Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart
Segui la storia  |       
Autore: Stekao    14/12/2020    13 recensioni
Da amante delle 'What if' non potevo non riprendere anche l'episodio di Cenerentola... E allora mi sono chiesta... Ma se durante quella famosa serata Kaori avesse finalmente trovato il coraggio di rivelare i suoi sentimenti a Ryo, ma lui si fosse dimostrato lo stupido di sempre?
Parto da qui, sfruttando questa occasione per raccontarvi una storia nuova che spero apprezzerete...
Ho inserito degli aspetti un pochino forti, una cosa diversa per me.. Vediamo come va!
Buona lettura!
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

3 – PRIGIONIERE

All’interno del furgone, Aina non aveva smesso un minuto di piangere.

“Aina calmati” disse Kaori cercando di confortare la ragazza.

“Riusciremo a cavarcela, vedrai”

Kaori era in realtà terrorizzata quanto l’amica, ma non avrebbe mai voluto che Aina lo capisse.

Si era ritrovata spesso, nella sua vita, in situazioni simili, ma prima faceva parte di city Hunter, poteva contare su Ryo e soprattutto sapeva di avere sempre qualche ricetrasmittente nascosta tra gli abiti, ma ormai la sua vita era cambiata da tempo e in quell’occasione non sarebbe stato possibile per nessuno sapere che fine avessero fatto.

Ripresasi dallo sconforto, tornó a rivolgersi all’amica

“Devi raccontarmi cosa sta succedendo, chi è quell’uomo?”

“Scusami, scusami Kaori per averti messa in questa situazione” continuò a disperarsi la ragazza

“Quello è Ken..siamo stati insieme per qualche tempo quando vivevo ad Hokkaido. È a causa sua se sono venuta a Tokyo… sono scappata”

“Che vuol dire che sei scappata?”

“Ken è un uomo malvagio Kaori… purtroppo me ne sono accorta troppo tardi. Ha reso la mia vita un inferno e quando ho cercato di interrompere la relazione, lui…”

Aina si interruppe, riuscendo a proseguire solo dopo diversi istanti…

“Sono riuscita a scappare e ho vissuto in diverse città prima di approdare a Tokyo.. Poi qui ho conosciuto Masaki e ho provato a ricominciare. Sono passati due anni dall’ultima volta in cui ho visto Ken, pensavo si fosse rassegnato… ma certi uomini non cambiano mai. Ho fatto un errore.. Ho abbassato la guardia e adesso… adesso lui me la farà pagare per averlo ingannato… e per causa mia ho messo nei guai anche te” la ragazza scoppiò nuovamente in un pianto ininterrotto

Kaori, nel sentire la sua storia e nel vederla in quello stato, non poté che stringere Aina tra la braccia e pensare che le cose sarebbero state più complicate del previsto.

Ryo, nella sua stanza, continuava a girarsi e rigirarsi nel letto. Non riusciva a prendere sonno.

In realtà erano ormai diversi mesi che non riusciva a dormire in maniera serena e continuativa. I suoi sonni finivano sempre per essere interrotti da terribili incubi, nei quali, la separazione da Kaori, la faceva da padrone.

Ma quella notte, si sentiva in preda a cattivi presentimenti.

Non sapeva spiegarne il motivo, ma la sensazioni provate, non facevano presagire niente di buono.

Dopo circa due ore di viaggio, Kaori e Aina sentirono il furgone fermarsi.

Quando il portellone si aprì Ken, con un ghigno, le guardò soddisfatto.

“Ben arrivate nella vostra nuova casa mie care…scendete lentamente.. E non cercate di fare le furbe in alcun modo o non esiterò a farvi secche all’istante” disse l’uomo puntandogli contro la pistola e illuminando il loro cammino con una torcia…

“Ti prego Ken… sii ragionevole.. Perché ci stai facendo questo?”

“Tornerai ad essere mia, cara Aina… è tutto quello che voglio”

“Ma lascia andare almeno Kaori.. Lei non c’entra niente!”

“Stai scherzando vero? Così potrà andare a informare subito la polizia.. Mi hai preso per stupido? E poi è molto carina… perchè divertirmi con una, se posso farlo con due”

A quelle parole una goccia di sudore freddo percorse la schiena di Kaori, la quale in tutto quel tempo, non aveva fatto altro che pensare a come poter uscire in fretta da quella situazione.

