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Autore: Klo89    27/01/2021    0 recensioni
La galassia di Pegaso era in grave pericolo. I replicanti riattivati dal Dr. McKey erano cresciuti di numero in maniera esponenziale. Avevano costruito molte navi con le quali distruggevano tutti i mondi umani che incontravano. Per sconfiggere un male ne era stato creato uno peggiore. Atlantide cercava di fare del suo meglio per contrastare questa minaccia. Tuttavia lo scontro aveva portato a una perdita improvvisa e dolorosa tra i suoi membri. Un'alleanza con i Wraith sembrava l'unica possibilità per sconfiggere il nemico, mentre un nuovo membro si unisce alla spedizione terrestre. Il tempo è poco e la minaccia imminente. Potrà la cooperazione tra Wraith e terrestri avere la meglio sui replicanti? Si potranno diminuire le tensioni e soprattutto potranno Wraith e umani imparare gli uni dagli altri? Leggete e lo scoprirete.
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: John Sheppard, Nuovo Personaggio
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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Erano trascorse un paio di settimane da quando Rodney era rientrato sulla terra. La Dottoressa Hope lavorava senza sosta. L'unica soluzione per distruggere i replicanti una volte per tutte era quella del Dr. Mckay, ovvero era necessario trovare il codice giusto da inserire all'interno delle naniti che spezzasse il legame tra di esse e le rendesse inerti.

Gli scienziati, che non avevano ancora accettato la sua presenza, lavoravano con lei con diffidenza, senza quasi rivolgere la parola. Hope era abituata a questi comportamenti. Vista la giovane età e tutti i titoli conseguiti le persone tendevano a non prenderla sul serio, a non accettare il suo lavoro. In fondo un veterano difficilmente accetta i consigli dei più giovani anche se questi sono molto più qualificati. Essendo abituata ad essere messa da parte procedeva nel suo operato senza curarsi più di tanto di chi gli stava intorno.

La Dottoressa Hope in sala riunioni. Disse all'interfono una voce.

La ragazza era fissa al monitor di lavoro ove stava ricalcolando alcuni codici. Era molto concentrata e non fece caso all'interfono e alla voce che l'aveva chiamata.

“Hai sentito? Devi andare in sala riunioni “ le disse la dottoressa che stava lavorando con lei.

Hope alzò la testa e la guardò. Scrisse alcune formule sul monitor, si alzò e si diresse alla sala.

Raggiunta la sala riunioni viene accolta dal Sig. Woolsay, Samantha e la squadra di Sheppard.

“Come procede la ricerca dottoressa? “ le chiede il Sig. Woolsay.

“Il Dott. Mckay ha svolto un ottimo lavoro” iniziò a dire. Appena pronunciò il nome di Rodney Sheppard disse “era un brillante scienziato. Sarà impossibile rimpiazzarlo” e guardò la ragazza con diffidenza. Implicitamente le stava dicendo che la sua presenza non era per nulla gradita.

Hope che aveva perfettamente capito l'allusione continuò il suo discorso come se nulla fosse. Era una ragazza forte. Nella sua giovane vita ne aveva già passato di tutti i colori.

“ Per il momento sto effettuando delle correzioni all'interno del codice che aveva iniziato a creare il Dr. Mckay. Ho trovato delle imprecisioni nei calcoli. Essendo calcoli molto complessi mi ci vorrà un po' di tempo. Se unissimo le forze con i Wraith...”

A quelle parole Ronon che odiava categoricamente i Wraith e li avrebbe sterminati tutti dalla faccia dell'universo la aggredì verbalmente “non so chi credi di essere, ma i Wraith sono il nemico!!! Se solo valessi la metà di Rodnay..”

“Basta Ronon” gli disse Carter con tono deciso. Poi continuò guardando Hope che aveva mantenuto gli occhi fissi in quelli di Ronon “per il momento L'AIOEI deve ancora darci una risposta. Anche Rodney aveva proposto la stessa cosa..”

 

E' normale che il Dott. Mckey aveva proposto di chiedere aiuto ai Wraith. Hanno una conoscenza scientifica e tecnologica molto più approfondita della nostra. Sicuramente con il loro aiuto si lavorerebbe molto più velocemente. Inoltre sappiamo talmente poco su di loro...stava pensando Hope tra sé e sé quando fu interrotta da Carter.

