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Autore: hikarigaoka    08/01/2021    2 recensioni
[Wakatoshi Ushijima x OC]
«Non credo di essere adatta per te, Wakatoshi»
[...]
Atsuko Sakai non aveva nulla da spartire con Wakatoshi Ushijima.
Era piccata, estremamente irrequieta e, con chi le andava a genio, terribilmente logorroica.
Non era particolarmente di bell'aspetto, di viso poteva anche definirsi "caruccia", ma non era certo graziosa e fatta di porcellana come le sue compagne.
Nonostante il suo distinguersi dalle coetanee, non sembrava attirare particolari attenzioni.
Era agli antipodi di Wakatoshi, silenzioso e sulle sue, che destava attenzione come se sulla sua testa vi fosse un cartello a neon con scritto "asso della Shiratorizawa e figone locale".
Chi avrebbe mai detto che di sarebbero ritrovati a chiedersi di restare?
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Shiratorizawa, Wakatoshi Ushijima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Appuntamento.

Il giorno seguente, Atsuko si sentiva degli sguardi addosso.
Era sempre passata inosservata per modo di dire, non era certamente la ragazza piú apprezzata e discussa del liceo, ma la sua presenza era sempre stata rumorosa e, per questo motivo, oggetto di sguardi storti.
Tuttavia questa volta non capiva perchè, semplicemente passando per un corridoio, tutti quanti le puntassero occhiate attente e per certi versi, feroci.
Poi, Atsuko si accorse di un particolare.
Quelle occhiate, erano tutte occhiate femminili.
Tutte ragazze che sembravano inviperite per chissà quale motivo arcano, e la castana non sapeva veramente spiegarsi il perché.
Dopo le lezioni, Atsuko si reca alle attività del club di giornalismo.
Si siede al tavolo con tutti, e nota immediatamente gli sguardi delle quattro compagne che gravano su di lei come macigni, macigni appuntiti e incandescenti.

"Allora Sakai, come va l'articolo su Ushijima?" domanda Hayato, ordinando dei fogli tra le mani.

Atsuko non fa in tempo ad aprire la bocca, che Hoshie, una sua compagna, la interrompe.

"Immagino benissimo" sibila, similmente a una serpe.

Atsuko alza un sopracciglio molto perplesso.

"Sí..." afferma, con molta incertezza data la reazione della compagna "va tutto bene. È collaborativo, è interessante lavorarci e..."

"Giá" la interrompe di nuovo Hoshie "molto interessante immagino".

Atsuko sbuffa e rotea gli occhi.

"Potresti non interrompermi?! Grazie"

La freddezza con la quale Atsuko risponde a Hoshie, ammutolisce immediatamente la ragazza.
Atsuko non era una che prendeva tanto posizione, ma quando si trattava di rispondere non si tirava centro indietro.
Soddisfatta, fa un bel sorriso e riprende il discorso.

"Si, sta uscendo fuori un articolo parecchio interessante, non preoccupatevi"

A dire il vero, per il momento aveva scritto solamente di cose che giá erano note all'accademia riguardo a Ushijima.
Che era un grandissimo giocatore e che avesse una routine di allenamento molto severa, non era nuovo a nessuno.
Era sincera quando diceva che l'articolo stava uscendo bene, solo che all'inizio non poteva certamente fare domande personali al ragazzo senza che non si conoscessero un minimo prima.
Era prossima al farlo peró, ora che avevano raggiunto un certo livello di confidenza.
Le due ore di club procedettero a rilento, parlarono concretamente del giornalino solo per i primi tre quarti d'ora, il tempo restante lo spesero a parlare tutti quanti dei fatti loro, conversazioni alle quali Atsuko ovviamente non era interessata, perció si limitó ad affondare il viso tra le braccia sul tavolo e pensare ai fatti suoi.
Il minuti erano talmente uguali l'uno all'altro, che eventualmente la ragazza perse la cognizione del tempo e dello spazio nell'immenso mare dei suoi pensieri, e quando la porta dell'aula bussó si sorprese parecchio.

"Avanti" esclama Hayato, vagamente confuso.

