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Autore: May be    23/08/2009    22 recensioni
Raccolta di Drabble, Flashfic, One Shot su diversi temi, per diverse occasioni.
Tutte accomunate da tre cose: ShikaTema, Orgoglio e Fluff.
[Conclusa. L'ultimo capitolo contiene spoiler del 678!]
Genere: Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Shikamaru Nara, Temari | Coppie: Shikamaru/Temari
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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= Pride and… Plates =

Temari inghiottì velocemente l’ultimo boccone del suo pranzo, cercando allo stesso tempo di vestirsi e di trovare quelle dannate pratiche che non si decidevano a saltar fuori.

- Ehi crybaby! – urlò riemergendo frenetica dalla sala, fermandosi per un momento a squadrare con puro odio il suo più grande errore, - devo andare dall’Hokage e sono incredibilmente in ritardo, quindi i piatti lavali tu, capito? -

Shikamaru Nara, uomo terribilmente consapevole di avere un quoziente intellettivo pari a duecento e di non saperlo utilizzare –consapevolezza dimostrata nel momento in cui aveva deciso di accettare che le seccature entrassero a far parte della sua esistenza, danneggiandone la precedente, perfetta, tranquillità- si bloccò improvvisamente con la forchetta a mezz’aria, e squadrò la sua dolce metà con un sopracciglio lievemente sollevato.

- Stai scherzando, vero? – proruppe scettico, osservando Temari correre per la cucina ribaltando tutto il ribaltabile, nel disperato tentativo di trovare una delle tante cose sepolte nel caos di quella casa.

La kunoichi si fermò un momento e lo squadrò: doveva essere stata proprio masochista, a sposare quell’elemento.

- Scusa Nara, non vorrei turbare la tua tranquilla routine, ma temo che dovremmo invertire i turni di lavaggio. Ti disturba così tanto? -

- Si che mi disturba! – si lamentò lui, allungandosi ancora di più sulla sedia e ficcandosi le mani in tasca, - Tu stasera tornerai a casa stanca morta, e mi costringerai a lavare i piatti anche se l’avrò fatto a pranzo. Ergo… -

- Se quando torno a casa non hai fatto ciò che devi, - sibilò lei assottigliando minacciosamente gli occhi, - rimpiangerai di avermi incontrata, Nara! –

- Oh, quello lo faccio tutti i giorni. – borbottò lui aprendo leggermente un occhio.

Temari lo ignorò sprezzante, e strappando alcuni fogli da una pila di carte di notevoli dimensioni, si avviò verso la porta.

- Lo sai Shikamaru, perché non voglio avere bambini tra le scatole? Perché te basti e avanzi! -  Esclamò canzonatoria, prima di sbattersi la porta alle spalle.

 

***

 

Era tardi e le strade erano ormai deserte, illuminate debolmente dalle luci delle case che la costeggiavano. Temari si soffermò a osservare attraverso una finestra le figure di due genitori giocare col figlio, e si ritrovò a sorridere e sfiorarsi la pancia con una mano. Un momento dopo sobbalzò e scosse infastidita la testa, per cacciare quella strana e per niente positiva punta di desiderio che aveva avuto, e ricominciò a camminare più veloce. Di una cosa era sicura: lei e l’istinto materno erano due universi separati e senza possibilità di incontro.

 

***

 

Aprì piano la porta, borbottando tra se qualcosa sul fatto che tutte le case vicine erano piene di vita e nella loro le luci erano già spente, il che stava a significare che qualcuno già dormiva, e si diresse a passi strascicati in cucina con tutta l’intenzione di trafugare qualcosa dal frigo e andare a riposare.

I piatti… beh li avrebbe lavati con calma la mattina dopo, non c’era fretta.

O magari avrebbe trovato un modo per convincere un certo Nara a farlo al posto suo, concluse con un ghigno.

E accese le luci.

E lo vide.

I piatti del pranzo e della cena di quella sottospecie di ameba, graziata sì della facoltà di parlare, ma evidentemente non di quella di recepire quello che gli veniva ordinato, impilati nel lavello, sporchi come li aveva lasciati.

Fu un attimo.

Afferrò il ventaglio e si diresse a passo deciso verso la stanza da letto, meditando su quale fosse il modo più crudele e spietato di svegliarlo prima, e di ucciderlo dopo.

Aprì la porta con tanta violenza che quasi la divelse dai cardini, ma si fermò furente sulla soglia.

- Dove sei, Nara?! Vieni fuori e paga per le tue azioni! – urlò aprendo gli armadi, nel tentativo di scovare il suo nascondiglio.

Inutile. Non c’era proprio, il vile.