 

“... in ogni caso per il momento dobbiamo continuare a operare da soli. Vi ho fatti chiamare (rivolgendosi alla squadra di Seppard e a Hope) perché tra i pianeti che abbiamo visitati dal nostro arrivo non siamo riusciti ad avvisare dell'imminente pericolo gli Hoffan, non rispondono alle nostre chiamate” disse Carter.

“E' normale! Sicuramente saranno morti tutti dopo la vaccinazione di massa della loro così detta cura” disse Sheppard. Dopo quello che era successo a Rodney, i replicanti che facevano migliaia di vittime e i Wraith che continuavano a infestare la galassia, gli Hoffan erano l'ultimo dei suoi problemi.

Da soldato Carter aveva ben intuito i suoi sentimenti tuttavia bisognava agire per l'interessa della galassia.

“ E' nostro dovere avvisare più mondi possibili. Anche noi abbiamo contribuito a creare il vaccino degli Hoffan. Avrebbe potuto essere efficace anche se presumibilmente i Wraith ,una volta venuti a conoscenza dell'impossibilità di nutrirsi di loro, li avrebbero semplicemente spazzati via dalla faccia dell'universo” disse Woolsey parlando più a sé stesso. Poi continuò “colonnello Sheppard, lei, la sua squadra e la Dottoressa Hope vi recherete personalmente sul loro mondo per avvisarli del pericolo...sempre che sia rimasto qualcuno da avvisare”.

“Abbiamo altro a cui pensare che perdere tempo in un mondo ove presumibilmente non è rimasto più nessuno” affermò Ronon. Voleva combattere. Wraith, replicanti, non gli interessava. Entrambi erano nemici della galassia e entrambi andavano eliminati dalla faccia della terra.

“ Gli ordini sono questi! Partirete tra mezz'ora. Preparatevi!” disse deciso Woolsey.

“La presenza della Dottoressa non è necessaria, che continui il suo lavoro ad Atlantide” disse Sheppard. Aveva appena perso Rodney e nessuno poteva rimpiazzarlo. Dalle espressioni in volto gli altri membri della squadra sembravano pensarla come lui.

“Se qualcuno è sopravvissuto, la dottoressa eseguirà alcuni esami che possono essere utili a verificare l'efficacia del vaccino, gli anticorpi sviluppati dai sopravvissuti, le possibili interazioni con il DNA Wraith nel caso in cui questi ultimi abbiano provato a cibarsi di loro. Verrà con voi. Questo è un ordine” concluse.

Sheppard sgranò i denti “molto bene” e si diresse verso l'uscita della sala seguita da Teyla e Ronon che passando accanto alla Dottoressa le urtò la spalla. Una cosa era chiara per lei, non sarebbe stato facile interagire con loro.

Una volta oltrepassatolo Stargate raggiunsero la città. Era esattamente come Sheppard si ricordava. Aveva la parvenza di una città ottocentesca con gli edifici ammassati gli uni sugli altri e le ciminiere fumanti.

“Dalle ciminiere esce del fumo...è denso e nero, sicuramente stanno sfruttando l'energia geotermica. La combustione della massa...” cercò di dire Hope, ma fu interrotta. “State allerta e muoviamoci, non sappiamo come si siano evolute le cose in città” disse secco il Colonnello. Ronon tirò fuori la pistola “cerca di non intralciarmi” disse brusco. Hope fece finta di nulla. I maltrattamenti non l'avrebbero demoralizzata.

Avanzarono fino a raggiungere il palazzo dove viveva il cancelliere Druhin. La città era deserta, tuttavia le ciminiere funzionanti facevano presagire che c'era ancora vita.

Oltrepassarono il cancello che dava sul giardino antistante il palazzo. Appena entrati delle sirene iniziarono a suonare e furono immediatamente circondati da uomini ben armati, anche se erano pistole primitive rispetto alle loro. Sheppard e la squadra si posizionarono in cerchio armi alzate.

“Buongiorno signori, veniamo da Atlantide e siamo venuti perché dobbiamo...” cercò di dire Hope. Il suo tono era calmo e conciliatore. Era una di quelle persone che prima di sparare cerca in ogni modo di trovare una soluzione pacifica. Tuttavia sia Sheppard sia la sua squadra, che erano alquanto su di giri per tutti gli avvenimenti appena passati, erano pronti a far fuoco. “Fa silenzio e sa dietro di me” le disse il colonnello.

