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Autore: kenjina    22/08/2009    8 recensioni
Narumi Tomoe è una giovane ragazza alle prese con una situazione decisamente troppo più grande di lei. Tra amici, scoperte e un paio di occhi blu detestabili, ecco le vicende e le percezioni di questa giovane, raccontata in prima persona.
Avviso alla gentile clientela: mi dispiace di essere mesi e mesi senza aggiornare, soprattutto se vedo così tante recensioni di lettrici appassionate che aspettano di leggere il continuo; ma sto prendendo in considerazione l'ipotesi di bloccarla e riscriverla; il tempo passa, cambia il mio stile e anche la mia ispirazione, che purtroppo ultimamente sta escludendo Bleach. Chi scrive conosce bene questi momenti! Spero un giorno di riprenderla in mano con lo stesso entusiasmo di un tempo. Non perdete le speranze, magari Narumi e Grimmjow torneranno, prima o poi.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Jaggerjack Grimmjow
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Ma salve a tutti

Hi guys! Torno con un aggiornamento dopo nemmeno una settimana (ok, la scadenza era domani, ma vabbè XD) anche se avevo programmato di pubblicare il nuovo capitolo quella prossima… Il fatto è che non mi sarei mai aspettata che questa fanfiction potesse avere un successo del genere (la cosa mi lascia ancora basita, più guardo il numero di preferiti, seguite e recensioni più mi metto a piangere dalla gioia ;_; ) e anche se faccio finta di essere sadica a livelli stratosferici, beh… Ho voluto farvi un regalino! ;) Ma non state sugli allori, dal prossimo capitolo si ricomincia con l’azione! Ho una bella sorpresina per voi, in futuro! Uh uh uh!

Ehm, ok, prima di passare ai ringraziamenti ci tengo a precisare che questo capitolo sarà diviso in due parti (la seconda la sto ancora scrivendo, ma è fortemente legata a questo) e che potrebbe nuocere gravemente alla salute, quindi… Lettore avvisato mezzo salvato! ;D

Ci_chan: Rooob! Povera piccola, ti sei fatta molto male? Io non volevo .___. Dai, per questo capitolo ho messo le controindicazioni, quindi sei avvisata! X’D Ora, rispondiamo alle tue domande [poi mi spiegherò da sola perché ho usato il plurale, mah!]: 1.  beh, non c’è proprio una fregatura in mezzo, cioè sì, ma… ok, a questa domanda ti risponderai leggendo il capitolo! XD E comunque no, non è nei miei piani che Sousuke-capelligellati-Aizen seduca Narumi… E’ il mio personalissimo modo di vederlo nella fase “gentile”, non so se mi son spiegata! ^^” 2. Gli espada ci sono ancora tutti, ma quando Na-chan ha fatto la sua scenata isterica, alcuni mancavano perché erano per i fatti loro. Aizen, però, non era lì, era troppo occupato ad affilare il piano che sta per attuare. Per quanto riguarda il rapimento di Orihime non avverrà mai. Diciamo che la situazione di Narumi sostituisce quella di Hime, quindi Ichigo alla riscossa deve ancora arrivare! XD 3. A questa, mi dispiace, ma non posso risponderti. Segreto professionale! :P E non posso neanche dirti che questo capitolo rivelerà qualcosa in più perché… beh, vedrai, vedrai! Ih ih ih! Sono contenta, anzi, stra-iper-felice che tutto sia di tuo gradimento… E’ un piacere immenso saperlo! Grazie! *o*

Mies: hai visto che brava? Ho aggiornato quasi subito! [il che per me è un record, dato che è risaputo che dopo una decina di capitoli inizia la lenta inesorabile agonia dello sfornare capitoli nuovi XD] In effetti il finale ha sconvolto anche me, questi qui fanno tutto quello che vogliono e io, che li dovrei manipolare a mio piacimento, non ho più voce in capitolo, disgraziati personaggi! ;_; Spero che la tua curiosità venga soddisfatta, ora! ;) Grazie mille come sempre! *_*