“Adesso muovetevi!” continuó l’uomo urlando…

Le ragazze videro a poca distanza, un vecchio casale per metà diroccato. Realizzarono solo in quel momento, con orrore, di essere finite completamente in mezzo al nulla.

Era troppo buio perché potessero notare la presenza di altre abitazioni nei dintorni. E anche se ci fossero state, a quell’ora della notte difficilmente avrebbero potuto notare luci accese.

Quando varcarono la soglia di quel casale, furono accolte da un ambiente completamente malsano.

C’era spazzatura ovunque, pezzi di calcinacci, mattoni e un evidente tanfo derivante, con molta probabilità, da diverse carcasse di animali sparsi per tutto il pavimento.

Le ragazze non poterono trattenere un conato di vomito.

“Non mi pare il caso di fare le schizzinose” gli si rivolse l’uomo avendo notato i loro sguardi allibiti

“Non ho trovato niente di meglio per il vostro soggiorno. Nei prossimi giorni finirò di riordinare, ma nel frattempo ho aggiustato qualcosina e soprattutto ho sistemato la stanza che ho pensato per voi, non temete”

E così dicendo le condusse in una camera piuttosto angusta al cui angolo erano sistemati un materasso con una coperta, una sorta di lampada da campeggio e un secchio che, con molta probabilità, avrebbe dovuto raccogliere i loro bisogni.

Nessuna finestra. Nessuna possibilità di fuga.

“Mi dispiace dolcezza” disse l’uomo rivolgendosi a Kaori

“La tua presenza non era stata calcolata.. Dovrete condividere l’unico letto presente. Fatevi una bella dormita adesso… avremo tutto il tempo per parlare… e divertirci” e così dicendo, Ken chiuse a doppia mandata la porta e le lasciò sole.

Kaori non poté fare a meno di pensare che quella stanza fosse stata preparata appositamente per accogliere un prigioniero.

Il materasso e la coperta avevano, tutto sommato, un aspetto dignitoso. La porta, rigorosamente blindata, sembrava nuova.. Probabilmente acquistata e montata per l’occasione.

La casa sembrava immersa in aperta campagna. Visto il suo stato decadente, con molta probabilità era disabitata da decenni e senza altre case nei dintorni… un luogo perfetto per recludere qualcuno con la certezza di non essere scoperti.

La quantità di immondizia che avevano scorto appena entrate, faceva sospettare che l’uomo avesse trascorso lì dentro diverso tempo… sicuramente per poter dare una sorta di sistemata a quello che sarebbe diventato il loro luogo di prigionia.

Forse erano settimane, se non mesi, che Ken si stava dedicando minuziosamente a quel piano cercando il posto adatto in cui nascondere Aina.

È davvero pazzo, pensò Kaori con orrore.

Al mattino Ryo si presentó al Cat’s eye sentendosi completamente uno straccio.

Aveva dormito solo un paio di ore e quel senso di agitazione che aveva percepito la notte precedente, non lo aveva ancora abbandonato.

“Preparami un caffè forte Miki per favore”

“Accidenti Ryo, neanche dopo essere finito sotto uno dei martelli di Kaori hai mai avuto un aspetto così orribile”

A quell’affermazione lo sweeper non poté fare a meno di sorridere. Avrebbe senz’altro gradito di nuovo una martellata dalla ex socia, se quello avesse significato riaverla con sé.

“Come mai sola stamattina? Hai finalmente deciso di lasciare quel pelatone di Umibozu? Sarebbe la scelta più saggia della tua vita”

“Smettila di fare il cretino Ryo.. Umi è solo uscito per comprare delle cose per il locale.. E comunque stare con lui è la cosa migliore che potesse capitarmi invece. Non credo che tu sia proprio la persona adatta per dire agli altri cosa sia giusto o non giusto fare…anche perché non mi pare che le tue scelte personali si siano rivelate molto intelligenti”

Colpito e affondato. Ryo aveva perfettamente capito dov’è che Miki volesse andare a parare.. E purtroppo per lui, aveva proprio ragione.

Tornó a bere il suo caffè immergendosi nei suoi pensieri finché vide Miki rispondere a una telefonata e incupirsi… cosa che fece anche lui pochi istanti dopo, una volta sentita la barista parlare

“No Eriko, Kaori non l’ho vista stamani, ma cerca di calmarti...”