Prima che iniziasse la carneficina una voce si levò “soldati, abbassate le armi”. Un uomo di mezza età ben vestito con la barba e i capelli bianchi si avvicinò. Sheppard e la sua squadra a eccezione di Hope lo riconobbero “ Drhuin” disse Teyla molto stupita di trovarselo di fronte.

“Che piacere rivedervi” disse l'uomo rivolto alla squadra. Poi si soffermò sulla ragazza “non mi sembra di averla incontrata l'altra volta, mi permetta di presentarmi sono Drhuin, cancelliere del popolo Hoffan” le disse.

Hope si avvicinò all'uomo e gli tese la mano “è un piacere conoscerla sig. cancelliere. Io sono la Dottoressa Hope”. I due si strinsero la mano.

Poi il cancelliere si rivolse a Sheppard “colonnello, dopo il nostro ultimo incontro non pensavo vi avrei più rivisti”

Il colonnello non aveva dimenticato l'ultima visita. Gli Hoffan dopo il referendum popolare che aveva approvato la vaccinazione di massa del siero anti wraith aveva iniettato il siero a tutta la popolazione. Tuttavia questo aveva avuto degli effetti collaterali che aveva portato al decesso di oltre la metà della popolazione. Il colonello non pensava che qualcuno sarebbe sopravvissuto. Se ne sono andati in piena emergenza medica, non perché non avevano offerto il loro aiuto, ma perché c'era ben poco che potessero fare.

“Sono lieto di vedere che qualcuno è sopravvissuto al vostro siero miracoloso” disse Sheppard guardando il cancelliere e i presenti.

“Sono ben consapevole delle sue reticenze. Non ci siamo lasciati nei migliori dei modi” disse il cancelliere.

Dopo un attimo di silenzio aggiunse “nonostante il nostro congedo, avete ampiamente contribuito a sviluppare il nostro vaccino e noi siamo un popolo riconoscente. Prego, seguitemi. Immagino che la vostra visita non sia di cortesia” disse Drhuin e li fece segno di seguirli.

Entrarono nel palazzo fino a raggiungere un'ampia sala da pranzo. Sia l'arredamento che il mobilio ricordavano le grandi regge terrestri. In particolar modo a Hope sembrò di ritrovarsi nel palazzo di Hofburg di Vienna. Aveva letto attentamente il rapporto della missione effettuata dalla squadra sul mondo Hoff. Gli scienziati avevano impiegato 150 anni per sviluppare il loro vaccino. Tutto si basava sulla scoperta di una proteina umana che permetteva di resistere alla sostanza rilasciata dai Wraith per indebolire il sistema immunitario delle vittime. Riprodotta la proteina, avevano creato un farmaco in grado di impedire il processo di nutrizione dei Wraith. Tuttavia quest'ultimo aveva sviluppato terribili effetti collaterali che avevano sterminato la maggior parte della popolazione, per non parlare dei Wraith stessi. La squadra di Atlantide aveva offerto loro come cavia il Wrait “Steve” che all'epoca era prigioniero all'interno della base. Il Wraith, trasportato su Hoff era ignaro di cosa lo aspettasse. Fatto entrare all'interno della sua cella un volontario umano, Steve iniziò a nutrirsi di lui senza intuire il pericolo. Tuttavia il vaccino funzionò e impedì al Wraith di nutrirsi. Dopodichè fu distribuito su larga scala senza ulteriori studi, avendo il tragico epilogo. Ma anche al Wraith non andò meglio. Poco dopo iniziò ad avere dolori tremendi e in preda alle convulsioni spirò dopo poco. Ad Hope parve incredibile che un popolo così “arretrato” avesse potuto sviluppare un tale siero, tuttavia il “genocidio auto inflitto” e la tortura sul Wraith le avevano lasciato l'amaro in bocca. Sapeva perfettamente che i Wraith rappresentavano un enorme minaccia, ma ci sono dei confini etici che non devono essere superati.

Offrendo agli ospiti del buon vino il cancelliere prese la parola “a cosa devo il vostro ritorno”.

