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Autore: _sesshomary    24/11/2020    1 recensioni
A distanza di un anno dalla fine della storia di Inuyasha succede qualcosa di nuovo e inaspettato. In attesa del nuovo anime che sarà il seguito di Inuyasha, io voglio dare la mia visione di come è andata avanti la storia.
Spero vi piaccia, buona lettura.
Tratto dal nono capito: “Mi è piaciuto questo bacio, perché ti sei allontanato?” gli chiesi, desideravo ancora baciarlo. Era stata la prima volta per me e mi sentivo soggiogata da quella splendida sensazione di benessere che mi aveva dato.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Dormire era diventata un’utopia per me. Erano passati due giorni da quando Rin mi aveva dato la notizia della sua partenza e da allora la mia mente non aveva smesso di cercare un modo per farla restare, impedendomi di chiudere occhio e causandomi un fastidioso e persistente mal di testa. Avrei preferito non essermi affezionata così tanto a lei in così poco tempo, avrei preferito non conoscerla affatto. La persona per me più importante sta fuggendo via senza che io possa fare nulla per farla restare.
Mi girai lentamente su un fianco e osservai Honzo dormire rilassato e sorridente. Da quando aveva saputo la notizia della partenza di Rin sembrava aver trovato la tranquillità che io stavo perdendo.
Il sole era ormai alto e decisi di alzarmi, pur non avendone troppa voglia. Passai dalla camera di Rin trovandola ancora addormentata; la lasciai dormire e attraversai il corridoio per uscire fuori. Il bisogno di stare all’aperto era diventato urgente e il contatto con la fresca aria mattutina mi avrebbe aiutata a stare un po’ meglio. Mi guardai intorno con cautela e poi mi sedetti sull’erba. Intorno a me regnava il silenzio più assoluto e la cosa non mi dispiacque affatto.
Mi sdraiai, accettando con piacere il contatto con il terreno umido, per osservare il cielo che era di un colore azzurro pieno e intenso. C’era solo qualche nuvola sparsa sulle quali si concentrò la mia attenzione. Le loro forme erano particolari e subito iniziai a distinguere una figura alta e slanciata con una lunga coda e dei lunghi capelli. Come un flash mi venne in mente Sesshomaru. L’angoscia e la tristezza si impadronirono del mio animo e non riuscii più a trattenere le lacrime. D’istinto decisi di chiudere gli occhi per non vederlo e cercare di fermare l’enorme tortura che la sua visione infliggeva al mio cuore, ma la sua immagine non aveva nessuna intenzione di scomparire dalla mia mente. L’ossessione per quel demone, soprattutto perché stava per portarsi via Rin per sempre, era aumentata a dismisura. Avrei voluto tanto poter parlare con lui, ma non avevo nessuna idea di come rintracciarlo. Aprii gli occhi alzandomi a sedere sull’erba, mentre l’immagine di Sesshomaru nella mia mente iniziò a diventare più sfocata e, quando ormai si distinguevano solo il colore degli occhi e i lunghi capelli, un’altra persona mi venne in mente: Inuyasha. L’unico modo per poter parlare con Sesshomaru era attraverso Inuyasha. Dovevo chiedergli aiuto, era lui la mia ultima possibilità.
Mi alzai di scatto per dirigermi di corsa verso il villaggio, quindi verso casa di Inuyasha e Kagome. Non ci misi molto ad arrivare e quando mi fermai davanti la loro porta iniziai a chiamarli con un tono di voce più alto del normale.
“Inuyasha, Kagome, ci siete?”
Qualche secondo dopo Kagome uscì con in braccio Moroha.
“Buongiorno, Hideko, hai bisogno di qualcosa?” mi chiese, osservandomi stupita. Non mi ero mai presentata a casa sua in quel modo e sicuramente non si aspettava di vedermi arrivare a quell’ora del mattino.
“Ho bisogno di Inuyasha, è dentro?” chiesi frettolosa, lasciando Kagome ancora più perplessa e preoccupata, ma la mia priorità ora era parlare a Sesshomaru con la speranza che sotto quella spessa armatura ci fosse ancora un cuore.
