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Autore: Stekao    22/12/2020    11 recensioni
Da amante delle 'What if' non potevo non riprendere anche l'episodio di Cenerentola... E allora mi sono chiesta... Ma se durante quella famosa serata Kaori avesse finalmente trovato il coraggio di rivelare i suoi sentimenti a Ryo, ma lui si fosse dimostrato lo stupido di sempre?
Parto da qui, sfruttando questa occasione per raccontarvi una storia nuova che spero apprezzerete...
Ho inserito degli aspetti un pochino forti, una cosa diversa per me.. Vediamo come va!
Buona lettura!
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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7-A CASA

Erano passati quattro giorni dall’operazione di Kaori e la ragazza sembrava riprendersi ogni giorno di più.

Dal momento in cui aveva però saputo che sarebbe stato Ryo a prendersi cura di lei, tutti i vecchi fantasmi del passato erano tornati prepotentemente a farle visita.

Ne era ancora follemente innamorata e sapeva che, il doversi far aiutare da lui e tornare poi nella sua vecchia casa, non le avrebbe reso le cose facili.

Chissà come sarebbe andata una volta tornati a vivere sotto lo stesso tetto…

In ospedale del resto, nonostante fossero le infermiere ad occuparsi delle sue principali necessità, lui si stava prodigando molto per non farle mai mancare ciò di cui aveva bisogno.

Andava, infatti, a trovarla negli orari di visita per portarle vestiti o quant’altro potesse servirle, ma Kaori aveva percepito una sorta di disagio in lui nel dover rimanere da solo con lei, così che spesso Ryo preferiva uscire dalla sua stanza per fare due chiacchiere coi poliziotti che sorvegliavano la stanza di Ken.

Non avevano quindi avuto ancora modo di parlare molto da quando si trovava lì, finché una mattina lui riprese inaspettatamente il discorso…

“Non ho ancora capito cosa sia successo davvero in quel casale…”

“Beh, non c’è molto da dire.. Ken mi ha legata… voleva darmi una lezione a causa della mia lingua lunga, ma io sono riuscita a liberarmi e poi insomma…il resto lo sai”

“Ma come hai fatto a liberarti?”

“Avevo con me una lametta…”

“Le porti ancora con te?”

“City hunter farà sempre un po’ parte di me…” disse lei, evitando di guardarlo…

Ryo sorrise pensieroso…se Kaori avesse saputo quanto davvero gli mancava quella parte di city Hunter…quella metà di lui, che era lei…

“Sei stata brava..beh, in realtà sei sempre stata brava… non avevo alcun dubbio che avresti tenuto alto l’onore di city Hunter” riuscì a dirle spiazzandola completamente.

Kaori aveva atteso da tutta la vita un complimento da parte sua che invece, fino al quel momento, non era mai arrivato. Ed ora, cosa significavano quelle parole? La considerava ancora parte della squadra? A quel pensiero non poté fare a meno di arrossire vistosamente.

Ma, poco dopo, onde evitare che la situazione prendesse pieghe ben diverse, Ryo trovò, come sempre, il modo per rovinare quel dolce momento di confidenze…

“Mi ha detto Aina che hai esasperato a tal punto quel tipo per attirare la sua attenzione su di te… non ti pare però di essere stata un po’ incosciente Kaori? Sei sempre stata troppo impulsiva”

Lui la stava davvero rimproverando?

“Ma come, prima mi dici che sono stata brava e poi mi fai la paternale? Tu non c’eri, non sai davvero come sono andate le cose. Ho cercato solo di proteggere Aina e il suo bambino. Non avevo altra scelta. Non volevo che quell’uomo la toccasse… e speravo di poterlo mettere KO.

E poi lei ha un marito, un figlio in arrivo… aveva troppo da perdere… mentre io…

“Non dirlo!” la interruppe bruscamente lui…

Avrebbe voluto dirle che se le fosse successo qualcosa si sarebbe ucciso con le sue stesse mani, che senza di lei non avrebbe potuto e voluto vivere su quella terra un minuto di più e, invece, per l’ennesima volta, quello che riuscì a dire fu solo..

“Non devi pensarla mai più una cosa del genere! Ci sono un sacco di persone che ti amano Kaori, lo sai…”

La ragazza sorrise tristemente. Era solo una, la persona dalla quale si sarebbe voluta sentire veramente amata.

Lui le voleva bene, certo… ma l’amore, beh…quello era un’altra cosa.

I giorni passarono in fretta e giunse presto il momento delle dimissioni.

