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Autore: jarmione    26/11/2020    1 recensioni
[crossover]
[crossover][crossover][crossover]Che cosa accadrebbe se la città di Storybrooke fosse popolata da altre storie e non da quelle che noi tutti conosciamo?
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Personaggi inseriti:
X-men -> Logan, Young Charles, Young Eric
Supercar -> Devon, Michael, Bonnie, KITT, Amy (mia OC)
Thor -> Loki
Doctor Who -> Eleventh, Clara
Dalton -> Joe, Jack, William, Averell, Evelyn (mia OC)
Adventure Time -> Simon/Re Ghiaccio, Marceline
Sherlock BBC -> Sherlock, Watson
Labyrinth -> Jareth, Sarah
Genere: Avventura, Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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“Capite, adesso?” domandò il dottor Blue, sotto lo sguardo stranito di Kostner.

Chris era impassibile, era come se quella storia fosse un semplice racconto per lui.

Il re di Goblin che lancia una maledizione così potente, da colpire tutti quanti, solo perché la ragazza di cui si era innamorato l'aveva sconfitto e non voleva più saperne di lui era talmente in sintonia con il contesto creatosi che poteva anche risultare vera.

Erano tutti d'accordo sul fatto che l'amore portava fare cose strane alle persone, ma quello era esagerato.

Eppure in quel libro c'erano raffigurati tutti loro e le loro storie, il loro passato ed i loro legami.

“L'hai raccontata in modo terribile, ma sì, è proprio quello che è accaduto” confermò Loki.

“Io ci credo” disse Aaron “Questo libro non ha il nome di un autore, o la data di creazione, quindi un fondo di verità deve possederlo”

“Non possiamo basarci su un libro!” ribatté Kostner “E non ho ancora capito come fate a ricordare voi due! O come fa Amy a ricordare queste cose!”

“Io fossi in te non lo ripeterei” disse Loki, rivolto al Dottore.

“Sentite, so che sembra assurdo” riprese il Dottore “Ma se adesso mi portate a fare una TC vi dimostrerò che qui dentro...” si batté la mano sul petto “...sono due”

“Senti...” Chris mise una mano sulla spalla di Kostner “Mi spiace ammetterlo, ma anche io ci credo”

“Ci credo anche io” disse Sean, che fino a quel momento era rimasto in silenzio “Può sembrare strano ma ci tengo ad Amy e, come voi, voglio scoprire qualcosa di più”

“Cinque contro uno” sorrise Loki “Mi spiace, sceriffo, ma deve adattarsi”

“Comunque...” Aaron si mise in mezzo “...penso di aver capito come togliere la maledizione”

tutti lo guardarono

“Questa maledizione è stata creata a causa di un amore non corrisposto, giusto?” disse Aaron “Quindi, visto che abbiamo davanti un libro che racconta una storia dove l'amore ha portato un uomo a commettere un gesto simile, solo un amore lo può spezzare”

“Come nelle favole?” domandò Chris e Aaron annuì.

“Oh, bene, allora andate voi da questa...” Loki lesse al volo la pagina in cui era aperto il libro “...Sarah William e ditele di amare il sindaco”

“Loki, ti sbatto di nuovo in cella” lo ammonì Kostner, rivolgendosi poi ad Aaron “Questa Sarah è uguale a Sally, l'amica di Mina ed Amy, ha sedici anni!”

“Ti vorrei ricordare che Amy, tua figlia secondo il libro, sta con questo damerino” Loki indicò Sean “Non farei troppo lo scandalizzato se fossi in te”

Sean non fece una piega, mentre Chris distolse lo sguardo. Era meglio che non parlava visto che lui aveva messo incinta Mina...che aveva sedici anni.

Mina...si sentiva in colpa per averla lasciata in quel modo, ma non aveva ancora cambiato idea; l'avrebbe portata lui stesso fuori città se necessario.

Non voleva perderla, voleva saperla al sicuro e se per farlo doveva rinunciare a lei e al bambino lo avrebbe fatto.

Loro non dovevano pagare colpe ingiuste.

“Non serve tormentare Sally” li tranquillizzò Aaron “Un gesto d'amore lo si vede anche tra genitore e figlio, fratelli e sorelle o parenti di qualunque genere e non per forza tra due amanti”

“E' assurdo...”