Una visita? Chi mai doveva visitare il club di giornalismo nelle ore adibite agli altri club?
Da dietro la porta, a grande sorpresa di tutti, fece capolino la figura imponente e torreggiante di Ushijima.
Atsuko si alzó immediatamente come se fosse stata presa in causa, anche se lui non aveva ancora detto niente.
Le ragazze ammutolirono e i loro visi si colorarono di un acceso rosso, cercando di trattenere la loro emozione.

"Ushijima-san? D-di cosa avresti..." balbetta Hayato.

"C'è Sakai?" lo interrompe bruscamente l'asso.

Hayato deglutisce pesantemente, come se fosse intimorito dalla sua presenza.
Non che Ushijima fosse minaccioso, non lo era mai stato, lui era solamente troppo.
Troppo bello, troppo grosso e troppo popolare, e un ragazzo come Hayato tendeva a sentirsi in soggezione.
Se le ragazze adoravano Ushijima, a certi ragazzi il capitano incuteva un certo timore.
Non a tutti, molti lo stimavano oltre l'inverosimile, ma quelli meno piacenti lo vedevano come una superstar irraggiungibile e inverosimilmente perfetta, tanto da farli arrabbiare e frustrare senza che lui alzasse un dito.

"Sí, sono qui" risponde Atsuko, alzandosi dalla sedia.

"Abbiamo l'incontro per l'articolo, vieni?" le domanda.

"Oh...giusto. Arrivo, tanto qui abbiamo finito"

La ragazza raccoglie il suo taccuino e alcuni fogli, li infila alla rinfusa nella valigetta scolastica e si dirige verso l'uscita.
Nessuno osa commentare la presenza dell'asso, gravante e penetrante.
I ragazzi evitavano il suo sguardo, le ragazze non smettevano di fissarlo, la tensione si tagliava con un coltello.
Atsuko affianca Ushijima e fa per uscire dalla porta, anche se all'improvviso, il ragazzo sembra avere un'ultima cosa da dire.
Ma non rivolta a lei.

"Ah...Hoshie-san? Sei tu per caso?" domanda alla diretta interessata.

La giovane immediatamente si alza, un grande sorriso sul volto e le guance purpuree dall'emozione.

"S-sí, Ushijima?" domanda, leggermente presa dall'imbarazzo.

"Preferirei che non infastidissi piú Sakai-san, la cosa infastidisce anche me" 

Le altre tre ragazze presenti si portano una mano davanti alla bocca, nello sconvolgimento totale.
I ragazzi, Hayato compreso, abbassano lo sguardo e azzardano quella che sembra essere una risatina.
D'altra parte, Hoshie rimane impalata, colpita inaspettatamente, e torna a sedersi senza aggiungere altro.
Poi, Ushijima fa un cenno con la testa in segno di concede, e con lui sparisce anche Atsuko.
La ragazza rimane pietrificata un attimo poco oltre la porta, mentre Ushijima procede a passo sostenuto.

"Oi, oi!" esclama Atsuko, trottandogli affianco "cosa è successo lí dentro?"

"Eri in ritardo di cinque minuti e sono entrato a chiedere se potessi uscire" risponde semplicemente Wakatoshi.

"Sí, e per quello ti ringrazio. Ma la cosa che hai detto a Hoshie!" 

Ushijima si volta a guardare la ragazza, e scuote la testa.

"Mi hai sempre detto che ti infastidiva, e gli episodi che mi hai raccontato in effetti infastidivano anche me. Perció gliel'ho fatto presente"

Atsuko non riesce a trattenere un sorriso soddisfatto, vedere la faccia mortificata  di Hoshie era stata la visione piú bella degli ultimi secoli.

Carino...

I due sviano questo discorso e si vanno a sedere sotto la solita panchina sulla quale avevano stretto il loro patto, dove Atsuko ormai era solita porgli domande e ascoltare attentamente le sue risposte.
Ushijima era sempre abbastanza celere nelle sue risposte.
Frasi brevi ma, in effetti, complete.
Atsuko poi ci aggiungeva qualcosa in piú, giusto per renderlo un articolo completo e interessante.
Perché diciamocelo, sentire esattamente quanti grammi di pollo e riso integrasse nella dieta, non interessava troppo a nessuno.
La gente voleva cose piú profonde e personali, cose che nessuno poteva sapere sull'asso della Shiratorizawa.
Atsuko si sarebbe certo potuta inventare qualche stronzata, ma sempre il suo aiuto permettendo.