IkariNoKuroshi: Ma… ma… spero che la corda sia resistente, altrimenti se ci cado dentro chi aggiornerà più? :° Grazie mille per i preferiti, son così entusiasta che anche tu lo sia! *o* Però non minacciarmi più che mi impressiono facilmente .__. XD

crazy_for_hidan: Ahaha io non volevo che sembrasse che Aizen si stesse trasformando in un playboy! X’D [anche se l’idea mi alletta *o* ok, basta pensieri sconci! è_é] E nu, non piangere per Na-chan, che altrimenti qui succede un casino con tutti che singhiozziamo! T_T Quanto mi fai felice, e io che ero convinta di aver scritto una porcata! XD Grazie, grazie! *-*

Smemo92: Eggià, Na-chan è di uno sfigato incredibile… *me fischietta innocentemente* Però se ha il vostro sostegno (cosa per cui vi spupazza amorevolmente!) magari le cose potrebbero anche volgere al meglio, chi lo sa! ;) Grazie, grazie davvero!

Ino_Chan: Déi, e dire che all’inizio della storia neanche sapevo dove sarebbe andata a parare! X’D In realtà io scrivo, poi quello che succede vien da se! :D Rileggi, rileggi quanto vuoi che mi fai solo felice! *____* Grazie bella!  

 

E ora un ringraziamento a chi ha aggiunto questa fanfiction tra i preferiti (aumentate ad ogni capitolo *_*):

1 - allychan [Contatta]
2 - Ametista [Contatta]
3 - anjelik [Contatta]
4 - Annachiara [Contatta]
5 - Aribo [Contatta]
6 - ary_tan [Contatta]
7 - Ci chan [Contatta]
8 - crazy_for_hidan [Contatta]
9 - GacktLove [Contatta]
10 - Getcopy [Contatta]
11 - GexeTheNemesi [Contatta]
12 - giuliettavr89 [Contatta]
13 - glo91 [Contatta]
14 - Ica [Contatta]
15 - IkariNoKuroshi [Contatta]
16 - Kurai04 [Contatta]
17 - masychan [Contatta]
18 - Mies [Contatta]
19 - Rin Uchiha [Contatta]
20 - Ritsuka96 [Contatta]
21 - xCaRolx [Contatta]
22 - Yaoi4ever [Contatta]

E chi l’ha aggiunta alle seguite, grazie mille!

1 - ale_9038 [Contatta]
2 - BlackV [Contatta]
3 - Ci chan [Contatta]
4 - crazy_for_hidan [Contatta]
5 - Hoshimi [Contatta]
6 - Ino_Chan [Contatta]
7 - Smemo92 [Contatta]
8 - Yoko_kun [Contatta]

Grazie!

Capitolo XIII - Parte I

 

 

 

 

Karakura non mi era mai sembrata così bella, così splendente, così viva. Il cielo azzurro di Maggio fu un vero toccasana dopo il buio e le notti infinite nell'Hueco Mundo, e mi ritrovai a sorridere come un'ebete in mezzo alla strada. Il venticello che mi arrivò sul viso portò l'odore dei ciliegi in fiore e respirai a pieni polmoni il profumo della primavera. Finalmente era arrivato il giorno in cui avrei potuto riabbracciare i miei familiari, i miei amici, tutti! Gli avrei spiegato come stavano le cose, che non dovevano preoccuparsi, che avrei sistemato tutto, prima o poi... L'ottimismo che provai in quel momento mi diede una forza inimmaginabile.

Prima di entrare in casa mi diedi una lisciata alla gonna e al maglioncino in cotone che avevo indossato, lasciando nella mia camera quegli abiti tristi che ero costretta ad indossare. Presi un bel respiro e aprii la porta con la copia di chiavi che papà lasciava sempre sotto un vaso in giardino.

