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Autore: MeliDoppiaT    25/08/2009    1 recensioni
e se Bella non si fosse mai buttata da uno scoglio? se edward non fosse mai tornato?...Edward aspetta anni e anni ma quando torna a Forks trova una piccola sorpresina, che gli farà pensare a molte cose....
Genere: Romantico, Triste, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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risccomi di nuovo ragazze con un nuovo capitolo,
so che potrà interessarvi ben poco ma domani non posterò perché è il mio compleanno, finalmente 15 anni..:P,
però prima di lasciarvi stare stare voglio ringraziare
araich: sono proprio felice che ti stia incuriosendo alla storia, e man mano che leggerai capirai un pò cos'è successo negli ultimi 20 anni, spero solo di non annoiarti...baci..
arysquadro: bè è ancora presto per dire che Edward tradisce Bella, la loro amicizia (se così si può chiamare) è all'inizio e per Edward, avere una ragazza non è di certo la sua priorità, spero che anche questo capitolo potrà incuriosirti abbastanza..baci..^^

Capitolo 3 “ ricordare è vietato, ma dimenticare fa paura…”


Cercai la volontà di mettere piede a Forks, era difficile ma non impossibile.
Andai dritto a casa di Charlie, sperando che…
- lui non c’è – parlò una voce familiare, e senza voltarmi capii, era lei, Renesmee. Ero stupito ma non lo feci vedere, ero intento a maledirmi, Charlie Swan è morto, anche lui.
- quando è successo? – chiesi con tono freddo e distaccato senza voltarmi
- cosa? – domandò confusa
- quando è morto Charlie? – ripetei con il volto teso, voltandomi e di nuovo mi immersi in quei suoi occhi cioccolatosi, che già una volta mi avevano incantato, poi il suo sguardo si fece confuso ma dopo sgranò gli occhi
- no no, Charlie è vivo, si è solo trasferito a La Push – sollievo, ma non abbastanza da ridere
- ah – mi lasciai sfuggire, ma lei sorrideva e mi piaceva, mi metteva allegria, una parte di me era contenta, il suo sorriso mi dava un pizzico di volontà in più per proseguire il mio intento
- ti va di bere qualcosa? Così mi puoi, finalmente, raccontare come vi siete conosciuti tu e la mamma- mi irrigidii, ma lei non se ne accorse perché era sempre sorridente, e mi lasciai un sospiro, d’altronde volevo conoscere sua figlia
- d’accordo- e ci avviammo in un piccolo bar

- ciao Nessie – tutti la salutavano, a quanto pare con il soprannome che non la infastidiva affatto, e lei rispondeva con un sorriso contagioso
- Nessie? – chiesi curioso
- oh bè, è il soprannome che mi ha dato papà, perché diceva che era troppo lungo – il suo viso si tirò per un sorriso che ben presto svanì – ma alla mamma non piaceva affatto – e il suo sguardo si posò sul pavimento, triste, non volevo vederla così, volevo confortarla in qualche modo; lentamente avvicinai la mia mano sul suo viso ma mi ritrassi in tempo, non volevo farla rabbrividire dal freddo, quando poi pochi secondi dopo arrivò la cameriera che salutò cortese,
- cosa posso portarvi? – e fu Nessie a rispondere
- solo una coca, grazie e tu? –
- niente grazie – e la cameriera se ne andò, mentre Nessie mi guardò curiosa
- non bevi? –
- non ho molta sete –
Mentre la ragazza beveva la sua coca iniziai con le domande
- allora, quale scuola frequenti? – iniziai con le domande più semplici, ma per me esistenziali
- mmh, frequento l’ultimo anno di liceo qui a Forks, e poi credo che andrò a Dortmouth –
- bene, lì ci sono ottimi professori, ottime materie e sono sicuro che andrai alla grande – mi guardò strano, ma non riuscii a capire il motivo
- ma quanti anni hai? –
- 17 perché? – risposi più confuso di prima
- come fai a sapere tutte queste cose? – colto in fragrante
- bè mio fratello sta frequentando quella scuola, e io sono molto aggiornato su questo argomento- tesi le labbra in un sorriso, come sempre ero riuscito a inventarmi una bugia bella e buona
- ah – e si fece pensierosa per poi guardarmi fisso negli occhi – come hai conosciuto mia madre?hai solo 17 anni!! – anche se fossi un bravissimo bugiardo – come dimostrato molte volte – non riuscii a mentire a quella domanda ma ci provai
- Bella..- usai tutte le forze che erano in corpo per pronunciare quelle parole – Bella era la mia baby-sitter quando ero piccolo – e riuscii ancora una volta a mentire
- sembravate molto di più, dal tuo sguardo al cimitero- e riprese a sorseggiare la sua bibita, rimanemmo in silenzio per un po’ quando
- senti credo che tu dovresti andare a casa, non credo che tuo padre sarebbe felice di vederti con me – dissi guardandola negli occhi, non riuscivo a stare un minuto di più con lei in questo momento, mi ricordava troppo Bella, e faceva dolorosamente male;
- io esco con chi voglio e poi è ancora presto- leggevo un po’ di amarezza nei suoi occhi
- però io no, devo andare a casa-
- ah – per un momento rimase di stucco quando mi alzai dalla sedia e il sorriso ritornò sul suo volto – allora salutami la ragazza- disse ammiccando, tale e quale alla madre, risi debolmente ma quella sensazione mi piaceva e volevo rivederla
- a presto Renesmee –
- a presto- e mi dileguai, ancora con il suo volto nei miei pensieri.
Strano come quella piccola parte della giornata mi aveva fatto sentire bene dentro, come non succedeva da tanto, e quella mi sembrava tanto un deja-vù, una vita fa con una persona diversa, sospirai.
Renesmee era una brava persona, era molto ma molto uguale alla mamma, ma non potevo innamorarmi di lei, prima di tutto perché era la figlia di Jacob Black, ovvero un licantropo(ancora non potevo riuscire a mettermi in testa che esistessero ancora) e poi perché non volevo corresse lo stesso rischio di Isabella, avevo il terrore di commettere lo stesso errore.
Un’altra cosa davvero strana era che l’odore del suo sangue non mi attirava come quello di..Bella, e questo era un bene, però sentivo un’altra forma di attrazione, non attrazione fisica non volevo di certo una relazione, ma quello che sentivo era curiosità nei suoi confronti, nient’altro. Finalmente andai a caccia allargandomi oltre la costa olimpica, così da poter tornare due giorni dopo, non volevo tornare a Denali, non volevo spiegare.
Ma mentre correvo sulla fitta foresta mi ritrovai davanti l’ultima persona che a cui potevo pensare, purtroppo non era la stessa cosa per il vampiro davanti a me.

  
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