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Autore: flyerthanwind    06/11/2020    1 recensioni
Rose Weasley.
Saccente, orgogliosa, Grifondoro.
Scorpius Malfoy.
Saccente, orgoglioso, Serpeverde.
Cosa succede quando Hermione e Asteria decidono che le due famiglie più differenti dell'intero Mondo Magico devono andare d'accordo?
E cosa succede quando Voci oscure mettono in pericolo i giovani studenti di Hogwarts?
Di cugini impiccioni, balli in maschera disastrosi e aitanti Cavalieri misteriosi.
Di Voci ignote, misteri impenetrabili e attacchi potenzialmente mortali.
Essere adolescenti non è mai facile; essere adolescenti ad Hogwarts... beh, mette decisamente a rischio la salute mentale -e anche quella fisica, ma questo Rose Weasley proprio non poteva prevederlo!
Perché è scientificamente provato che ad Hogwarts ogni vent'anni deve accadere qualcosa...
Dal testo:
Era rabbia verso una società che l'aveva sempre esaltata solo per il suo cognome e verso una società che l'aveva sempre condannato solo per il suo cognome. Una società retrograda, incapace del progresso, in cui le vecchie radicate convinzioni sono dure a morire e in cui i buoni sono sempre i buoni e i cattivi non posso cambiare mai idea, ma quei due erano decisi a dimostrare il contrario, pur senza saperlo.
Genere: Avventura, Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Dominique Weasley, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
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Crisi

I giorni che seguono un episodio degno di nota sono sempre i più tormentati. Nessuna versione ufficiale è stata ancora rilasciata e l'accaduto aleggia in un velo di mistero in cui si è particolarmente inclini ad aggiungere o depennare determinati dettagli che talvolta possono anche rivelarsi indispensabili. I protagonisti vengono assaliti da qualunque essere senziente di media curiosità e contribuiscono a modificare le varie versione della storia che circolano. Se l'età media ad Hogwarts è sempre stata quattordici anni, la curiosità media è sempre stata di gran lunga maggiore. D'altra parte, chi può essere più curioso di una folla di adolescenti?
Scorpius e Rose erano rimasti a lungo nell'aula di Trasfigurazione insieme agli altri. Alcuni Tiratori avevano portato via Finch-Fletchley in tutta fretta mentre gli altri stavano interrogando gli alunni coinvolti. I professori, invece, si erano presi cura di Rose e Seline, mentre Scorpius era stato momentaneamente affidato alle cure di Madama Vane, anche se lui affermava di stare bene. Eppure, i profondi graffi sulle sue braccia non sembravano concordare.
Rose lo aveva odiato come non le era mai capitato prima d’allora. Nemmeno la volta in cui gli aveva sbattuto in faccia il suo Eccezionale in Rune Antiche era stata così arrabbiata con lui, eppure non riusciva a spiegarsene il motivo. Un fuoco che le dilaniava il petto la stava persuadendo ad urlagli in faccia davanti a tutti i presenti, ma non voleva finire nel reparto di malattie mentali del San Mungo, dunque aveva atteso.
In fondo, non avrebbe comunque potuto far nulla senza l’intero castello venisse a saperlo nel giro di tre secondi netti, specialmente contando che, con ogni probabilità, il Preside avrebbe messo qualche professore a sorvegliare le loro Sale Comuni per evitare che facessero qualcosa di potenzialmente lesivo per la loro salute.
E per la nostra dignità” pensò sommessa Rose, che sembrava impaziente di ritrovarsi faccia a faccia con Scorpius senza avere la più pallida idea di cosa gli avrebbe detto.
Speranzosa che la notte potesse affievolire quel sentimento innato di astio che l'animava, era stata scortata nella sua stanza e si era sdraiata sul letto fingendo di dormire. In realtà aveva udito tutto il viavai che c'era stato e poteva dire l'ordine di arrivo e partenza di tutti quelli che erano stati lì, oltre ai nomi e alle parole che avevano speso per lei.