"Ushijima, la gente mi sa che vorrebbe andare piú a fondo" lo interrompe lei, mentre lui le spiega quante ore di sonno bisogna avere per avere massima resa prima di una partita.

"In che senso?" le domanda, corrugando le spesse sopracciglia.

"Nel senso, insomma, credo che tutti si aspettino che tu dorma 10 ore al giorno e che ti svegli alle sette del mattino per andare a correre come un forsennato" il viso dello schiacciatore si piega ancora di piú, non erano forse cose interessanti? "Per caritá, va benissimo e apprezzo il tutto. Ma in "un mese con l'aquila della Shiratorizawa" credo che i lettori si aspettino anche qualcosina di piú personale"

"Personale quanto?" domanda Ushijima.

"Non so, che mi dici se mi parli delle tue giornate nei weekend? Sai, tornare a casa propria è sempre bello dopo aver fatto tutta la settimana nei dormitori"

Ushijima si ferma a pensare un attimo, ma non gli viene in mente proprio niente.

"Non saprei che dire di interessante" rimugina, pensieroso.

"Ma sí, inventati che ti piace fare i picnic al parco con mamma e papá e le ragazze cadranno tutte ai tuoi piedi, come se giá non-"

"I miei sono separati"

Atsuko si ferma improvvisamente, silenziata in un attimo.
Non si aspettava minimamente un'uscita del genere, l'aveva lasciata di sasso, soprattutto per la secchezza con la quale aveva pronunciato quella frase.
Non sembrava imbarazzato, o triste, l'aveva detto con una tale semplicitá che la ragazza non capiva come avrebbe dovuto reagire.

"Oh..." mormora, in un sussurro "mi dispiace" 

"Non fa niente. È successo quando ero piccolo, non andavano d'accordo"

"Capisco...ci sei stato male?"

"Un po' sí. Peró sapevo che sarebbero stati meglio cosí"

Atsuko si perde a guardare i raggi di luce che filtravano dalle fronde verdi degli alberi sovrastanti, pensierosa.
Era la prima volta che intraprendeva un discorso abbastanza serio con Wakatoshi, c'era tensione, ma non si sentiva a disagio.
Ushijima poggia i gomiti sulle ginocchia e distoglie lo sguardo da lei.

"A mia madre non piaceva il fatto che fossi mancino"

La ragazza si volta a guardarlo, parecchio sorpresa.

"Voleva cambiarlo, perchè gli Ushijima non erano mancini e voleva che continuasse ad essere cosí"

"Gli Ushijima? Hai preso il cognome di tua madre?"

"Sí, mio padre ha preferito cosí. Credo l'amasse molto, o almeno cosí diceva.
Peró litigavano spesso per questa cosa della mano, lui voleva che io rendessi la mia mano sinistra la mia piú grande forza"

Atsuko non prende nessun appunto, l'ascoltare Wakatoshi era piú che sufficiente.
Lo voleva lasciar parlare e non voleva che si sentisse osservato.

"Litigavano anche per altro.
Ho vissuto per un po' con mio padre, ma ho mantenuto il cognome di mia madre. 
Peró poi è partito per la California e ora allena una squadra di pallavolo lí.
Non ho mai corretto il fatto della mano, e  mi sono appassionato alla pallavolo come lo era mio padre.
Credo che mia madre abbia sempre pensato che, per questo, io abbia sempre voluto piú bene a lui"

"Wakat-...Ushijima, sicuro ti stia bene parlarne?" lo ferma la castana. Non voleva che lui si sentisse obbligato, visto che era la prima volta che esternava esperienze cosí intime e personali.