“Questa parola comincia a stancarmi” sbuffò Loki “E' stata nominata così tanto che tra poco l'abolirò dal vocabolario”

“Io crederò solo...solo quando vedrò quella TC” disse Kostner, che neanche ci sperava in un risultato così sconvolgente “Solo allora inizierò ad avere meno dubbi”

“Allora andiamo, vi dimostrerò ogni cosa” il Dottore si alzò “ma non sfruttatemi come cavia ogni volta che vi serve una credenza! O un comodino, o una lampada, un armadio...” il Dottore uscì, seguito da Loki ed i suoi commenti su quanto quell'uomo fosse sciroccato.

Kostner li seguì, mentre Aaron restò indietro con Chris.

“Mina è troppo testarda” commentò Chris “Penso che non si renda conto”

Aaron sospirò “Mina è molto matura per la sua età e con il bambino sembra acquisirne ancora di più” spiegò “Ma è comunque molto giovane, con una vita davanti e con pensieri da...sedicenne?”

“Una vita davanti rovinata da me che non ho prestato attenzione e l'ho messa in quello stato”

“So che tieni a lei e al bambino e so quanto faccia male doverle dire di andarsene” Aaron lo capiva “Ma hai agito e scelto la via più giusta”

“Però è vero che uscire dalla città comporta incidenti inspiegabili” aggiunse Chris “Se le capita qualcosa io...”

Aaron gli appoggiò una mano sulla spalla, facendogli coraggio e lasciando intendere che lui sarebbe intervenuto se ci fosse stato bisogno.

Vennero interrotti dal cellulare di Wayne che squillava.

“Arvey, che c'è?” ….. “Sul serio?”...... “Grazie, fratellino” e riattaccò

“Che succede?” chiese Jamie.

Wayne si rivolse a lui ed anche a Chris e Aaron, che erano ancora lì

“Era Arvey, alla miniera, forse li hanno trovati e li stanno tirando fuori”

“Grazie, Wayne” Chris uscì di corsa, seguito da Aaron “Ragazzi!” richiamò l'attenzione di Kostner e gli altri “Si muove qualcosa alla miniera”

“Ok, muoviamoci!”

fecero per andare, ma vennero tutti bloccati dalla macchina dello sceriffo e da quest'ultimo.

“Sceriffo” Kostner si fece avanti “Alla miniera sta succedendo qualcosa, presto!” ma Iron non lo ascoltò e tirò fuori due paia di manette, più dei pezzi lunghi di corda.

Ad un ad uno iniziò ad ammanettarli.

“Che sta facendo?” Kostner era scandalizzato “Non abbiamo fatto nulla!”

“Siete tutti in arresto per ostacolo alla giustizia, minacce a pubblico ufficiale e provocato allarme” disse Iron, senza batter ciglio.

Per non aggravare la situazione, nessuno si mosse e si lasciarono ammanettare senza fiatare.

“James, non farlo” tentò di intermediare Aaron “Non dare retta a tutto quello che ti dice il sindaco, lo conosci e sai che persona è”

“Sta zitto, Aaron” disse James “Non mi importa nulla se mezza Storybrooke è tua paziente, non prendo ordini da te”

“Ascoltami, James!” Aaron cercava di essere autoritario “Se vuoi davvero aiutare questa città hai il dovere, come sceriffo, di ascoltare le parole dei suoi abitanti per arrivare alla soluzione!”

James fece salire Kostner, Chris e Loki sulla macchina “Se mi dai un buon motivo, potrei anche pensarci”

Il gruppo si scambiò sguardi di intesa ed il Dottore prese la parola.

“Ok, direi che tocca a me parlare” fece un passo avanti, mentre Iron chiudeva la portiera e puntava verso il Dottore la pistola “Voglio solo parlare”

“Fai un altro passo e faccio fuoco!”