Tutto il clan era giunto al suo capezzale e le sue compagne di dormitorio non l'avevano abbandonata un istante. Nonostante ciò, quell'astio non si era attenuato e il fuoco le stava squarciando il petto, così decise di agire il giorno seguente.
La Torre di Astronomia era ancora l'unico posto in cui potevano stare in tranquillità, indi per cui era divenuto il rifugio di entrambi. Non appena riuscì a sfuggire a tutti gli occhi indiscreti che la cercavano a intervalli più o meno regolari, si diresse a passo marziale fino alla Torre.
«Razza di idiota» gli urlò in faccia appena lo vide, afferrandolo per la collottola. Scorpius evidentemente non si aspettava nulla del genere, dato che indietreggiò di qualche passo, confuso, chiedendosi di cosa lo stesse accusando in quel momento.
«Ma dov'è questo fantomatico istinto di conservazione dei Serpeverde?!» continuò imperterrita, scuotendolo con cautela. Le ferite sul braccio si stavano rimarginando grazie alla pozione dell'infermiera, ma la spalla continuava a dolergli e di certo gli scossoni di Rose non era carezze, nonostante si stesse trattenendo.
«Tu stavi per morire!» gli sbraitò contro, a pochi centimetri dal suo viso. Occhi negli occhi, si scrutavano nel profondo delle loro anime, studiandosi e desiderandosi avidamente, ma tacendo.
In fondo, se le loro iridi si rifiutavano di osservare, come avrebbero potuto vedersi davvero? Se le loro bocche parlavano lingue diverse, come avrebbero potuto comprendersi? Se imponevano ai loro corpi una distanza forzata, come avrebbero potuto fare quell’ultimo passo che li avrebbe spinti tra le braccia l’uno dell’altra?
«Rose, calmati» tentò il ragazzo, accarezzandole dolcemente i capelli. Stava per avere una crisi ed era esattamente l'ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento, con il caos che ancora regnava sovrano nel Castello e tutti gli occhi puntati su di loro.
«Calmarmi?!» era decisamente furente. «Quella maledizione ti avrebbe ucciso e se fossi stato intelligente ti saresti tolto dai piedi ma no tu stai sempre in mezzo qualunque cosa accada perché devi sempre dare una mano ed essere gentile ma non devi essere gentile perché sei quasi morto» terminò tutto d'un fiato, ansimando al termine di quel discorso la cui comprensione risultò complessa persino al diretto interessato.
Non capiva perché ce l'avesse così tanto con lui per aver rischiato la vita se lei si era trovata in un pericolo ben peggiore. In fondo non aveva fatto nulla di che, semplicemente aveva cercato di salvare lei e Seline con la consapevolezza che insieme avrebbero potuto fermare Justin. La sua scelta era stata ponderata, non avventata: al netto della situazione, avere tre studenti feriti piuttosto che solamente uno fuori gioco e due abili streghe pronte a collaborare gli era sembrato lo scenario peggiore.
«Rosie, adesso basta, sto bene» tentò nuovamente, attirandola a sé. Le circondò la schiena con le braccia, intrappolandola contro il suo petto e poggiando la guancia sul suo capo per sentirla più vicina di quanto non fosse mai stata. Il suo profumo di inchiostro gli inebriava le narici e gli faceva scordare tutto il dolore che aveva provato; erano insieme, era l'unica cosa che contava.
«Grazie al cielo stai bene, stupidissimo idiota di un Malfoy» lo colpì un paio di volte sul petto, scoppiando in lacrime. I suoi nervi tesi si era appena spezzati ed era crollata in quella Torre che aveva creato tra loro un legame indissolubile. Tutti suoi buoni propositi di non finire al San Mungo erano appena stati gettati alle ortiche.
Rose non era indistruttibile, doveva rendersene conto, altrimenti tutto il peso di cui si ostinava a caricarsi avrebbe finito per schiacciarla, facendola soccombere e portandola all’autodistruzione. Eppure, lei non sembrava far troppo caso alla miriade di pensieri che offuscavano le pupille del ragazzo, il quale cercava di sostenerla e sorreggerla senza però invadere il suo spazio vitale, mentre lei gli prendeva il viso tra le mani e lo baciava, travolgendo del tutto il suo, di spazio vitale.
