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Autore: tipetta94    24/08/2009    8 recensioni
Sgraziatamente gli lanciò il maglione addosso. “ Hai il tatto di un pachiderma. “ ribatté Shikamaru. “ Invece di fare il simpatico pensa alla tua salute, non ho intenzione di farti da infermiera. “ rispose ricominciando a mettere mano nei pacchi.
“ Se mai avessi bisogno di un’infermiera di certo no chiamerei te. “ sottolineò riferendosi a una persona ben precisa. Temari assottigliò gli occhi capendo l’antifona. “ Ah beh, sono sicura che Ino farebbe un… “ si fermò un attimo. “ ottimo lavoro. “ finì la frase con una smorfia sarcastica. “ Sabaku no Temari, la sorella del kazekage è per caso gelosa? “ domandò voltandosi verso di lei con ancora il maglione sul viso. “ Tsk, e perché dovrei essere gelosa di una che ha i capelli color mais?! “ esclamò levando il mento in alto.
Okay, questa era proprio cattiva. Pensò Shikamaru sorridendo fra sé e sé.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Temari, Altri, Shikamaru Nara
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Bifore or after? A terribile fact

Due occhi neri erano inoltrati in un cielo terso e limpido, inondato da prepotenti raggi solari.
Com’era rilassante per lui osservare il giogo delle nuvole che si radicavano in mille forme e dimensioni di cotone.
Tutto taceva, si avvertiva solamente il lieve fruscio delle pagine di giornale che sfogliavano.
Un ragazzo di appena diciotto anni levò un sospiro.
“ Ultime notizie del villaggio Segreto della Foglia “, questa era la parte che meno gli piaceva del giornale perché alla fine le notizie erano sempre le stesse.
“ Servono più entrate per i lavori del villaggio, l’Hogake richiede maggiore impegno da parte degli shinobi nelle missioni… “
Vecchia.
“ Tre shinobi caduti… “
Ormai ne aveva perso il conto.
“ Frana vicino i monti… “
Sbuffò e richiuse il giornale, non aveva proprio voglia di leggere quella cronaca nera, sempre uguale per giunta.
Aveva già i suoi problemi da risolvere.
Si tirò su a sedere dal punto su cui si era sdraiato e si alzò dirigendosi verso la porta di casa.
Era stanco, terribilmente stanco, i quei giorni aveva dovuto affrontare una seccatura dopo l’altra e poi doveva anche badare a lei, alla sua… alla sua… ragazza?
Scosse la testa.
Non riusciva proprio a capacitarsi dell’idea di avere una ragazza, giacché si domandava se fosse possibile che un misoghino come lui fosse fidanzato.
Fidanzato poi, insomma, quel aggettivo non gli si addiceva, se lui si dovesse definire con una parola userebbe pigro, sfaticato, codardo numero uno, ma non fidanzato!
Stavano insieme da tre mesi e passa ma lui non si era ancora abituato al fatto di essere legato a una donna, ovvero come direbbe lui a una seccatura, poi si era anche andato a cercare la peggio di tutte!
Dio ma perché se lui voleva stare lontano dai guai ne era sempre circondato?
È inutile aveva un’aurea negativa a dosso non c’era nulla da fare.
Si bloccò, fece un respiro profondo e s’impose di calmarsi, doveva staccarsi da tutte quelle cose seccanti e stancati e andarsi a rilassare sul divano a bere una bibita fresca con la tv accesa solo per compagnia.
Fece due passi, aprì la porta, posò il giornale sul tavolo e si avviò verso il divano, però una cosa lo distolse dal suo scopo catturando la sua attenzione.
Su un mobile della cucina c’era una scodella di spaghetti con una pentola accanto in cui Temari gli aveva chiesto –ordinato- di cuocerli prima che lei tornasse.
Dov’è che era andata?
Ah già, a fare “ le commissioni “.
Insomma, una persona quando esce dovrebbe dire “ vado là per fare… “, “ vado al mercato per comprare… “, no invece le donne non devono svelare il luogo di destinazione di dove si recano,
ma si devono mantenere intorno quel aurea di mistero: ma a che scopo?
Perché si devono complicare la vita?
Signore come sono difficili.
Si portò improvvisamente due dita alle tempie.
Basta, doveva smetterla di ragionare sulla psiche femminile perché solo il contatto con essa lo stancava e gli faceva venire in mente Temari e la stanchezza si raddoppiava.
Se poi pensava a Yoshino… beh, piombava nel sonno in piedi.
Sospirò nuovamente e ragionò sul fatto che se Temari quando sarà tornata dalle ” sue commissioni “ lo avrebbe trovato ronfando con gli spaghetti ancora nella ciotola sì lo avrebbe rimproverato, ma dopo che avrebbe dormito, indi tutto è a posto.