- Papà! Hiro-chan! Sono io, son tornata! -, esclamai con le lacrime agli occhi dalla gioia. Sentivo le loro voci provenire dalla cucina e mi diressi velocemente da loro, incapace di aspettare oltre.

- Papà! Hiroaki! -, ripetei, allargando le braccia appena li vidi. Ma c'era qualcosa che non andava. Perché non mi guardavano? Perché... continuavano a parlare tristemente di me, come se io non ci fossi stata?

- Vedrai, Hiro-chan, tornerà presto. L'ha detto anche quel suo amico, Kurosaki. -

- Papà sono qui... -

Improvvisamente capii e lasciai cadere le braccia lungo i fianchi. Non potevano vedermi, come non potevano vedere gli Shinigami.

Tutta quella situazione stava diventando ridicola quanto insostenibile. Mi venne voglia di prendere qualcosa e buttarlo in terra, così da attirare la loro attenzione e fargli capire in qualche modo che io ero lì, ancora viva, se così potevo definirmi. Ma decisi di lasciar perdere, li avrei solo fatti spaventare e non volevo che si preoccupassero più di quanto già non fossero.

Avevo un tremendo desiderio di andare da Urahara-san per farmi dare una di quelle pastigliette che usavano Rukia e Renji per passare inosservati come semplici umani, ma sapevo che non mi sarei potuta avvicinare. L'unica possibilità che avevo era chiedere ad Aizen di farmi diventare come Grimmjow quando mi spiava... Chissà se per una volta tanto sarebbe stato gentile da aiutarmi? Quel maledetto... Perché non mi aveva detto niente? Perché come sempre tutta la felicità che per un attimo credevo di aver ritrovato doveva volare via in un soffio? Voleva prendersi gioco di me!

Scivolai contro la parete, sedendomi triste con loro, completamente persa nel guardarli, per imprimermi al meglio i lineamenti dei loro visi. Del resto non sapevo quanto tempo sarebbe passato prima di rivederli; sentivo solo che c'era tensione nell'aria, che qualcosa stava per accadere. Qualcosa che sicuramente mi avrebbe tenuta lontana da loro, i miei tesori.

Fu il reiatsu di Ichigo che si avvicinava a gran velocità a destarmi bruscamente dai miei pensieri. Una forza magnetica mi spingeva ad andargli incontro, ma non per salutarlo e rassicurarlo che andava tutto bene, no. Non capivo cosa mi stesse capitando, ma decisi di sparire il più velocemente possibile, opponendomi con forza a quella strana sensazione di... combattere. Quando mi ritrovai nell'Hueco Mundo, con Las Noches che imponente stava alle mie spalle, dovetti asciugarmi il sudore in fronte con la manica del maglioncino. Sembrava avessi corso per ore senza mai fermarmi. Ed ero terrorizzata, perché ora le parole che Aizen mi aveva detto solo qualche giorno prima mi apparivano chiare e limpide. Io avrei combattuto, fino alla morte, ogni volta che il nemico si facesse avanti, anche se non aveva alcuna intenzione di uccidermi. E il nemico in questione non era lui ne le sue fila, ma era la Soul Society e i suoi abitanti. Era così che Aizen voleva preservare ogni pericolo di ribellione?

Mi ritrovai a sorridere amaramente, nel rendermi conto che quell'uomo era tanto crudele quanto furbo e subdolo.

Rientrai nel palazzo, non sapendo bene neanche io dove stessi andando. Quei corridoi mi sembravano tutti uguali e tutti infiniti!

- Oh, ciao ragazzina. -

Szayel Aporro Grantz era strano. Sì, era l'aggettivo che più gli si addiceva. E non solo per il colore dei suoi capelli, di un rosa acceso che faceva concorrenza anche ai confetti, ma per i suoi modi di atteggiarsi, di parlare, di gesticolare. Non potevo negare che avesse un non so che di femmineo e perverso.

