Prologo : “Al mondo non
esistono casualità. Solo l’inevitabile”
“Ma perché?”, si chiedeva il giovane ragazzo
bruno, mentre, dinanzi a se, si presentava un enorme scaffale ricolmo di quello
che sembrava essere liquore “perché Yuko
mi ha affidato questo infame compito?! sistemare tutte le bottiglie di liquore
… ma non scherziamo!” sospirò , per poi passarsi una mano tra i freddi
capelli corvini. La vita di Kimihiro Watanuki era sempre stata un po’
particolare, ma questo era sempre stato dettato dalla sua attitudine
particolare, extra-sensoriale : quella di vedere gli spiriti. Già di per se,
questa dote impediva al ragazzo di svolgere una normale vita adolescenziale, ma
le sue sfortune non potevano essere finite li, questo no, difatti, aveva anche
un sangue particolare, a cui le creature mistiche era dedite, attratte. E così,
per sfuggire a esse, quel maledetto giorno, si era ritrovato nel negozio di
Yuko, ma si sa, ogni cosa va pagata, soprattutto quando si ha a che fare con
una strega così potente, degna solo del leggendario, quanto innominato, Clow Leed , creatore delle magiche
carte di Clow. Molto spesso, il ragazzo si trovava a chiedersi se aveva fatto
la scelta giusta quando, quel giorno, aveva accettato di lavorare all’emporio,
e molte volte, si era ripetuto che, grazie a quella strega, aveva conosciuto
una parte parallela al mondo consueto, una parte magica, fantastica, fatta di
creature mitologiche, buone o cattive che siano, dove le leggi gravitazionali
non valevano, ed l’atmosfera era dettata dalla sola cruda e fredda, quanto
spettacolare, magia. E non aveva imparato solo quello, ma aveva anche accolto
l’esistenza di altri mondi, quelli dove tutti esistevano allo stesso modo, solo
in circostanze e avvenimenti diversi, dotati o meno di qualcosa di particolare,
speciale. E allora come non soffermarsi su Shaoran e Sakura, i più
sconsiderati, quanto coraggiosi, viaggiatori spazio-temporali. Eppure, Yuko sembrava nutrire una certa
simpatia per loro, come se li conoscesse già, come se quei due ragazzi fossero
destinati a qualcosa di grande … all’inevitabile, per l’appunto.
Con uno sbuffo, riprese a lucidare la bottiglia di Vodka che
teneva in mano, quando, d’un tratto, si accorse della spada, appartenente
sempre a uno compagno di Shaoran, data come pegno alla strega dimensionale da
un certo Kurogane, e quel tatuaggio
fatato, donatogli da un altro compagno, quel pallido strano Fay, scappato da un
destino a lui troppo avverso. Ma quello che lo sorprese di più, fu lo scettro
depositato affianco a questi, oggetto che non aveva mai notato prima.
Somigliava a qualche bacchetta magica di qualche Majokko, rosa, con delle ali
bianche definite con dei rubini : sembrava quasi un giocattolo. Li si avvicinò,
affascinato, stregato da quell’oggetto. Poi una luce, un rombo, ed una leggera
scossa di terremoto. Niente di strano, dopotutto erano in Giappone, la terra
più sismica al mondo, e nulla di nuovo da parte delle luci, dettate quotidianamente
dalle diavolerie di Yuko. Eppure, il giovane Watanuki, era inquieto, stordito.
Seguii le voci della strega, accompagnata da Mokona, fino ad arrivare nella
sala tipica di qualunque casa giapponese.
C’era una cliente.
Portava i capelli castano dorato corti, ad arrivarle fino
alle spalle, dimostrava si e no sedici … massimo diciassette anni. La pelle era
pallida, ma non malsana, piacevolmente colorata da due guance rosee e porporee,
incorniciate da due occhi scuri, che oramai avevano visto troppo per la sua
giovane età. Portava un semplice capotto grigio, aveva detto addio tempo fa ai
colori troppo sgargianti, ed aveva in mano un pupazzetto, era color oro,
vagante al giallo canarino, con due alette in schiena ed dei vispi occhi neri.
Sembrava vivo, proprio come Mokona, ma anche se era così, non emetteva quel senso
bonario dell’essere creato da Yuko, ma bensì un potere palpabile nell’aria,
dettato anche dalla vicinanza con la padrona. Yuko amicò, facendo accomodare
l’ospite << ti aspettavo >> disse la donna
<< lo so >> ammise la ragazza << dopotutto,
prevedere il futuro è una nostra prerogativa comune, giusto ? >> si
abbandonò a un forzato sorriso << non avrei mai pensato di dirlo ma … ho
bisogno del suo aiuto >> mormorò
<< suvvia discendente di Leed, sei abbastanza potente da
non ricorrere dei miei servizi >>
<< le carte >> mormorò mordendosi un labbro,
mentre la strega lasciava trasparire evidente stupore << io … ho commesso
un’idiozia. >> confessò << ne ho create nuove ma … i miei poteri
non erano sufficienti >>
La donna increspò un sopracciglio << sa questo cosa significa,
vero? >> si animò il pupazzo << quello che mai sarebbe dovuto
accadere >> un silenzio enfatico, che fece rabbrividire il ragazzo
pervase nella stanza. Yuko, con la coda dell’occhio, catturò l’attenzione di
Watanuki. Poi sorrise garbata, rivolgendosi ancora una volta alla bruna ragazza
<< ho ciò che fa per te >> disse << ma tutto ha un prezzo ,
lo sai, no? >> La bruna chinò il capo, e annuì << il pegno lo
richiederò a fine incarico >>
decretò la strega << Watanuki >> chiamò. Il ragazzo si
avvicinò, ancora osservando quella strana situazione, accompagnata da una tetra
atmosfera. Il pupazzetto giallo sembrò sgranare gli occhi, e mormorò un
“capisco” mentre il bruno volgeva lo scettro roseo trovato nel ripostiglio alla
strega << Sakura kinomoto, posseditrice delle carte magiche di Clow … ti
fornisco tutta l’assistenza necessaria da parte del ragazzo qui presente
>> affermò
<< COSA?! >> protestò watanuki << ma che …
? >> e così, ancora una volta, il ragazzo con capacità Extra-sensoriali
si ritrovò in qualche stramba situazione.
Ma sei proprio sicuro di non esserti pentito di essere
entrato nell’emporio di Yuko, eh, Watanuki?
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Hikari : Salve a tutti! questa fan fiction l’ho scritta di getto, mi è venuta l’idea mentre , leggendo il decimo volume di XXXHolic ,Watanuki ha detto “mi piacerebbe incontrare Sakura e Shaoran” e così nasce questo crossover. Io ve lo propongo, con la speranza che vi piaccia, e magari che commentiate. Naturalmente, questo è solo un prologo, un’introduzione di quella che sarà poi la storia vera e propria. Bene, io vado! Ci sentiamo, spero,con il prossimo primo capitolo.