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Autore: Miss_Fantasy    15/02/2021    1 recensioni
Trasformazioni. Donna. Kurama. Casini. Sasuke.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: AU | Avvertimenti: Gender Bender, Mpreg | Contesto: Nessun contesto
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-Mi sa che qualcuno sta per diventare un pasto- fa Kurama mentre un brutto presentimento si insinua nel mio cervello. Poi un urlo squarcia il cielo.
 

-Kurama... ti... prego... vai... a... salvare... -balbetto io tra le lacrime mentre tengo stretto il corpo del mio migliore amico. Lui non sembra molto propenso a cogliere la mia richiesta, ma dopo qualche secondo, nel quale singhiozzo senza ritegno, lo vedo ristringersi fino a prendere la grandezza di un cane per poi avvicinarsi a me e mettermi in mano una fiala.

-Testa a sole, porta lontano da qui i tuoi amici. Per il resto ci penso io- fa serio per poi correre su per le scale senza che io possa anche solo rispondere. 

Con la mano libera tremante cerco nelle tasche il mio cellulare, poi cerco tra i miei contatti il numero di Terrence, visto che è il più vicino a casa di mio zio.

-Ter, vieni a prendermi...- gli dico senza neanche salutarlo mentre al piano di sopra si sentono delle grida e dei versi che mi fanno sudare freddo... ogni più piccolo rumore mi fa sobbalzare.

-Ciao, Naru!! Cos'è successo?- mi saluta lui felice, ma appena sente la mia voce anche la sua cambia di colpo.

-Dove sei? Hai detto che saresti stato da tuo zio. Sei ancora lì? Sei da solo o ci sono altre persone con te? Sto partendo ora, ci dovrei mettere venti minuti ma posso arrivare nella metà del tempo - mi risponde in modo sbrigativo mentre gli rispondo a monosillabi per poi chiudermi la telefonata in faccia. Di norma mi sarei offeso, ma ora sono troppo scosso da tutto quello che sta succedendo: ora la cosa fondamentale è portare tutti fuori di qui. Il che non sarà una cosa facile, visto che la gente si farà quattro domande sul perché io stia portando fuori delle persone prive di sensi da una casa. 

Sto per rimettere in tasca il telefono, ma noto che la mia mano è più chiara rispetto al solito e che ho le unghie molto più lunghe del normale, ma soprattutto che sono a stiletto, noto anche che ho addosso qualcosa di arancione. Vorrei vedermi, ma non posso lasciare qui i miei amici. Mi ricordo che nel mio zaino ho i due Koma inu che mi ero portato dietro. È una vera fortuna che mi possa collegare telepaticamente a tutti gli Yokai, così li richiamo chiedendo di fare da guardia ai miei amici. Come risposta si presentano sotto forma di due cani banchi con dei disegni su tutto il corpo rosso sangue; non è il loro aspetto originale, ma ho preferito non fare domande. I due Yokai si sono messi sull'attenti e, dopo essermi assicurato che i miei amici con la fialetta fossero al sicuro, mi sono messo a cercare uno specchio che mi riesca a far vedere tutto intero. Ad ogni passo, le stoffe si muovono eleganti insieme a me e dopo due minuti finalmente trovo ciò che stavo cercando. 

Lo specchio mostra la mia figura avvolta in un kimono sul viola così scuro che sembra ricordi molto l'oscurità della notte più buie. Sul mio volto si trova una maschera placcata d'oro luccicante con la forma di una volpe, che mi lascia scoperta solo la bocca a causa della forma, mentre in mano ho un ventaglio nero dorato con su la luna nei diversi stati della fase lunare. Nove code di colore viola scuro da sembrare quasi nere spuntano dalla parte inferiore della mia schiena, come anche le mie orecchie anche se in parte sono coperte dalla maschera; noto che questa è la volpe della notte, ma molti la chiamano la volpe del mistero. Da quello che so Kurama non è l'unico demone volpe, ma è il più forte tra tutti loro. Di solito tende a farsi passare per una normalissima volpe dal pelo rosso o bianco, a seconda dell'umore di quel momento e, per quanto ne so, lui ha una sacco di versioni; anche fino ad adesso ne ho viste solo due. Dice che è un spreco di tempo e di potere cambiare versione. Ha anche una versione umana, ma non l'ho mai vista. Di tutti gli Yokai almeno una volta ho visto le loro versioni umane, ma la sua neanche per sbaglio.

