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Autore: margheritanikolaevna    04/01/2021    3 recensioni
Il destino di un’aspirante principessa Disney con qualche problemino di gestione della rabbia s’intreccia – casualmente - con quello di un aspirante ragazzo-padre Disney: riuscirà la nostra eroina a coronare il suo sogno d’ammore?
Cosa NON troverete in questa fic: traduzioni filologiche mandaloriano/italiano-italiano/mandaloriano, accurati dettagli sulla fauna e la flora del mondo di STAR WARS, analisi sull’approccio junghiano al Credo mandaloriano.
Ci troverete, invece: citazioni da Balle Spaziali, situazioni improbabili, un’OC e parecchio OOC.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Din Djarin
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Breve intermezzo semiserio che ci conduce al finale.
Grazie a chi legge e ancor più a chi commenta 😊
 
 
CAPITOLO QUARTO
 
OGNI LASCIATA E’ PERSA
 
“Accidenti!”
Ysabeau non riuscì a trattenere la sorpresa nel vedere il piccolo Grogu, immobile sulla famosa “pietra veggente”, stranamente silenzioso e concentrato e - per di più - circondato da un potente campo protettivo azzurrastro.
Il Mandaloriano appariva decisamente meno stupito: era chiaro che avesse avuto modo già in passato di sperimentare i poteri del cucciolo verde.
La ragazza alla fine distolse gli occhi dal baluginio celeste e si guardò intorno: ecco, finalmente erano capitati in un bel posticino!
Aria pulita, cielo terso appena solcato da qualche nuvoletta candida, colline verdeggianti a perdita d’occhio.
Sì, decisamente un posto niente male.
Si avvicinò al cacciatore di taglie che, come al solito, scrutava l’orizzonte con un’aria - la s’indovinava pure attraverso l’elmo – seria e concentrata, sempre sul chi va là.
“Allora…” esordì, le mani sui fianchi.
“Dato che il piccolo è…impegnato e noi siamo qui soli soletti, che ne diresti di fare una bella” fece un passo verso di lui, sorridendo “…passeggiata?”.
Si guardò intorno.
“E’ un posto incantevole per una…passeggiata”.
Stranamente lui non le rispose male, né si allontanò.
Lei si fece più vicina e gli posò delicatamente una mano sul petto.
Mando la guardò: i suoi occhi erano giovani e ardenti, occhi che promettevano e mantenevano. Il suo sorriso era una curva minaccia, terribilmente seducente.
Premette il torace contro quello di lei, sentendo che c’era dentro quel corpo di marmo levigato una forza nascosta, trattenuta, come quella di un loth-cat pronto a scattare.
Per la prima volta, l’uomo sentì le sue certezze vacillare.
Sollevò un braccio e posò la mano su quella di lei.
In quel momento il cervello di Ys fu attraversato da un dubbio ferale: non è che per caso si era dimenticata di disattivare il salva-vergine?!?
Dopo un maledetto nanosecondo un forte rombo - chiaramente una nave spaziale - richiamò i sensi sempre allerta del guerriero al loro dovere.
La magia era già svanita.  
Si slanciò verso il costone di roccia e si sporse per vedere meglio: in effetti, qualche centinaio di metri più in basso era appena atterrata una piccola navetta.
“Vado a controllare” disse in tono risoluto “tu resta qui col piccolo!”.
Yasabeau, impalata accanto a un menhir di arenaria grigiastra, guardò in basso verso la valle sotto di lei e per un istante meditò seriamente di buttarsi di sotto.
Poi, però, si lasciò scivolare lungo la roccia liscia, si sedette sull’erba e quietamente si mise a piangere.
***
 