Sheppard non aveva tempo da perdere e posando il bicchiere sul tavolo di mogano disse “ siamo qui per avvertirvi di un enorme minaccia. Peggiore dei Wraith stessi. Il nemico sono i replicanti. Per farvi capire possiamo affermare che sono delle macchine fatte da naniti, le loro cellule, che possono assumere forma umana e replicarsi. Qualsiasi arma è inefficace su di loro, poiché si adattano molto facilmente alle minacce. I replicanti furono programmati per distruggere i Wraith..”

“Questo è un bene” disse Drhuin guardando la squadra.

“Sarebbe un bene se si limitassero a combattere i Wraith direttamente, invece hanno iniziato a eliminare la loro fonte di cibo, ovvero gli umani. I replicanti stanno distruggendo tutti i mondi umani che gli capitano a tiro” concluse Sheppard.

“Capisco” disse il cancelliere. Non sembrava particolarmente colpito.

A questo punto prese la parola Teyla “dobbiamo farvi evacuare il pianeta e mettervi al sicuro”. A quelle parole il cancelliere scoppiò a ridere. “Evacuare... spero stiate scherzando” concluse.

“Forse non capisce la minaccia...” cercò di dire Teyla, ma fu interrotta.

“Capisco perfettamente la minaccia, non crediate che siamo stupidi. Tuttavia abbiamo affrontato i Wtraith numerose volte. Non abbiamo paura di questi replicanti..” a questo punto fu lui ad essere interrotto da Hope “mi scusi sig. cancelliere. I replicanti in questo momento rappresentano una minaccia ben peggiore dei Wraith. Una volta arrivati con le loro navi in orbita al pianeta designato, non hanno bisogno di scendere su di esso per effettuare lo sterminio. Grazie alla loro tecnologia distruggono il pianeta, disintegrandolo all'istante”.

Voleva farlo ragionare, tuttavia Drhuin le rispose “dottoressa, la ringrazio per la sua premura, ma le assicuro che non è necessario. Non crediate che siamo rimasti inermi dopo “la grande selezione” disse. A quelle parole Hope sgranò gli occhi e ripetè “la grande selezione?”.

“E' così che abbiamo chiamato il periodo che conseguì la vaccinazione di massa” le rispose il cancelliere.

A quelle parole un brivido percorse la schiena della ragazza. Come si poteva definire un genocidio auto inflitto e di massa una specie di selezione naturale?

“oh basta andiamocene!! e' inutile perdere tempo qui!!”sbraitò Ronon. A lui di quel popolo non interessava. Per quanto gli riguardava potevano estinguersi.

“Siete liberi di lasciare il pianeta immediatamente” disse il cancelliere. Tuttavia Sheppard intuì che Drhuin stava nascondendo qualcosa.

“Cancelliere” iniziò a dire avvicinandosi in modo tale da guardarlo negli occhi. “sinceramente non abbiamo tempo da perdere considerando che in questo momento un pianeta viene distrutto dai replicanti. Sono convinto che non ci sta dicendo tutto..”

Il cancelliere con sorrisetto beffardo disse “effettivamente... abbiamo fatto enormi passi avanti dalla grande selezione. Ora siamo in grado di utilizzare gran parte della tecnologia Wraith”.

A quell'affermazione Sheppard rimase interdetto. “Cosa vuole dire?”.

In quel preciso momento entrò un uomo. Era giovane ed alto. Capelli corti color marrone. Occhi marroni e portamento fiero. Indossava quello che sulla terra sarebbe stato definito un completo elegante da uomo. Solo che lo stile era quello ottocentesco. Sicuramente era un alto funzionario.

“Signor cancelliere, una parola in privato” iniziò a dire.

“Permettetemi di presentarvi il Sig. Steel”disse il cancelliere. Poi rivolgendosi a lui direttamente “so perché sei qui. Puoi parlare dinanzi ai nostri ospiti. Non abbiamo nulla da nascondere. Anzi dimostreremo loro della nostra forza”.

“tutti i preparativi sono stati effettuati. Siamo pronti a testare l'arma”disse Steel.

“ Di quale arma sta parlando?” disse Sheppard. La situazione si stava complicando. Non gli era bastato del vaccino e della quasi estinzione del loro mondo pensò il colonnello.

“Vi prego di seguirmi” disse il cancelliere. Il suo tono era pieno di orgoglio.

