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Autore: zHero_    15/01/2021    1 recensioni
Tony Stark, "Il vendicatore dorato", si sveglia nel suo lussuoso appartamento a New York dopo la notte di capodanno. ma qualcosa disturba il suo sonno...
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente siamo nel mio appartamento, il ragazzino, Riley, sembra essersi messo a suo agio già dal primo momento in cui abbiamo messo piede qui dentro. Io sono assorto nei miei pensieri, più che altro lo guardo, mentre lui si fa un tour autoguidato del soggiorno… tocca con le mani il divano di pelle nera, da una bella occhiata al televisore LCD, si sfrega le mani quando vede l’ultimo modello di Xbox sulla parete attrezzata… non sembra molto entusiasta del mio acquario, eppure ci avevo messo tanta cura nel decorarlo e quella nave ammiraglia nel fondale l’ho anche cercata dandomi tanto da fare. Poco male, decido di avvicinarmi a lui ma non appena cerco di parlargli mi dice “Mr. Stark! Lei è proprio un tipo tosto!” conclude la frase dandomi un pugno dolce sul petto, poi continua “come fa a condividere questo appartamento tutto da solo? Ho visto tante cose fighe ma… ci siamo solo io e te! Dici che arriverà Capitan America da un momento all’altro? O Thor? Ti chiameranno in missione? EH?!” rido di gusto quando lo ascolto parlare, il suo entusiasmo mi mette di buon umore, così gli rispondo “Veramente si, io vivo da solo. Mia madre mi ha da poco salutato andando via e non me la sento di condividere l’appartamento con qualcuno che non sia Pepper. Ma non tocchiamo questo argomento, okay? Piuttosto… Tu che intenzioni hai? Come mai non vuoi seguire le orme di tuo padre e vuoi ballare la Breakdance per strada? Cosa non ti piace dell’imprenditoria?”
mi guarda con fare stufato, “E’ una grossa palla, okay? Prima di tutto devo studiare numeri su numeri, e a me non va. Seconda cosa, devo dire alle persone cosa fare e cosa non fare, e a me non va. E poi, vecchio, se succede qualcosa di chi è la colpa? Mia, ovviamente!” mi da un colpetto al petto con il palmo della mano, si muove come uno di quei vecchi rapper degli anni 80 “ti sembra una cosa normale? Chi cazzo se ne frega delle aziende, dei crack, dei soldi, io voglio ballare! E se quello non fosse stato mio padre lo avrei già steso, sai? Io conosco il Kung-Fu! Seguo la scuola di Iron Fist! Sono uno tosto! Potrei… potrei… fare il wrestler!” “Okay, ho capito, a te non vanno ancora le responsabilità, e ti capisco, a volte non ci sto neanche io. Seguimi.” Gli dico mentre mi avvio in cucina, dove mi avvicino al frigo per aprire una Sprite da dividere in due, lui mi segue senza fiatare, è una persona molto attenta. “Sai, neanche a me andava di seguire le orme di mio padre, fare soldi con le armi… la gente mi ha chiamato “mercante di morte” per anni, ma io ho dovuto. Alla morte di mio padre Howard è diventata una mia responsabilità… ed avevo poco più della tua età…” “Lo so boss!” mi risponde mettendosi le mani in tasca e facendo spallucce, inclinando un po’ la testa di lato “Ma l’azienda di mio padre non è così figa, mio padre è ancora vivo, mia sorella è la vice e quando sarà morto toccherà a lei mandare avanti la baracca. Ovviamente il vice sarò io, capisci la situazione?” Lo guardo mentre finisco di versare il suo bicchiere di Sprite, poi poso la bottiglia e mi appoggio al bancone della cucina, lo guardo negli occhi ma non so che dirgli. Ha ragione, è solo un ragazzino… e poi chi è che a 15 anni sa già cosa fare della sua vita? Io mi sono trovato con un’azienda e un ruolo da supereroe perché ho dovuto, anche se poi mi piace, ma lui? Sembra persino più perso di me… mi fa una tenerezza. Poi finalmente prendo parola “Sai cosa è successo alla mia azienda, Riley? Ha perso punti in borsa, per farla breve sta perdendo soldi e qualcuno vuole comprarla, vuole comprarla una donna. Magari anche bella e attraente, capisci?” Gli faccio un occhiolino cercando la sua complicità, lui ricambia sorridendomi “Wow Tony, dici che te la porterai a letto?” Sobbalzo “No! Cioè, non sono affari tuoi!” gli dico indicandolo col dito “quello che voglio dirti è che è un’opportunità che ti apre molte strade, devi pensarci. Intanto ti va una partita alla Xbox? Scommetto che riesco a batterti a Forza. Ci stai? Intanto come hai detto che si chiama tua sorella?” “Certo Boss! Tanto ti faccio le scarpe quando vuoi! Comunque, Emma, si chiama Emma Lane!” in quel momento mi pietrifico, ho già sentito questo nome, mi sale su per la schiena fino al cervello e penso… “oh no.”


Hey! Sono tornato! Credevate che mi fossi dimenticato di voi? Hehe... fidatevi, non vi libererete di me.
Chiedo scusa se vi ho fatto aspettare troppo, ma sto scrivendo anche altre cose oltre a questa fanfic, cose per la scuola e tra poco avrò un'esame.
Spero che questo capitolo un po' più breve vi sia soddisfacente perchè è così che farò da ora in poi, non vogliatemene male.
Firmato, il vostro amichevole zHero di quartiere!

 
   
 
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