- Se vuole la guerra, guerra avrà! E poi non dica che non lo avevo avvisato! – sibilò dopo aver letto il biglietto che aveva trovato sul tavolo, sui cui era scribacchiato qualcosa riguardo un impegno improvviso e un “Lava pure i piatti tu, io in caso lo farò domani a pranzo al posto tuo”.

Con uno sbuffo stracciò il pezzetto di carta, ed aprì il frigo.

Oh sì, l’avrebbe pagata cara.

***

Quello che Shikamaru Nara avrebbe dovuto fare, invece che starsene insieme a Chouji sdraiato su un prato fuori dal villaggio (e lontano dalla moglie), sarebbe stato pensare alla sola pecca della sua geniale idea: due anni prima aveva avuto la geniale idea di sposare la donna più terribile e vendicativa del globo.

 

***

 

Shikamaru aprì piano la porta di casa, e si azzardò a sporgere la testa all’interno, guardandosi intorno con fare circospetto.

Le cose di Temari non c’erano, il che stava a significare che la seccatura era già uscita.

Sollevato decise che poteva smettere di trattenere il respiro, e stiracchiandosi si diresse verso il suo tanto amato letto, su cui la notte precedente non aveva osato poggiare la testa temendo di risvegliarsi senza.

Ma prima di arrivare alle scale si fermò, come folgorato.

- Chissà se… -

Titubante si diresse verso la cucina e si accorse con orrore che la porta era chiusa, e attaccato vicino alla maniglia c’era un biglietto.

Lo prese, se lo rigirò tra le mani, e con un sospiro lo gettò a terra.

Sicuramente ci sarebbe stato scritto qualcosa che avrebbe turbato il suo prossimo sonnellino, quindi tanto valeva lasciarlo lì.

Girò i tacchi per andarsene, ma dopo pochi passi si fermò; cercò di convincersi che ignorare la situazione non era codardia, ma puro istinto di sopravvivenza.

Si riavvicinò piano al foglietto, e cautamente lo prese in mano e lo aprì.

“Se non sbaglio, hai scritto che a pranzo lavavi tu. Buon lavoro!”

Ormai non poteva fare finta di niente.

Sapeva che lo aspettava qualcosa di terribile, ma aprì temerariamente la porta della cucina e guardò dentro.

Cacciò uno strillo spaventato e la richiuse, stringendo gli occhi con forza e pregando tutti i Kami esistenti di potersi svegliare e rendersi conto di essere in un incubo.

Con estrema cautela, la riaprì: poteva aver visto male, aver avuto una allucinazione… Ma in cuor suo sapeva che non era così, e squadrò triste il cumulo di piatti e stoviglie disseminati per tutta la stanza.

Quella seccatura… aveva svuotato completamente la credenza! E magari si aspettava che lui avrebbe ceduto e lavato tutta quella roba!

Si sedette contro il muro e ridusse gli occhi ad una fessura.

- E così è guerra. – ghignò tra sé e sé.

Ne era assolutamente certo.

Non era ancora nata la donna capace di mettergli i piedi in testa.

 

***

 

Quando, in tarda serata, la kunoichi della sabbia arrivò a casa, era certa che ad attenderla ci sarebbe stata una contromossa.

Per questo si stupì, quando spalancò la porta della cucina e vide tutte le stoviglie sparite, volatilizzate.

Corse al piano superiore, e si accorse incredula che c’era la vasca da bagno già pronta per lei, con tanto di schiuma e acqua calda.

Marciò confusa verso la camera da letto, chiedendosi se fosse il caso di cominciare a ringraziare i Kami, ma notò con orrore che lui non c’era.

E questo significava solo una cosa: aveva preparato un contrattacco.

E se non se ne era ancora accorta, voleva dire che il crybaby aveva messo in moto il suo super quoziente intellettivo, e questo poteva essere un problema.

La sua mente non smise un secondo di pensare, mentre lei si svestiva e si dirigeva verso il bagno.

Fece per immergere un piede nell’acqua, e lo tenne lì a mezz’aria per un istante, pensando al perché del bagno caldo e a dove fossero spar-

- Nara! -

 

***

 

- Cosa hai fatto?! – esclamò Choji con gli occhi sgranati, dimenticando di masticare la patatina che si era messo in bocca.

- Cioè tu… hai riempito di acqua e detersivo la vasca da bagno e ci hai buttato dentro tutti i piatti?! –

Shikamaru finì la contemplazione di una nuvola particolarmente interessante, quindi si girò lievemente verso l’amico.