A quelle parole, Ryo, senza riflettere, si avvicinò strappando il telefono di mano all’amica… quel brutto presentimento era tornato a martellare prepotentemente nella sua testa

“Eriko, sono Ryo.. Cosa è successo?” chiese l’uomo con tono freddo

“Sono preoccupata Ryo… Kaori e Aina sarebbero dovute essere qui in negozio alle nove stamani.. Ma sono le dieci e non si sono presentate. Ho provato a chiamarle ma hanno entrambe il cellulare staccato. So che ieri sera sono andate insieme a cena.. Allo STAR LIGHT, quel locale sul porto…credo tu lo conosca..

“Sì infatti…” rispose l’uomo senza più riuscire a nascondere il profondo stato di agitazione nel quale era caduto.

“Mi hanno mandato dei messaggi mentre erano lì, quindi sono certa ci siano state… ma poi non so cosa possa essere accaduto…

Ho parlato col marito di Aina, ma lui è a Kyoto per lavoro, mi ha detto che la moglie gli ha augurato la buonanotte via messaggio poco dopo essere uscita dal locale. Lui non è a casa quindi era certo che fosse rientrata stanotte.

Mi ha telefonato lui stamattina preoccupato per non aver ricevuto il consueto messaggio del buongiorno da parte di Aina e dopo aver provato a chiamarla, ma senza alcun risultato. Adesso ovviamente sta tornando…

Non possiamo chiamare la polizia perché prima di ventiquattro ore non è possibile denunciare la scomparsa, ma anche tu conosci Kaori… non sarebbe mai sparita così, di sua spontanea volontà” Ryo percepì chiaramente quanto Eriko fosse turbata

“Scoprirò cosa è successo Eriko.. Farò di tutto”

Detto questo chiuse la comunicazione per avviarsi in fretta verso l’uscita.

“Cosa è successo Ryo?” chiese Miki notando lo sguardo cupo dello sweeper

“Kaori è scomparsa”

“Che vuol dire che è scomparsa?” chiese Miki in preda al terrore

“Lei e la sua amica non si sono presentate sul lavoro stamani, hanno il cellulare staccato entrambe e quindi…”Ryo si bloccò incapace di proseguire.. Mille pensieri giravano vorticosamente nella sua testa. Sarebbe sicuramente impazzito e non poteva permetterselo

“Vengo con te a cercarla!” disse Miki risoluta

“No, preferisco tu rimanga qui.. Semmai Kaori dovesse chiamare o venire…” Ryo sperava con tutto il cuore che una di queste due ipotesi si avverasse, ma ora più che mai non riusciva a liberarsi da quel terribile presentimento.

Varcó la soglia del locale e salì in fretta sulla sua vettura per recarsi al porto in cerca di indizi.

Una volta sul posto, cominciò a fare domande a chiunque incontrasse, ma nessuno sembrava aver visto le due donne la notte precedente.

Avrebbe dovuto attendere ancora qualche ora prima che lo STAR LIGHT aprisse per il pranzo, magari qualcuno dei gestori sarebbe stato in grado di dargli una mano.

Si rese però ben presto conto di brancolare completamente nel buio. Non aveva nessun indizio e soprattutto, da quando Kaori aveva smesso di lavorare con lui, nessuna ricetrasmittente avrebbe più potuto aiutarlo.

Cominciò a camminare avanti e indietro lungo la banchina, cercando di recuperare la calma e decidere quali passi seguire, quando un oggetto a terra attirò la sua attenzione.

Si avvicinò in fretta e abbassandosi, lo raccolse.

Sbarró gli occhi alla sua vista. Non c’erano dubbi. Si trattava proprio del portachiavi di Kaori, quello con le sembianze di Ryo, che lo aveva sempre divertito molto…

Gli si contrasse il cuore nel petto al pensiero che lei lo avesse tenuto ancora con sé..

Era successo altre volte che Kaori lo utilizzasse per informarlo di un imminente pericolo…un segnale in codice tra loro… e ormai non c’erano più dubbi, Kaori e la sua amica erano state rapite.

Strinse fra le mani quel prezioso oggetto… avrebbe ucciso chiunque avesse osato toccare la sua Kaori.

   
 
Leggi le 13 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > City Hunter/Angel Heart / Vai alla pagina dell'autore: Stekao