Kaori tentò di alzarsi per recuperare il paio di stampelle che l’ospedale le aveva messo a disposizione, ma non aveva preso ancora confidenza con quel gesso davvero troppo ingombrante… rischió un disastroso capitombolo, ma proprio in quell’istante sentì due forti braccia sollevarla.

“Vorresti romperti anche l’altra gamba per caso?” disse lo sweeper approfittandone per stringerla un po’ di più a sé.

Kaori, nel realizzare la situazione, cominciò ad arrossire vistosamente…

“Devo solo prendere dimestichezza con quelle maledette stecche… puoi lasciarmi andare, ci riprovo”

“Niente da fare signorina… non vorrei arrivare al parcheggio tra due ore… ti porto io fino alla macchina e tornerò a prendere tutto il resto dopo”

Si incamminó così verso l’uscita con Kaori fra le braccia.

Maledisse il fatto di aver parcheggiato la macchina troppo vicino. Avrebbe voluto e potuto camminare con Kaori stretta a sé, per chilometri.

Quel contatto con lei, sentire il suo respiro sul collo, lo stava mandando letteralmente al manicomio, ma non avrebbe potuto desiderare niente di meglio.

Una volta arrivato, a malincuore si distaccó da lei, adagiandola dolcemente sul sedile del lato passeggero per poi tornare in ospedale per recuperare le ultime cose rimaste.

Il viaggio di ritorno si svolse in maniera piuttosto silenziosa…

Mille pensieri vagavano nella testa di entrambi.

Una volta giunti a Tokyo, Ryo, per l’ ennesima volta, si prodigó nel prendere Kaori fra le braccia e salire tutti i gradini fino al loro appartamento.

Non appena aperta la porta, Kaori si sentì pervasa da una miriade di ricordi… del resto erano circa sei mesi che non metteva più piede là dentro.

Ryo, dal canto suo, faticava non poco nel celare la gioia di rivedere finalmente la sua Kaori nella loro casa.

La ragazza si distese sul letto della sua vecchia stanza e quel pomeriggio, a poco a poco, tutti gli amici andarono a farle visita.

Si presentó anche Harumi con un immenso mazzo di fiori.

Kaori nel vederlo, arrossì all’istante. Non aveva mai ricevuto fiori da un uomo in vita sua…

Ryo invece, non appena aperta la porta di casa, ritrovandosi davanti oltre ad Eriko, anche il fratello, ebbe l’impulso di richiudergliela immediatamente sul muso… quei fiori glieli avrebbe fatti mangiare volentieri… petalo dopo petalo… ma ovviamente fu costretto a fare buon viso a cattivo gioco, assicurandosi però che lui e Kaori non rimanessero mai soli nella stanza.

Tutte quelle visite aiutarono Kaori per un po’ a non pensare al fatto che da quel giorno, avrebbe di nuovo dovuto vivere sotto lo stesso tetto con Ryo. Ma ben presto arrivò il momento di affrontare la realtà.

Si sentiva in imbarazzo all’idea che dovesse essere lui a prendersi cura di lei. In cinque anni era sempre stato il contrario… ma tutto sommato Ryo se la cavó egregiamente. Le portava colazione, pranzo e cena in camera.. Non che fosse in grado di cucinare grandi pietanze, ma cercó comunque di fare del suo meglio.

Ogni tanto bussava alla sua porta per chiederle se avesse bisogno di qualcosa, o la aiutava a recarsi in bagno dove comunque Kaori, grazie alle stampelle, riusciva a fare tutto autonomamente, evitando, ovviamente, che ci fossero ulteriori imbarazzi fra i due.

Per la doccia la aiutava Miki recandosi periodicamente nel loro appartamento e fu in occasione di uno di questi incontri, che Ryo, casualmente, si ritrovò ad ascoltare alcune chiacchiere fra le due.

“Come stanno andando questi giorni qui Kaori? Ryo si sta comportando bene?” chiese una curiosa Miki

“Oh beh, è davvero molto gentile.. Mi porta colazione, pranzo e cena in camera, mi chiede spesso se ho bisogno di qualcosa… insomma, lo avresti mai detto? Solo che...” La ragazza si interruppe per un attimo, per poi proseguire…

“No, lascia stare…”

“E perché? Cosa succede Kaori? Dai dimmi…”la incalzó Miki

“No, è che… Sto tutto il giorno chiusa qui dentro… Ryo mi porta da mangiare, ma a parte questo non si sofferma mai a parlare con me… a farmi compagnia… non so perché si sia offerto di aiutarmi, mi pare evidente che la mia presenza qui sia un peso per lui…forse lo metto a disagio e in più gli sto facendo perdere sicuramente diversi incarichi”

Ryo nel sentire quelle parole, si sentì improvvisamente in colpa. Che diavolo stava facendo? Aveva deciso di ospitarla a casa per riaverla di nuovo vicino a sé e aveva finito per ignorarla…di nuovo. Le cattive abitudini erano dure a morire… ma non sapeva come approcciarsi a lei.. Perché diamine quella donna lo metteva così in crisi?

