Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
Segui la storia  |       
Autore: Zomi    23/12/2020    1 recensioni
Avere un inquilino è un’ottima cosa.
Si dividono le spese in due.
Si dividono le fatiche in due.
Si dividono anche gli spazi certo, basta una buona organizzazione e una dose inesauribile di pazienza ed avere un inquilino diventa una vera risorsa.
Basta davvero poco.
E possibilmente nessun lockdown nazionale per pandemia mondiale.
-
❀FanFiction partecipante al "Christmas Lockdown" indetto dal forum FairyPiece – Fanfiction & Images❀
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La storia partecipa al Christmas Lockdown indetto dal FairyPieceForum
Giorno: 23 dicembre
Stanza: sgabuzzino
Prompt:
Rabbia-Coperta




Non l’aveva fatto apposta.
Era davvero sincera e dispiaciuta.
Non l'aveva fatto apposta, e il dolore le bruciava il petto atrocemente.
Non l'aveva fatto apposta.
Davvero.
Semplicemente lo sgabuzzino era una discarica da ormai troppo tempo, e minacciava di esplodere a ogni nuova apertura per rimpiazzarlo di nuovi oggetti lasciati momentaneamente al suo interno e poi lì dimenticati.
Insomma, era uno sgabuzzino ed era quello il suo compito sì, ma Nami non voleva rischiare di morire sotto una cascata di calzini spaiati e ombrelli passandoci davanti.
Si era quindi armata di pazienza e mani esperte e si era mossa per riordinare la piccola stanzetta dove si era accumulata una babele di oggetti.
Era partita con la più buona delle intenzioni e con la voglia di riordinare.
Era finita con il litigare con Zoro, senza volerlo e senza poterlo fermare.
Ferendolo.
Non era stato intenzionale.
-Zoro!-
Avanzò di un passo, retrocedendo contro la scaffalatura ora riordinata dello sgabuzzino, sotto lo sguardo rabbioso del suo inquilino.
Non voleva.
Non l’aveva fatto apposta.
Voleva solo riordinare e… e quella scatola era lì!
Con il suo nome sopra, abbandonata al caos da quando si era trasferito e mai più aperta.
Credeva contenesse vecchi libri, ricordi degli anni di studio o maglioni imbarazzanti. Al massimo foto delle sue ex!
Non una semplice coperta logora e rattoppata, che aveva accantonato sopra al sacco dei vestiti da donare al centro per senzatetto del quartiere.
Non l’aveva fatto apposta.
-Non avevi diritto di aprire quella scatola!- abbaiò Zoro, i pugni stretti, gli occhi rabbiosi.
-C'era scritto sopra il mio nome!-
-Lo so, ma la coperta è ancora qui- la prese in mano dalla cima del mucchio, speranzosa che si calmasse ma la calma era ben lontana dal sfiorare il suo inquilino.
Non voleva vederlo così.
-Non dovevi!- urlò ancora, con quella sua voce contenuta e vibrante, scottante e non più calda.
-Zoro è una coperta- tentennò col sorriso mostrandoglielia -Ed è ancora qui-
-No! Lei non è qui!-
Strinse la mascella fino a tendere visibilmente la contrattura muscolare, facendo schioccare i denti.
Doveva uscire.
Doveva andarsene da quello sgabuzzino e da lei.
E da Nami.
-Zoro per favore, non è successo nulla di irrepa… dove vai? Zoro dove stai andando? Siamo in lockdown non puoi uscire! Zoro! Fuori fa freddo! Zoro ti prego! Mi dispiace scu…- la porta che sbatte, lo sgabuzzino che torna muto, la coperta tra le sue mani.
-...scusa-


La condensa usciva dalle sue labbra mista allo sforzo della corsa prolungata.
Gli bruciava lo sterno e tutte le vie aeree di un lancinante dolore mista rabbia e fatica.
Si abbassò la mascherina rientrando dalla porta principale, camminando al buio inoltrato della sera.
Aveva saltato la cena e non si aspettava di certo di trovare Nami ancora sveglia.
Dopo la sua sfuriata poi.
La rabbia gli diede l'ultimo colpo di coda, facendolo ringhiare chiudendo delicato la porta, ingoiando quella massa spinosa che gli bloccava la gola e che cadde, inerme ma non indifesa, lungo lo stomaco, fermandosi pesante sul suo fondo.
Si, Zoro era ancora arrabbiato.
Ma non con Nami, non per la sua coperta.
O meglio, si, la coperta c'entrava, ma era arrabbiato con se stesso e per come aveva reagito.
Provare una tale rabbia per la vecchia coperta in cui lui e Kuina facevano…
Ecco si, facevano.
Erano ex, non provavano più nulla l'uno per l'altra ma Zoro ancora proteggeva quella coperta, incapace di staccarsene.
Nella sua trama erano intrecciati ricordi ed emozioni che temeva di riprovare.
E dimenticare.
Ma di tutto questo Nami non aveva colpa e gettarle addosso la sua rabbia era stato ingiusto.
Posò mascherina e chiavi sul mobile, sbirciando l'ordinato sgabuzzino.
Non osò nemmeno accenderne la luce per cercare la sua scatola, salendo veloce le scale verso la sua stanza.
Ci avrebbe pensato il giorno dopo, si stava ripromettendo, ma quando la sua coperta si mostrò ben spiegata e aperta sopra al suo letto, seppe che non avrebbe potuto aspettare.
Prese la coperta, attraversò il corridoio verso la camera di Nami, in cui entrò con un scricchiolio secco.
Si stese sul letto con la sua inquilina strappandole un mugugno morbido nel sonno, abbracciandola da dietro mentre copriva entrambi con la coperta.
Il suo ultimo pensiero, prima di addormentarsi con il capo ramato di Nami sotto il mento, fu che lo sgabuzzino non era l'unica cosa finalmente in ordine.


 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio! / Vai alla pagina dell'autore: Zomi