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Autore: sole51    21/08/2009    6 recensioni
MA CHE IDIOZIA!!!! Il tonfo del libro scagliato contro il muro rimbombò nella stanza praticamente vuota. -Ops..-bisbigliai sentendo che dalla stanza accanto era arrivato un commento poco carino. Promemoria:ricorda che vivi in un dormitorio. Ma ero così nervosa!!! Un altro libro inutile e idiota , che mi aveva solo fatto perdere tempo. Mi alzai dal letto e svogliatamente mi trascinai per la stanza fino alla pila di libri che avevano avuto la stessa sorte dell’ultimo. Con il piede li spinsi verso il muro. Cominciavano a diventare tanti dovevo decidermi a farne qualcosa.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Accidenti doveva esserci una specie di incantesimo su quella casa

Accidenti doveva esserci una specie di incantesimo su quella casa..come era possibile che non riuscivo ad allontanarmene per più di qualche metro?

-C’è qualcosa che non va Mia? –ero così concentrata che non mi ero accorta che Rosalie si era venuta a sedere accanto a me.

Sbattei un paio di volte le palpebre. –Ma ..

-Noi ci muoviamo molto velocemente.

Non mi soffermai più di tanto su questa nuova informazione. Mi limitai a gettarla nel mucchio. Avrei fatto tutte le mie considerazioni con calma in seguito.

Adesso tutto quello che la mia mente sapeva e capiva  era che stavamo andando a cercare delle risposte.

Risposte che speravo avrebbero finalmente messo fine alle mie ricerche.

Non appena Emmett imboccò il viale che portava alla casa sia lui che Rosalie si misero in ascolto.

E non credo che avessero sentito niente di buono perché si guardarono atterriti e poi guardarono me.

-Che c’è? –non mi piaceva quella traccia di panico negli occhi di Rosalie.

Ripetei la domanda ma non ottenni nulla. Nulla a parte quello sguardo . –Insomma vuoi smetterla di guardarmi?

-Tranquilla Rose la porteremo al sicuro.

Ecco, ora il loro panico mi stava contagiando. –Proteggere me? Da chi?

Sempre senza rispondermi Emmett fece una manovra e in un secondo ci trovammo a tornare da dove eravamo venuti, solo che a una velocità tale che se non ci fosse stata Rosalie a tenermi sul sedile sarei stata sbalzata fuori alla prima buca e a quella velocità probabilmente sarei finita in Florida.

-Ok, adesso basta!!-sbottai.

-Fidati di noi Mia, è solo per il tuo bene.

Cercai di staccarmi dalla sua presa d’acciaio. –Rosalie mollami!! E tu fermati. ADESSO.

Dovetti ripeterlo altre cinque volte ma alla fina mi accontentarono.

Emmett si voltò verso di noi. –Non è ancora abbastanza lontano, non siamo al sicuro.

-Al sicuro da cosa? –ero al limite dell’isteria. –Si può sapere che succede?

Continuavano a lanciarsi sguardi tormentati ma nessuno parlava.

-Non mi piace essere portata a spasso..voglio sapere che cazzo succede.

-E’..è successo qualcosa..-cominciò titubante Rosalie.

-A casa vostra? –annuì.

-C’è qualcuno? –scosse la testa.

-C’è..qualcosa?-tentai e lei annuì.

-Ok, non mi va di giocare ad acqua e fuoco..basta annuire , parla!!

Si voltò di nuovo a guardare Emmett ma io le misi una mano sotto il mento e lei tornò ubbidiente a guardare me. –Se riguarda me voglio saperlo. ..quindi..riguarda me?

Annuì ma quando si accorse che mi stavo arrabbiando parlò. –Sì..e no.

-Che cavolo di risposta è questa!!!!!

-Beh..diciamo che la risposta dipende..

-Da cosa?

-Da te.

-Da me? –annuì di nuovo.

Dato che non sembrava ancora intenzionata a rispondermi come si doveva, decisi che mi sarei risposta da sola.

Aprii lo sportello e uscii dall’auto.

-Ma dove vai? –mi comparse davanti alla sua supervelocità e mi bloccò la strada.

-Visto che tu non parli vado a vedere con i miei occhi, così saprò se voglio o no che questa cosa mi riguardi.

Mi fermò di nuovo ma non trattenendomi fisicamente. Fu il tono della sua voce.

All’improvviso era così triste. –E’ per Logan.-fu quasi un sussurro.

Mi gelai.- Logan? Che vuoi dire?

-Dopo che te ne sei andata..

-Mi sta aspettando? E’ arrabbiato?

-Mia..

-Non ti preoccupare, so difendermi da sola..-ma il pensiero che lui volesse farmi del male mi ferì..cavolo se lo fece..lo stesso dolore della coltellata che mi aveva uccisa nel bosco. Dritta al cuore.

-Non sta bene..

-Logan?..ma se fino a poco fa ..sei sicura?

-Noi sentiamo..-la zittii con la mano.

-Non voglio sapere dei vostri superpoteri adesso..dimmi solo quello che sai.

