Parete nera,
quante volte ti ho guardato
dal basso, le tue rocce
appuntite
che aspettavano minacciose.
Parete maledetta,
quante volte sono scivolato
in basso, i tuoi arpigli
traditori
che si sgretolavano tra le mie mani
fiduciose.
Ostacolo insormontabile,
quante volte ho aspettato
seduto, che crollassi
dopo aver tanto scavato
il tuo granito arido,
raccogliendo gemme piccole
ma preziose nel tuo ventre cupo,
che accarezzavo con le dita
sporche.
Dolce salita,
una volta ti sognai
mentre dormivo tra i ciuffi
d'erba della tua agognata
cima, e contavo le stelle
che prima potevo solo
immaginare, incollando
gli occhi alle sfaccettature
regolari delle piccole gemme
scintillanti.
Amara caduta,
di nuovo mi svegliai
tra la polvere, sotto la tua ombra
e lė rimasi con le ossa rotte,
cercando di nuovo la luce
nelle mie piccole scintillanti
gemme.