Scesi nel seminterrato del palazzo, oltrepassarono una porta blindata e percorsero un lungo corridoio poco illuminato. In fondo al corridoio vi era un'altra porta. Vicino ad essa un piccolo congegno rettangolare. Il cancelliere mise la mano sopra di esso che si attivò ed aprì la porta. “ Tecnologia di riconoscimento biologico “ disse la Dott.ssa Hope incuriosita da ciò che aveva appena visto. Di certo quel popolo non era in grado di sviluppare una tecnologia simile.

Oltrepassata la porta la quadra rimase sbalordita. Gli sembrò quasi di trovarsi all'interno di una nave alveare Wraith. Ho si avvicinò a una parete e tirò fuori uno scanner portatile che era utilizzato per analizzare a livello subatomico gli organismi. Scoprì così che le pareti erano formate dallo stesso tessuto biologico delle navi alveari. Era sempre più perplessa. Come potevano avere a disposizione la biologia Wraith...

“Cos'è questo posto?” chiese Ronon. Tutta quella situazione non gli piaceva affatto.

Sheppard e Teyla nel frattempo si erano avvicinati alla console posta al centro della stanza. Entrambi la guardarono e poi guardandosi annuirono all'unisono. Non era una mera riproduzione. Quella console era originale proveniente sicuramente da una nave.

Mentre erano tutti ancora sovra pensiero il cancelliere disse “Steel si può procedere con la dimostrazione”. Il diretto interessato si diresse alla console facendo spostare Sheppard e Teyla. Mise le mani all'interno della console. A quel punto comparve un monito con delle specifiche scritte in lingua hoffan. “sto calibrando le armi sull'obiettivo” disse Steel.

“appena agganciato l'obiettivo faccia fuoco” disse Drhuin.

Steel si concentrò sulla console schiacciando differenti tasti. “Fuoco” disse. Poco dopo si sentì uno scoppio tremendo che fece tremare tutta la stanza.

La squadra di Sheppard rimase interdetta per qualche secondo, mentre una comunicazione via radio avvisava il cancelliere che l'obiettivo era stato eliminato.

Steel e il cancelliere erano visibilmente elettrizzati da quel successo.

“Si può sapere che diavolo è successo?” disse Sheppard.

“Miei signori, siete stati testimoni di un grande successo scientifico e tecnologico” disse Drhuin.

“Cosa diavolo state combinando questa volta?” continuò il terrestre.

“Suvvia colonnello, abbiamo sviluppato un arma per renderci immuni dai Wraith, ma sappiamo perfettamente che la nostra sicurezza risiede nel fatto che i Wraith per il momento non sanno ciò che abbiamo fatto. Sappiamo perfettamente che non tollerano un avanzamento tecnologico da parte dei mondi umani che soggiogano. Inoltre siamo immuni dal loro processo nutritivo. Questo significa che potrebbero decidere semplicemente di distruggerci. Quindi abbiamo dovuto trovare metodi alternativi per poterci difendere” concluse il cancelliere.

Sheppard non capiva a cosa alludesse.

A questo punto prese la parola Steel “poco dopo la grande selezione una nave alveare Wraith precipitò sul nostro mondo. Io e la mia squadra ci recammo sul posto. Vi erano alcuni Wraith sopravvissuti allo schianto che appena ci videro ci saltarono letteralmente addosso andando in contro al loro fato” disse con un tono beffardo. La sua espressione sadica non piacque a Hope. Di certo aveva tratto godimento dalle sofferenze patite dai Wraith in seguito all'avvelenamento conseguito al processo di nutrimento.

“Uccidemmo così tutti i membri dell'equipaggio tuttavia quello che sembrava il comandante era in uno stato di incoscienza quando lo trovammo. Ci venne così un'idea. Studiare la fisiologia Wraith e impadronirci della loro tecnologia. La nave non era in pessime condizioni. Certo alcuni settori erano indubbiamente danneggiati, ma la console di comando era uscita miracolosamente intatta dallo scontro. Così iniziammo ad utilizzare il Wraith per i nostri esperimenti fino a raggiungere i nostri obiettivi” concluse.

La cosa parve incredibile ai membri della squadra. Solo Teyla era riuscita in passato a governare una nave alveare, ma questo era il risultato del fatto che nelle sue vene era presente dna Wraith e comunque erano passati migliaia di anni per rendere i discendenti degli umani che erano stati vittime di esperimenti genetici Wraith in grado di sentire la loro presenza o utilizzare la loro tecnologia.