Emmett comparse accanto a lei e le mise una mano sulla spalla. –Si è sentito male.

-Definisci male.

-Non lo so..non credo che qualcuno potrebbe dirti di più. Logan non era mai stato male prima..-e poi mi lanciò uno sguardo molto molto eloquente.

-Vuoi dire che è colpa mia? –lo dissi con un filo di voce.

Il solo pensiero che fosse davvero colpa mia mi lasciò svuotata.

Alla fine ce l’avevo fatta. Ero riuscire a ferire l’unico amico che potessi definire davvero tale ..in tutti i modi possibili.

Complimenti Mia, alla fine non ti smentisci mai..

Adesso Logan stava male ed era colpa mia, solo mia. Colpa della mia idiozia.

Ero scappata via senza dire niente, senza spiegargli perché avevo reagito così. E forse adesso non avrei avuto più modo di farlo. Di spiegargli.

Niente più tempo?-E’ una cosa grave?

-Non lo sappiamo.-ammise Emmett. –Adesso la cosa importante è ..

-NO. –lo bloccai.- Adesso la cosa importante è sapere che ha Logan che non va. –cominciai a dirigermi verso la macchina. –Quindi adesso torniamo indietro. Subito.

-Mia, non capisci..non posso portarti là..Nessie era fuori di sé..è troppo pericoloso..

-Non importa..e poi ..no, lascia stare ..

-E poi cosa?

-Se è davvero colpa mia ha ragione ad avercela con me no?

-Certo che no..-mi si avvicinò e mi mise un braccio sule spalle. –Non è colpa tua..

-Emmett non ne sembra convinto.-mi passai una mano sugli occhi.

All’improvviso avvertii tutta la stanchezza degli avvenimenti degli ultimi giorni..anzi degli ultimi cinque anni..solo che sembravano mille..-Ma comunque non cambia la situazione sapere se è vero o no, giusto?

-Mia non ti porterò laggiù.

Alzai il viso per guardarla.

Non capivo come mai fosse così protettiva con me..eppure all’inizio era stata tutt’altro che gentile. –Perché vuoi proteggermi? –era forse colpevolezza quella nei suoi occhi?

Mi sciolsi dal suo abbraccio. –Perché vuoi proteggere me? Tuo fratello..o quello che è..sta male..e tu perdi tempo con me..perchè?

Emmett fece un passo verso di  noi. –Non adesso Rose..

-Invece proprio adesso Rosalie.-incrociai le braccia al petto sfoderando la mia brevettata espressione da mastino. –E’ da quando vi siete intrufolati nella mia auto che non mi dici qualcosa. Ora voglio sapere di che si tratta.

Tormentandosi le mani abbassò lo sguardo.

Sentivo che voleva dirmelo così giocai la mia ultima carta.-Se non vuoi farlo allora sparisci. –alzò di scatto lo sguardo su di me e stavolta non feci fatica a riconoscere quello che le passo negli occhi: panico, panico allo stato puro.

-No, Rosie, non farlo..-ma il tentativo di Emmett non valse a nulla.

Per qualche oscuro motivo Rosalie era terrorizzata dal fatto che me ne andassi.

Motivo davvero davvero oscuro..avendo escluso che si fosse innamorata di me..che cavolo poteva essere?

Una qualche stramberia da vampiro?

OH MERDA!!-Ehi non è che mi volete tenere tipo merendina inesauribile ai vostri comandi ????

L’espressione sui loro volti fu così sinceramente scioccata che se non fossi stata fottutamente spaventata da quella prospettiva sarei scoppiata a ridere di vero gusto.

-Merendina? –quasi balbettò nel dirlo. –Pensi che IO potrei fare del male a TE? –era sconvolta. –MAI.

Non potei dubitare della sua sincerità. –Io non potrei mai farti del male Mia. Davvero..MAI.

-Ok ok ti credo..ma allora che cosa vuoi da me?

-Rosalie..

-NO, Emmett, ho aspettato anche troppo..se me lo aveste lasciato fare subito forse ora non saremmo qui..così..forse anche Logan...-non finì la frase, non che ce ne fosse bisogno poi, tornò a guardarmi e poi lentamente mi prese una mano fra le sue. –Volevo dirtelo subito, ma me l’hanno impedito..più di una volta..

-Perché?

-Temevano ti spaventassi..che non potessi capire..

-Perché? E’ una cosa..pericolosa?-scosse la testa.

-No, non pericolosa..-rinsaldò la presa sulla mia mano ma senza farmi male e contemporaneamente vidi tornare quella luce adorante nei suoi occhi.-Prima, in macchina..tutte quelle cose sulla mia famiglia..su noi Cullen..era per tentare di farti capire..

-Cosa? So che siete vampiri..-scosse la testa.

-Lasciami finire ti prego, non voglio rischiare di cambiare argomento come prima. –stavolta fui io ad annuire, non l’avrei interrotta più.

-Siamo una famiglia. Una famiglia con due genitori e dei figli..nipoti addirittura. Una famiglia unita.

