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Autore: Tsu_Chan    25/08/2009    1 recensioni
In una città che sembra uscita da un libro horror, dove i vampiri vivino gomito a gomito con gli umani del tutto ignari, la gente sparisce viene ritrovata morta dissanguata per le strade senza un motivo apparente, almeno fino a quando una nuova ragazza in città decide di mettere a posto le cose: impone le sue regole 'Niente rapporti vampiri-uomini' la più importante se si contravviene? Impalettamento rapido del vampiro e un bel incantesimo per far dimenticare tutto all'umano. Miya ha 16 da quattro vive con una vampira cieca e detiene le redini dell'aministrazione della pace della città, ma ha una vita sociale molto poco invidiata, insomma non la vita perfett per un adolescente... ma qualcosa cambierà. Satoru, 17 anni, appena arrivato in città per mettersi alla prova sembra uscito da un lontano ricordo della ragazza. E tutto diventerà diverso per Miya. Perchè anche la legge ha un cuore...
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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‘Ci stanno guardando tutti …’
‘Lo so.’
‘Ma che idea ti è venuta stamattina?’
O andiamo non mi puoi dire che non ti ha fatto piacere per una volta non dover venire a scuola su quella cassa da morto che cammina che è la tua moto! Non voglio dire che sia messa male, al contrario l’hai tenuta come se fosse appena  uscita da un concessionario, e nonostante sia un modello un po’ vecchio sembra veramente nuova, non era in questo senso che intendevo la cassa da morto: intendevo nel senso che prima o poi a portare in giro una moto così troppo grande per te ti farai veramente male, magari perderai il controllo, o i freni ti faranno qualche brutto scherzo o andrai troppo veloce. Si non sei per niente uno di quei tipi che in moto vanno con calma, tu sei una di quelle pazze che sorpassa le macchina a tutta velocità e anche sulle strade di paese non va più piano dei 120 orari, non è vero? Scommetto che hai un qualcosa dalla tua parte per ricattare la polizia, ne sono più che certo è l’unico motivo plausibile per il fatto che ti porti in giro, a sedici anni, un 1200 di cilindrata che di solito si può guidare solo con i ventuno anni e per il fatto che non hai ancora preso nemmeno una multa, nemmeno un richiamo o qualcosa di simile. In pratica la tua patente è immacolata ma non lo dovrebbe essere.
Ma stamattina ti ho portato io a scuola, con la mia macchia, alla mia velocità e mi sono assicurato che almeno per oggi non rischierai ti strisciare il didietro per terra in un incidente, dovresti ringraziarmi non tenermi il muso: a e mi devi ringraziare anche per quella maglietta, era una delle mie preferite ora non so se la potrò mai mette di nuovo perché tagliata così con la panza di fuori non ci starei per nulla bene!
‘Non ti faccio andare in giro da sola, sei troppo pericolosa … per te stessa.’
Pura e semplice verità ragazzina mia, non ho mai visto una creaturina così piccola come te essere così enormemente autolesionista: mai provato a strapparti le unghie certi masochisti come te dicono che è eccitante. Ma in confronto al farsi prendere a cazzotti da un vampiro non deve essere nulla no? Chissà come avrei reagito io da umano a sapere di essere immerso in un mondo di cacciatori, assetati di sangue che trovano il tuo profumo così terribilmente invitante: il tuo profumo, hai usato il mio shampoo vero? Ora al profumo delle arance c’è pure una nota speziata e forte, fresca tanto da dare i brividi, di menta verde: ho sempre pensato che questo profumo si  concordasse con la mia personalità, forte ma non tutti riescono a comprendermi quando do il massimo si me, preferendo una versione più diluita più delicata. Invece anche su di te questo profumo sta benissimo, solo in un altro modo: ora sai proprio d’estate con la sabbia, il mare, il sole, e una granita fredda per rinfrescarsi, non una cosa che ti soffoca ma che ti fa stare bene e che ti rilassa: un cocktail di profumo irresistibile per un vampiro, infatti vedo molte persone si girano a fissarci increduli perché mi permetti di camminarti dietro, ma alcuni, meglio dire molti stanno annusando l’aria sentendo questa nota diversa su di te, riconducibile anche al mio odore. Penso che se tu sapessi che questa cosa tra di noi è tipo un marchio di possesso, si in pratica tu ora sei mia, ti incazzeresti e mica poco: benedico il fatto che della politica intera dei vampiri non ti frega molto.