“Mi dispiace, ieri è partito con Miroku per fare un esorcismo, però dovrebbero tornare stamani.”
“Sai dove sono andati? Ti prego è una cosa urgente.” chiesi ancora, cercando di mantenere la calma.
“No, mi dispiace, ma puoi aspettarlo qui con me, non dovrebbero impiegarci molto.” disse, invitandomi con la mano ad entrare.
“Grazie” risposi, entrando sotto il suo sguardo indagatore e preoccupato. Sicuramente avrebbe voluto sapere per quale motivo stessi cercando Inuyasha così insistentemente.
“Vuoi che ti prepari qualcosa? Sembri molto stanca.” Si rivolse a me quasi come se stesse parlando con sua figlia. Da quando era diventata mamma sembrava volerlo essere con tutti e quando lo era con me mi sentivo sempre protetta, riusciva a infondere sicurezza e sapevo di poter sempre contare su di lei.
“No, grazie, sto bene così, non preoccuparti.”
“Non credo tu stia bene. C’è qualcosa che non va?” mi chiese ancora. Non sarei riuscita a sfuggire alle sue domande ancora per molto, era arrivato il momento di confidarmi.
“Rin ha deciso di andare a stare con Sesshomaru.” risposi, andando diretta al punto, evitando di girarci troppo intorno. Allungare il discorso avrebbe solo peggiorato la mia situazione e non sarei riuscita a trattenere le lacrime ancora a lungo.
“Capisco. È per questo che cerchi Inuyasha?” 
Cercai di rispondere, ma dalla bocca non uscì nessun suono, così decisi semplicemente di annuire per poi abbassare il capo e fissare un punto indefinito del pavimento. Una lacrima solitaria era sfuggita al mio controllo e stava già scendendo lungo la mia guancia.
“Hideko, tutto bene?” chiese Kagome, avvicinandosi a me e prendendomi una mano. La strinse con delicatezza per cercare di confortarmi.
“Io non voglio che Sesshomaru la allontani da me.” singhiozzai ormai preda di un pianto irrefrenabile.
“Vedrai che Inuyasha ti aiuterà.”
Le parole non fecero molto effetto su di me, non ero sicura che si sarebbe risolto tutto se avessi parlato con Sesshomaru.
“Cosa dovrei fare io?” 
La voce di Inuyasha ci raggiunse da dietro la porta. Il tono con cui aveva pronunciato quelle parole era sorpreso e sentirlo ancora prima di vederlo sorprese anche me. Kagome invece era tranquilla, doveva essere abituata al suo potente udito. Qualche secondo dopo la sua figura fece la sua comparsa sulla porta.
“Devo parlare con tuo fratello.” dissi non appena me lo trovai davanti.
“Ma…insomma, sai io non ho un ottimo rapporto con lui.”
“Sei la mia unica speranza. Io non ho idea di dove cercarlo.”
“Comunque, prima dovrei parlarti di una cosa.” aggiunse Inuyasha con un tono di voce abbastanza preoccupato, al quale però non diedi molto peso.
“Non è il momento, devo parlare con Sesshomaru. Ti prego, portami da lui” lo supplicai ancora in lacrime.
“Va bene. Sali, andiamo a trovare il mio fratellastro.” mi disse, voltandosi di schiena.
“Salire? Perc…perché?” aggiunsi, leggermente imbarazzata.
“Dai su, vuoi incontrare Sesshomaru? Il viaggio è lungo quindi per sbrigarci devi salire sulla mia schiena.” rispose lui con tranquillità. Io mi voltai istintivamente verso Kagome e lei mi sorrise.
“Tranquilla, Hideko, sali.” mi rassicurò Kagome, ridacchiando allegra.
“Va…va bene.” acconsentii, apprestandomi a salire sulla sua schiena ancora in imbarazzo.
