giorni a contatto con Malfoy stavano facendo crollare le sue difese, quella muraglia d’odio e pregiudizio che per tanto, troppo tempo aveva innalzato per proteggersi da lui.

Sì, perché prima di entrare nello scompartimento di Harry e Ron quel lontano 1 Settembre 1991, lei aveva sperato con tutto il cuore di poter dividere il viaggio con colui che l’aveva guardata per la prima volta dacché era entrata a far parte del Mondo Magico. Quel ragazzetto biondo dall’aria viziata ed arrogante che al Ghirigoro l’aveva guardata con sufficienza ma anche curiosità, prima di essere trascinato via da quell’uomo snob ed altero che aveva tutta l’aria di essere suo padre.

Lui era stato il primo mago a posare lo sguardo su di lei, l’unico che negli anni a venire l’avrebbe fatta vergognare del suo essere “a metà”, né carne né pesce.

Colui che paradossalmente avrebbe voluto ricordare come la prima faccia “amica” incontrata nel mondo del quale faceva e avrebbe fatto parte da quel momento in poi, altri non era che la persona a causa della quale lei era diventata la So-tutto-io incorruttibile Hermione Jane Granger.

 

Questo suo divagare con la mente e con i ricordi non le fece prendere atto di una presenza che la osservava dall’uscio.

 

“Ah, e così, dopo che mi hai fatto una scenata che nemmeno la cara zia Walburga farebbe a quel traditore del suo sangue di suo figlio (Sirius, nda), dopo avermi spaccato uno dei pezzi più rari – nonché il mio preferito – della preziosissima “Collezione delle ragazze di Play Wizard – Speciale Natale 2000”, ti rifugi nel mio bagno per consumarmi tutta l’acqua calda?!? Eh no Sanguesporco, questo proprio no!”

 

Quando Hermione lo  vide squadrarla con sguardo altezzoso ed offeso, ma anche con un nerissimo bagliore negli occhi per lei indecifrabile – e per questo molto pericoloso – avvampò sia per l’imbarazzo che per la rabbia che il solo fatto che lui la guardasse in quel momento le provocava.

 

“Non ora Furetto, e poi qui fino a prova contraria l’offesa sono io.

Se vuoi avere un reale motivo per sentirti oltraggiato aspetta che esca dalla vasca e ti prometto che ti spaccherò su quella testa bacata che ti ritrovi una ad una tutte le tue “amate” Play Witches, e stanne certo che lo farò!”

 

A quella frase sul volto di Draco si dipinse stranamente un ghigno malizioso, che non faceva presagire nulla di buono.

 

“Granger, Granger, Granger… sta sicura che di certo non mi sentirò per nulla oltraggiato se tu esci da lì, anzi… sono molto curioso di vedere se lo farai… non ho fretta, mi siederò qui – ed indicò la panca di marmo bianco sulla quale c’era l’asciugamano (!) ed aspetterò… fino all’ultima bolla.”

 

Brava Hermione! Bella mossa, davvero!

Ma che stupida!

Come hai potuto anche solo cadere nella sua trappola?!?

Maledetto orgoglio Grifondoro, alla malora Godric e tutto il suo coraggio ed il suo essere leale e valoroso! Ed ancora più maledetto quel viscido di Salazar! Ma dico proprio così testoni dovevano farci noi grifoni e proprio così bastarde le serpi?!?

 

“Che c’è Granger, il tuo gattaccio spelacchiato ti ha mangiato la lingua? Non mi sembri più così sicura di voler uscire, preferisci forse che venga a farti compagnia?

 

 

Il ghigno che si era dipinto sul volto del giovane rampollo platinato non era nemmeno paragonabile a quello che aveva regalato a Ron dopo averlo visto nel suo “elegantissimo” ed “alla moda” completo al Ballo del Ceppo, né a quello memorabile che aveva rivolto ad Harry dopo aver vinto per il terzo anno di fila il titolo di “Miglior Playboy di Hogwarts”.

Era probabilmente il ghigno più soddisfatto – e per questo per Hermione alquanto inquietante – che gli si fosse mai letto in faccia.