‘Almeno dammi lo zaino!’
‘Scordatelo.’
L’ho già detto che il tuo zaino pesa i quintali: non hai dentro un libro pagarlo oro, penso che li lasci tutti a scuola, ma in compenso sei piena fiso sopra ai capelli di roba antivampiro, tutto naturalmente ben riposto e impacchettato con vari strati di carta, perché da quando ho preso di mia spontanea volontà il paletto dalla tua borsa ai capito che ci potrei lasciare una mano toccando qualcosa di pericoloso per me: me per chi mi hai preso per un neonato? Non c’è bisogno che nascondi la roba appuntita per evitare che mi infili qualcosa in un occhio!
‘Almeno dammi lo zaino!’
‘Scordatelo.’
‘Spera, spera: non succederà mai lo sai’
‘Lasciati andare e vedrai che alla fine andrà tutto bene.’
Ma come sei malfidente vedrai che si dimenticano in fretta, e se non lo fanno gli faccio girare io la testa a forza di pugni, si vede lontano un miglio che ti da fastidio che la gente ti guardi così intensamente, proprio come quando ero io a guardarti, solo che fino a che ero io e basta la tua reazione è stata contenuta ma ora: stai cercando una scappatoia, vediamo un po’ cosa uscirà ora da quel piccolo cervellino contorto, non se avere paura o essere curioso.
Ti sbatto un attimo contro quando ti fermi improvvisamente e ti giri verso di me afferrandomi per il collo della maglietta e mi sollevi un po’ da terra, ma sei pazza è impossibile che una ragazza normale sollevi un ragazzo il doppio di lei, mettimi giù subito: sembra che tu mi abbia letto nel pensiero mi agiti un pochino e mi riappoggi a terra piano per fare in modo che nessuno se ne accorga, hai una faccia veramente arrabbiata, è questo quello che ti sei inventata, oppure è tutta la verità e io ti sto sulle scatole.
‘Brutto cefalo, ho una reputazione da rispettare, non posso averti dietro tutto il tempo capisci.’
No non ci credo, allora è così ti sto sulle palle come se fossi uno degli altri, eppure pensavo di essere diventato almeno un po’ tuo amico, questo fine settimana, insomma a parte quando mi hai schiaffeggiato dicendo che tentavo di avvelenarti con le uova, mi sembra che tu ti sentissi a tuo agio con me, ti comportavi come una bambina piccola facendo i capricci per uscire per forza di casa, ma alla fine mi hai sempre ascoltato e mi sorridevi pure… io pensavo, pensavo di piacerti almeno un pochino: devo smetterla sono un pazzo visionario a poter pensare una cosa simile, probabilmente fino ad adesso, tutto quello che hai fatto lo hai fatto o per compassione o per sdebitarti dello scomodo episodio di giovedì, dover la vita a un vampiro per te non deve essere proprio una cosa esaltante non è vero? Anzi deve essere proprio un bel problema.
No aspetta… i tuoi occhi… brillano! Stai piangendo per finta! Stai fingendo, piccola imbrogliona mi hai fatto prendere un colpo al cuore, mi hai fatto credere di essere un peso per te: beh forse ti dovrei rispondere ora, tutti ci guardano, è proprio un buon modo questo per liberarsi di tutta quest’attenzione… spero tu riesca a capire il mio gioco e non te la prenda.
‘Cosa c’è? Fino a che si tratta di limonare va bene poi basta?’
‘Lasciamo stare, sei un porco!’
Hai recepito benissimo la mia idea: troppo bene dire, mi hai piantato uno di quegli schiaffi sulla guancia che avrebbe staccato la testa a un uomo normale, e non che a me abbia fatto bene! Diavolo le tue dita ustionano, scommetto che mi hai lasciato il segno, ma non è questo il momento di pensarci devo continuare questa farsa: tu stai correndo via verso il bagno, bene li posso entrare da una finestra, vedo le altre ragazze che escono di corsa, chissà che casino stai facendo. Sorrido, a metà, strafottente, cafone insomma il tipico esemplare maschile umano, molte ragazze mi guardano, alcune schifate altre interessante, tesoro sai che riscuoto dei consensi, non solo il tuo, se così si può dire l’abitudine di prendermi a sberle, urlarmi contro, farmi andare in fumo il cervello e farmi riprendere vecchie abitudini umane di cui faccio volontariamente a meno.
