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Autore: mikybiky    22/08/2009    2 recensioni

Wexford è tutto un significato per gli adolescenti che la abitando: sogni nel cassetto, amori non corrisposti, avversioni ed incomprensioni verso altre persone, forti amicizie e incompatibilità tra le reginette della scuola e quelle che invece preferiscono una minore notorietà.
O almeno così era finché Chirs e Abigail Braight non sono giunti nella contea, stravolgendo la situazione e capovolgendo la storia.
Abigail fu la prima a scendere dalla luccicante limousine laccata di nero e sfilare lungo il corteo di paparazzi, seguita a ruota da suo padre Benjamin, che davanti alle telecamere non si staccava da lei un minuto. I flash arrivarono da ogni parte, e Abigail si sentì in dovere di assumere le pose più fashon per apparire sulle riviste più popolari del momento.
L’ultimo a scendere dall’auto fu Chris, che si mosse tranquillamente come se per lui tutta la gente attorno non esistesse. Ignorò le tredicenni ululanti che bramavano un suo autografo e oltrepassò i giornalisti indemoniati che si tiravano le macchine fotografiche in testa per realizzare lo “scatto esclusivo”.
Genere: Generale, Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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9. CHIACCHIERATE

I venti minuti in cui Maiti aspettò Bairre non furono trascorsi in solitudine. La prima persona che incontrò sulla sua strada fu Daigh Morgan, che la raggiunse non appena l’altro ragazzo se ne fu andato.
Il cuore fece una capriola nel vederlo arrivare.
« Ciao Daigh » balbettò, arrossendo come suo solito.
Il giovane sorrise nel vederla così timida. Non gli era mai capitato di conoscere adolescenti così esitanti e la cosa lo intrigava sempre di più. Sentiva il bisogno di provare ogni volta un’esperienza diversa e Maiti era quella giusta.
La ragazza interpretò quel sorriso come una beffa. Pensò che il suo modo di essere fosse divertente per gli altri e si sentì a disagio.
Cerca di essere più sicura di te, si disse.
« Ottima performance quella di prima » affermò, strizzando l’occhio.
Questa volta fu Daigh Morgan a diventare paonazzo.
« Oh, sì » disse, imbarazzato. « Ho preso male le misure. Cercavo di atterrare un avversario che stava placcando Bairre, ma ho buttato a terra Bairre stesso ».
« Non che me ne intenda molto di sport » commentò Maiti, « ma credevo che bloccare un avversario che non ha in mano la palla fosse fallo ».
« Infatti ». Era sempre più disagio, ma riusciva a cavarsela ugualmente. « Avevo previsto che il tizio avrebbe ottenuto la palla; evidentemente mi sbagliavo ».
Maiti sorrise. Non riusciva ancora a credere che Daigh Morgan fosse interessato a lei. Doveva riuscire rendersi bene conto della cosa.
« Allora, prima ho visto che parlavi con Bairre. Ha sondato il terreno, eh? Inizia già ad essere fastidioso come la fame? ».
La ragazza rimase stupita di quella frase. Pensava che Daigh e Bairre fossero migliori amici; lo scrutò attentamente, cercando di capire se c’erano dei problemi tra di loro, ma non captò nessun segnale dall’allarme.
« Fastidioso? » ripeté allora, curiosa.
Daigh rise, posandole una mano sulla spalla. Maiti per un momento rimase senza fiato. Daigh Morgan ha passato una mano sulla spalla a me!
« Bairre piace alle ragazze solo perché è un bel fusto; ci escono per essere popolari, ma a nessuna piace veramente ».
« La trovo una cosa assurda! » ribatté lei, contrariata. « Come puoi uscire con un ragazzo solo per popolarità? ».
« Presto lo capirai ».