“Non lo farai” disse Aaron “Tu sei lo sceriffo e lo sceriffo salva le vite, anche dei criminali”

“Ad ogni modo, piacere” il Dottore riprese la parola “Io sono il Dottore, mi chiamano tutti così e siamo in questa splendida città a causa del sindaco, che in realtà è il re di Goblin ed ha lanciato una maledizione che ci ha cancellato la memoria, creato ricordi falsi e costretti a vivere come degli automi sotto al suo comando e, cosa più importante, ha fatto tutto questo a causa di un amore non corrisposto; perciò, se ci lasci andare, possiamo trovare un vero amore e farlo sbocciare. Oh, quasi dimenticavo, ho due cuori...sorpreso vero?”

James aveva ascoltato quella farneticazione senza capire una parola.

“Tu...tu sei...”

“Pazzo?” domandò il Dottore “Lo so, me lo dicono spesso...a parte lui, ovviamente” disse riferito ad Aaron.

“E vi aspettate che me la beva?”

Aaron scosse la testa “No, ma è stato comunque utile”

“Che vuoi dire?”

“Dottore, quanto avranno di vantaggio?” domandò Aaron al Dottore, che alzò le spalle.

“Non ho l'orologio, odio gli orologi, ma ad occhio e croce avranno circa tre minuti di vantaggio”

Colto da un intuito, James si voltò verso l'auto e si accorse che la portiera di dietro a quella del guidatore era aperta e l'auto vuota.

“Maledetti!” si rivoltò verso Aaron e il Dottore...ma non c'erano più “Ma che ca...?” colto alla sprovvista e dalla rabbia, cacciò un grido liberatorio e salì in macchina e sgommò.

Nel frattempo, in un vicolo che finiva nella foresta, Kostner e gli altri tre stavano correndo verso la miniera.

Chris, aveva un coltellino svizzero nella tasca di dietro dei pantaloni e, essendo lui legato con la corda, era riuscito a liberarsi ed aveva fatto lo stesso con Loki e Kostner; quest'ultimo aveva, invece, rubato le chiavi di scorta delle manette.

“Il sindaco doveva avere molta fretta quando vi ha sbattuto fuori” commentò Loki.

Kostner sorrise appena e raggiunsero la miniera nel minor tempo possibile.

Nessuno dei tre si ricordava un giorno in cui avessero corso così tanto.

Una volta giunti, si accorsero che i lavori erano quasi conclusi.

Con l'aiuto di Penny Black e l'escavatore, erano riusciti a spostare l'enorme masso che Sean aveva fatto finire sulla grata di accesso secondario.

Notarono, anche, che il sindaco sembrava infastidito da ciò.

“Amelia...” Mormorò Kostner, con l'intenzione di avvicinarsi; sentiva di doverlo fare.

Ma Sean lo fermò “Aspetta, se vai adesso comprometti tutto”

Kostner obbedì e attese.

Il masso venne spostato e la grata aperta.

Uno dei vigili del fuoco scese all'interno della galleria. Il silenzio calò in tutto il circondato.

Dopo qualche secondo gli ingranaggi si mossero e lo tirarono su.

Reggeva fra le braccia Amy, svenuta.

“Ora” disse Sean a Kostner, che corse verso Amy sotto lo sguardo sbalordito del sindaco.

Jareth, infatti, si infuriò.

“Che sta facendo, Kostner!?” sbraitò, avvicinandosi all'uomo con fare minaccioso “Lei dovrebbe essere in arresto!”

“Non mi tocchi!” ringhiò Kostner, vedendo che il sindaco stava per allungare le mani “Lei non ha alcun potere su di me”

Jareth si bloccò e sentì un mancamento.

Che stava succedendo? Perché aveva detto quella frase?

Amelia...era di sicuro lei l'artefice di tutto.

Con il suo arrivo a Storybrooke aveva scombussolato le vite di tutti e Jareth aveva il timore che la gente iniziasse a “svegliarsi”.

Se qualcuno spezzava la maledizione lui era il primo a restare fregato e sentiva che mancava molto poco a quel momento.

Ma perchè non aveva fermato i lavori? Perchè era rimasto a guardare mentre le tiravano su?

Avrebbe dovuto bloccare tutto e lasciarla marcire nella miniera.

C'era solo una cosa che poteva fare per evitare problemi.

Non disse più nulla e lasciò che Kostner si avvicinasse ad Amy, allontanandosi poi in direzione della città.