Mi dileguo tra la folla che sta tornando in fretta a farsi  i fatti propri, mi intrufolo dietro al cespuglio che copre la finestra del bagno e mi permette di saltare dentro senza essere visto: benedico il giardiniere di questa scuola ha messo i cespugli proprio dove servono non ha caso a intralciare la strada come in tutti gli altri istituti.
Appena entrato ne bagno mi tuffo davanti allo specchio per controllare la mia guancia: mondo ho uno stampo simile a un tatuaggio sulla guancia che riproduce perfettamente le tue dita affusolate, per una volta ringrazio il cielo di essere un vampiro o forse a quest’ora la mia testa rotolerebbe per il corridoio facendosi un tour di tutti i posti più sudici di questa scuola.
La porta del secondo bagno sbatte un attimo e tu compari alle mie spalle, fiera e curiosa nella mia maglietta, gli occhi tristemente un po’ rossi che anche se risaltano di più il colore mozzafiato delle iridi mi sconvolge a pensare che ti sei messa a piangere, forse per salvare la pelle a me. Perché è così che è non è vero, tu non ti preoccupi per te stessa, ma figuriamoci, potresti fare fuori la metà di quei vampiri con una sola mano, ma hai paura che se la prendano con me che cerchino di usarmi, vero? Sto imparando a capirti, dopo un po’ di tentativi.
‘Diavolo eri così agitata quando mi hai colpito che la tua mano ustionava, mi hai lasciato il segno.’
Non penso sia la cosa giusta da dire ora, forse prima mi hai chiesto qualcosa ma, non l’ho sentito
‘A ecco come è successo: mi spiace, era necessario che fingessi di volermi liberare di te, come se fossi una seccatura.’
‘Allora non lo sono veramente?’
‘naa… però conviene che a scuola prendiamo strade diverse. Poi fuori facciamo quello che ci pare, anzi stasera di va di passare da me?’
Alzo un attimo gli occhi dallo specchio e li punto nei tuoi, non mi stai prendendo per i fondelli vero: mi hai veramente invitato a casa tua? Lo sai che i vampiri una volta invitati in una casa posso andare e venire come gli pare e piace, in pratica se mi venisse voglia di assaggiarti una sera mentre dormi potrei entrare dalla finestra di camera tua azzannarti e andarmene, cosa che se tu non mi avessi invitato esplicitamente in questo modo non potrei fare. Nessun vampiro può entrare in una casa senza essere invitato! Sai che rischi corri? Si tu lo sai se esperta in queste cose, e poi da quello che mi hai raccontato gli scorsi giorni ho capito che tua madre è un vampiro percui devi avere ogni sorta di protezione a portata di mano in giro per casa, che ne so, paletti che ti pendono dal soffitto, acqua santa nei vasi da fiore, balestre appese ai muri: insomma qualunque cosa che quel cervellino possa immaginarsi.
‘Come mai così gentile tutto d’un tratto?’
‘Devo riscattarmi da questo fine settimana.’
Non voglio essere insolente sia chiaro, solo stuzzicarti un pochino, giocare diciamo. Mi giro e incrocio le braccia ti guardo, ti studio, mi piace stare un po’ così a cercare di leggere quello che pensi, l’ho fatto ogni volta che ti sei addormentata: mi sono seduto per terra vicino al letto e ti ho guardato, ho contato i tuoi respiri e i battiti del tuo cuore, mi sono messo a suonare la chitarra seguendo quel ritmo. Ti tiri i capelli davanti agli occhi, mi onora il fatto che ti comporti così naturalmente con me,senza scudi, solo tu come sei. Fai un mezzo passo avanti barcollante e chiudi gli occhi, poi come se ti avessero tolto la corrente ti lasci giù verso il pavimento, ti ho già preso al volo altre volte percui ora non mi preoccupo più di farlo, mi butto verso di te e ti tiro su stringendoti con forza al petto cercando di non farmi tentare dal tuo calore così dolce, così inebriante. Ci metti un minuto a riprenderti ma appena riapri gli occhi li punti verso l’alto verso di me e mi guardi come se fossi appena uscita da un incubo, cosa ti sarà successo ora, forse la  spalla ti ha dato un colpo di dolore e non l’hai retto … naaa impossibile da parte tua, allora cos…



Mi stai accarezzando la guancia, è così strano, sei così delicata, tutto d’un tratto averti tra le braccia mi fa uno strano effetto, forse perché fino ad adesso tu o non hai reagito al mio tocco oppure ai sempre tentato di cacciarmi via con tutta la tua forza: come puoi ora accarezzarmi così. Poggio la guancia sulla tua mano, in fondo non mi dispiace, al contrario avrei voglia di prendere quella mano e ucciderla di baci di tenerla stretta, in fondo sei così buona con me. Mi piace questo averti così vicino tutto d’un tratto che pur di farlo durare in eterno sarei disposto a trasformarti in vampiro ora, in questo preciso istante. Sento che tu potresti essere l’unica cosa a questo mondo in grado di rendermi felice, veramente felice, ma sento anche che tu potresti ammazzarmi guardandomi con quei tuoi occhi di fuoco liquido: sciogliermi come un pezzo di ghiaccio al sole.
