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Autore: rekichan    25/11/2020    1 recensioni
«Avete presente quei teen movie, dove il protagonista confessa in diretta streaming un suo grandissimo errore e le vicende che lo hanno portato fin lì? Poi quando ha finito tutto è diventato migliore e ha conquistato la cotta di turno, la stima dei genitori, la popolarità a scuola e un mucchio di stronzate del genere? Insomma, quei film che cercano di parodiare un romanzo di formazione e che vorresti buttare nell’immondizia, ma che riescono a tenerti incollato allo schermo dal primo all’ultimo secondo dei titoli di coda?
Ecco, questo non è un teen movie. Purtroppo, perché almeno avremmo incassato i soldi del budget…»
[Modern!AU][OC][Uchiha family]
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Clan Uchiha, Nuovo Personaggio, Sakura Haruno, Sarada Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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­«Molti sono convinti che essere popolari sui social permetta di sentirsi realizzati. Molti, appunto. Mia sorella è tra questi. La sua figura tragica e orrorifica, una perfetta fusione tra epòs e weird, e il suo compulsivo bisogno di attenzioni l’hanno portata ad aprirsi niente meno che un blog di moda, con annesse pagine facebook, instagram e l’ultima novità: tik tok. È convinta di diventare una famosa fashion blogger muovendo le chiappe piatte in video, ma il suo spasmodico bisogno di attenzioni…»

«Tomato…»

«Sì, Potato?»

«Ho un nome. Comunque non ti sembra ipocrita?»

«Cosa?»

«Non so… tipo… Sparare a zero su tua sorella quando tu hai un canale youtube».

«La mia è un’opera di cultura generale! Un fine studio antropologico sui casi umani delle famiglie. Non ha niente a che vedere con le sciocche frivolezze di Sarada».

«Intanto tua sorella ha una pagella perfetta. La tua invece…»

«…cosa sai tu della mia pagella?»

«Le hanno consegnate oggi. Hai lasciato casualmente la tua a scuola».

«…è rimasta lì, vero?»

«Te l’ho portata».

«Io e te dobbiamo rivedere la definizione di “migliore amico”, Potato. Dobbiamo davvero rivederla».

 

Regole di sopravvivenza a due genitori nerd e una sorella fashion blogger

 

4.      Quando la sciocca e frivola sorella ha voti migliori dei tuoi, l’unica soluzione è diventare un ninja (e sperare che i tuoi ti ignorino per una scadenza)

 

La telecamera traballa. Dalla porta, l’inquadratura si sposta sul viso sudato e atterrito del ragazzo. L’orrore nei suoi occhi verdi lascia presagire il peggio e l’obiettivo trema mentre si riprende in quel tragico momento. Deglutisce, la mano passa tra i capelli scuri e di tanto in tanto lancia un’occhiata sbieca attraverso la fessura al suo fianco. Un lieve fascio di luce spezza la modalità notturna; il viso pallido spicca tra cappotti, felpe e maglioni. Se la telecamera avesse un naso, rimarrebbe stordita dall’odore di chiuso e stantio che aleggia nell’armadio. Ma non lo possiede, così continua a riprendere il ragazzo che si accinge a parlare.

Mi chiamo Tomato Uchiha. Se trovate questo video, vuol dire che sono morto. Ucciso dalla mia stessa famiglia, probabilmente intossicato dalla china nel tentativo di farmi confessare, oppure stordito a colpi di Wacom. Non importa. Ho sempre saputo che avrei fatto una fine orribile da che sono diventato consapevole dell’angoscia dell’esistenza e dell’essere nato in una famiglia di pazzi.

Non credo di avere abbastanza tempo per raccontare la mia storia, ma sappiate questo: sono stato brutalmente tradito dal mio migliore amico. A causa sua, la sogliola con cui condivido il patrimonio genetico banchetterà sul mio cadavere con estremo compiacimento e questo non lo posso tollerare. Quindi, a chiunque sia il futuro testimone delle mie ultime volontà, chiedo di dimostrarsi misericordioso e hackerare i suoi social per postarci la foto di lei struccata durante un brutto sfogo di acne sebacea. La conservo gelosamente sul mio computer e Potato – quell’infame – ne possiede almeno altre cinque copie su chiavette, hard disk e drive…

«Ti ho trovato!»