L’aveva in pugno.

Lui l’aveva vinta. Di nuovo.

 

Hermione Granger 0 – Draco Malfoy 1.

 

Non c’era modo di fuggire da quella situazione così imbarazzante e così… eccitante.

 

Statuina di Play Wizard – 100 Galeoni con Magicard.

Seduta dall’analista – 30 Galeoni e 50 Falci con Magicard.

Zittire la Granger e metterla in crisi – non ha prezzo.

 

Questo ed altri pensieri più concilianti ma meno casti aleggiavano nella nobile mente di Draco.

 

Hehehe… quasi quasi  per davvero sto qui finché non si arrende, vediamo se sotto le vesti da santarellina la Granger nasconde un corpo da pornostar…

 

“Allora Sanguesporco, non esci? Non mi inviti nemmeno ad entrare?” – la punzecchiò ancora un po’ Draco.

 

“Beh Furetto… credo proprio che uscirò!” – no, l’aveva solo pensato, vero? Quel sadico di Godric si era impossessato di lei per farle dire una scemenza del genere?!?!?

 

Purtroppo sì.

 

Difatti, senza sapere né come, né perché, si ritrovò in piedi a prendere l’asciugamano completamente come la cara Jane l’aveva fatta  davanti a Malferret, più stordito e sconvolto di quella volta che aveva scoperto che sì, lui era per il terzo anno di fila il “Miglior Playboy di Hogwarts”, ma che a pari merito quell’anno lo era anche Potter.

 

Hermione Granger 1 – Draco Malfoy 1.

 

Erano pari per quella sera.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Quella mattina particolarmente uggiosa il cielo era totalmente plumbeo; grossi nembi presagivano un temporale bello e buono.

 

Un giorno perfetto per girarsi, tirarsi le coperte fin sopra la testa e tornarsene nel mondo dei sogni.

 

O almeno era questo che Hermione Granger avrebbe fatto se un tonfo sordo di qualcosa che viene sbattuto di fianco a sé non l’avesse fatta sobbalzare dallo spavento.

 

“Furetto dei miei stivali, ma che ti salta in mente?!?”

 

“Cara Hermione, mi salta in mente che dobbiamo fare le valigie. Oggi è sabato e si va al Manor.”

 

Alla parola “Manor” Hermione scattò fuori dal letto, indosso la solita camicia da notte, tutta spostata e che lasciava intravedere molto di quello che lei si ostinava a celare – cosa che fece per qualche secondo dimenticare a Draco chi fosse e cosa stesse facendo – e volò in bagno.

 

Ne uscì poco dopo perfettamente pettinata ed impeccabile in un vestito bianco e nero dalle maniche corte a palloncino lungo al ginocchio, con le parigine bianche ed un paio di ballerine in vernice nera.

 

“Granger, che carine che siamo oggi… purtroppo per te la mia cara mammina non si incanta con un bell’abito ed un sorriso, ci vuole ben altro per farsi accettare da Narcissa Black-Malfoy.

Devo comunque ammettere che hai buon gusto, davvero – e dicendo questo il suo sguardo cadde birichino sulle gambe coperte dalle parigine – come sapevi che adoro le ragazze in autoreggente?

 

Hermione voleva replicare, ma Draco l’anticipò.

 

“No, non cominciamo a discutere per una sciocchezza. Prepara le valigie, ti aspetto nel mio ufficio.

 

Detto questo, raggiunse la porta ed uscì.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si smaterializzarono direttamente all’ingresso dell’imponente dimora dei Malfoy , davanti ad un portone di massiccio ferro battuto totalmente intarsiato con immagini magiche che come nei quadri di Hogwarts potevano interagire con il mondo reale.

 

Hermione osservò meravigliata quell’entrata, alta a occhio e croce tre metri, con al centro il vessillo del casato dei Malfoy, un serpente attorcigliato ad una emme, testimone della nobiltà di sangue e dell’influenza che di generazione in generazione gli eredi esercitavano sul Mondo Magico.

