Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Herm_periwinkle    12/01/2021    2 recensioni
Draco ed Hermione si sono sempre odiati ed insultati, finché una punizione li porterà a scoprire che, alla fine, non sono poi così diversi.
Il quinto anno sarà particolarmente turbolento quando si ritroveranno ad essere vittima di una maledizione.
Riusciranno a uscirne illesi o rischieranno di morire perché non riusciranno a spezzarla? Soprattutto, saranno in grado di mettere a tacere le voci malevole che girano su di loro?
----
-Dal capitolo 10-
Hermione prese coraggio e gli pose la domanda che da giorni gli ronzava in testa "Ehi Malfoy" alzò lo sguardo verso di lui, fino a guardarlo fisso negli occhi "Volevo chiederti... noi, insomma..."
"Sputa il rospo, Granger"
"Ci odiamo?"
-Dal capitolo 29-
Poi all'improvviso, sentì un urlo sovrastare il ringhio della bestia. "Non azzardare a farti ammazzare, bastardo di un Malfoy!"
Era la voce di Potter.
Malfoy si chiese se non fosse già morto.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Hermione quella mattina, non appena si svegliò, il primo gesto che fece fu quello di portarsi le dita alle labbra, sfiorandole con delicatezza. Quasi non riusciva a credere a quello che era accaduto la sera prima. Si chiese se fosse stato tutto reale, oppure frutto di un bel sogno. Eppure, doveva essere vero. La sensazione delle mani di Draco sulla sua pelle, le sue lacrime silenziose, il suo tocco delicato, ma allo stesso tempo la sua stretta decisa, che sembrava quasi implorarla di non abbandonarlo, non potevano essere frutto della sua immaginazione.
Si rese conto di essersi infilata in una situazione complicata, che avrebbe dovuto evitare. Come avrebbe potuto spiegare a Harry, Ron e Ginny una cosa simile? Cavolo, aveva promesso a Ginny che avrebbero parlato quella mattina. Sarebbe riuscita a mentirle?
Sentì le budella torcersi dall’ansia e si infilò sotto alle coperte, come se quello bastasse per scacciare tutte le preoccupazioni che aveva in testa. Perché si era fatta baciare, che cosa le aveva detto il cervello?
Poi, però, ripensò a quanto era stata felice la sera precedente. Si era sentita in un altro mondo, si era sentita bene come mai lo era stata prima. Solo il suo senso del dovere le aveva permesso di staccarsi da lui. In cuor suo, in qualche modo, sapeva da tempo che prima o poi avrebbe dovuto fare i conti con i suoi sentimenti. Lo sapeva da quando aveva guardato nello specchio di Erised, ma lo sapeva anche da molto prima. Negli ultimi mesi non aveva fatto altro che soffocarli, ma non era servito a niente. Li aveva soltanto resi più forti e radicati più a fondo nel suo cuore.
Si vestì il più lentamente possibile, cercando di rimandare il momento del confronto con la sua migliore amica. Si infilò dei pesanti calzini di lana e si raccolse i capelli in un cipollotto. Si guardò allo specchio. Non era truccata, eppure il suo viso era luminoso e i suoi occhi brillavano. Si sentì all’improvviso più bella e non si seppe spiegare il motivo. Trovava belli perfino i suoi capelli crespi, in cui Draco aveva affondato le dita come se fosse una questione di vita o di morte. Sorrise allo specchio, fece un bel respiro e decise di scendere.
 
