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Autore: TsukikageShawn    28/10/2020    1 recensioni
Storia partecipante alla challenge di Carachiel - Finis Coronat Opus.
Il nostro protagonista preferito racconta da come ha scoperto di essere padre alla nascita della figlia. Un'avventura piena di emozioni e di sorprese, tutte incorniciate da otto finali che nessuno penserebbe che potessero essere di un'unica storia.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kotori /Tori, Nuovo personaggio, Rio, Yuma/Yuma
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Mamma non si era accorta che eri partito?»

«No, perché quando tornai a casa era ancora notte e lei dormiva.»

«Ma poi non ti ha fatto delle domande sul braccialetto?»

«Si, e si è arrabbiata molto…»

Stavo dormendo beatamente sul mio letto, era sabato e sabato significa niente lavoro. Potevo dormire tutto il giorno, se non fosse stato per mia moglie che mi ha buttato giù dal letto.

«Che succede?» le chiesi massaggiandomi la testa, sperando che non fosse per il cofanetto che stringeva tra le mani.

«Ma quando ci sei stato a New York? Come hai fatto a prenderlo?»

Non potevo raccontarle tutto, soprattutto degli alieni. Ma non potevo mentirle, dovevo raccontarle una mezza verità…

 

«Cos'è una mezza verita?» chiese mia figlia interrompendomi.

«È quando non dici tutta la verità, ma tu non puoi farlo. Solo gli adulti possono.»

«Va bene, continua.»

 

Mi alzai da terra e mi riaccomodai sul letto, Tori mi guardava furiosa.

«Allora, è complicato e centra il lavoro misterioso di Rio» le dissi giocherellando con i miei capelli, lo facevo sempre quando ero nervoso.

«Quindi sai che lavoro fa?»

«Si, posso dirti solo che è una cosa segreta per il governo. E che mi ha dato un passaggio fino a New York e che l'ho aiutata. Ma niente di più, non ci è stato niente tra di noi, lo giuro su nostra figlia!» dissi tutto d'un fiato.

Mi guardava stranita, di sicuro aveva milioni di domande in testa che neanche io sarei riuscito a rispondere. Ma nonostante tutto, mi perdonò subito. L'arrabbiatura l'era passata in un attimo e di questo potevo solo gioire.

 

I giorni passarono in fretta, Tori fece amicizia con Lara e non parlammo più di del argomento "recupero braccialetto". Ero così emozionato all'idea che sarebbe nata mia figlia che sprizzavo energia da tutti i pori. Avevo sempre il sorriso sulle labra e saltellavo dalla gioia. Stavo sempre a contare i giorni che mancavano alla nascita, e questo mi aiutava a non vagare con la mente mentre lavoravo. Quando tornavo a casa davo i tormenti a Tori, non avevamo ancora scelto il nome e finivamo sempre per bisticciare. Avevamo scartato l'idea di darle un nome solo per la sua bellezza, doveva essere qualcosa che avesse un significato, che dimostrasse il nostro amore quando lo sentivamo.

Una delle tante sere eravamo seduti sul divano a guardare la tv, al telegiornale stavano parlando dello strano avvistamento di una nave aliena a New York. E guarda caso stavano inquadrando la spiaggia dove avevamo seppellito il mostro tesoro. Tori la riconobbe subito e connesse subito le cose: Rio lavorava per il governo, e il governo stava cercando di insabbiare l'accaduto, io ero lì con Rio quella sera e l'avevo aiutata.

«Aspetta una attimo, Yuma c'è qualcosa che non mi hai detto?» mi chiese guardandomi sospettosa, ma non potevo dirglielo. Rio mi avrebbe ucciso.

Parlando del diavolo, arrivò una videochiamata da quest'ultima. Tori mi prese il cellulare e rispose lei.

«Ciao Tori, mi puoi passare Yuma?»

«Si certo, è qui accanto a me» disse tirandomi per un braccio per farmi comparire nell'inquadratura.

Iniziai a tremare come una foglia, in quel momento desideravo scomparire dalla faccia della Terra. Iniziai a prepararmi per il peggio, ma quel peggio non arrivò. Era una buona notizia per me, ma non per mia moglie.

«Yuma il mio capo vorrebbe parlarti, dato che la notizia è saltata fuori vorrebbe darti una medaglia. E dice anche che saresti un ottimo agente con il giusto mentore, che sarei io. Passo a prenderti domani mattina, così potete discutere. Tori puoi vienire anche tu e scusami la segretezza, presto risponderò a tutte le tue domande. Ciao.»

Chiuse la videochiamata senza darci il tempo di rispondere, Tori posò il telefono sul tavolino e mi guardò arrabbiata.