Quando il Mandaloriano fece ritorno lei si era già ricomposta, più o meno.
“Dobbiamo andarcene” esclamò senza nemmeno guardarla in faccia “è pericoloso qui!”.
Lo vide slanciarsi verso il campo di forza per afferrare il piccolo che vi sedeva al centro, gli occhi chiusi, ancora perfettamente rigido e immobile.
“Aspetta!” gridò “Ti farai mal…ehhh!”.
Il guerriero venne scagliato con violenza contro una delle grosse rocce che formavano una sorta di circolo intorno alla “pietra veggente” rotolando poi sull’erba, dove rimase inerte.
“Mai che tu mi dia retta, eh?” sbuffò lei muovendosi svelta verso il corpo esanime del suo compagno di viaggio.
Lo voltò sulla schiena e appoggiò un orecchio sul suo torace: per quanto poteva sentire sotto quei dannatissimi strati di metallo e tessuto, per fortuna il cuore batteva ancora!
Rassicurata, sospirò e sorrise, fissando l’uomo accanto a lei.
A un tratto, un’idea si fece strada nel suo cervello.
Si alzò in piedi e si guardò intorno: tutto pareva tranquillo.
Il piccolo era ancora nel mondo dei sogni, esplosioni e grida le giungevano ovattati e chiaramente distanti da loro.
In fondo - pensò - avrebbe dato solo una sbirciatina…che c’era di male?
Si inginocchiò di nuovo accanto al guerriero, controllando che fosse ancora fuori combattimento.
Deglutì e si morse le labbra.
Allungò una mano verso l’elmo e ne afferrò il bordo inferiore.
“No!” esclamò però a un tratto, scattando in piedi.
“Non devo farlo!” ripeté a voce alta.
“Non sarebbe giusto né rispettoso: è il suo Credo…”
Annuì vigorosamente.
“Sono adulta. Sono ragionevole e NON lo farò”.
Una frazione di secondo dopo, allungava entrambe le mani con foga verso l’elmo.
Proprio in quell’istante, però, il Mandaloriano emise un gemito e si mise a sedere, massaggiandosi la nuca.
Ys aveva fatto appena in tempo a scattare di nuovo in piedi, le braccia lungo i fianchi, le mani chiuse a pugno.
“Oh, meno male” disse con voce appena appena tremante “Ti sei ripreso!”.
L’uomo si tirò su con qualche fatica e si avvicinò al piccolo, ancora avvolto nel campo di forza.
“Non ti preoccupare” gli disse, come se lui potesse sentirlo “ti proteggo io!” e si slanciò verso la scarpata.
“Aspetta!” fece la principessa “E io che faccio?”.
Non ebbe risposta.
Lei alzò gli occhi al cielo e, braccia conserte, sbuffò di disappunto.
Forse era davvero un caso senza speranza.
Battendo nervosamente un piede sul terreno, spostò lo sguardo dal piccolo alla valle sottostante, da dove giungevano i suoni della battaglia.  
“Uffa!”
D’un tratto, vide interrompersi il flusso d’energia e il corpicino di Grogu afflosciarsi sulla roccia come una bambola rotta.
Istintivamente, senza pensarci su, si slanciò verso di lui e lo prese tra le braccia.
Fu un istante.
Quattro enormi droidi neri come la pece piombarono loro addosso, le strapparono il piccolo che pareva - fortunatamente - incosciente e strinsero entrambi tra le loro braccia metalliche, spiccando subito il volo.
“E va bene: ancora una volta!” disse Ys con una smorfia, scuotendo i capelli che il vento furioso le ammassava sul viso.
Il suo corpo cominciò a ondeggiare e a contorcersi.
Udì un grido e, con la coda dell’occhio, vide Mando slanciarsi sulla sommità della collina.
Le sfuggì un’imprecazione: per nessuna ragione al mondo lui doveva vedere la sua trasformazione!
Era la Legge.   
Volse lo sguardo verso il ghigno meccanico del droide che la stringeva tra le braccia e sospirò, mentre l’aria gelida le tagliava la faccia.
Prima di perdere i sensi a causa dell’altitudine, guardò in alto verso l’incrociatore la cui sagoma scura si stagliava sopra di loro e pensò confusamente che - in fondo - erano simili.
Entrambi incatenati a regole antiche che non avevano scritto loro.
Poi, reclinò la testa sul torace metallico del soldato oscuro.
 
