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Autore: Lunastorta98    17/01/2021    1 recensioni
Ripercorriamo insieme la storia di una delle coppie Canon del mondo di Harry Potter, quella formata fa Remus Lupin e Ninfadora Tonks.
Partiamo dal presupposto che io amo il personaggio di Remus e amo l'ostinazione di Tonks, quindi scrivere qualcosa su di loro era scontato!
La storia si apre con un evento che io ho immaginato, avvenuto nel passato (il prologo) per poi catapultarsi nel pieno della lotta che la giovane Auror combatte, per convincere l'ex professore a lasciarsi andare.
La storia segue gli avvenimenti reali (come raccontati dalla Rowling), ma reinterpretati e un po' più concentrati su di loro. Per esempio, i così numerosi turni di guardia dell'Ordine della Fenice sono citati in Harry Potter, ma nessuno di questi viene descritto. Così ho pensato di ambientare una scena della ff, in un turno condiviso da Remus e Tonks.
Essendo che la storia segue la realtà, ahimè i due moriranno alla fine, per cui addio amici miei. Io piango...
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: AU, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Remus era in piedi al centro della dimora di Atarie, raggiunta ormai diversi minuti prima. Quanto tempo era passato? Dieci minuti oppure un’eternità, questo non sapeva dirlo con certezza. Davanti a lui sedeva il vecchio saggio alla cui destra si trovava Araton, in piedi con le braccia conserte. Calime, invece, si muoveva lentamente per la stanza senza staccargli gli occhi di dosso, come se lo stesse studiando. Il mago rimaneva fermo sul posto, talvolta seguendo i movimenti della donna con gli occhi che, altrimenti, rimanevano puntati su Atarie. Minuti di interminabile silenzio. Remus non seppe dire quanto tempo passò effettivamente, sapeva solo di non sopportare quella situazione e di avere i nervi a fior di pelle. Le mani si chiudevano a pugno e si aprivano a intervalli regolari, il labbro inferiore veniva torturato dai denti, ma dal lato interno della bocca di modo che esternamente si potesse a stento percepire una contrazione dei muscoli. Era la prima volta da settimane che sentiva davvero la mancanza della propria bacchetta, ne avrebbe avuto bisogno, ma non per attaccare. Per difendersi.

«Non ce la faccio più… perché non mi fate fuori e basta?» disse improvvisamente
«Fa silenzio.» ruggì Araton

Remus si irrigidì sul posto per quella risposta e abbassò lo sguardo. Cosa avevano in mente? Lo avevano smascherato, era inutile cercare di mentire o sviare. Basta con i giochetti. Basta con la maschera da duro. Remus sapeva che qualcuno lo aveva scoperto dal momento in cui si era reso conto di aver perso le boccette della Pozione AntiLupo e, dopo un mese, aveva finalmente capito a chi avrebbe dovuto delle spiegazioni, sempre ammesso che gli avrebbero concesso di darne. Diversi scenari di un possibile immediato futuro gli affollavano la mente, nessuno positivo. Deglutì al pensiero.

«Hai paura, Remus Lupin?» chiese Calime avvicinandosi a lui fino ad avere il viso molto vicino al suo. La donna passò lentamente una mano sulla guancia dell’uomo sfiorandolo con la punta delle dita e ridacchiando al suo ulteriore irrigidirsi.

Remus non rispose, girò piuttosto la testa di lato e chiuse gli occhi. Aveva paura? Ovvio che ne aveva, anche tanta. Ma doveva cercare di ragionare lucidamente, non poteva perdere la ragione. Se solo avesse saputo cosa loro avevano in mente di fare, avrebbe potuto provare a elaborare un discorso che, in un modo o nell’altro, gli avrebbe salvato la pelle. Almeno lui sperava sarebbe stato così.

«Mi avete scoperto, d’accordo. Cosa volete fare adesso?» tentò ancora
«Mi sembrava di averti detto di fare silenzio.» disse Araton.

Anche il rosso, in realtà, sembrava impaziente. Avrebbe voluto attaccarlo? ferirlo? ucciderlo? divorarlo? Remus non lo sapeva e non avrebbe voluto scoprirlo. Tornò a guardare Atarie cercando di capire a cosa stesse pensando. Se solo fosse stato capace di utilizzare la Legilimanzia…
Il vecchio era rimasto immobile, seduto su quella specie di trono che torreggiava al centro della parete posta di fronte all’ingresso. Era seduto in una posa molto rigida e composta: i gomiti poggiati sui braccioli della sedie e le mani unite in modo che le punte delle dita fossero a contato davanti al volto. Lo sguardo era puntato su Ettelen, sembrava semplicemente in attesa. Pochi infiniti minuti dopo, Remus avvertì un rumore di passi in avvicinamento. Stavano davvero aspettando qualcuno’ Chi? Fenrir, forse?