«Stasera dormi sul divano, e domani non ti cucino. E farò la lavatrice senza i tuoi vestiti, e scordateli che li stiro. Anzi per tre giorni tutto questo.»

«Ma amore…»

«Niente amore, mi hai mentito. Tu non hai idea di quello che sto provando adesso. Tra due settimane dovrei partorire e vengo a sapere che mi hai mentito su una cosa così importante, perché non me lo hai detto?»

Andò in camera nostra sbattendo la porta senza darmi il tempo per spiegarle. L'avevo combinata grossa, ma c'erano anche dei lati positivi. Mi addormentai sul divano, speranzoso che il giorno dopo la mia dolce metà si sarebbe calmata.

 

Stavo dormendo tutto storto sul divano quando bussarono alla porta, il rumore improvviso del campanello mi fece cadere per terra. Andai ad aprire sbadigliando e in un attimo mi ritrovai di nuovo a terra. Il cane di Rio era fin troppo affettuoso e pesante, non riuscivo ad alzarmi. Rimasi sotto le sue zampe per una decina di minuti, nessuno venne in mio soccorso perché le tre spettatrici erano troppo impegnati a ridere. Quando mi liberai dalla presa, feci accomodare Rio e Lara nel soggiorno. La prima iniziò a spiegare a Tori il motivo del mio coinvolgimento, senza escludere nessun dettaglio. Però non disse niente del come avesse fatto a salvarmi, probabilmente non lo avrei mai saputo. Dopo lo spiegone, mia moglie mi lanciò un occhiata piena di rabbia e disse che la mia punizione era prolungata ad una settimana. Sbuffai e preparai la colazione, caffè e pancake per il mio stomaco. Rio mi disse di vestirmi elegante, l'aspetto è la prima cosa che guardano le persone. Sarebbe stata una premiazione pubblica e ci sarebbe stata anche la mia famiglia. Lara avrebbe ricevuto una medaglia come me, era contentissima e la sua felicità contagiò Tori, ma solo un pochino. Mi preparai in fretta e ci avviammo verso base dei servizi segreti.

Dopo una lunga conversazione con il capo, mi disse che sarei stato un ottimo agente e che si sarebbe occupato lui del mio vecchio lavoro. Mi aveva assunto come stagista sotto la guida di Rio. Uscito dall'ufficio, mi diressi in caffetteria dove mi aspettavano le altre. Tori stava parlando con Romhan, il partner di Rio, e sembrava essere meno arrabbiata.

«Ciao Romhan» dissi salutandolo con una stretta di mano.

«Yuma, congratulazioni per la medaglia. Tua moglie è una donna davvero deliziosa» mi disse per poi bisbigliare che Rio non lo era.

La nominata, che aveva sentito tutto, si avvicinò al biondo e rispose a tono: « ti ringrazio, re della comicità. Ti farò sapere quando il mio cervello è disponibile a prenderti sul serio».

Iniziai a ridere come uno scemo attirando l'attenzione di chi passava lì per caso. La mia allegria contagiò il resto del gruppo e mia moglie riuscì finalmente a perdonarmi, ma non mi tolse la punizione perché secondo lei me la meritavo.

 

La cerimonia avvenne in tarda mattinata, e a premiarmi fu il sindaco Faker* accompagnato da suo figlio Kaito. La mia famiglia era seduta in prima fila, mia nonna piangeva dalla gioia e mio padre mi guardava con orgoglio. Lo avevo reso fiero di me, anche se non avevo fatto nulla di speciale.

Il capo prese parola e fece un lunghissimo - ma proprio lungo - discorso, facendo addomentare metà dei presenti. E quando finì annunciò a tutti che il vincitore del premio annuale come miglior agente del governo sarebbe stata Rio. La fece salire sul palco e le consegnò una targa, per poi dare anche a lei una medaglia.

Dopo la cerimonia, mi buttai a capofitto sul buffet preparato apposta per l'evento. Tori, invece, parlava con la mia famiglia. Erano tutti ansiosi per la nascita e non riuscivano a pensare ad altro. Finito l'evento tornammo a casa pensando che le sorprese per oggi fossero finite. Ma Rio mi chiamò nel cuore della notte e dovetti partire per la mia prima missione segreta "ufficiale".

Era qualcosa che succedeva solo quando tutti dormivano ormai da tempo, e che nessuno avrebbe mai saputo.

 

 

Angolo autrice

*Heartland è deceduto, non si sa come XD

In questo momento vorrei essere Yuma, venir premiata per aver "infranto la legge" e aver dormito tutto il tempo. Il prossimo sarà l'ultimo capitolo e finalmente verrà il momento tanto atteso da tutti (spero).

Prossimo capitolo - Il giorno tanto atteso

   
 
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