- Uhn, si, perché? -

 

***

 

Shikamaru aprì piano gli occhi, cercando di riattivare tutte le sue facoltà mentali che si erano addormentate nel momento in cui, sospirando, si era gettato sul suo amato letto.

Guardò l’orologio, e decise che era ancora presto per il rientro della seccatura, quindi si girò sull’altro fianco e fece per richiudere gli occhi, quando lo vide.

Poggiato sul comodino c’era un biglietto.

Si mise velocemente a sedere, improvvisamente sveglio, e lo aprì tremante: “Dal momento che non ci sono più piatti puliti, io vado a mangiare fuori. Ah, dimenticavo… ho preso il tuo portafoglio.”

- Cazzo! -

Shikamaru si vestì in fretta e furia, mentre i suoi duecento punti di quoziente intellettivo lavoravano come mai avevano fatto prima d’allora.

L’obiettivo: colpire senza alcuna pietà, e distruggere.

Sarebbe stato il colpo di grazia, il punto finale che avrebbe posto fine alla battaglia. Ovviamente, con la sua vittoria.

 

***

 

Temari aprì piano la porta di casa, ed entrò il più cautamente possibile: da uno come Shikamaru doveva aspettarsi di tutto.

Quindi salì al piano di sopra camminando rasente i muri, e solo quando giunse alla loro camera si azzardò a mettere la testa all’interno.

E Nara non c’era.

Allentò lievemente la presa sul ventaglio e rilassò i muscoli, ma senza abbassare la guardia: se il crybaby non c’era, significava che era fuggito, il che significava che aveva preparato un attacco.

Ora doveva solo scoprire di cosa si trattava , per poter valutare se fosse il caso di ricorre a quello, per poi chiudere la questione definitivamente e dare una bella lezione al crybaby.

***

 

- Comunque voi due non è che siate tanto normali, lasciatelo dire! – asserì Chouji scuotendo un pacchetto di patatine, nella speranza di individuare una qualche superstite.

Shikamaru aprì pigramente gli occhi e mugugnò qualcosa che suonava molto come “sopravvivere” e “seccature”, e si girò su un fianco.

Da quando era iniziato quello stancante combattimento aveva dovuto abbassare – e di molto – la media delle sue ore di riposo.

- Beh, in ogni caso stai pur certo che è tutto finito! – annunciò, senza poter nascondere il sorriso di sadico godimento che gli era spuntato alle labbra.

Aspettò un istante prima di raccontare, solo per gustarsi la faccia preoccupata ed incredula dell’amico, e infine, con non poca fierezza, rivelò: - Semplicemente, la seccatura arriverà a casa, e non trovandomi inizierà a cercare di smascherare il prossimo attacco che riceverà da parte mia, ovviamente più elaborato di quello della vasca. E il bello sta proprio qua: non ho fatto assolutamente niente. Quindi Temari perderà ore a cercare qualcosa che in verità non c’é. –

Chouji aprì un nuovo pacchetto di patatine e sospirò. – Ricordami di non provare mai a sfidarti, Shikamaru. Non credo reggerei. –

 

***

 

 Shikamaru Nara aprì tranquillo la porta di casa, ed entrò senza esitazione. Era dell’idea che nessuno potesse rispondere ad un attacco se non sapeva di cosa si trattava, ergo non avrebbe trovato brutte sorprese.

Quindi attraversò con calma la sala, entrò deciso in cucina, e si fermò davanti al lavandino: i piatti erano immersi in acqua e detersivo, pronti per essere lavati.

Subito nella sua testa scattò l’allarme, ed iniziò a perlustrare i mobili alla ricerca di un qualche biglietto, di una qualche provocazione, ma non trovò nulla.

Si fermò a squadrare accigliato il lavello, interrogandosi sul subdolo inganno che poteva aver tramato la seccatura: magari era un sottile attacco psicologico, o forse…

- Devo aspettare per molto? -

Una voce piena di sadico divertimento e terribilmente conosciuta gli fece gelare il sangue nelle vene. Si girò piano, pregando in cuor suo di aver avuto una spaventosa allucinazione, ma lei c’era: Yoshino Nara lo fissava dalla porta, le braccia incrociate al petto ed un ghigno spaventoso sul volto.

Shikamaru iniziò a pensare freneticamente ad un modo per salvarsi: se solo fosse riuscito a raggiungere la finestra prima di lei avrebbe potut-

- E no, non pensare nemmeno all’eventualità di scappare da tuo padre. Lo sai che è troppo pigro per mettersi contro di me. -

- Oh cazzo! – esclamò il Nara lasciando cadere le braccia.

Ora, era decisamente nella merda.