 

“Vedi, se tu fossi stata una sorpresa gradita avremmo anche potuto accedere via camino direttamente nella Sala Degli Ospiti, ma temo che dopo averci visto al Country Club le amiche megere di mia madre l’abbiano bene informata sul tuo conto, quindi ho convenuto di andarci piano e sopportare tutti gli stupidi rituali che il Galateo Magico prevede per un incontro formale tra parenti.”

 

Per “stupidi rituali” Draco intendeva l’essere sottoposti agli sguardi alteri e poco amichevoli degli intarsi del portone, i quali fungevano da annunciatori dei nuovi venuti, il presentarsi ufficialmente agli stessi, aspettare pazientemente l’arrivo di qualche elfo domestico alla porta, ripresentarsi dandosi un tono altezzoso, tronfio e sufficientemente insolente, entrare ed aspettare in piedi vicino alle scale l’entrata in scena dell’algida ed elegantissima Narcissa Black.

La quale si fece attendere per quarantacinque minuti buoni.

 

Il suo tempismo perfetto la fece palesare ai suoi ospiti nell’esatto momento in cui Hermione, non trattenendosi più, commise il madornale errore di sbadigliare – peraltro rumorosamente, sebbene portandosi la mano alla bocca – facendo così quasi strozzare Draco dalle risate a stento nascoste ed inorridire la nobile e superba Narcissa che in quel momento, nonostante la visibile ruga di disappunto che le segnava il viso, scese le scale come un’apparizione angelica di rara leggiadria.

 

“Draco, figlio adorato, finalmente sei arrivato. Ti stavamo aspettando.” – detto questo la donna si avvicinò al figlio e lo abbracciò con fare materno, mantenendo comunque la compostezza e la classe in lei innate.

 

I suoi regali occhi, così simili a quelli del figlio, non si erano mai posati su Hermione.

Per il momento.

 

“Madre, anch’io sono molto felice di vedervi. E sono davvero lieto di presentarvi colei che mi ha rapito il cuore, sebbene credo la conosciate già…”

 

“Figlio caro, se credete che io già non sapessi della… sorpresa che avevate in serbo per me, mi offendete. Chi nel Mondo Magico non conosce Hermione Jane Granger, la Sang… ehm, la Nata Babbana più in gamba dell’intera Gran Bretagna? Suvvia, che aspettate a presentarmela?”

 

Hermione constatò senza fatica la nota sarcastica che la voce flautata di Lady Malfoy utilizzò nel pronunciare quelle parole.

Decise quindi di agire d’impulso e senza lasciare il tempo a Draco di fare le presentazioni, con sguardo fiero, impegnandosi nell’inchino più cortese che conosceva disse:

 

“Lady Malfoy, è un onore per me conoscerla di persona ed in circostanze liete. Come ben sa io sono Hermione Jane Granger, sono stata a suo tempo compagna di studi ad Hogwarts di suo figlio ed ora sono la sua fidanzata.”

 

A quell’affronto così esplicito all’educazione ed alla nobiltà che una famiglia Purosangue rappresentava, Draco si complimentò con se stesso per la scelta che aveva fatto.

 

Certo sua madre era un osso duro, ma aveva trovato pane per i suoi denti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dopo un momento di evidente sorpresa, Narcissa come se niente fosse aveva gentilmente replicato ad Hermione, con la consapevolezza che nonostante tutto potesse meritare un po’ della sua considerazione – l’insolenza, ricordava bene, era una peculiarità che aveva caratterizzato anche lei quand’era giovane – aveva poi chiamato un elfo che li avrebbe accompagnati nelle loro stanze e li aveva gentilmente congedati con un:

 

“Vi aspetto per il pranzo.”

 

Ora i giovani “fidanzati” si trovavano nella loro camera da letto – galateo o non galateo i Malfoy erano pur sempre i Malfoy e “non c’era motivo delle stanze separate” aveva detto Narcissa, ben sapendo che il suo caro figlio aveva preso dal padre – e Draco stava aspettando con un’inusuale ansia le considerazioni di Hermione.

 

“Devo complimentarmi con te, Granger. È filato tutto liscio, anzi meglio di come mi sarei immaginato.