- Aporro-san. -

Incrociò le braccia, guardandomi con un'espressione indecifrabile. - Ragazzina, te l'ha mai detto nessuno che i tuoi abiti non sono questi stracci che hai addosso ora? -

- Lo so, Aporro-san, ma ho dovuto cambiarmi per... -

- Sì, sì, va bene, ma ora vai a rimetterti la tua uniforme. Non vorrei che Aizen-sama si arrabbiasse. -

Strinsi gli occhi, sorridendo sarcasticamente. - E' proprio Aizen-sama che mi ha dato il permesso, Aporro-san. -

Colpito ed affondato.

- Oh, allora fai come vuoi. -, disse sprezzante e infastidito. - Piuttosto, cerca di levarti quel faccino triste che hai. Mi metti depressione peggio di Ulquiorra. -

Per poco non scoppiai a ridere quando niente meno che Ulquiorra in persona gli comparve alle spalle, fissandolo con il suo sguardo enigmatico e freddo. - Hai qualcosa da dirmi, Grantz? -

L'Espada numero otto borbottò qualcosa con un ghigno, defilandosi immediatamente. Del resto, non gli conveniva molto far arrabbiare il pupillo del suo capo.

- Starrk ti aspetta per l'allenamento. -, m'informò Ulquiorra, sorpassandomi e sparendo poco dopo.

- Grazie! -, gli gridai dietro, ma se n'era già andato. Che gente strana c'era lì dentro.

Mi incamminai in uno dei tanti corridoi, sperando che avessi imboccato quello giusto. Non volevo arrivare in ritardo, odiavo quando accadeva. Ho sempre preferito aspettare io che far aspettare gli altri. Che puntualmente arrivano mezzora dopo, ovvio.

Stavo pensando a come sarebbe stato allenarmi con uno del calibro di Starrk, quando sentii una mano afferrarmi per il polso e trascinarmi via. Persi più di un battito nel rendermi conto di chi si trattava.

- Grimmjow... -

- Muoviti e zitta. -

Non capendo cosa stesse succedendo e totalmente incapace di reagire o aggiungere altro, lo seguii docilmente, cercando nel frattempo di calmarmi un attimo. Ma come potevo solo sperare di regolarizzare il battito impazzito del mio cuore se sentivo la sua mano contro la mia pelle? Come potevo stare tranquilla se il suo profumo forte m'inebriava dopo giorni e giorni di assenza?

Capii ancora di meno quando aprì una porta nascosta nel muro e mi fece entrare in una stanzina anonima, mai vista.

- Ma dove... -

Non riuscii a completare la domanda che mi ritrovai contro il muro, le braccia bloccate sopra la testa dalle sue mani grandi, il suo corpo ad un palmo dal mio.

- Dimmelo. - mi ordinò perentorio, a bassa voce. - Dimmelo di nuovo. -

Aprii la bocca per parlare, ma le mie corde vocali si rifiutarono di funzionare. L'unica cosa che riuscii a fare fu guardarlo sempre più confusa.

- Ripetimelo! - mi gridò folle, facendomi tremare. - Dimmelo che hai bisogno di me! -

I suoi occhi mi guardavano furenti, ribollendo come un mare in tempesta; le sue mani, sempre più strette intorno ai polsi, quasi mi fecero male, ma non vi badai troppo. Non riuscivo a credere in quello che avevo appena sentito.

- Grimmjow... -

Deglutii a fatica quando avvicinò il viso al mio collo e chiusi gli occhi per evitare di vedere la stanza girarmi intorno.

- Dimmelo. - mormorò, con più calma. Ormai il predatore aveva vinto e io, la sua preda, ero in sua completa balia.

- Io... ho bisogno di te, Grimmjow. -, gli sussurrai. Avevo una tremendissima voglia di stringerlo contro di me talmente forte da fondermi con lui, ma le braccia erano ancora bloccate sopra la mia testa, accidenti a lui!

Sospirò, come se si fosse appena tolto un peso che gravava da troppo sulla sua schiena, e sentii la pelle del collo bruciare quando le sue labbra vi si appoggiarono.