‘Come fuoco e ghiaccio.’
‘Cosa?’
‘Come fuoco e ghiaccio.’
È così ora mi leggi pure nel pensiero? Bene ne sono felice, mi mancava questa. Oh ma rimarrei così per sempre lo giuro, è così bello averti solo per me, senza che qualcun altro ci possa vedere o giudicare, ci possa dire cose brutte, ti possa mettere a disagio, perché  è questa la cosa che mi da più sui nervi che a te diano fastidio in modo palese. La porta si apre e sento un vampiro che ci soffia contro: ovvio il mio momento di pace non può durare in questo mondo mi ero quasi dimenticato, ma questo tipo mi ha fatto arrabbiare, seguo il mio istinto e a massima velocità apro il tuo zaino afferro un paletto di legno e lo conficco nel cuore del vampiro, afferro la ragazza che lo accompagnava e la giro verso di te.
‘’Toru non guardare: ti dimenticherai tutto, mai stata qui, mai visto nulla, e sei in ritardo per una lezione.’
Chiudo gli occhi, non voglia di scoprire cosa farai ora: forse un incantesimo, forse boh, chi le capisce ste cose, sta di fatto che la ragazza ora mi è sfuggita dalle braccia e corre verso il corridoio come una furia.
‘Come mi hai chiamato?’
‘ ‘Toru … ti da fastidio, mi è venuto in mento ora e così … non pensavo ti desse fastidio.’
‘Assolutamente, però …’
‘Sembri un pesce lesso ‘Toru: esco prima io tu aspetta un pochino così nessuno sospetterà che eravamo qui insieme.’
Per giove come hai fatto a … mi hai chiamato … io non … tu … non puoi sapere … e allora come … mi hai sconvolto di nuovo … mi baci una guancia …
‘Grazie di avermi risparmiato una fatica: ma non farlo più o penserò che mi vuoi rubare il lavoro.’
Ho il cervello in palla, esco dalla finestra e mi getto di corsa sul tetto senza pensare che qualcuno possa vedermi o sentire, e a fan cuore la lezione non mi importa se mi prenderò un’assenza: tu mi hai chiamato … mi hai chiamato … ‘Toru, come hai fatto?
Sono in cima alla scuola, prendo fiato e urlo a pieni polmoni: cosa mi stai facendo piccola strega, mi sento distrutto e sento un qualcosa di strano sotto lo sterno che ribolle di eccitazione, la guancia che mi hai baciato ustiona ma non mi fa male … Forse mi piaci più di quello che posso ammettere, più di una semplice preda perfetta, più di una semplice umana … solo tu mi puoi fare una cosa simile …


Ti odio, no forse ti amo e basta.

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Angolo ringraziamenti: grazie mille come sempre ragazze! Sono sconvolta inoltre dal numero di visualizzazioni della storia T___T sono così terribilmente felice!!! Grazie a tutti!
Angolo autrice: in questo periodo è una vera tragedia l'ispirazione è andata a farsi friggere e con questo caldo il cervello preferisce strare in pausa, ma dopo così tanta attesa sono riuscita a finire questo stra meledettissimo capitolo! Devo dire che mi viene difficilotto scrivere la situazione dalla parte di 'Toru, percui diciamo che ci sarà bisogno di pazienza per i prossimi capitoli xD. Vi prego non mi ammazzate!
Ciao ciao, Darky!
   
 
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