 

***

 

Quando Temari era arrivata a casa, la sera prima, aveva cercato per ore di scovare il subdolo trucchetto che certamente il crybaby aveva piazzato per casa, ma non ottenne alcun risultato. Dunque aveva dovuto ricorrere alla sua ultima arma disponibile, nonostante avesse di gran lunga preferito evitarla: Yoshino.

L’unica donna capace di assoggettare tutti i Nara con un solo sguardo e che evidentemente non aveva fallito nemmeno quella volta, pensò Temari con un ghigno, mentre osservava il marito chino a lavare tutti i piatti di casa.

- Comunque giochi sporco, donna. Quello era un colpo scorretto, e tu lo sai bene! – si lamentò Shikamaru senza girarsi, avendo intuito la presenza della moglie dietro di lui.

Temari sbuffò, roteando gli occhi: - Non ci parliamo da quasi quattro giorni, e questo è tutto quello che sai dirmi? –

Il Nara si girò verso di lei, un piatto insaponato in mano e l’espressione tremendamente scocciata: - Perché, tu hai di meglio? –

- In effetti sì. Sono incinta, crybaby. -

E fu nel momento in cui vide il marito impallidire all’istante e il piatto frantumarsi a terra, che ne fu certa.

Aveva vinto lei.

 

 

 

Angolino autrice:

Buongiorno! xD

Scusate, ma avevo l’immenso bisogno di scrivere una ShikaTema >3<

E devo dire che mi ci sono divertita un sacco ^^ Sarà per il fatto che amo questa loro “vita di coppia”, me la immagino esattamente così u__u

E poi non potevo non scrivere qualcosa sul “lavare i piatti” xD

Almeno, in casa mia la situazione è più o meno questa u__ù E loro ce li vedevo così bene! x3

Beh io ho finito con l’angolino!

Magari se vi piace e recensite (xD) in tanti potreste convincermi a farne una raccolta *___* è da un secolo che ho questa idea folle, ma è difficile, sisi u__u

Non riesco mai a trovare un pretesto decente per farli ammazzare tra loro T__T

Ah dimenticavo: ovviamente le critiche sono bene accette u__u

Vabbé, passo e chiudo xD

 

Kiss,

 

x Saretta x





Ventottesima classificata a parimerito nel contest per le storie edite "Leggende dal passato" [No, non sono arrivata ultima xD]



28^ Classificate a pari merito:

Pride and Plates- di x Saretta x

Grammatica: 7,9/10
Stile: 8,5/10
Trama e suo svolgimento: 9/10
Originalità: 8,7/10
IC personaggi: 7,5/10
Gradimento personale: 3/5

Totale: 44,6/55 punti

Dunque, la storia è un interessante sprazzo di vita quotidiana e direi... familiare della famiglia Nara.
Hai uno stile ironico e frizzante; hai puntato ad una commedia romantica, giocosa, nulla di troppo pesante.
Questa non vuole essere una critica anzi, è un complimento. Temari mi è parsa un po' OOC, in verità, in alcuni punti mi sembra dolce, forse un po' troppo per un tipetto come lei, forte e deciso. Shikamaru invece è stato molto IC, anche se non immaginavo certamente queste "mosse tattiche", vista la sua ormai proverbiale pigrizia. La trama è ben costruita, tutto ruota attorno a questi piatti che poi rappresentano il vincolo che lega i due, il loro litigio, sì, ma anche il loro amore, nonostante le apparenze.
Hai saputo essere originale con una semplice scena di vita quotidiana, usando personaggi come Temari e Shikamaru.
Proprio per questo l'originalità è sicuramente la cosa che ha più influenzato questa tua storia. Ben costruita, seppur grammaticalmente ci sono degli errori di punteggiatura e ortografia. Ho notato anche che allunghi molto i periodi, in alcuni punti.
Forse sarebbe meglio, di tanto in tanto, mettere un punto, così da non appesantire la lettura. Per il resto mi sembra un buon elaborato, usi anche un lessico discreto, sicuramente dalla tua parte. Una storia assolutamente da leggere, frizzante, leggera e piena di sano humour!

Gradimento Personale: dunque, a me non piace lo ShikaTema, è vero. Però sono una giudice, e leggo di tutto, senza fare sconti oppure escludendo un pairing perché non mi vanno a genio...
Obbiettivamente, ho trattato la tua storia come tutte le altre. Il mio giudizio è positivo, è sicuramente una storia divertente e mi ha fatto ridere, dalla prima all'ultima sillaba. Uno stile buono, anche se talvolta risulta pesante per i periodi. Il mio gradimento personale si basa solamente su questo, nulla a che vedere col pairing, ci tenevo a precisarlo.
Bella storia, brava!

   
 
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