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Autore: Risa_chan    22/08/2009    2 recensioni
Con tutta probabilità avrai capito come è fatto, che razza di pagliaccio sia. ma, non so se puoi immaginare quanto sia straziante vederlo disteso lì con quella marea di tubicini, pallido, sospeso tra la vita e la morte,e, sapere che un piccolo soffio di vento può spengere il suo sorriso per sempre. sopratutto per chi lo conosce da anni e ha imparato a convivere con le sue pazzie. sono quelle cose che, quando le incontri, le odi, ma non potrai mai farne a meno XD attenzione potrebbe essere leggermete OOC, spero non troppo comunque!*** Ff rivista e corretta
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Note dell'autrice.
Okey, questo è il primo capitolo, visto che anche questa storia abbia mosso la cuoriosità dei miei quattro lettori!!! ne sono felice, e ringrazio chiunque abbia letto!
Rolochan105: Non so se tu sei troppo buona con me, oppure... comunque grazie per aver recensito!!! sono super felice che ti sia piaciuta!!!!
Kyo250: eccomi qui non tanto presto magari! mi fa piacere sapere che il carattere ti sembra perfetto, è un mio pallino descrivere bene il carattere!
Edit: capitolo è stato rivisionato^_^


Capitolo 1







Gli uomini si sbagliano; i grandi uomini confessano di essersi sbagliati.
(Voltaire)




Nella sua stanza Tibby si strinse le gambe al petto e guardò la pioggia che aveva iniziato a cadere.

Si era pentita, aveva cercato di riparare, ma a quanto pare quel suo gesto non fu capito.
Però, non poteva biasimarli.

Le parole di Nami erano impresse nella sua mente: capire non era possibile?  capire che per quanto quel ragazzo potesse essere idiota,  ed a volte sfiorava anche l’inverosimile, riusciva ,senza sapere come, ad essere l’esatto opposto? Capire che se si viveva vicino a lui era impossibile non fidarsi cecamente di lui e che dovunque andasse non faceva altro che aiutare chi incontrava? Capire quanto lui fosse grande e scemo allo stesso tempo?
 Tibby c’era riuscita,  tardi, ma c’era riuscita.
Rufy capiva tutto o niente insieme, una sorpresa continua  con  i sui improvvisi discorsi sensati, e nessuno sapeva come  ne perché la strada che indicava lui era sempre quella giusta, che  fosse per sbaglio, o per caso, o per istinto, lui ci azzeccava quasi sempre.
  Ti faceva impazzire, ma poi al momento giusto arriva e aggiustava sempre tutto.


Qualche mese prima...

Driiiin... driiin... driinn
La sveglia continuava a suonare con  ritmo incessante come quello del nuovo giorno appena iniziato, tuttavia  nulla valse perché Monkey D. Rufy  potesse svegliarsi da quel fantastico sogno. Un sogno fatto d’avventure, di navi che solcano oceani ignoti  sotto una bandiera chiamata Jolly Roger, oh yeah!
Driiiin... driiin... driinn

Rufy aveva sempre adorato le storie sulla pirateria che quel pazzo squinternato di  Zio Shanks gli raccontava da piccolo. Talmente tanto che per anni aveva continuato a ribadire che sarebbe diventato i Re dei pirati, il più grande pirata che avesse solcato i sette mari,  Se avesse potuto avrebbe  continuato  a sognare di diventarlo: questo se, lui non avesse avuto un nonno marine, ma sopra ogni cosa se lui fosse vissuto nell’era della pirateria! Beh, se ci fossero stati questi presupposti, Rufy era convinto, lui sarebbe stato i Re dei Pirati!
Driiiin... driiin... driinn
E la sua nave sarebbe stata meravigliosa, con una prua a forma d’animale magari, colorata come poche,il prato sul ponte e un soggiorno con acquario compreso, sì, proprio come l’aveva disegnata Franky  quella volta, solo per scherzo.
Quei schizzi erano attaccati con lo scotch al muro davanti alla scrivania perché lui potesse osservarli bene.
“Rufy sei ancora a letto?! svegliati pigrone!” esclamò sua madre scuotendolo fortemente.
“Mm...”
Rufy si voltò e riprese a ronfare.
“Se non ti sbrighi Ace non potrà a scompagnarti con l’auto nuovo e perderai la colazione....”
Ecco la parolina magica che tutto fa avverare!! in men che non si dica gli occhi  color inchiostro erano svegli e pimpanti e Rufy schizzò verso il bagno.
La mamma sospirò, non fece in tempo a contare fino a tre che il suo figlio più piccolo  ritornò in dietro per stampargli un bacio sulla guancia.
“Buon giorno, mamma!”
“Sì,si, dai sbrigati a vestirti e lavarti che Ace non può aspettare i tuoi comodi!!”
“Va bene, corro! ho un sacco fame!!!!”
Come tutte le mattine, del resto.  La solita corsa frenetica ad infilarsi la divisa scolastica,  La corsa ad una veloce colazione,e via a scuola.
“Sei pronto fratellino?” chiese Ace  quando il suo fratellino era salito in macchina.
“Yeah!”
Senza farse ripetere Ace  mise in moto e sgommando si immise nella strada.
“ehi, perché da un po’ di tempo dici che è meglio se vengo con te?”
“Che c’è non ti piace quest’auto?”
“No, affatto! è mitica!!!!” esclamò Rufy iniziando ad aprire ogni sportellino o  toccare tutto quello che le sue mani potevano.
Ace era riuscito ad distrarlo senza dover dire la verità.  Era sbagliato metirgli,  ma era inevitabile perché non c’era modo perché Rufy non sapeva cosa volessero dire “prudenza” e “diffidenza” da chi vuole farti male, lui era così,  libero da ogni tipo di costrizione, ed era quello che più affascinava la gente, ma ciò voleva dire molte più preoccupazioni per lui: voleva proteggere Rufy ad ogni costo, e sapeva bene quanto nell’aria gira uno strano fermento.