“Andiamo Kaori” rispose Miki

“Lo sai Ryo come è fatto.. Ma mi pare che stia dimostrando di tenere molto a te…”

“Sarà..” rispose Kaori sconsolata

“Se vuoi che stia un po’ con te perché non glielo chiedi tu?”

“Sei matta Miki? Io ho già parlato troppo sei mesi fa e non ho intenzione di dire altro… non voglio che faccia qualcosa solo perché sono io a chiederlo. Me ne starò buona qui cercando di dare meno fastidio possibile”

“Sei proprio una zuccona.. Io credo invece che Ryo sia molto felice di averti qui, ma lo sai..lui non è bravo a dimostrare ciò che prova.. Comunque adesso basta pensare troppo, andiamo a darci una bella lavatina, sperando che lavi via anche il tuo malumore”

Ryo, nel sentire quelle parole, si defiló immediatamente chiudendosi in camera sua.

Era proprio uno stupido… avrebbe dovuto darsi una smossa con Kaori, e in fretta. Come poteva pensare che lui non fosse felice di riaverla con sé? Beh, ad onor del vero non è che avesse mai fatto capire alcunché a quella povera ragazza… era proprio un caso disperato.

Ma all’improvviso gli venne una idea.. Con un po’ di sforzo forse anche lui avrebbe potuto farle capire qualcosa…

Quella sera Kaori, intenta a leggere un libro, sentì bussare alla sua porta ad un orario inconsueto.

Diede il permesso a Ryo di entrare e lo guardò stupita

“Tutto ok Ryo?”

“Beh sì..” rispose lui in imbarazzo non sapendo come iniziare il discorso. Ma come sempre fu lei a toglierlo dall’impiccio…o a metterlo in uno ben più grande.

Kaori nel vederlo infatti in imbarazzo, credendo di essere a conoscenza di ciò che lo sweeper avrebbe voluto chiederle, a malincuore si ritrovò a dirgli…

“Sono tanti giorni che resti chiuso in casa per me la sera… se vuoi uscire per una delle tue serate o se devi incontrarti con qualcuno…” e disse queste parole mordendosi il labbro e abbassando lo sguardo “Beh, non ti preoccupare per me. Io non ho bisogno di niente, andrò a letto tra poco”

Ryo rimase a guardarla basito. Uscire per una delle sue serate..? Incontrare qualcuno… nel senso di un appuntamento con una donna o cosa?! Ma Kaori pensava davvero che a lui interessasse tutto questo? Del resto era quello che le aveva fatto sempre credere…di essere interessato a tutte tranne che a lei, e magari aveva anche creduto che in quei mesi lontani, lui si fosse dato alla pazza gioia.. ma se avesse davvero saputo la verità, e la vergogna del povero stallone di Shinjuku che non vedeva e non toccava puledre da tempo immemore… ma poi perché vergogna? Era un motivo nobile il suo… Ah, l’amore...

Si ridestó in fretta dai suoi pensieri, non voleva che Kaori credesse a certe sciocchezze un minuto di più.

“Ma veramente Kaori ero venuto a chiederti se ti andasse di vedere un film con me…”

“Un film?” chiese lei stupita

“Beh sì.. Se ne hai voglia ovviamente…”

“Ma certo, volentieri” rispose lei di getto, arrossendo subito dopo

E così Ryo ne approfittó nuovamente…

“Se mi permetti allora, ti accompagnerei io nel salone.. Che con la tua lentezza rischiamo di non vedere niente che si fa già ora di andare a dormire..”

“Non è vero.. Sto migliorando con le stampelle, antipatico!” lo rimbrottó lei arrossendo, ma non fece in tempo a terminare la frase che Ryo l’aveva già ripresa fra le braccia per adagiarla pochi minuti dopo con dolcezza, sul divano del salone.

“Che film ti andrebbe?” chiese lui…

“Scegli pure tu” rispose Kaori ancora incredula per quanto stava accadendo.