Le assestò un buffetto affettuoso e si allontanò. Maiti restò a fissarlo incantata. Sembrava che il suo sogno si stesse per avverare.
Purtroppo quel momento di gioia non durò molto: da lontano vide avvicinarsi Sèanait, furiosa. Valutò l’opzione di darsela a gambe prima che fosse troppo tardi, ma ormai l’altra l’aveva notata. Deglutì e aspettò che l’ora dell’apocalisse arrivasse.
« Oh, Sèanait » proruppe, cercando di alleviare la cosa. « Sì, lo so, ti devo ancora portare il video, ma… ».
« Io e te dobbiamo parlare » la interruppe seccamente la compagna.
« Ah, si tratta della riunione che ho saltato? Sai, il signor O’Bowen… »
« Lo so » troncò bruscamente Sèanait. « Si tratta di Daigh ».
Maiti trangugiò e cercò una scusa plausibile da propinare alla ragazza. Non che si aspettasse che l’avrebbe bevuta.
« Ascolta, non è come puoi pensare. C’è una spiegazione per tutto ».
« Non mi interessa niente delle tue stupide spiegazioni o dei cinque ragazzi con cui sei uscita mercoledì. Perché so tutto. So che Daigh ti ha invitata ad unirti a loro e che tu gli sbavi dietro ».
« Cosa… come fai a saperlo? ».
« Uilliam McWilson ha fatto la spia ».
Lo sapevo, pensò Maiti, amareggiata.
« Non sono io » affermò risoluta, vedendo che la situazione stava degenerando. « Intendo dire l’altra ragazza a cui Daigh sta dietro. Non sono io ».
« Lo so ».
« No, tu non hai capito, io… lo sai? ».
Maiti era stupita. Pensava che Sèanait fosse furibonda per averli visti assieme. Ma se non era così, allora perché l’aveva cercata?
« Io e Daigh ci siamo lasciati questo pomeriggio all’uscita da scuola » dichiarò.
Maiti non sapeva cosa dire. Era più che altro sorpresa.
« Mi dispiace » accennò, insicura. Poi ci ripensò e si corresse: « No, non è vero, non mi dispiace ».
« Non avevo dubbi » commentò la compagna, alzando gli occhi al cielo.
« Dovrei forse mentire? ».
« Non sono venuta qui a cercare la tua compassione » sbottò Sèanait. « Solo la tua collaborazione ».
Maiti scoppiò a ridere, sarcastica.
« Mi stai chiedendo la Luna! » esclamò con ironia.
« Non se ascolterai quello che ho da dire » spiegò l’altra.
« Sentiamo ».
« Personalmente non ce la facevo più a stare assieme a Daigh. Era diventato insopportabile. Non che mi sia mai piaciuto, intendiamoci ».
Maiti roteò gli occhi, beffarda.
« Non fraintendermi! » sbottò Sèanait. « Non ho detto che mi sia mai interessato; semplicemente non avevo alcuna intenzione di avere una storia seria con lui ».
« Ma nemmeno sopportavi l’idea che potesse preferirne un’altra a te » concluse la ragazza, pungente.
« Proprio così ».
« Senti, si può sapere perché vuoi il mio aiuto, se non ci siamo mai sopportate? ».
« Perché so che a te piace Daigh e che detesti Abigail più di me ».
Maiti aprì bocca per ribattere, ma si bloccò, interdetta. Sèanait aveva forse detto Abigail?
Guardò la compagna con sguardo indagatore. Era chiaro che non stesse mentendo, o non sarebbe andata da lei a riferire menzogne che poi avrebbe potuto smascherare. Cercò di trovare qualcosa di sensato da dire, ma non riuscì a sopportare l’idea di Abigail e Daigh Morgan. Era ripugnante solo il pensiero.
Lanciò un’occhiata nella direzione in cui era sparito il ragazzo e vide arrivare Bairre, fortunatamente. Prese la scusa per salutarla e non rimanere così in imbarazzo davanti a lei.
« Ora devo andare » disse. « Perché non ne riparliamo in un momento più opportuno? ».
« Sappi che comunque non mi sfuggirai » l’avvisò la compagna. « Ti assillerò finché non cederai, anche se so che in fin dei conti lo farai ». Si voltò e si allontanò, chiudendo la sua comparsa con un: « Ciao Bairre ».