La famiglia Monkey D. era una famiglia importante, ogni suo membro ricopriva un ruolo importate, prestigioso ma sopra ogni cosa era uno dei pochi ceppi sopravvissuti della prestigiosa casata Blasonata “D.”
Probabilmente nel suo albero genealogico, a sua insaputa, ovviamente, ci sarebbe potuto essere Ermenegildo III visconte di non so che cosa, arciduca altri mille titoli al seguito sconosciuti allo stesso Ermenegildo. Rufy trovava divertente questa storia raccontata da Ace, il quale la riportava  alle memoria ogni volta che il suo fratellino dimenticava le buone maniere.
“Il pro-pro- pro- prozio Ermenegildo III avrebbe disapprovato assolutamente!!!!” diceva.
Ma l’unica cosa che otteneva era Rufy che si rotolava dalle risate, finendoci puntualmente anche lui.
 In virtù dell’importanza della famiglia Monkey che parecchia gente malfamata, dalle dubbie volontà cercava vano di trarre vantaggi economici e non da tanta popolarità, e, non sempre con atti legali.
Meno la gente sapeva come avvicinare Rufy,meglio era. Un'altra caratteristica di Monkey D. Rufy era la fiducia, quasi  ceca, e la sincerità che alcune volte gli si ritorceva contro come un bumerang.
Dovevano tenerlo sotto stretta sorveglianza perché   temevano che potesse venire rapito.
E, ultimamente i rapimenti andavano di moda. Le cosche ben organizzate avevevano trovato quella attività molto reditizia, erano riusciti ad organizzarsi talmente bene che nuessun rapimento era andato falito.
Le vittime erano di solito i figli di giovani industriali che di rado andavano a denunciare preferendo pagare il riscatto e riottenere i loro carsi sani e salvi.
La famiglia Monkey D. voleva evitare di arrivare ad un simile punto.
 “Nami e Zoro?” chiese Ace.
“Eh? macché sono così testardi!”sbuffò Rufy.
Ace scoppiò a ridere: “Non intendevo quello! è da un po’ che non li vedo! sai viaggio spesso per lavoro...”
“Stanno bene.”
Rufy prese a raccontare tutto quello che ultimamente avevano fatto i suoi migliori amici, quelli con cui era cresciuto insieme, prima Zoro, poi Nami. Il primo lo conosceva da un infinità di tempo e per quanto in apparenza non avessero nulla in comune, nessuno lo capiva come lui; Questo perché erano sulla stessa lunghezza d’onda. Nami era una sua vicina di casa,  frequentava il suo stesso liceo.
“A proposito diamo un passaggio a Nami?”
“Non ti preoccupare, fratellino, ieri ho incontrato lei e sua sorella e ho offerto un passaggio direttamente!”
Infatti  si fermarono poco dopo e le due ragazze erano già lì ad aspettarli, sorridenti   pronte per  un nuovo giorno.
 Fu in quel giorno così normale che le vie di Tibby e Rufy si incrociarono, cambiando completamente gli avvenimenti, portando ad tutto quello che poi sarebbe venuto.
   
 
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