“Torno presto.” disse Inuyasha, sorridendo a Kagome e subito dopo iniziò a correre velocemente nel bosco. La velocità e il freddo sulla pelle, provocato dal vento, mi infastidirono un po’, ma l’attenzione di Inuyasha verso il mio stato lo fecero rallentare. Iniziai a sentirmi più a mio agio, tanto che farsi trasportare sulle sue spalle era diventato piacevole.
Ad un tratto si fermò senza darmi spiegazioni e rimasi sulla sua schiena in attesa di capire cosa stesse succedendo, ma lui non disse nulla. Dopo aver mosso velocemente le orecchie in varie direzioni e dopo aver annusato un po’ l’aria, mi aiutò lentamente a scendere facendo in modo di tenermi dietro di lui per proteggermi.
“Qualche problema?” gli chiesi preoccupata.
“Un demone si sta avvicinando a noi, avrà fiutato il tuo odore.” mi rispose, continuando a muovere le orecchie e ad arricciare il naso per captare gli odori intorno a noi.
“E ora che facciamo?” aggiunsi, cercando di non farmi prendere dal panico. Inuyasha era forte, ma contro un demone sarebbe riuscito a cavarsela?
“Tranquilla, resta sempre dietro di me e non ti succederà nulla.” mi disse, sguainando la spada che immediatamente da piccola, sottile e malconcia si trasformò in una enorme spada potente.
Qualche secondo dopo un orribile mostro fece la sua comparsa. Aveva forma umana, ma era alto il doppio di un uomo adulto e il suo viso non era di certo bello. Aveva occhi rosso fuoco e denti ben visibili e affilati.
Cercò di avvicinarsi a me, ma la sua stazza gli impediva di fare dei movimenti scattanti e subito Inuyasha si interpose tra di noi, continuando a tenermi dietro di sé.
“Lasciala stare. Da quanto ci stai seguendo?” urlò Inuyasha nella sua direzione.
“Un mezzo demone vuole combattere contro di me? Non riuscirai a vincere. Consegnami la donna e ti lascerò vivere.” fu la risposta del demone che ridacchiava guardandoci. La sua voce grave mi fece indietreggiare di qualche passo, faceva veramente paura. Ogni movimento del demone lo rendeva ancora più terrificante e la mia mente si riempì di scene indescrivibili. Le mie mani iniziarono a tremare e il mio corpo non rispondeva più ai miei comandi, restando immobile.
“Ti ho detto di lasciarla stare. Non ti avvicinerai a lei, ti dovrai battere con me.”
Inuyasha era fermo e deciso e non si sentiva nemmeno un briciolo di paura nella sua voce.
“Va bene, ti ucciderò per poi prendere lei.”
“Cosa stai aspettando?” le parole di sfida di Inuyasha suonarono esagerate alle mie orecchie, soprattutto perché quel demone incuteva molta paura e sicuramente era molto potente.
“Inuyasha, non c’era bisogno di provocarlo.” gli sussurrai per cercare di calmare la sua spavalderia, mentre il demone si stava avvicinando.
“Cicatrice del vento!”
Quando pronunciò quelle parole mi resi conto che non mi aveva ascoltata. Un potentissimo vento si era sprigionato dalla spada e aveva colpito il demone che ora giaceva a terra senza vita.
“Non immaginavo fossi così forte. Già mi vedevo spacciata.” ridacchiai per sdrammatizzare.
“Ingrata, devi fidarti di me. Comunque, credo sia il caso di riposare un po’ prima di ripartire.”
“Io non sono stanca, ma se tu lo sei...”
Non avevo nessuna voglia di riposarmi e perdere tempo.
“Io sono un mezzo demone, sono più forte di voi esseri umani. Quindi se dici che non sei stanca riprendiamo subito il viaggio.” mi disse, voltandosi e chinandosi per farmi salire. Senza fiatare salii sulla sua schiena e un attimo dopo stavamo già sfrecciando nel bosco. La mia tecnica di punzecchiarlo per ottenere quello che volevo aveva funzionato.