E così si ritrovarono vicini a guardare un film che in realtà nessuno dei due guardò veramente, troppo intenti a placare i battiti del loro cuore nel sentirsi l’una così vicina all’altro.

Continuarono per tutta la durata del film a guardarsi di sottecchi.. Sembravano proprio due marmocchi alla prima cotta. Che tipi disastrosi!

Quando il film terminó, Ryo si voltó verso di lei…

“Ti è piaciuto?” chiese lui a disagio, non sapendo che altro dire…

“Sì carino..” rispose lei con altrettanto imbarazzo…

“Beh, non è poi così tardi… ti andrebbe di…”

“Di…?”

“Non so... Fare una partita ai videogiochi?”

Ryo non poteva credere di averglielo chiesto davvero… Con tutto quello che avrebbe voluto e dovuto dirle, aveva davvero chiesto alla donna (che amava) di giocare ai videogames? Ma quanti anni aveva? Quindici? Avrebbe voluto sprofondare sul posto….ma Kaori era Kaori e ovviamente lo spiazzó

“Ma sì, mi piacerebbe… e ti stracceró, sappilo!”

“Io non ci conterei troppo” disse lui con sguardo di sfida..

E così si ritrovarono su quel divano con due joysticks in mano a ridere a crepapelle e totalmente assorbiti dalla competizione.

Purtroppo per Kaori, fu lei a dover alzare bandierina bianca… Del resto Ryo aveva anni e anni di allenamento alle spalle…

“Sappi che mi devi la rivincita!” Gli disse lei guardandolo risoluta

“Quando vuoi! Tanto ti stracceró comunque…” la canzonó lui…

Rimasero in silenzio a fissarsi per qualche istante.. Fino a che Kaori, in preda all’imbarazzo per l’atmosfera che si era venuta a creare, tornó a rivolgersi a lui

“Beh..credo… credo che…dovremmo andare a dormire adesso… ”

“Sì lo credo anche io…”

I due tornarono a fissarsi senza riuscire a distogliere i loro sguardi…

“Ryo?”

“Sì?” rispose lui imbambolato

“Per tornare nella mia stanza ho bisogno del tuo aiuto” rispose Kaori arrossendo, e solo in quel momento Ryo, ridestandosi dal suo sogno ad occhi aperti, capì.

“Hai ragione, scusa. Che sbadato..”

La riprese fra le braccia e l’idea di doverla lasciare andare, cominciò ben presto a farsi più dolorosa ad ogni passo in più.

Giunta nella sua camera dovette, a malincuore, adagiarla sul letto…

“Grazie Ryo per questa serata.. Per avermi fatto compagnia…”

“Grazie a te Kaori…” le sorrise lui..

Fece per andarsene ma a metà strada si voltó

“Kaori?”

“Sì?”

I cuori che martellavano nel petto…

“Ormai stai un po’ meglio, non credo sia necessario tu rimanga sempre sdraiata su questo letto.. Che ne diresti da domani di mangiare con me…?”

OK, per l’ennesima volta non era proprio questo ciò che avrebbe voluto dire, ma sperava in cuor suo, che lei capisse quanto per lui fosse importante la sua presenza e quanto lo rendesse felice condividere il suo tempo con lei..

“Volentieri…grazie Ryo”

“Buonanotte Kaori..”

“Buonanotte”

E l’uomo, se ne andò richiudendosi la porta alle spalle e sorridendo nel ripensare alla serata, semplice ma magnifica, che aveva trascorso con la sua Kaori.

Da quel giorno i due cominciarono a pranzare, a cenare insieme, era capitato più volte che si soffermassero nel salone per guardare altri film o che invitassero Umi e Miki per una serata in loro compagnia.

Kaori col tempo aveva preso sempre più dimestichezza con le stampelle al punto che, negli ultimi tempi, si era ritrovata a dare una mano a Ryo in cucina e a lui parve di essere finalmente tornato a vivere a pieno, nel riavere la sua Kaori vicina a lui come ai vecchi tempi.

Kaori non riusciva ancora a credere che quell’uomo fosse lo stesso con cui aveva vissuto per cinque anni.. Era sempre molto gentile con lei e se i primi tempi aveva creduto di essere un peso per Ryo, poi le cose erano meravigliosamente cambiate fra loro ed aveva goduto di ogni singolo istante vissuto accanto a lui.. Ma nonostante fossero riusciti ad accantonare l’imbarazzo che per mesi li aveva schiacciati, e per quanto fosse felice di aver ritrovato con lui la sintonia di un tempo, la ragazza si rese ben presto conto che, dovergli stare accanto ogni giorno, stava ricominciando a risultarle difficile.