L’anta dell’armadio si apre. Una mano sporca d’inchiostro e colori affonda le unghie nella t-shirt rosa shocking del ragazzo e lo trascina fuori. La telecamera cade a terra, riprendendo un paio di scarpe da ginnastica gialle fluo e delle crocs pervinca.

«Spiegami questa pagella, Tomato!»

«Quale pagella? Non c’è nessuna pagella, è solo un’illusione collettiva. Non hai visto il calendario? Siamo ancora a luglio!»

«Luglio un corno! È gennaio!»

«Non hai le prove».

Le voci si fermano per qualche secondo, poi una voce maschile adulta interviene nella discussione.

«Tre mesi fa è uscita l’anteprima di Assassin’s Creed».

«Non credo che l’uscita dei videogiochi sia un sistema di misurazione del tempo accreditato, papà».

«No, ma funziona».

«Quindi?»

«Quindi cosa?»

«La pagella».

«Ah, quella. Non è mia».

«Tomato non dormo da due giorni, ho bisogno di una doccia e sono affamata. Sei davvero sicuro di volermi far arrabbiare più di così?»

L’atmosfera si gela. Le scarpe da ginnastica strusciano nervose sul pavimento.

«Potrei, ma solo potrei, aver preso qualche brutto voto. Sì».

«L’ultima pagella così schifosa che ho visto è stata quella di Naruto nel 19…»

«Sasuke non ti azzardare a ricordarmi quanti anni ho!»

«E te li porti benissimo, mamma».

«Zitto, ruffiano!»

«Forse ha bisogno di qualche ripetizione…»

«Di botte, ha bisogno» Sakura sospira «Tomato, devi assolutamente recuperare. Magari tua sorella può aiutar…»

«No! Tutto ma non questo! Madre, abbi pietà! Prometto che studierò, che recupero tutti i brutti voti, che…»

«…che pulirai anche la tua camera?»

«Sì».

«E che taglierai l’erba in giardino?»

«Siamo a gennaio!»

«Ah! Lo hai ammesso!» esclama trionfante la donna «Vorrà dire che spalerai la neve».

«Va bene».

«E valuteremo se farti aiutare da Matsuidara, invece che da Sarada».

«Che ti ha fatto di male Matsuidara per costringerlo anche a questo? Essere il suo migliore amico non è una punizione sufficiente dalla vita?»

«Quel traditore… vi ha dato lui la pagella, vero?»

Sakura non risponde.

«Bene, Tomato. È deciso. Sbriga quei lavoretti, mettiti sotto con lo studio e forse non ti chiuderò in casa fino alla maggiore età».

«Papà…» il tono si fa implorante.

«Ha ragione tua madre».

«Ma…»

«Pillola azzurra, Tomato».

Ciabattando i due escono. Tomato sbuffa e raccoglie la telecamera, puntandola di nuovo verso di sé.

«Direi che questa la rifacciamo…» mormora, giocherellando con i tasti e con lo zoom. Sta per spegnere, quando sente un urlo disumano provenire dal piano inferiore.

Rapido, scende le scale. L’obiettivo riprende la moquette, i gradini e poi si fissa su Sarada, sbiancata, piangente e inviperita di fronte al proprio cellulare. I genitori attorno nel tentativo di comprendere l’accaduto. Tomato riesce a cogliere le parole “instagram”, “rubato l’account”, “foto” e controlla il proprio cellulare.

La foto di Sarada con un orribile sfogo di acne troneggia sul profilo della ragazza. La didascalia riporta un messaggio, incomprensibile ai più.

Io l’avevo lasciata in camera tua.

Potato

Tomato sorride e gira la telecamera verso di sé.

Insomma, la morale di questa giornata è che prima di accusare il vostro migliore amico rivolgete l’attenzione alla vera origine dei mali nel mondo: le sorelle maggiori.

 

 

 

N/A: Io sto psicologicamente a pezzi, quindi cosa succede? Scrivo roba demenziale. Capitolo sottotono, ma almeno mi ha alleggerito la giornata.

Alla prossima.

 

   
 
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