"No, mi sta bene, mi fido di te"

Il cuore di Atsuko accelera un poco, giusto quanto bastava come risposta al mio fido di te.
Non era una frase tanto strana, ma sentirla pronunciare da lui, valeva parecchio.
Wakatoshi poteva avere modi di fare facilmente considerabili come "franchi".
Diceva le cose senza peli sulla lingua, anche se si trattava di fatti scomodi come zittire Hoshie, peró almeno questo dava la certezza ad Atsuko che tutto ciò che diceva fosse sincero.
Lei gli sorride.

"Grazie per esserti confidato con me"

"Di nulla"

"Perció, anche a tuo padre piaceva la pallavolo?"

"No no, lui ci giocava"

Da lí, cominció un'altra discussione piú allegra e leggera sulla passione della pallavolo trasmessa dal padre, e di come da piccolo passasse del tempo con lui.
Ushijima, ad ogni parola che diceva, ad ogni considerazione anche la piú stupida, faceva trasparire la sua sinceritá.
Era una persona estremamente vera, per quanto concentrata sulla pallavolo, era una persona autentica della quale era impossibile dubitare.
Aveva le sue idee, ferme, chiare e indiscutibili, ma non si abbandonava mai all'incoerenza e non c'era stata volta in cui si fosse contraddetto.
Atsuko trovava che queste fossero caratteristiche bellissime e rare in una persona, visto che ormai la falsitá sembrava sempre fare da padrona di ogni persona in circolazione.
Sapeva di poter contare su di lui, ormai.
Dopo un'oretta passata tra aneddoti infantili e non, che alcuni Atsuko trovó veramente esilaranti, potevano dire di aver concluso le domande anche per quel giorno.

"Ah, Sakai" 

"Dimmi tutto"

"Ho chiesto ad Hayakawa di uscire con me"

Atsuko scatta in piedi, facendo volare diversi fogli che aveva poggiati sulle ginocchia.
Ushijima è piú confuso che mai, e osserva da seduto la reazione della ragazza.

"MA È FANTASTICO! FINALMENTE CE L'HAI FATTA!" esclama, alzando le braccia al cielo.

"Ti prego, risiediti"

Atsuko raccoglie qualche foglio caduto e lo poggia affianco a lei sulla panchina, per poi sorridere tutta contenta al capitano.

"Beh, dove la porterai?" gli chiede, non in grado di contenere l'emozione.

"Alla bakery dietro la scuola"

La ragazza sussulta, poggiandosi una mano sul cuore con fare teatrale.

"Non ci credo, hai ascoltato il mio consiglio, DI NUOVO! Ah! E a quando l'appuntamento?" 

"È molto impegnata. Ha accettato volentieri ma ha detto che mi saprá dire piú avanti quando"

"Uffa! E io che volevo saperlo ora!"

"Pazienza, aspetteró"

"Non sei contento? Finalmente il tuo primo appuntamento! Cioè, almeno credo primo"

"Sí, è il primo" 

Non faceva una piega, era totalmente inesperto in materia e Hayakawa era probabilmente la prima ragazza che gli fosse mai piaciuta.

"Aspetta, perció tu il primo bacio non lo hai mai dato?"

Senza imbarazzo, come ci si aspetterebbe da un qualsiasi diciottenne, Ushijima scuote la testa.
Era inverosimile pensare che uno dotato di una tale bellezza e con un tale successo tra le ragazze non avesse ancora dato il primo bacio, ma contando come era fatto Wakatoshi e che l'unica ragazza che aveva mai avuto era la pallavolo, sí, molto possibile.

"Meh meh, poco male. Sai che all'appuntamento Hayakawa si aspetterà un bacio, no?"

Ushijima rimane sorpreso.

"Dici?"

"Eh beh certo, che pensavi di farle, una stretta di mano e ciao ciao? Se l'appuntamento va bene, non solo vorrà averne un altro, ma vorrá sicuramente baciarti"

Ushijima rimane perplesso, e si perde a guardare le mattonelle rosse delle varie entrare della scuola sotto i suoi piedi.
Al bacio non aveva mai pensato, peró la spiegazione di Atsuko era molto fattibile.

"E come devo fare?"