«Vieni avanti.» per la prima volta, fu Atarie a parlare

Remus non osò voltarsi a guardare chi fosse, ma non dovette aspettare molto per scoprirlo perché il nuovo arrivato gli passò accanto e si mise in piedi occupando il fianco libero del vecchio saggio.

«Hai portato ciò che ti ho chiesto, Draugluin?»
«Si, signore.»

Il giovane lupo allungò le mani verso il vecchio e gli consegnò quelle che Remus riconobbe essere le tre boccette di pozione AntiLupo, due delle quali erano vuote. Remus sbarrò gli occhi e aprì leggermente la bocca mentre sentiva ancora addosso i loro sguardi.

«Molto bene, Remus Lupin. Credevi che nessuno ti avrebbe scoperto? Credevi di poter entrare al villaggio e di fingerti qualcuno che non sei come se nulla fosse?» Il mago non rispose, conscio del fatto che fosse meglio non interrompere il discorso del saggio «In realtà, il giovane Draugluin qui presente ha trovato queste curiose boccette nella tua giacca la sera stessa in cui sei arrivato. Molto sciocco da parte tua non nasconderle meglio.» Atarie alzò la bottiglietta ancora piena davanti agli occhi «Lui ha il compito di accogliere i nuovi arrivati, come avrai notato. Di sorvegliarli per la notte e poi di venire a riferire a me se trova qualcosa di sospetto.» mosse appena la boccetta «Viene indetta una riunione speciale a cui partecipano solo il gruppo dei cinque e si decide se accettare il nuovo lupo oppure no.»

Remus aveva già troppe domande per la mente. Prima: se lo avevano davvero scoperto dalla sera in cui aveva messo piede nei bassifondi, perché non avevano fatto nulla? Probabilmente, come lui aveva iniziato a osservare loro, così loro avevano fatto con lui. Seconda: cos’era e da chi era composto il gruppo dei cinque? Le cinque perone più importanti nella gerarchia del branco? Terza: perché Atarie glielo stava dicendo? Non che potesse farsene qualcosa di quelle informazioni se fosse morto da un momento all’altro.

«Mi sembra di essere ancora vivo.» fece notare Ettelen
«Per il momento.» rispose cantilenando Calime
«E non credo che respirerai ancora per molto se continui a rivolgerti ancora così al Saggio.» aggiunse Araton

Remus annuì velocemente con un cenno del capo come per dimostrare che avesse compreso l’antifona. Rimase in silenzio anche se la curiosità ormai lo stava animando tanto quanto la paura. Poi un dettaglio gli tornò alla mente.

«Due sono vuote.» fece un cenno verso le boccette «Chi ha bevuto la pozione?»
«Mia figlia ed io.» rispose Atarie
«Mio padre credeva di sapere di cosa si trattasse e, in effetti, aveva ragione» aggiunse l’Occhio di Selene. «Lui non sbaglia mai su queste cose.»

Che Atarie fosse abile con i distillati e gli infusi Remus lo aveva capito da tempo. Ancora aveva in mente le immagini scaturite dalla visione che aveva avuto dopo aver bevuto la pozione offertagli dal vecchio. E ricordava anche quel liquido giallognolo che Colinde aveva servito a colazione il giorno dopo il plenilunio di agosto. Ma come poteva Atarie conoscere anche la pozione AntiLupo se tanto disprezzava “quelle cose che preparano gli umani”.

«Se ne conoscevate l’esistenza e gli effetti… perché l’avete bevuta?»
«Per sapere cosa si prova, ovviamente!» fu ancora Calime a rispondere, uno strano bagliore negli occhi «Durante il mio ultimo viaggio sono riuscita impossessarmi di molti ingredienti utili alla sua  preparazione, ma qualcosa manca ancora! Non sappiamo con esattezza il procedimento, quindi, averne trovato dei campioni così ben distillati è stato come ricevere una manna dal cielo!»

Remus era confuso. Sembrava quasi che i lupi davanti a lui non fossero tanto arrabbiati quanto esaltati all’idea di aver trovato qualcuno che potesse… aiutarli?  

«Io… posso farvene avere altra.» disse Remus
«Sei capace di aiutarci, Damerino?» Atarie alzò un sopracciglio scettico
«So dove reperire tutti gli ingredienti.»
«Come facciamo a fidarci ancora di te?» Draugluin. Era stato lui a parlare
«Dovete farlo sulla parola, temo.»
«Allora non è molto su cui basarci.» fece eco Calime
«È nulla su cui basarci.» concluse Araton

 

 

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Buongiorno a tutti! 

Chiedo scusa per il ritardo nella pubblicazione ma dicembre e gennaio sono stati mesi complessi per via degli esami. Non avevo molta voglia di mettermi a scrivere.Non assicuro di pubblicare settimana prossima, ma certamente torno a scrivere, Finalmente! Anche perché ora le cose diventano davvero interessanti!

- Lunastorta98

  
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