 

“Per una volta devo darti ragione, Furetto. Nonostante sia snob e razzista, tua madre potrebbe anche piacermi.

 

“Devo forse preoccuparmi Granger? Non è che poi diventerete amiche e vi coalizzerete contro di me?” – replicò in tono fintamente preoccupato il biondo.

 

“Questo forse è un po’ troppo, ma credo che potremmo giungere ad una civile sopportazione.”

 

 

Toc toc.

 

 

Un bussare alla porta li distolse da quella conversazione incomprensibilmente amichevole.

 

“Avanti.”

 

All’ordine di Malfoy, un elfo fece il suo ingresso nella stanza con in mano un bellissimo vestito rosa antico.

 

“Padrona Malfoy volere voi indossate per il pranzo. Lei dire che Padroncino Malfoy vi aiuterà più che volentieri ad indossarlo.

 

Detto questo, poggiò l’abito su una poltrona lì vicino, fece un profondo inchino e sparì dietro la porta.

 

Con un ghigno estremamente malizioso e sexy, Draco Malfoy si trovò a pensare che sì, sua madre era proprio una santa donna.

 

 

 

 

Spazio Autore

 

Rieccomi, fidati ed appassionati lettori!

 

Ok, scleri a parte, credo che oramai vi siate abituati al fatto che aggiorno in tempi biblici!

 

Spero che il capitoletto sia di vostro gradimento, ora i nostri eroi sono a Malfoy Manoreheheheheh… la festa si avvicina e ne vedremo delle belle… mi impegnerò affinché il capitolo ottavo vi giunga più celermente di quest’ultimo, ormai siamo in dirittura d’arrivo, confermo che la storia non supererà i 10 capitoli, salvo un Epilogo che potrebbe anche non essere necessario.

Mi scuso per eventuali errori di battitura, ringrazio tutti coloro che mi recensiscono, che mi seguono, che mi leggono e che mi hanno messo tra i preferiti!

 

Rispondo ora alle 4 splendide persone che hanno commentato il capitolo settimo:

 

veranatalie: ti ringrazio infinitamente per tutti i complimenti che mi hai fatto, davvero! Ne sono lusingata! Mi scuso anche per il fatto che non ti ho più spedito la mail di spiegazione per i disegni dei miei personaggi: che dire, concordo pienamente con te che Gaspard Ulliel è un figo da togliere il fiato! Dovrebbero mettere sotto ad ogni sua foto un’avvertenza con scritto: attenzione, rischio infarto! E poi mi dispiace, ma io Blaise non me lo vedo proprio di colore – non me ne voglia la zia Row! Beh, il mio Draco, alias Jason Mewes, è un attore americano, famoso soprattutto per aver interpretato un personaggio comico in Clerks che più che altro mi ha colpito nel film pseudo-horror a letto col vampiro, nel quale a mio avviso rappresenta la personificazione di Draco Malfoy. Un gran figo pure lui… eheheheheh comunque spero tu continui la tua storia, come vedi anche se a rilento, cerco di aggiornare anch’io! Un bacio grosso e mille grazie ancora!

 

erigre: ciao Greta! mi fa molto piacere che nuove persone si interessino alla mia storia! Io sto seguendo la tua Dramione Grande Fratello Magic e mi fa piacere che tu segua la mia! Spero continuerai a seguirla! Mille grazie!;)

 

lights: ciao! Sono proprio contenta che ti piaccia la storia e lo stile con cui scrivo, come dici tu “ricco di sfumature”, mi rendi orgogliosa! Grazie davvero, come vedi ecco qui un nuovo capitolo! Spero di postare più in fretta il prossimo!;)

 

La DolCezzA Sn Io : grazie mille! Mi fa piacere che ti piaccia!;)

 

E per concludere, piccolo angolo pubblicità: ho postato una storia a Rating Rosso, sempre Dramione un po’ di tempo fa. Si intitola Sad Man.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate visto che era la mia prima Lemon!

 

Ciao a tutti!

 

Giulia J

 

 

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: giuliabaron