“Mi piacerebbe poter visionare i risultati delle vostre ricerche” disse Hope e aggiunse “e vedere il Wraith sopravvissuto allo schianto”. La dottoressa immaginava i metodi utilizzati. Sicuramente gli esperimenti non avevano tenuto conto di nessun diritto fondamentale che sulla terra veniva garantito dalla Convenzione di Ginevra.

Steel e Drhuin si guardarono per un istante. Dal tono della dottoressa era evidente la critica mossa ai loro metodi. Tuttavia non volevano mettersi a discutere dopo un così grande successo.

“Vi mostreremo il risultato del nostro lavoro, ma per quanto riguarda il Wraith, se proprio ci tiene le mostrerò cosa è rimasto di lui e comunque ora che non ciè più utile farà la fine dei suoi compagni” disse il cancelliere.

A quelle parole Hope rabbrividì, mentre i suoi compagni non parvero particolarmente colpiti. A quanto pareva per loro i fini giustificavano i mezzi.

Usciti all'esterno li attendeva un mezzo di trasporto terrestre. Era una specie di furgoncino. Era incredibile la dicotomia che mostravano. A pochi km dalla città vi era una radura sconfinata. Al centro era collocato un enorme cannone. Hope si avvicinò e esaminando l'oggetto era evidente che si trattasse di tecnologia Wraith.

“E' molto simile a un cannone ionico “ disse.

“Era uno dei cannoni presenti all'interno dell'alveare. Appropriandoci delle informazioni presenti sulla nave i nostri scienziati sono riusciti ad aggiustarlo e con le conoscenze apprese dal nostro “ospite” abbiamo acquisito le conoscenze necessarie per utilizzarlo” affermò Steel. Il cancelliere aggiunse “sul pianeta ne abbiamo sparsi ben 35. con una tale potenza di fuoco siamo in grado di disintegrare qualsiasi nave che si collochi in orbita al pianeta”.

“Cancelliere, sinceramente sono sbalordita da la vostra tenacia. Per utilizzare la tecnologia Wraith è necessario possedere la particolare sequenza genetica che permette di attivare e utilizzare la loro tecnologia. Un po' come il gene degli antichi presenti in alcuni membri della spedizione di Atlantide”disse Hope.

Drhuin la guardò e con un sorriso sulle labbra disse “ha centrato il punto dottoressa” poi passandole una specie di tablet le mostrò i risultati della ricerca.

“sono sicuro che vorrà analizzarli con calma. Vi invito a fermarvi e a festeggiare con noi questo grande successo”. Il colonnello annuì. Il gruppo rientrò in città. A ognuno dei membri della squadra fu offerta una stanza.

Quella di Hope era riccamente decorata. Al centro ci era collocato un letto a baldacchino. Si sedette sopra. Prese il tablet che le aveva fornito il cancelliere e iniziò ad analizzare i dati.

Dopo quasi due annu di ricerca gli Hoff erano riusciti a sintetizzare quelli che loro avevano chiamato la “cellula reattiva”. Era un RNA ovvero una molecola implicata nella codifica, decodifica e regolazione dei geni che attivava la tecnologia Wraith. Avevano quindi sintetizzato la molecola e l'avevano iniettata in pochi, fidati militari.

“Ora sono in grado di distruggere il proprio mondo” disse Hope. Poi continuò ad esaminare i dati. Si aprì un video. Era sgranato, ma potè riconoscere un Wraith legato su una sedia e due scienziati intorno a lui. Il Wraith era evidentemente in uno stato di sofferenza, era scarno in volto e ansimava come se non riuscisse a respirare. I due scienziati presero una siringa e gli iniettarono un liquido. Poco dopo il Wraith iniziò ad urlare per il dolore lancinante. Si contorceva anche se non poteva muoversi. Hope era disgustata. Stavano deliberatamente torturando un altro essere vivente. Fermò il video, aveva visto anche troppo. Uscì dalla sua stanza per raggiungere quella del colonnello Sheppard. Di certo non sarebbe rimasta senza far niente.

NdA: Buongiorno a tutti!!Vi propongo un nuovo capitolo. Fatemi  sapere cosa ne pensate.Le recensioni sono molto importanti!!

   
 
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