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Autore: Loop    25/08/2009    2 recensioni
“New Orleans è una sirena tentatrice, un posto da favola, un'illusione”. Una raccolta di storie a più capitoli, tutte ambientate nella città degli incubi sensuali, della musica e della notte.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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No2 Ondeggiano le foglie verdi, come se ballassero alla musica del sax infondo alla strada.
Il loro colore è accecante, sullo sfondo di un cielo elettrico, bianchissimo.
La pioggia cade in lame trasparenti e gonfia l'aria di odori: delle foglie marce, delle bouganvillee, dei gelsomini, delle camelie.
Il ticchettio – lento, ritmico, cadenzato – della macchina da scrivere culla i sogni ad occhi aperti di Thiago che, rannicchiato sulla veranda, sfoglia con le dita l'erba che cresce fra le assi del pavimento.
Daniel, dall'interno della vecchia casa, prende fra le mani il foglio che ha appena coperto di parole, lo scorre brevemente con lo sguardo.
E lo strappa.
Thiago sente il suono della carta che si lacera, che rimbalza sul muro e che cade nel cestino, con la meccanica precisione di un gesto ripetuto mille volte.
Tiene gli occhi chiusi – i suoni, al buio, sono più densi, più reali – e ascolta il ticchettio che riprende, inesorabile.
Ascolta lo stillicidio di parole che non riescono a tradursi in pensieri.
Di immagini troppo limpide che non riescono a prendere vita, sulla carta.
Si sente Daniel sospirare masticando imprecazioni, alzarsi ed accendere lo stereo malconcio che non riesce a prendere nessuna stazione.
Mettere su una cassetta, vecchia quasi quanto la carta da parati che ha di fronte.
La canzone, una di quelle canzoni acustiche che si usavano prima degli anni settanta, riempire lentamente gli spazi vuoti.
E Thiago tiene gli occhi chiusi, per assaporare le parole una ad una, cullandosi piano al ritmo familiare, dolce, rassicurante.
Daniel pure chiude gli occhi richiamando alla mente i pensieri, le idee che cominciano a prenderlo per il culo perché lui non riesce ad afferrarli, e loro gli fanno la linguaccia mentre lui corre a perdifiato.
Il grande romanzo della sua vita è ordinatamente ridotto a sottili striscioline di carta ammonticchiate sul tavolino del salotto, che attendono di essere riciclate dalla mano pietosa di Thiago.
Comincia a piovere più forte, ma è luglio e la pioggia è dolce, delicata, scende dal cielo per appoggiarsi piano sulle spalle quasi come una carezza, per poi scivolare giù fino al terreno fangoso, coagulandosi in grosse pozzanghere che riflettono il cielo.
Thiago si sporge dalla veranda, guardando dritto in faccia quel cielo bianchissimo
La pioggia inumidisce la pelle, la rinfresca: le gocce corrono agli angoli della sua bocca, raccogliendosi all'interno del labbro inferiore quando lo socchiude per berle.
Daniel lo guarda dalla zanzariera.
Può sentire il rumore di ogni goccia che si infrange sulla sua pelle, della gola che deglutisce l'acqua, del respiro che si fa spezzato.
Trema un poco.
Thiago ha grandi occhi verdi, e ciglia incredibilmente lunghe.
Ha il collo liscio come quello di una donna, e la pelle dorata.
Ha i fianchi stretti e i muscoli lunghi, flessuosi.
Si muove come se danzasse, - respira con la bocca - ha la mania di toccare tutto.
La casa, gli oggetti, se stesso.
 Daniel.
                                                                                    C'è un libro in spagnolo abbandonato poco distante da lui, sulla veranda.
La copertina logorata è color vino, l'illustrazione un quadro impressionista.
Thiago ha le mani morbide, le dita lunghe, le unghie cortissime.
Afferra con distrazione il libro, riaprendo gli occhi, cercando la pagina che aveva indelicatamente segnato, numero centotredici, correndo lungo le righe per riprendere il filo della storia.
Sa che Daniel lo sta guardando, e inarca la schiena per sentire i suoi occhi corrergli sulle vertebre, come se quello sguardo avesse sapore, premendo la lingua contro il palato per immaginare un gusto che non conosce
Può quasi contare i battiti del cuore di Daniel.
Giocare con la sua mente lo ha sempre divertito.
Lo sente appoggiare una mano al pomello della zanzariera, farlo scattare.
Poi, richiuderla bruscamente e voltarsi.
Daniel torna a sedersi davanti alla macchina da scrivere che lo guarda minacciosa.
Preferisce buttarcisi in pasto, a quella macchina infernale, piuttosto che tornare di là.







Note dell'autrice
Macchebello, addirittura DUE recensioni!
Beh, posso dire che mi sento realizzata.
E che piacere ritrovare una vecchia amica, e perdonami se ho lasciato marcire fioretti, Mitsu, ma sai, certe cose beh, a volte è meglio lasciarle. Posso parlarti francamente? Non ho voglia di continuarla: nel periodo in cui la scrivevo, contemporaneamente stavo scrivendo anche un'altra storia, una storia a cui tenevo tantissimo. Ma che evidentemente non piaceva, perchè aveva così poche letture che c'era da piangere. Al contrario, fioretti no. E mi ero stizzita. Anzi. Mi ero incazzata come una iena all'idea che fioretti fosse così richiesta e l'altra no. Perchè per l'altra avevo buttato sudore, mi ero impegnata, avevo scritto e riscritto capitoli per giorni. E non lo potevo accettare. E così m'è passata ogni fantasia per qanto riguarda fioretti. Se ti fa piacere però, posso dirti come sarebbe andata a finire.
Ad ogni modo, sono felice che questa storia ti piaccia. Tanto. In primis, prchè per quel poco che so, ti ritengo una persona intelligente e sensibile, e quindi mi lusinga che tu trovi bella questa raccolta.  Per quanto riguarda la sublimazione di cui mi parlavi, non credo che possa diventare un problema: la storia è tutta così. Non c'è una vera trama o un ordine cronologico, è da leggere come se fossero storie staccate. Come una specie di esrcizio letterario. Spero che nonostante ciò, tu l'apprezzi comunque. E ah, per quanto riguarda i personaggi delle due storie: non sono gli stessi : ) non si sono ancora incontrati, a dir la verità..
Grazie comunque di aver recensito, e spero tu non mi porti rancore ^^" Un bacio, ciao!
Poi.
Cara Selene, mi ha fatto immensamente piacere la tua recensione. Però vedi, non è che recensire debba diventare un obbligo morale. Io la vedo così: se senti il bisogno di fare quattro chiacchiere con l'autore, vale la pena lasciare una recensione bella sostanziosa. Mi basta sapere che la storia è andata tra le seguite e sperare che l'apprezzerai, nient'altro. Per quanto riguarda l'idea della sessualità, beh, anche io sono felice di non essere l'unica a pensarla a questo modo ^^ Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto, un bacio, ciao!
  
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