La realtà infatti per Kaori rimaneva sempre e solo una.. Lei lo amava, Ryo no… e per quanto fosse bello da una parte condividere quel tempo come amici, dall’altra non avrebbe potuto sopportare quella situazione ancora a lungo.

Arrivò il giorno in cui finalmente Kaori si sarebbe dovuta togliere il gesso. Si recò all’ospedale accompagnata da Miki, Ryo ne approfittò per bere qualcosa al Cat’s eye in compagnia di Umi.

Quando l’uomo tornó a casa, percependo chiaramente la presenza di Kaori, corse verso la sua stanza sorridendo

“Ti sei finalmente liberata da quell’ingombro?” ma non ebbe il tempo di pronunciare la domanda per intero, che il suo sorriso si spense all’istante rimanendo attonito a fissare la ragazza

“Che stai facendo Kaori?”

“Ciao Ryo, bentornato.. Eh sì, finalmente niente più gesso. Ci vorrà un po’ di tempo per riprendere la piena funzionalità, ma insomma..tutto sommato direi che adesso posso ripartire con la mia vita di sempre.

Sto riprendendo le mie cose… ti lascio finalmente libero. Torno nel mio appartamento. Mi riaccompagna Miki a casa quindi non devi preoccuparti. ”

“Che vuol dire… te ne vai? Ma che fretta c’è? ”

“Beh sì, ti ho rubato fin troppo tempo…”

“Ma tra tre giorni è Natale e io credevo che…”

“Tu credevi che…?” chiese Kaori stranita

“Beh, pensavo di organizzare una cena coi nostri amici per Natale.. So che Miki stava pensando a qualcosa…”

“E da quando ti interessa il Natale? Non ti è mai interessato niente di questa festa..”

La verità era che per Ryo il Natale aveva assunto un vero significato solo nel momento in cui Kaori era entrata a far parte della sua vita… ma, come al solito, le aveva sempre fatto credere che per lui fosse solo una scocciatura...

“Comunque ti ringrazio Ryo ma…ma…Eriko mi ha già invitata ad una cena che organizzerà con i ragazzi del lavoro e io.. beh, ho già accettato..”

“Ah…” rispose lui cercando di nascondere la sua profonda delusione, ma riprendendosi subito dopo, intenzionato a non darsi per vinto

“Ma se la cena non dovesse protrarsi troppo a lungo, magari potresti raggiungerci dopo..”

“Beh, non lo so… se dovessi farcela ti manderò un messaggio. Comunque ti vorrei ringraziare davvero per tutto quello che hai fatto per me in questo periodo e sono contenta che sia tornata tra noi l’armonia di un tempo…” la ragazza gli sorrise imbarazzata.

Aveva preso quella decisione a malincuore, ma era l’unica possibile. Ormai stava bene, si era ripresa a pieno… non c’era nessuna motivazione valida perché rimanesse ancora a casa di Ryo e lui del resto, non le aveva certo chiesto di farlo…

“L’ho fatto con piacere…tu ti sei occupata di me per cinque anni.. ”

“Beh, ti salvo giusto in tempo.. Non so quanto ancora saresti riuscito a fare il bravo prima di farmi tirare di nuovo fuori i miei martelli..” lo canzonó lei cercando di smorzare il più possibile quella situazione

“In tutta onestà, non mi sarebbe dispiaciuto poi così tanto…” rispose lui sperando che in qualche modo lei riuscisse a capire il vero significato di quelle parole..

DILLE QUALCOSA DI PIÙ COGLIONE! CHE È UN QUIZ A PREMI CHE LEI DEVI RIUSCIRE A LEGGERE FRA LE RIGHE? PARLALE! NON VORRAI DAVVERO CHE VADA VIA?! IL TUO INCONSCIO È PIÙ INTELLIGENTE DI TE!!!

“Allora… Buon Natale Kaori..”

BUON NATALE?? MA SEI SERIO? NIENTE DA FARE, SEI PROPRIO UN CRETINO SENZA SPERANZE!!

“Buon Natale Ryo”

…………………………………

***Piccola nota sul Natale giapponese che vi potrà essere utile per capire meglio alcune dinamiche inserite nel mio prossimo capitolo… il 25 e il 26 dicembre i giapponesi lavorano comunque***

   
 
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