- Oh Dio... -, mi sfuggì, mentre mi morsicava la spalla senza farmi male. Lasciò finalmente liberi i miei polsi e non ci misi molto a circondargli il collo con le braccia, stringendolo a me come avevo sempre sognato. Sentire a stretto contatto i nostri corpi fu per me il colpo di grazia e fortuna che mi reggevo a lui e le sue mani erano saldamente poggiate sulla mia schiena, altrimenti mi sarei afflosciata veramente per terra come un foglio di carta che non rimane in piedi.

Mi sollevò in braccio, incatenando i miei occhi ai suoi, così belli, così ammalianti, e ci guardammo per secondi interminabili. Dio, com'era bello e terribile, ora, con quell'espressione maliziosa ma sempre strafottente e non più rabbiosa, che tanto mi aveva fatta soffrire. Gli accarezzai i capelli, affondandovi le mani per godere della loro morbidezza (e io che pensavo sarebbero stati duri per tutto il gel che ci metteva!) e sorrisi quando chiuse gli occhi.

Fu in quel momento che lo baciai.

Fu in quel momento che temetti che il cuore mi sarebbe schizzato via dal petto per l'emozione.

Quello che seguì subito dopo fu indescrivibile: le sue labbra sembravano mangiare le mie, bramose e assetate, la sua lingua dominava la mia, in un bacio quasi violento e rude, disperato anche. Le sue braccia che mi stringevano possessivamente mi diedero un caldissimo senso di protezione che avevo agoniato da mesi. E' così bello stare stretta all'uomo che si ama con tutto il cuore!

Mi sentii per un attimo persa quando mi ritrovai sdraiata sul pavimento freddo, lui che gravava sopra di me, mordendomi le labbra, succhiandole avidamente, mentre le sue mani mi accarezzavano le curve dei fianchi.

Era quello l'Inferno o era quello il Paradiso?

- Grim... Grimmjow... -

Mi strappò letteralmente via il maglione, così come la camicia che indossavo sotto e la gonna, che volarono via in qualche angolo della stanza.

- Ti voglio. -, mi disse, imperativo, con una nota di impazienza nella voce. - E non credo di potermi fermare ora che ti ho trovata. -

Gli sorrisi, baciando quelle labbra arrossate e togliendogli la giacca bianca, perennemente aperta. - Non voglio che ti fermi. -

Prese prepotentemente possesso della mia bocca, per poi baciarmi il collo ed il petto. Dovetti mordermi la lingua per non gemere vergognosamente quando mi tolse anche gli ultimi indumenti, mentre le sue roventi labbra continuavano a baciarmi.

Non avrei resistito oltre, il doloroso piacere che mi aveva impossessata era diventato insostenibile, ormai. Volevo che mi amasse almeno la metà di quanto lo amavo io, volevo sentirmi sua e di nessun altro.

Arrossii a livelli inimmaginabili appena anche lui si denudò completamente, mostrandomi un corpo sconvolgentemente scolpito, deturpato solo dalla lunga cicatrice sul torace.

Riuscii a sussurrare il suo nome prima che mi prendesse con una spinta decisa e che mi fece lacrimare dal dolore. Mi strinsi al suo corpo, cercando di concentrarmi solo su di lui, sui suoi occhi azzurri completamente accecati dalla lussuria, sui suoi baci, sul fatto che a modo suo mi stava amando, nonostante mi facesse piangere, dal dolore e dalla gioia. Non pensavo certo che sarebbe stato il più dolce degli amanti!

- Dimmi... Dimmi che sei reale... -, mormorai, affondando ancora una volta le dita tra i suoi capelli celesti.

Mi guardò intensamente, mordendosi le labbra per il piacere. Nascose il viso nell'incavo del mio collo e mi baciò la pelle per reprimere un ansimo più forte. - Sono qui... -

Mi abbandonai completamente a lui e ormai avevo già scordato che Starrk mi aspettava da minuti interi per il nostro allenamento.

   
 
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