"Cos'è, vuoi fare pratica a baciare? Credo di essere la meno consigliata"

Ushijina sapeva che Atsuko scherzava, perció la lascia parlare e scuote la testa in dissenso.

"Va che neanche io sono mai stata fidanzata, cioè, c'era Daisuke in quarta elementare, ma non credo conti. Anche se diceva che ero molto carina quando facevo la ruota. La so fare ancora benissimo, la vuoi vedere?!"

Giusto in tempo prima che Ushijima potesse farla desistere dall'esibirsi in una ruota davanti a tutti, che le avrebbe per altro fatto abbassare la gonna dell'uniforme, un paio di studentesse passano.
Nel vedere i due ragazzi seduti su quella panchina intenti a conversare in maniera cosí spigliata e naturale, una delle due ragazze da una gomitata all'amica e fa un cenno con la testa verso di loro.
Atsuko e Ushijima se ne accorgono, e si fermano un attimo.

"Senti, ma mi spieghi che hanno tutte quante oggi? Non fanno altro che additarmi quando mi vedono e a fissarmi, e poi la faccia di queste quando ci hanno visti!"

"Non saprei dirti"

L'argomento cade quasi immediatamente, e dopo poco Ushijima e Atsuko si congedano per tornare ognuno ai propri dormitori.
Non appena la ragazza entra nella sua stanza, decide di chiedere spiegazioni a Yukari.

"Oi, ferma un attimo tutto ció che stai facendo e ascoltami" la intima Atsuko, facendo voltare Yukari dalla sua scrivania.

"Che c'è?"

"Mi spieghi come mai oggi ogni essere femminile esistente mi guarda storto? Poi prima ero nel cortile con Ushijima e due ragazze hanno fatto delle facce di uno sconvolto!"

Il viso di Yukari è ora misto tra l'imbarazzo e l'indecisione, se dirle il motivo che ben sapeva oppure no.
Non volendo lasciare l'amica nel limbo, decide di risponderle.

"È che tu ieri ti sei addormentata in camera di Tendō e Ushijima"

"Sí?"

"E tu come pensi di essere tornata qui?"

"Boh, mi avrà tirato due schiaffi Tendō e avró fatto in dormiveglia, o magari mi sei venuta a prendere tu"

"Non esattamente..." e qui Yukari fa una pausa "vedi, è stato Ushijima"

"U-Ushijima?" boccheggia Atsuko, sorpresa.

"Sí, ti ha presa in braccio e portata dal suo dormitorio a qui. Ma strada facendo alcune ragazze lo hanno visto camminare con te in braccio e ora tutti a scuola credono che voi abbiate una storia"

Atsuko rimane sbigottita e si visualizza la scena nella sua mente.
Ushijima, grande e grosso, che la porta in braccio verso camera sua, con tanto di testimoni.
Avrebbe potuto semplicemente svegliarla e accompagnarla a in camera, ma aveva preferito prenderla silenziosamente tra le braccia e portarla a dormire senza dire niente.

Che dolce.

Inevitabilmente Atsuko arrossisce e scuote la testa.

"Oh, non sapevo, non me l'ha detto..." mormora la ragazza, parecchio confusa.

"Non lo avrá ritenuto necessario. Peró è stato carino, non voleva svegliarti"

"Certo che roba però, eh! Un ragazzo fa un gesto galante e tutta la scuola a pensar male, si facessero gli affari loro!" esclama Atsuko indignata, per poi incrociare le braccia.

Cerca di figurarsi la scena in mente.
Lei e Ushijima fidanzati o con una storia.
Che assurditá.
Lui era cotto di Hayakawa, innanzitutto, secondo di poi, non avevano nulla da spartire per molti aspetti.
Lei praticamente invisibile, e lui conosciuto perfino in tutto il Giappone come miglior asso liceale.
Certo, tolto ció sarebbero potuti anche essere carini insieme.
Wakatoshi era veramente il ragazzo piú bello sul quale avesse mai posato gli occhi, e lei gli voleva un mondo di bene.
Era sincero, leale, schietto e ascoltava volentieri quello che lei aveva da dirgli.
Ma, a parte quello, non credeva di essere molto adatta, perció lascia perdere questo stupido pensiero.