Il cervello quando vuole Shikamaru lo sa usare.
Prese una bibita fresca e si strascicò fino al divano buttandovisi sopra rimbalzando sui morbidi cuscini.
Si sdraiò allungando le gambe e intrecciando i piedi, lo stesso fece con le braccia.
Diede un’ultima occhiata alla casa e poi chiuse lentamente le palpebre, abbandonandosi al tepore caldo del morbido e del caldo.
Respirò di piacere, finalmente.
La porta si spalancò di colpo, due passi decisi si fiondarono sul pavimento e una voce squillante rimbombò per la casa.
“ Shikamaru! “
Sbarrò gli occhi d’un fiato e si rizzò a sedere sul divano spaventato per il rumore improvviso.
Voltò la testa verso la porta con la bocca semiaperta.
Si accasciò.
Ma non valeva se lei non gli dava neanche il tempo di addormentarsi…
“ Sono tornata! “annunciò Temari con un sorriso da guancia a guancia.
“ Ho notato… “ riuscì solamente a dire Shikamaru ancora non ripresosi dallo spavento.
“ Allora questi spaghetti? “ chiese Temari scuotendo stranamente la chioma.
Shikamaru ebbe un sussulto.
Gli spaghetti cavolo!
Si alzò frettolosamente dal divano quasi inciampando nei suoi stessi piedi e si diresse velocemente in cucina.
Si mise davanti al mobile e guardò il spaghetti.
No, non ce l’avrebbe mai fatta a cucinarli sul momento ( né con le mani, né col pensiero ) e non aveva neanche voglia di stare a pensare a una scusa plausibile.
Bofonchiò qualcosa di incomprensibile e sospirò.
“ Beh allora? “lo richiamò lei ormai davanti a lui.
“ Ah emh sì , ecco…. “cominciò.
Temari sorrise, quasi che se lo aspettasse.
Gli si avvicinò col viso guardandolo con i suoi due occhi turchesi.
“ Non li hai fatti vero? “chiese quasi divertita.
Shikamaru rimase un attimo a fissarla non capendo la sua reazione improvvisa.
Dopodiché indietreggiò col viso impaurito.
“ Cos’è un tuo trucco maligno affinché io sia tranquillo per poi attaccarmi di sorpresa? “
Dalla bocca di Temari uscì una risata cristallina.
“ Ma no cosa dici! “
Shikamaru si bloccò all’udire quella risata delicata e cristallina che sapeva tanto di fata.
Dov’erano andate a finire le sue grosse risate con cui lo derideva sempre sfacciatamente?
Quelle ricordavano più una strega.
“ Sciocchino che non sei altro... “aggiunse Temari sfiorandogli il naso con una schicchera affettuosa.
Quel gesto e quello “sciocchino” fecero ancora di più insospettire Shikamaru.
Era strano, tutto strano, lui che si aspettava fuoco e fulmini riceveva rose e fiori inaspettatamente.
E a stranire la cosa c’era Temari che continuava ad agitarsi i capelli come a imporgli di fargli notare qualcosa.
“ Ma parliamo d’altro… “proruppe Temari sorridendo.
Shikamaru la guardò non capendo.
“ Altro? “
“ Sì! Non noti qualcosa di diverso? “gli rispose lei facendo un giro su se stessa.
Shikamaru vedeva lei che ondulava le spalle sorridente.
Portò le mani in tasca, un piede sopra l’altro e sospirando la osservò.
“ No a me sembri uguale. “disse alla fine con quel suo tono di voce sempre svogliato.
Tuttavia Temari non si demoralizzò.
“ Ma no dai guarda meglio! “lo invitò di nuovo.
Shikamaru scrocchiò le spalle stanche e di malavoglia riposò gli occhi su di lei.
“ Riconfermo quel che ho detto sei sempre uguale. “
Temari di conseguenza appiattì le labbra e strinse gli occhi come per calmarsi, poi li riaprì e tornò a sorridere.
“ Shikamaru guarda meglio la mia testa e i capelli… “gli suggerì questa volta con una voce un po’ più irritata.
Lui sollevò le sue pupille nere sulla chioma d’orata della ragazza.
Aggrottò le sopracciglia e ne alzò uno.
“ Ah già, perché sono corti?”chiese non cogliendo l’essenza della domanda della bionda.
Temari portò le mani sui due fianchi pronunciati incassando leggermente la testa fra le spalle.
Sulla fronte si poteva quasi notare una venetta pulsante.
“ Shikamaru sta proprio lì il punto! “ribatté seccata.