Era un gesto inaspettato. Le labbra morbide di Rose si schiusero sulle sue con una tale dolcezza che a Scorpius venne il terrore che potesse rompersi tra le sue braccia, fragile come non gli era sembrata nemmeno accucciata in quell’angolo dell’aula di Trasfigurazione, rannicchiata su se stessa come un bambina inerme.
Rimase lì impalato alcuni istanti, incerto sul da farsi, non del tutto convinto che fosse reale, che la ragazza più fantastica di Hogwarts stesse baciando proprio lui, pensò persino che il trauma cranico fosse stato più forte di quanto sostenuto da Madama Vane. Si riscosse solamente quando sentì che Rose si stava allontanando, il capo chino e una criniera rosso fuoco a nasconderle il viso mentre tentava di mascherare quelle lacrime che avevano preso a velarle le gote e che invece Scorpius aveva percepito infrangersi contro la sua guancia.
Il ragazzo la attirò nuovamente a sé, posandole le mani fredde sul viso e carezzando le sue gote con i pollici per asciugare le sue lacrime, provocandole una serie interminabile di brividi. Il suo tocco gelido le fece provare un improvviso calore nel resto del corpo e, improvvisamente, si scoprì avida delle sue labbra morbide.
Rose si sentiva felice come ad uno di quei Natali alla Tana, quando le forti braccia di Ron Weasley e il camino crepitante la rinvigorivano dopo un'azzuffata con James. Era una felicità nuova, mai provata prima, strettamente collegata alla persona che gliela faceva provare.
Le dita fredde di Scorpius che le solleticavano il collo le fecero percepire una serenità a cui aveva anelato tanto senza nemmeno rendersene conto mentre lei infilava le mani tra i suoi morbidi capelli. Aveva sempre voluto passarci le dita per testare quanto fossero lisci, ma non ne aveva mai avuto la possibilità, o il coraggio. In quel momento, invece, pensava che non ci fosse posto più adatto della base della sua nuca in cui tenere le mani.
«Il mio istinto di autoconservazione mi aveva impedito fino ad ora di fare una cosa del genere» le sussurrò all'orecchio, mentre un sorrisetto malizioso spuntava furbo sul suo viso. Le cinse le spalle con più vigore, stringendola a sé e beandosi ancora una volta dell'intensità del suo inebriante profumo d’inchiostro.
Rose sorrise mentre continuava a singhiozzare, i ricci crespi che si stavano attaccando al suo viso e l'impellente bisogno di baciare ancora Scorpius. Avevano condiviso fin troppo per restare indifferenti come lo erano stati fino ad allora e lei aveva deciso che, da quel momento in poi, avrebbe sempre preferito osare, pur rischiando di perdere tutto, piuttosto che sguazzare in quella bambagia indefinita che la faceva sentire al sicuro, ma mai veramente completa.
«Basta piangere, Rosie» le sussurrò nuovamente Scorpius, asciugandole ancora le lacrime e stringendola forte a sé. Non vedeva l'ora che tornasse la Weasley di sempre, quell'impertinente rossa sempre pronta a contraddirlo e sfidarlo, ma intanto consolava quella docile ragazza provata da tutto ciò che avevano subito, e si sentiva incredibilmente bene così.

N.d'A.
Quest’ultimo capitolo è un test per verificare la vostra attenzione! Voglio sapere se certe parole vi ricordano qualcosa, magari qualche altro capitolo, forse personaggio... Manca giusto quel piccolo passaggio che sicuramente non avete dimenticato.
Ovviamente nell’epilogo avrete le dovute spiegazioni, nonostante sia estremamente breve. I finali, purtroppo, non sono il mio forte, io in primis non avrei voluto abbandonare questa storia, ma devo dare ai miei ragazzi il loro agognato lieto fine e lasciarli andare.
Allora, cosa ne pensate? Finalmente ce l’hanno fatta! Siete contenti? Adesso non mi maledirete più ahahaha Era proprio ora eh, anche perché il tempo è finito 🙊
Luna Freya Nives
   
 
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