***
 
Ysabeau si fissò per un istante i polsi serrati dalle manette e poi levò lo sguardo: intorno a lei le scure pareti metalliche di una nave spaziale sconosciuta, certamente ostile. Numerosi soldati in uniformi bianche lucenti la circondavano; i loro volti erano coperti da strani caschi che li rendevano del tutto indistinguibili gli uni dagli altri.
Così - pensò - quello doveva essere l’Impero di cui aveva sentito parlare o, almeno, quel che ne rimaneva…
E lei e il piccolo, in mano a chi erano capitati? Che intenzioni avevano?
A un tratto vide la schiera di soldati in bianco aprirsi e comparire nel mezzo un uomo alto, dall’aria marziale.
La sua pelle scura aveva un riflesso livido sotto le luci artificiali, ma gli occhi brillavano come due gemme nere. Ardevano di odio e di ambizione in egual misura.
Era davvero lui quel Moff Gideon di cui aveva sentito parlare? Ricordava la paura e il timore reverenziale con cui veniva nominato.
Un piccolo brivido la scosse.    
La ragazza piegò la testa di lato senza smettere di fissarlo, cercando di farsi tornare in mente i discorsi che aveva sentito tra Mando e i suoi amici. Esperimenti col sangue di Grogu…clonazione…boh…
Rimpianse di non aver fatto - come al solito - più attenzione.
L’uomo le si avvicinò, sostenendo il suo sguardo fieramente.  
“Signore!” esclamò a un tratto una tizia vestita di grigio, con in testa quello che alla giovane principessa parve il cappello più buffo che avesse mai visto “C’è un messaggio per lei”.
D’improvviso la voce familiare di Mando la fece sussultare per l’emozione. Nonostante tutto, le sue labbra si piegarono in un sorriso.
Persino il suo ologramma - pensò - aveva un’aria…virile.  
Ma quando parlò, le sue parole furono musica.
“Moff Gideon…tu hai qualcosa che io voglio. Presto tornerà da me.
Per me significa più di quanto tu possa mai immaginare”.
“Oh tesoruccio!” cinguettò deliziata la fanciulla, sollevando le mani all’altezza del cuore per quanto glielo permettevano le manette che le stringevano i polsi.
“Che parole meravigliose!”.
Era come un gatto che fa le fusa davanti al camino acceso in una fredda notte invernale.
Si voltò verso la ragazza in grigio che aveva passato la comunicazione.
“Fa tanto il duro, ma in fondo è un romanticone”.
I soldati presenti scoppiarono a sghignazzare fragorosamente, scivolando al suolo e contorcendovisi. Due morirono.
Moff Gideon però non rise.
Si avvicinò di più alla ragazza e la squadrò da capo a piedi.
“In verità” disse con un sorriso crudele “Credo proprio che stesse parlando del Bambino”.
Ys fece una smorfia di disappunto e voltò di lato la faccia.
Ma lui le posò una mano guantata di nero sotto il mento e la costrinse a guardarlo.
Col pollice, seguì il contorno delicato del viso e sfiorò le sue labbra morbide.
“Portatela nel mio alloggio” ordinò.  
Un soldato di bianco vestito la spinse verso il fondo della plancia, mentre Gideon - mantello svolazzante - infilava la porta.
“Ehi!” fece lei, prima che l’uomo sparisse dalla sua vista “ma che nome è Moff? Non è un vero nome, giusto?”
 
 
 
E vabbè, niente, anche stavolta niente da fare, il salva-vergine non si è attivato…ma in compenso la reputazione del Mandaloriano è sempre più in caduta libera.
Tuttavia, siamo quasi alla fine e c’è ancora qualcosa da scoprire e da capire.
Baci, baci. Cia’.
 
  
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