La guardò interdetto ma poi lasciò perdere, non aveva proprio voglia di discutere.
“ Va bene Temari okay però adesso sono stanchissimo e vado a riposarmi, ne parliamo dopo. “
Detto così andò verso il salotto.
“ Dove credi di andare! “sbottò di colpo Temari adirata.
Lui si bloccò.
Ecco, le rose e i fiori si erano appassiti.
“ è inutile che adotti la scusa della stanchezza perché tu sei perennemente stanco Shikamaru!
Che c’è sei nato stanco? O hai semplicemente il DNA raggrinzito?! “esclamò lei con la sua solita ironia tagliente.
Shikamaru si voltò completamente verso di lei con gli occhi semichiusi.
“ Temari qual è il problema? ” domandò atono.
“ Il problema è che tu non hai spirito di osservazione! “
“ E vabbè non mi ero accorto dei tuoi capelli perché ero stanco tutto qua... “
Temari si zittì un attimo riprendendo fiato.
“ Okay ho capito, ma tu adesso non hai niente da dirmi? “chiese speranzosa.
Shikamaru la guardò per un secondo: doveva dirle assolutamente qualcosa per farla calmare.
“ Beh sì ti devo chiedere scusa perché … “ cominciò col dire.
Lei assunse un viso illuminato da un flebile raggio di speranza.
“ Perché non ho cucinato gli spaghetti, lo ammetto sono pigro, posso andare ora? “ terminò la frase indicando il salotto.
Il volto di Temari mutò in una maschera di collera.
“ Non me ne frega niente di questi dannati spaghetti! “ esclamò con ira.
Ecco, come diceva Asuma? La dote di Shikamaru è di pensare a mille strategie e di sceglierne quella giusta.
Sì come no.
“ E allora qual è il punto?! “ domandò seccato.
Temari lo fissò per un attimo per poi girarsi dandogli le spalle.
Offesa.
Possibile che non capiva che desiderava semplicemente un complimento?
“ Il punto è che tu non mi guardi. “disse sollevando il mento.
Shikamaru strabuzzò gli occhi.
“ è ?! “
“ Ho detto che tu non mi guardi. “
Scosse la testa. “ M-ma che c’entra! “
“ C’ entra. “
“ Oh ma non è vero che non ti guardo... “ negò facendo un gesto con la mano.
“ Se tu mi avessi guardata mi avresti fatto notare il mio nuovo taglio di capelli. “
“ Taglio di capelli? Ma io non ci stavo neanche pensando.”
“ Appunto, per questo che mi sono arrabbiata. “
“ Ma io, c’è , oddio… “ non aveva neanche la forza di controbattere.
Lui desiderava solamente andarsene a riposare su un divano, perché doveva sottostare a questo supplizio?
“ Temari dai adesso non ho voglia di stare qui a discutere su queste stupidaggini… “ si lamentò.
“ Abbi almeno la grazia di espiare le tue colpe! “ esclamò lei.
Lui alzò gli occhi al cielo sospirando.
“ E cioè? Cosa devo fare? “
Lentamente Temari si girò verso di lui con un guizzo di furbizia acceso negli occhi.
Allungò la mano ai capelli facendoseli scivolare tra le dita.
“ Dimmi Shikamaru, stavo meglio prima o adesso? “
Shikamaru si pietrificò sul colpo.
I suoi duecentocinquanta neuroni si attivarono alternativamente ricominciando a girare.
Oh no…
Ecco lo aveva incastrato.
Questa era chiaramente una domanda a trabocchetto, anzi , non aveva semplicemente innescato un trucco, ma disponeva addirittura di un sotto-trucco!
Se lui le avesse detto che stava meglio prima, lei si sarebbe infuriata dicendogli che quindi lui prima la considerava brutta,
e la stessa cosa sarebbe accaduta se le avesse detto che stava meglio adesso...
Era in trappola come un topo.
Dovunque andasse avrebbe trovato veleno per i suoi denti.
Ma lui non era stupido.
Posò il suo sguardo su quello di lei e serio disse:
“ Temari a me piacevi tanto quanto mi piaci adesso, per me stai bene sempre. “ e sorrise.
Lei lo guardò con le labbra rigate in un sorriso.
“ Ah sì? “
“ Sì. “
Il suo sorriso si spense di colpo.
“ No caro non ci provare. “disse muovendo l’indice della mano.
Sì invece, era proprio un idiota.
Scostò una sedia dal tavolo e vi si accasciò di peso sfinito.
“ Oddio cosa c’è? “
“ C’è che così è troppo facile, devi darmi una risposta. “
Ecco che spuntava il sotto-trucco.