Nel contempo avevano aiutato anche Wolf ad uscire dal buco ed anche lui si era avvicinato ad Amy.

“Sceriffo” salutò velocemente, rivolgendosi poi ai paramedici che erano giunti in soccorso “E' svenuta circa un quarto d'ora fa”

il paramedico segnò ogni parola che Wolf diceva e poi si dedicarono a lui, che non aveva nulla in quanto abituato ad ogni ostacolo della miniera.

Accadde tutto a rallentatore, Kostner era stanco e voleva solo capire di più di quella situazione.

Amy fu trasportata in ospedale a tutta velocità e lui la seguì.

 

*****

 

Jareth camminava con passo felpato e si guardava attorno con il terrore di essere seguito.

Per un attimo, ma solo per un attimo, si pentì amaramente di aver lanciato una maledizione del genere, ma ormai era tardi per rimediare.

Nel momento stesso che gli abitanti della città si fossero svegliati, lui aveva il patibolo assicurato...o come minimo la prigione.

Poteva starsene nel suo castello, prendere a calci i goblin e tormentare le vittime che intendevano sfidarlo.

Avrebbe potuto vivere molto meglio di così; invece aveva preferito vendicarsi di un amore non corrisposto e quello era il risultato.

Il rancore e la morsa allo stomaco non erano mai andati via e stessa cosa l'amore che provava per quella maledetta Sarah.

Perché? Perché non lo ricambiava?

Ad ogni modo, era meglio per lui correre ai ripari; era per questo che si stava recando al banco dei pegni.

Quando entrò, al bancone trovò Maddy che tamburellava nervosamente le dita e sbuffava.

La chitarra a forma di ascia se ne stava in un angolo e lei la osservava attentamente.

Appena si rese conto della presenza del sindaco, si mise subito sull'attenti come un soldatino “Signor sindaco, buongiorno” sorrise forzatamente “Come posso esserle utile?”

“Sto cercando una cosa importante” rispose secco Jareth “Dov'è tuo padre?”

“Ehm...”

“Signor sindaco” il signor Gold uscì dal retro del negozio “quale onore, cosa posso fare per lei?”

“Mi serve” disse semplicemente, senza specificare ne cosa e ne perché.

Gold ci pensò un attimo, poi si portò le mani al volto e spalancò la bocca “Ma, signor sindaco, se vi serve qualcosa potete chiederlo tranquillamente, non è il caso di ricorrere a tanto”

“Ho detto che mi serve” ribadì con tono glaciale il sindaco, costringendo Gold ad eseguire i suoi ordini.

Andò nel retro e tornò poco dopo con una scatola, che porse a Jareth “Spero che i vostri problemi si risolvano, caro sindaco”

“Me lo auguro” disse Jareth “Me lo auguro molto fermamente”

fece per andarsene, ma si fermò quando la porta del negozio si spalancò all'improvviso e Sally fece il suo ingresso.

“Amy, alla miniera, l'hanno tirata fuori!” esclamò a gran voce, felice di dare la notizia a Maddy.

“Sul serio!?” Maddy sembrò più sollevata, ma rimase immobile nel vedere Sally impietrita a causa del sindaco.

Sally deglutì “S-signor sindaco” salutò educatamente.

Jareth, invece che schernirla come al suo solito, aveva cambiato espressione.

Sembrava quasi...felice di vederla.

“Sally...”

Sally avvertì lo stomaco chiudersi; da quando la chiamava per nome?

Jareth si ricompose, ma iniziò a parlare con un tono di voce fin troppo anomalo “Ho bisogno che tu venga con me nella foresta” disse rivolto a Sally “per favore” aggiunse, lasciando Sally senza parole e Maddy sul punto di svenire.

Sally non sapeva cosa rispondere, ma visto il tono con cui le aveva parlato non era in grado di dire di no.

Doveva essere davvero urgente e...disperato?

“O-ok, va bene...signore” rispose Sally lanciando un'occhiata a Maddy, che alzò le spalle in segno di “Non guardare me, non so niente”.

I due uscirono fuori e si incamminarono.

“Signore, cosa devo fare?”

Jareth sospirò “Credere, Sally” rispose “Solamente credere”

  
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