Ultimo giorno di scuola.
I bauli fatti.
Gli esami passati.
Tutti festeggiano l’inizio delle vacanze estive.

Solo due persone non sono felici.
Un Grifondoro e un Serpeverde.

Inutilmente Hermione e Ron cercano di distrarre Harry, o di invogliarlo ad andare a parlare con Malfoy.

Harry è chiuso dentro il suo dolore.
Delle urla dal tavolo dei Serpeverde però lo risvegliano.
“Allora Malfoy, qui dentro sei stato protetto ma come te la caverai nel mondo esterno? Quel marchio che porti ti precederà sempre ricordando a tutti che brutto doppiogiochista tu sia!”
Una folla si è già radunata a osservare questo battibeccare tra un gruppo studenti e Malfoy.
Uno dei ragazzi più audaci si è pure avvicinato e sollevando la manica di Malfoy aveva messo a nudo il marchio.
Draco era impallidito, mentre gli altri ridevano.
Harry dimenticò tutto il dolore, tutte le parole dure che il biondino gli aveva riservato in questi ultimi mesi.
Si parò davanti a quei ragazzi e si alzò la manica mettendo a nudo anche il suo marchio:
“Se il marchio significa essere un reietto allora lo sono anch’io!” urla
Tutti lo guardano, sconvolti.
“è vero, non me lo ha fatto Voldemort.. me lo sono fatto io. L’ho fatto per ricordarmi che il marchio non è solo sinonimo di odio ma anche di amore perché molti che lo portano lo hanno fatto solo per amore, per salvaguardare qualcuno che amavano e io non posso giudicarli per questo. Me lo sono fatto per ricordarmi ogni giorno che passa che anche loro sanno amare, soffrire, ed essere pronti a sacrificarsi, ammalarsi e morire per chi amano. Me lo sono fatto per imprimermi sulla pelle qualcosa che mi ricordi costantemente chi ho amato” lo dice tutto di un fiato.
Tutti lo guardano.
Draco gli si avvicina

“Stupido.
Idiota.
Grifondoro”

E lo bacia.