“ Ma stavi bene sia prima che adesso! “ritentò.
I lineamenti di Temari si indurirono.
“ Shikamaru dammi una risposta, ora. “
Mandò la testa all’indietro dello schienale della sedia.
“ Ma non c’è una risposta! “
“ Non m’interessa! Fai l’uomo e trovala! “
“ Ma io non voglio fare l’uomo io sono un codardo! “
Temari lo fulminò con gli occhi.
Gonfiò il petto prosperoso puntandosi col pollice.
“ Io sono la sorella del Kazekage, anzi sono la sorella maggiore e io non ci sto con i codardi! “sentenziò lei quasi minacciosa.
Shikamaru la guardò con un misto di fastidio e di ironia.
“ Beh notizia dell’ultima ora: stai con un codardo. “
Temari strinse le nocche delle mani e le spalle con rabbia.
“ Shikamaru ti dico una cosa: non a caso la parola morte è di genere femminile! “
Il diretto interessato cambiò in un’espressione di spavento.
“ Ehi cosa vuoi dire? “
Temari sbuffò sprezzante e ritornò a dargli le spalle.
“ Temari toglimi una curiosità, i tuoi cari fratellini che abitano nell’albergo qua a fianco che hanno detto del tuo nuovo look? “domandò Shikamaru.
“ Hanno detto che ero bella sia prima che adesso. “rispose orgogliosa.
La fissò.
“ Scusa e io che ho detto? “
Temari alzò il mento.
“ Sì ma loro sono solo i miei fratelli e tu invece sei il mio ragazzo e quindi devi darmi una risposta sincera. “
Shikamaru si portò le mani sugli occhi quasi disperato.
“ Ma non è giusto! “
L’altra sbuffò.
Improvvisamente tra i due cadde il silenzio.
“ Allora? “lo richiamò.
Shikamaru portò d’improvviso la schiena in avanti e appoggiò i gomiti sulle ginocchia incrociando le dita delle mani sotto il naso.
Chiuse gli occhi.
Era chiaro.
La sua pazienza stava arrivando al limite, erano almeno dieci minuti buoni che stavano lì a discutere su uno stupido taglio di capelli con Temari che ad ogni frase che lui diceva, ne traeva i più remoti messaggi subliminali o retro pensieri usandoli poi come accuse.
Lui desiderava solamente andarsene a dormire in quel benedetto salotto in quel benedetto divano a farsi quella strabenedetta dormita.
Si alzò di scatto dalla sedia e si avvicinò a passi decisi verso Temari.
“ Temari. “la chiamò con un tono stranamente fermo per lui.
Lei sussultò girandosi verso di lui.
Fece un lungo respiro e disse:
“ Temari è perfettamente inutile che tu mi chieda uno stupido giudizio su uno stupido taglio di capelli, perché a me non m’interessa minimamente se hai i capelli corti, lunghi con la frangetta, coi ciuffi o no e lo sai perché? “
Temari lo guardò male.
Fece per rispondere.
“ No, è inutile che rispondi perché tanto non lo sai, quindi te lo dico io: io ti amo, e quando ti dico ti amo non intendo che amo i tuoi capelli, i tuoi vestiti o le tue scarpe, intendo te, te Sabaku no Temari capito? Quindi non puoi chiedermi se stavi meglio prima o adesso perché a me non mi cambia niente! Neanche se ti fai pelata non mi cambia niente! E ora se non ti dispiace sono stanco e me ne vado a dormire…
okay?! “terminò Shikamaru muovendo freneticamente le braccia.
Temari rimase un attimo sbigottita.
“ Okay?! “richiese Shikamaru.
Lo guardò e le sue labbra di allungarono in un sorriso che si tramutò in una risata.
Shikamaru si bloccò con una faccia indecifrabile.
Ma che di metteva a dire?!
Tutta colpa delle donne che ti portano all’apice dell’esasperazione e ti inducono a dire cose che non vorresti mai dire.
Si sentiva le guance accaldate.
Diamine.
Mosse le braccia e bofonchiò delle parole incomprensibili.
“ Bene. “
“ Bene. “ripeté lei.
“ Bene! “ chiosò Shikamaru per una volta avendo lui l’ultima parola.
Ma guarda cosa si deve fare per guadagnarsi una pennichella.
I giornali trattano sempre le stesse notizie nere quando in giro è pieno di terribili fatti.




Ave popolo! Alloooooora questa è una raccolta interamente basata sullo ShikaTema, spero che vi abbia strappato un sorrisino-uccio-uccio e mi direte quello che pensate!
Tipetta,GGG ( che si sta sciogliendo al suolo per il caldo )

  
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