“Ma ti rendi conto che sei solo una pazza furiosa?!” sentì urlare Ginny non appena arrivò in Sala Comune. “Mi chiedo come ti sia venuto in mente, stupida oca!”
Hermione sobbalzò terrorizzata, convinta che ormai lei e Draco fossero stati scoperti da tutti, ma notò sorpresa che Ginny non si stava rivolgendo a lei, bensì a Lavanda Brown, che la guardava con gli occhi colmi di lacrime.
Hermione corse da loro. “Si può sapere che sta succedendo?” chiese, ponendosi in mezzo alle due ragazze. Ginny aveva uno sguardo particolarmente pericoloso ed Hermione temette che sarebbe potuta saltare al collo della sventurata Lavanda.
“Spiegaglielo tu se ne hai il coraggio” ruggì Ginny, guardando la malcapitata con occhi incandescenti e incrociando le braccia al petto. “Spiega che cosa hai fatto a mio fratello.”
“Ron? Che gli è successo?” chiese Hermione preoccupata.
“Non Ron, ma Fred.”
Lavanda cominciò a singhiozzare come una disperata. Hermione l’avrebbe voluta consolare, ma non era sicura fosse una buona idea, Ginny sarebbe stata capace di incenerire anche lei in quel momento.
Lavanda singhiozzò un altro po’, sotto lo sguardo privo di pietà di Ginny, che le sventolò di fronte agli occhi una boccetta contenente un liquido grigiastro e dall’odore affatto gradevole. Hermione la riconobbe subito.
“Ginny, perché hai della pozione Polisucco in mano?”
“Chiedilo a quella lì” le rispose Ginny brusca, continuando a fissare Lavanda.
“Credevo che sarebbe stato l’unico modo” singhiozzò disperata. “Io volevo solo piacergli. Vi prego non diteglielo!”
Hermione la guardò con gli occhi sgranati. “Ora hai capito che cosa ha combinato questa qui, Hermione?”
“Ecco perché Cecile mi sembrava familiare” commentò Hermione, sorpresa che il suo sesto senso non avesse fallito nemmeno in un momento in cui aveva tutt’altro per la testa. “Perché lo hai fatto? Che senso ha far innamorare Fred di qualcuna che non sei tu?”
Lavanda tirò su con il naso, asciugandosi gli occhi e spandendo il mascara colato per tutta la sua faccia. “Niente di quello che mi ero inventata funzionava. Lui non mi guarda nemmeno con questo aspetto!”
Hermione provò improvvisamente pena per quella ragazza e fu sicura che anche per Ginny doveva essere lo stesso. La rossa sapeva benissimo che cosa significasse provare un amore non ricambiato.
“Sei una bella ragazza Lav, perché ti abbassi a questo livello?” le chiese Hermione, porgendole un fazzoletto. Lavanda si soffiò il naso, ma non le rispose.
“Vi prego, non dite niente a nessuno” implorò Lavanda. “La mia vita finirebbe se lo venissero a sapere.”
“Potresti essere espulsa per questo” disse Ginny, con una voce molto più pacata.
Lavanda annuì. “Vi giuro che non volevo fargli nulla di male. Non lo volevo ingannare. Volevo solo capire che cosa si provasse a essere ricambiati. E ho pensato che se fossi stata più bella gli sarei potuta piacere.”
Hermione vide Ginny stringere gli occhi in due fessure. Sapeva che la rabbia improvvisa che l’amica aveva provato per Lavanda stava già evaporando. Si era giustamente preoccupata per suo fratello, ma si rendeva anche conto di quanto dovesse starci male quella ragazza. Quello che provava era evidentemente più forte di ciò che fino a quel momento avevano considerato solo una sciocca cotta.
“Non lo dirò” disse alla fine, rovesciando la pozione. “Ma non voglio più vederti attorno ai miei fratelli solo per cercare di raggiungere Fred. So i tuoi piani di essere invitata da Ron per Natale. Tu e la tua amica dovreste parlare più a bassa voce.”
Lavanda sgranò gli occhi e avvampò per la vergogna. “Grazie” disse mestamente, allontanandosi in fretta.
Ginny crollò su una poltrona. “Cavolo, che mattinata!” esclamò. “Raggiungiamo Harry e Ron a fare colazione, sto morendo di fame.”
Hermione annuì, constatando con piacere che la loro chiacchierata era appena saltata.
 
Hermione sentì il battito del cuore accelerare mentre si avvicinava alla Sala Grande. Il litigio di Ginny con Lavanda le aveva per un momento fatto dimenticare che quella mattina avrebbe rivisto Malfoy e avrebbe dovuto capire come comportarsi. Però magari non lo avrebbe incontrato a fare colazione, d’altronde era domenica ed erano estremamente in ritardo, poteva benissimo aver già finito di mangiare ed essere tornato al suo dormitorio.
Stava appunto pensando queste cose quando lo vide uscire dalla Sala Grande. Sentì il suo cuore perdere un battito per l’emozione. Si chiese che cosa avrebbe dovuto fare. I loro occhi si incrociarono ed Hermione si sentì sciogliere. Si detestò per quello, si stava comportando come una sciocca ragazzina innamorata. Cercò di mantenere un contegno, chiedendosi che cosa avrebbe fatto lui.
A ogni passo diminuiva la distanza tra loro due, eppure non sembrava essere intenzionato a far qualcosa. Hermione sentì lo stomaco stringersi per l’ansia e per la stizza, anche se sapeva che era giusto così, non si sarebbero mai potuti esporre in pubblico. Eppure, nonostante ciò, avrebbe gradito un piccolo gesto, anche solo un movimento della testa le sarebbe bastato. E invece c’era quell’odiosa di Pansy che gli stava appiccicata addosso, sembrava quasi la sua ragazza. Non lo avrebbe mai ammesso ad anima viva, e probabilmente neppure a sé stessa, ma forse quella stretta che sentiva allo stomaco poteva essere una punta di gelosia.
Si sentì pervadere da una forte tristezza. Forse era stata una sciocca a credere che tra loro due ci potesse essere qualcosa. Mentre si stavano oltrepassando, Draco le diede una spallata e, senza farsi notare da nessuno, le pizzicò con gentilezza un dito. Hermione cercò di nascondere il sorriso che le stava spuntando sul viso. Anche se non era stato di certo un gentiluomo, perlomeno non la stava ignorando, non aveva dimenticato la sera precedente. Sarebbe stato difficile, ma avrebbero trovato un modo di far funzionare le cose tra loro due.




 
Scusatemi se ci ho messo un po' a pubblicare questo capitolo, 
ma è un periodo davvero molto pieno (di studio), 
perciò purtroppo ho meno tempo a disposizione per scrivere.
Non ho intenzione di lasciare questa storia, ma non sono sicura
che riuscirò a pubblicare con la stessa frequenza di prima.
Ad ogni modo, grazie di cuore a tutti voi che mi state seguendo/ recensendo.
Un bacio grande e a presto!

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Herm_periwinkle