Bairre e Maiti presero avvio lungo la via principale di Wexford, lei irrigidita per via della notizia appena avuta, lui leggermente imbarazzato, anche se stava iniziando ad aprirsi.
« Quindi come è andata a finire la partita? » domandò Maiti per rompere il ghiaccio.
« Uno schifo » rispose Bairre, irritato. « Potevamo essere in vantaggio di altri sette punti e invece Daigh mi ha impedito la meta. Per coronare il tutto è stato annullato il secondo tempo ».
« Andrà meglio la prossima partita » lo incoraggiò la ragazza, sorridendogli.
Anche lui abbozzò un sorriso, fissandola intensamente con i suoi occhi color nocciola.
A Maiti tornarono in mente le parole di Daigh: ci escono per essere popolari, ma a nessuna piace veramente. Trovava disgustosa l’idea di usare una persona. Oltretutto non riusciva a credere che Bairre fosse fastidioso come la fame; era un ragazzo dolcissimo.
« Che cosa mi volevi dire? » domandò, curiosa.
L’aria diventò più fredda, sferzando il volto dei passanti. Il vento aumentò, segno che il temporale incombeva.
« Sembra che questa volta sia in agguato una tempesta » affermò Bairre, che compì il consueto gesto di stringersi nel cappotto. Poi tornò a fissare Maiti con il suo sguardo profondo. « Quel giorno nello spogliatoio » disse, « Daigh ti raccontò che fui io ad informarlo sui tuoi impegni di oggi pomeriggio ».
« Non è stato così? » domandò stupita la ragazza, aumentando il passo per evitare il diluvio.
« Sì, certo. È stato così, perché Daigh ha chiesto a me di informarmi ».
Maiti si fermò di scatto. Non credeva alle sue orecchie: Daigh aveva davvero fatto una cosa del genere?
« È la verità? » chiese, delusa.
« Sì, Maiti » rispose Bairre. « Non te lo sto dicendo perché ti voglio mettere contro di lui; ma mi dava fastidio che tu pensassi che io andavo in giro a reperire informazioni su di te ».
Maiti sorrise e riprese a camminare.
« Non pensavo così » lo tranquillizzò. « In ogni caso almeno tu avresti avuto il coraggio di informarti di persona ».
Sospirò, triste. Perché Daigh aveva fatto una cosa del genere? Che motivo c’era di farlo? Ripensò al discorso fatto con Brecc, che le diceva che Daigh era il donnaiolo di turno. Si rifiutò di credere che anche lei fosse l’ennesima conquista.
« Siamo arrivati » annunciò, una volta di fronte alla scuola di suo fratello. « Mi auguro che tu abbia un ombrello a portata di mano » aggiunse poi, osservando il cielo.
« Non ti preoccupare. Tornerò di fretta a scuola, mia madre mi aspetta lì. Tu che farai? ».
« Credo che prenderò il pullman, forse Tòmas si abituerà a tornare a casa da solo ».
Bairre le sorrise, poi iniziò ad allontanarsi.
« Grazie per la chiacchierata » le disse. « Ci vediamo domani a scuola ».
Maiti lo salutò con la mano, poi ripescò suo fratello dalla fiumana di ragazzini che stavano uscendo dal cancello della scuola. E nonostante cercasse di concentrarsi sul video che veramente quel giorno avrebbe dovuto montare per Sèanait, non riuscì a distogliere la mente da quegli occhi color nocciola.

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Questo è l'ultimo capitolo che vedrete postato fino al 6 settembre, poiché partirò per il mare tra tre giorni. Ovviamente non riuscirò a postare entro il 23, quindi sospenderò ufficialmente la storia finché non sarò tornata.
DarkViolet92:
XD allora mi capisci. Uno scrittore deve avere i suoi tempi, in fondo. O no?
Giulia: questo non è il solito ringraziamento da scrittore a lettore. No, questo è un ringraziamento da amica ad amica. Perché so che tu ci sei stata e so che ci sarai. Ti ringrazio per infondermi tanto coraggio, è importantissimo per me sapere che ci sia qualcuno che considera così tanto il modo in cui scrivo. Quindi grazie a te e a tutte quelle che mi sono state vicine durante quel periodo nero. E per tranquillizzarti, no, non abbandonerò la scrittura, non lo potrei fare. E' la mia vita ^^ (Kinderbuena89)
  
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