Inuyasha si fermò davanti a un enorme castello dalla pianta rettangolare, con quattro enormi torri agli angoli e adornato da uno stupendo giardino con diverse varietà di fiori e piante tutte ben curate. Le torri laterali erano altissime e su ognuna sventolava una bellissima bandiera che raffigurava un enorme cane bianco su uno sfondo rosso.
“Wow.” fu l’unica cosa che riuscii a dire. Non feci in tempo a fare nemmeno un passo in avanti che subito apparve la figura di Sesshomaru venirci incontro. Il suo modo di camminare fiero lo faceva sembrare quasi una divinità. Le sue movenze delicate e il suo sguardo immutabile non lasciavano dubbi: lo era.
“Inuyasha, cosa ci fai qui?” chiese il grande demone non appena arrestò il suo passo davanti la figura del fratello.
“Sesshomaru, lei vuole parlarti. Mi ha supplicato di portarla da te e io le ho fatto il favore.” proferì Inuyasha, mantenendosi sulla difensiva. Si vedeva benissimo che non voleva in alcun modo infastidire il fratello; poi, il mezzo demone si allontanò per lasciarci da soli.
“Di cosa hai bisogno? Rin sta bene?” furono le parole che mi rivolse, ma il tono di voce era di poco diverso rispetto a prima. Quando aveva parlato con Inuyasha si percepiva una nota di fastidio e quando si era rivolto a me quella nota non c’era più.
“Non voglio che porti qui con te Rin.” riuscii a rispondere, nonostante la sua presenza mi avesse seccato la gola a tal punto da rendere difficile l’uscita delle parole dalla mia bocca.
Immediatamente, il suo sguardo mutò espressione e, benché non fossero cambiati di molto, i suoi occhi erano diventati più gelidi e cupi. La distanza tra di noi sembrava essersi moltiplicata all’infinito e io venni attraversata da un brivido di paura. Il timore che si era materializzato in me era ormai definitivo: nessuno avrebbe mai cambiato idea, nulla sarebbe potuto cambiare. Stavo perdendo e non avevo nessuna possibilità di recuperare.
“Non è stata una mia scelta, ma di Rin e non ho nessuna voglia di contraddirla.” 
Le sue parole mi spezzarono il cuore, le mie gambe non riuscivano più a reggermi e mi inginocchiai davanti a lui.
“Ti supplico.” dissi anche se ormai non c’era più nulla da fare.
“Ripeto, non è stata una mia scelta.” confermò e, senza aggiungere altro, si allontanò elegantemente da me nello stesso istante in cui le lacrime iniziarono a scivolare sul mio viso senza controllo. Era veramente tutto perso.
“Sesshomaru, ti prego.”
Nonostante il mio tentativo, lui, impassibile, spiccò il volo per poi scomparire proprio come era apparso.
“Ti prego, Inuyasha, portami ancora da lui.” urlai piena di rabbia.
“Credo che tu abbia bisogno di ritornare a casa.” mi disse, cercando di tranquillizzarmi, ma non avevo nessuna intenzione di arrendermi.
“Non ancora, devo fargli cambiare idea.” Insistetti, sperando nel buon cuore di Inuyasha.
“Hideko, credo sia meglio lasciarlo stare, non cambierà idea.” proferì, prendendomi la mano e facendomi segno di salire sulle sue spalle.
Sconfitta, seguii il suo consiglio senza rispondere e rimanemmo in silenzio per l'intero tragitto.
Appena arrivati al villaggio misi i piedi a terra e sempre in silenzio tornai verso la capanna. Trovai Honzo seduto in attesa, appena mi vide entrare mi fisso e mi sorride.
“Buongiorno, che ne dici di preparare la colazione?” non lo risposi e mi misi subito a cucinare, non ero dell’umore giusto per parlare, ma lui sembrava eccessivamente felice, tanto da non accorgersi di come mi sentivo io in quell’istante.





Vi chiedo immensamente scusa per il ritardo, sono stata molto impegnata e non ho trovato il tempo per scrivere.
Fatemi sapere se vi piae questo capitolo, inoltre sono curiosa di sapere cosa vi aspettate dai prossimi, a presto!
   
 
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