"Vabbè, smetteranno di parlarne tra poco quando questo weekend vinceranno la qualifica alle nazionali. Oppure quando lo vedranno alla bakery con Hayakawa"

"Eeeeeeh?! Le ha chiesto di uscire?"

"Sí, finalmente. Tra poco tra l'altro sará finito il mio mese con lui, perció avremo ognuno ció che vuole. Lui una ragazza e io il mio articolo"

 
---

Quella sera, Atsuko si ritrova a revisionare quanto aveva scritto fin ora dell'articolo.
Aveva scritto molto riguardo all'amore spassionato di Ushijima per la pallavolo, e anche molto riguardo al suo rapporto con i genitori e alla mano sinistra.
Peró mancava qualcosa, qualcosa di veramente personale.
Dentro le mura scolastiche era difficile vedere Wakatoshi a 360 gradi.
Certo, lo conosceva meglio di molti altri ormai, ma non lo aveva mai visto in un altro contesto se non quello scolastico.
Per conoscerlo meglio, doveva uscire da lí.
La ragazza sbuffa e si stiracchia, per poi scorrere le notizie sul portatile distrattamente.
Poi, tra le tante, una cattura la sua attenzione.
Blindfold Travel.
Atsuko clicca la notizia, incuriosita.
Si trattava di un sito che organizzava viaggi a sorpresa.
Una persona prenotava il viaggio, senza sapere fino a due settimane prima quale sarebbe stata la destinazione.
L'idea, le piaceva da morire.
Peró con chi andarci, quando e perchè?
Improvvisamente, una lampadina si accende nella sua testa.
Una lampadina abbagliante.
Afferra immediatamente il cellulare e apre la chat con "super fusto della pallavolo". 
Scatta una foto allo schermo del portatile e gliela manda.
Dopo qualche minuto riceve una risposta.

?

Atsuko sospira. 
Tipico suo.


È un sito che organizza viaggi a sorpresa, tu prenoti il viaggio ma fino a una settimana prima non sai la destinazione!
Da: Sakai
A me preoccuperebbe non sapere dove andare.
Da: superfusto della pallavolo

Non fare il noioso.
E poi sai benissimo perché te lo sto facendo vedere.
Da: Sakai
No che non lo so
Da: superfusto della pallavolo

Beh, fin tanto che rimaniamo chiusi qui non posso sapere molto su di te da scrivere per l'articolo.
Da: Sakai

Vai al punto.
Da: superfusto della pallavolo

Te la metto giú in breve.
Due settimane, prenoto stasera, tu questo weekend avrai giá fatto la tua figura trionfale ai nazionali, te la meriterai una vacanza, no?
Da: Sakai
Non lo so
Da: superfusto della pallavolo

Dai, mica eri cosí convinto di vincere contro il Karasuno
Da: Sakai
Certo che lo sono.
È che non so se ho voglia di partire per un viaggio dal nulla 
Da: superfusto della pallavolo

Vedilo come un premio per i tuoi sforzi.
E poi io mi porto dietro Yukari e tu Tendō, cosí li facciamo conoscere, piacere, innamorare, baciare e sposare.
Da: Sakai
Ok
Da: superfusto della pallavolo

Oddio, davvero?
Da: Sakai 
Ho detto di sí
Da: superfusto della pallavolo

Allora prenoto.
Ti adoro, ci vediamo domani!
Da: Sakai
A domani, buonanotte
Da: superfusto della pallavolo


 
Note autrice:
Ciao a tutti!
Scusate per questo capitolo un po' scarno, ma i prossimi due saranno una vera bomba, o almeno spero!
In auesti capitoli volevo mostrare come Wakatoshi stia cominciando maggiormente ad aprirsi con Atsuko e lei sta cominciando a sospettare qualcosa dentro di sè, perciò aspettatvi sorprese ;)
Grazie per le belle recensioni nello scorso capitolo, spero che la storia stia soddisfacendo le vostre aspettative!
Hikarigaoka
   
 
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