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Autore: Risa_chan    03/08/2009    7 recensioni
Con tutta probabilità avrai capito come è fatto, che razza di pagliaccio sia. ma, non so se puoi immaginare quanto sia straziante vederlo disteso lì con quella marea di tubicini, pallido, sospeso tra la vita e la morte,e, sapere che un piccolo soffio di vento può spengere il suo sorriso per sempre. sopratutto per chi lo conosce da anni e ha imparato a convivere con le sue pazzie. sono quelle cose che, quando le incontri, le odi, ma non potrai mai farne a meno XD attenzione potrebbe essere leggermete OOC, spero non troppo comunque!*** Ff rivista e corretta
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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N/N
Sono tornata dopo una pausa, un po' lunga con una nuova fanfiction, in barba ai miei propositi, su One piece. Non chiedetemi come questa cosa mi sia uscita perchè non lo so. Ovviamente, la sopravvivenza di questa storia dipenderà da quanto voi la gradiate, se vi piace, mi rimbocco le maniche e continuo, se e no va direttamente nel cestino.

Passiamo agli elementi tecnici: ho deciso di costruire la storia partendo dalla fine, con l'utilizzo dei flashback.
E' una ZoNami, (questo farà felice qualcuno un po' meno qualcun'altro), però sarà messo in luce anche il rapporto tra amicizia che lega Rufy hai suoi amici (tema a me molto caro) dunque anche verso Nami e Zoro, ma ci tengo a precisare che non ci saranno triangoli amorosi, e quant'altro, forse ci saranno altre coppie, ma comunque niente rapporti incasianti del tipo lui ama lei e lei ama un'altro. a parte Sanji, ma lui è un caso speciale, no?
lo dico, solo per sicurezza perchè mettendo in enfasi in taluni casi l'affetto che lega i personaggi potrei essere fraintesa. magari sono io che mi fascio la testa prima di romperla!
E' un AU, e, potrebbe esserci delle incogruenze con la storia orginale per esigenze di trama, come delle parentele che non ci sono realmente su Op, ancora non è deciso perchè il racconto è ancora in fase di costruzione, e molte cose potrebbero cambiare come no;
Sarà mia premura rispettare il carattere orginale di tutti i personaggi per quanto mi è possibile! se leggendo vi rendete conto che sono Out carather in maniera esagerata per favore fatemelo saprere!!! dare un accento personale a seconda della storia è anche positivo, ma se si esagera si rovina la storia, al meno secondo me.
E' un po' drammatico, spero senza esagerare, e comunque sarò alternato da momenti più leggeri!!!
vi lascio a questa "cosa", e spero che non sia una cagata totale!!! ( piccola caduta di stile)
Fanny
Edit: Il capitolo è stato rivisto e corretto^_^

Prologo


Rischiare di perdere è come perdere,
e se per caso ci rendiamo conto di perdere un amico,
 è come sapere di perdere la vita stessa.


La serietà con cui la guardava avrebbe raggelato il peggiore dei criminali, ma la voce con cui parlò fu anche peggio.

 Non c’era da stupirsi, erano lì ferme su una corsia d’ospedale deserta, dalle quelle pareti bianche, letti vuoti messi ad un angolo; non era un posto dove poter essere allegri.

“Con tutta probabilità avrai capito come è fatto, che razza di pagliaccio sia. Ma, non so se puoi immaginare quanto sia straziante vederlo disteso lì con quella marea di tubicini, pallido, sospeso tra la vita e la morte, sapendo che un piccolo soffio di vento può spengere il suo sorriso per sempre; sopratutto per chi lo conosce da anni e ha imparato a convivere con le sue pazzie.
Fa parte di quelle cose,  che puoi odiare quando le incontri, , ma non potrai più farne a meno”.
 
Annuì,perché non sapeva fare altro.

"Perciò, vattene. Se Lu ritornerà a correre, a ridere, a fare stupidaggini, potrà decidere di perdonarti. ora, però, Noi non lo faremo,  non ti perdoneremo."

Quasi non ci credeva, quasi  credeva che fosse  solo un incubo. Quasi.
C'erano i sensi di colpa che le ricordavano la sua colpa ogni volta che cadeva in tentazione  di buttare nell'oblio quelle settimane.

Noi non ti perdoneremo.


Se ne andò senza fiatare più veloce che poteva, colpita dai suoi stessi sensi di colpa. Non aveva capito nulla.
Avrebbe venduto l'anima al diavolo, tanto era convita che Nami aveva interesse solo per se stessa e per i soldi, eppure le aveva dimostrato che il suo più grande avere erano i suoi amici, la sua famiglia e guai a chi avrebbe fatto male loro.
O, che Usop fosse solo un fifone bugiardo buono e nulla: eppure quasi rimase ferito pure lui per soccorrere Rufy. sbagliato.
Parliamo di Sanji? di Franky? Di Brook ? Robin e Zoro? ma sì, ogni sua conclusione  su di loro era sbagliata, sempre. Chissà, forse s'era fatta un'idea sbagliata anche sul cucciolo Chopper.
 Ma, più di ogni altra cosa, oltre  ad ogni ragionevole dubbio aveva sbagliato con Rufy
Sperava di non essere perdonata, altrimenti il rimorso non le avrebbe più dato pace, ma Lu, era Lu, niente avrebbe cambiato quello.
 