Non capivo dove voleva arrivare ma decisi comunque di seguire il filo del suo discorso. –Quando Carlisle mi ha trasformata..mi ha dato una nuova vita..come fanno i genitori con i figli..beh, più o meno..

Parlava lentamente, dando rilievo ad ogni singola parola, come se ognuna di esse fosse la chiave per arrivare a questo grande mistero che ci riguardava entrambe a quanto avevo capito.

-Siete una famiglia e Carlisle è il tuo papà vampiro.-riassunsi per avere un quadro più definito.

Annuì tanto forte che temetti per il suo collo.-Esatto. Il mio padre vampiro. Quello che mi ha dato una nuova vita.

-Ok. –dissi ancora nel buio più totale.

-Noi non possiamo avere figli.- poi si corresse. –Cioè..in realtà i vampiri maschi possono..con un’umana..ma ..-vedendo il mio sguardo sorrise .-Basta nuove informazioni hai ragione..

-Sì, per favore. – vampiri e umane? Quindi Nessie..OH MERDA!!!!Allora quella ragazza..donna..vampira..o quello che cazzo era..cioè aveva fatto sesso con un vampiro?

-Mia, concentrati su questo per favore..

Mi riscossi.-Oh, sì..ma..voglio dire..WOW..ok ok ..hai ragione.

-E’ importante per me davvero..e potrebbe esserlo anche per te.

Continuava a parlare, ma non a dire.

Sembrava volesse che ci arrivassi io.

L’accontentai. In fondo era stata la prima..persona? essere? quello che era, a darmi qualche risposta.

Ok, Mia. Ragioniamo.

E’ qualcosa che riguarda me e anche Rosalie.

Qualcosa che per adesso riguarda più lei. Qualcosa che la spinge a non mollarmi mai..a non poter nemmeno pensare di separarsi da me.

Non è il sesso. Amicizia?

No, mi conosce da troppo poco tempo.

Ma è qualcosa di forte..un legame che sente di avere con me..

Un legame..come con qualcuno di famiglia? In fondo aveva tirato fuori la storia della sua famiglia per tutte e due le volte..

-..mi vedi come una di famiglia..-lo dissi pensando a voce alta ma lei annuì come se la mia fosse stata una domanda rivolta a lei.

Sembrava felice..e spaventata dal fatto che stavo avvicinando a svelare il suo segreto.

Famiglia, famiglia, famiglia..vediamo..

Sorelle? Rosalie voleva che fossimo sorelle?

No. Non credo..non sorelle, ma comunque parenti..

Mentre continuavo a cercare di capirci qualcosa mi ritrovai a fissare Emmett. E lui mi sorrise.

Stavo per rispondergli allo stesso modo quando qualcosa mi si accese in testa. Ma più che una lampadina fu un falò.

-Il sorriso di Emmett.-sussurrai ancora sconvolta dalla neo rivelazione.

Improvvisamente come un magico puzzle, tutti i pezzi stavano tornando al loro posto.

-..hai detto che ho il suo sorriso..hai detto..-tornai a fissarla -..hai detto che mi hai morso..per farmi diventare una vampira..

Non annuiva più. Era perfettamente immobile. Una statua, e non per modo di dire. Sembrava davvero una statua. Mi accorsi che non respirava.

-Rosalie?

Magicamente la statua mi rispose. –Sì?

-Credi che io sia tua figlia?

Mi fissò in silenzio e solo quando ormai credevo che la trasformazione in statua fosse permanente mi rispose. –Sì.-semplice, netto, cristallino...assurdo.

-Io sono tua madre adesso.

-Mia madre?

-So che non sei diventata una vampira..ma non importa..sei un’immortale anche tu..ed eri sola..ma adesso non più. Se tu vuoi..noi –si voltò a guardare Emmett -..noi saremo la tua famiglia.

-La mia famiglia. –mi sentivo una specie di pappagallo ma non mi sentivo in grado di formulare un pensiero coerente.

Una vampira quasi centenaria voleva..adottarmi?

Dio. Questa era davvero la cosa più strana che mi fosse mai successa.

-Vuoi adottarmi? –non sapevo nemmeno io che tono avessi usato.

Del resto non sapevo nemmeno come mi sentissi al riguardo.

Basita?

Confusa?

Turbata?

Scioccata?

Irritata?

…INCAZZATA?

-Tu..vuoi..adottarmi..-dissi con quello che poteva passare con un sussurro, ma che sarebbe stato più corretto definire sibilo.

Del resto quando non sapevo bene come sentirmi riguardo a qualcosa optavo sempre per la rabbia. Era un’emozione con cui mi sentivo a mio agio a convivere.

Non cambiai strategia nemmeno stavolta, gioco che vince non si cambia, no?

-Voglio darti una famiglia…VOGLIO una famiglia..potremmo avere ognuna quello di cui ha bisogno..tu una madre..e io..una figlia..

Così mentre lei si stava lasciando andare a una specie di confessione a cuore aperto io iniziavo il processo di imbastardimento che mi permetteva di superare indenne anche le situazioni più difficili.

Questa volta poi fu particolarmente facile. Niente tirava fuori il peggio da me quanto l’argomento “famiglia”.

  
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