Nami guardava la porta da cui la causa di tutto era da un secondo sparita. causa di preoccupazioni e notti insonni.
“Mi domando con che coraggio sia venuta e com’è sia ancora a gironzolare libera e spensierata?” esclamò irata, rintonano all’interno di quella angustia sala d’attesa.
“Le sue informazioni sono state fondamentali, collaborando con la giustizia si è guarnita la libertà.  senza contare che non ha avuto parte attiva nel piano, si è limitata a vedere certe informazioni, e non è stata mai messa al correte del piano esplicitamente, non poteva sapere cosa quella gente avrebbe fatto o no. o almeno non ci sono prove.” spiegò Robin.
“E’ sì, questo basta alla giustizia,no?” esclamò irata camminando su e giù distruggendo un fazzoletto dopo l’altro incapace di fermare le sue mani.

Erano tutti lì, Mancava solo Sanji,  il quale  era andato a dare da mangiare a Chopper e a portarlo a fare una passeggiata, anche per fumarsi la sua sigaretta in pace.: C’era Usop bianco quanto un lenzuolo che muoveva ritmicamente mai e gambe, in una muta preghiera, c’era Franky che non la smetteva di singhiozzare, c’era Brook,immerso in chissà quali pensieri, c’era Ace preoccupato  e disperato. Gli unici che sembravano riuscire a mantenere la calma erano Robin e Zoro. Dio solo sapeva come riuscivano a mantenere il controllo.

“Non si salverà me lo sento, questa storia andrà a finire male.” esclamò Usop colto da un momento di pessimismo acuto.
Un colpo secco colpì la testa di Usop che sorpreso cadde a carponi sul pavimento dolorante. Nami lo aveva colpito, la sua faccia era rabbiosa e sussurrò:
“Non dire più una cosa del genere,sono stata chiara?” ululò.
“ora basta.”

Zoro alzò lo sguardo improvvisamente e con la sua voce profonda e bassa esclamò: “Rufy si salverà, punto. basta aspettare.”
Robin guardò il ragazzo capendo che Zoro  si rifiutava anche solo di prendere in considerazione l’idea. Anche lei voleva crederci,Rufy era forte e non avrebbe mai smesso di lottare. Eppure le parole della signora Monkey continuavano  a venirle in mente. “Robin, sappi questo, i medici mi hanno parlato fin da subito con molta franchezza. tutto si deciderà nel giro di una notte, se Rufy la supererà vivrà, altrimenti...”

Le forti braccia di Zoro  presero Nami  per le spalle e la costrinsero ad uscire da quella stanza, perché lei aveva bisogno d’aria di scaricare i nervi, di piangere anche Sì. Zoro la condusse all’esterno all’aria fresca della sera, ma come solito suo Nami si divincolò dalle sua presa e  si allontanò da lui.
“Non lo perdonerò:”

“Hm?”

“Se muore io non lo perdonerò.”

“Stai tranquilla, non accadrà”

Nami si voltò e lo guardò scioccata: “Come fai ad essere così tranquillo?”

Zoro sorrise, un sorriso triste: “Io so, perché lo conosco.”

 E’ così perché io lo conosco.

““Zoro... forse sei tu a stare peggio, non è così?” pensò fra sè
 Nami capì e corse ad abbracciarlo si fece stringere a lui, baciare e stringere, e baciare.  Uniti in un solo cuore in una sola anima.

“Ehi Zoro!”
“Che vuoi?”
“Io faccio il tifo per te, con Nami intendo. Sanji è un mio amico, ma sicuramente tu vai molto meglio per lei!”

“Sai, mi sembra strano... stiamo insieme e lui ancora non lo sa. e pensare che lui ha fatto sempre il tifo per noi.” disse ridendo.

“Zoro sei un idiota.”
“Perché? lui non prenderebbe tutto con un sorriso?”

Ridere: si,  era ciò che gli riusciva meglio. Era con il suo sorriso a rendere i brutti momenti meno amari, quelli più bui, quelle senza speranza.
 Nami aveva paura, aveva pura di perdere quel regalo, quel angelo combina guai.
Strnse la mano grande e calda di Zoro.
Sospirò: “quando è iniziato tutto? Perché è accaduto? Perché proprio a lui?”

“Non ha più importanza, Nami. Ora Rufy ha bisogno di noi, tocca a noi aiutare lui.”

Nami sorrise, convinta che, in qualche modo, ce l’avrebbero fatta.
Tutti insieme, come sempre.


   
 
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