-Ti ho dato il potere dell'illusione, così nessuno ti farà domande. Le persone vedranno quello che vuoi tu, le code aumenteranno man a mano che l'illusione sarà più complessa e potrai fare piccole magie- mi spiega Kurama serio nella mia mente. Annuisco e faccio comparire una fiamma blu nelle mia mano, anche se non tocca il mio palmo. Rimane qualche decina di centimetri più in alto fluttuando; dopo qualche secondo, la fiamma piano piano scompare prendendo con sé il ventaglio per lasciare posto a dei guanti neri che indosso subito in modo stranamente elegante.

Cammino fino a tornare da miei amici con fare stranamente aggraziato: sento come se a ogni passo diventassi sempre più perfetto. In quel momento, le mie orecchie cominciamo a captare dei suoni provenire dal piano di sopra e a muoversi freneticamente; capisco che non ho più tempo. Non so come portare i miei amici fuori di qui il più in fretta possibile. Mi ricordo che ogni tanto la volpe fa levitare alcuni oggetti per spostarli da una parte all'altra. Decido di provaci anche io con l'altra mano, ma al posto delle fiamme blu, spuntano delle fiamme bianche che si prendono i corpi dei miei amici e si mettono a fluttuare. Quindi decido di fare qualche passo per vedere se mi seguono ed effettivamente è così. Esco velocemente dalla casa, seguito anche dai due cani, giusto in tempo per vedere una Ferrari Four grigia fermarsi davanti a me. Dalla vettura scende un Terrence tutto trasandato, il che significa che è uscito di casa di fretta solo per raggiungermi.

-Naru, stai bene? Sei ferito? Devo uccidere qualcuno?- chiede allarmato mentre si assicura che io sia tutto intero.

-Sto bene, non sono io quello che ha bisogno d'aiuto... ma loro- spiego, mostrandogli i corpi fluttuanti dei miei amici. Lui guarda i corpi... e poi me. Lo fa per qualche secondo, ma gli faccio segno che gli spiegherò tutto a tempo debito. Cominciamo a sistemare gli altri in macchina. Stiamo mettendo dentro Eren, quando il telefono del ragazzo bicolore suona e lui lo prende per portarselo all'orecchio. Dopo lo regge con la spalla così da non interrompere il suo lavoro.

-Sì? Ah, Levi! Come stai? Mi fa piacere. Scusa se sono dovuto scappare ma ho avuto una chiamata urgente che non potevo assolutamente rimandare... Sì, ci sono per la sfilata. Sarà il pandemonio, ma cosa ci vuoi fare; spera solo che Scarlett non ti stia troppo addosso... No! Ti prego!! Giuro che mi butto giù dal balcone, se la promuovi a tua stilista personale. E poi dovresti stare in sua compagnia quasi ventiquattro ore su ventiquattro; è davvero questo quello che vuoi? Facciamo così: ci dormi sopra o chiami Kuchel, e ti fai consigliare da lei. Tanto se non lo fai tu, lo faccio io. Pensaci, okay? Ora devo andare- chiude la telefonata per poi rimettersi il telefono in tasca e guardarmi mentre mettiamo Julie dietro.

Terrence si mette al posto del guidatore, mentre io mi metto dietro insieme alle ragazze, facendo appoggiare le loro teste sulle mie spalle. Il ragazzo alla guida fa la stessa cosa con Eren, per far credere che si sono semplicemente addormentati durante il viaggio. I cani fanno un salto fino alle mie gambe e decido di fare un illusione nel caso dovesse succedere qualcosa. Partiamo e il viaggio dura una ventina di minuti, visto che lui guida come un pazzo finché non ci fermiamo davanti a una enorme villa di colore bianco. Scendiamo dalla macchina per guardare la casa e vedere come fare con i ragazzi.

Ha un sorprendente ingresso moderno con un bel po' di finestre che inondano la sala di luce. Soffitti a doppia altezza, con i materiali più pregiati che si possono trovare in circolazione. Ha i pavimenti in pietra naturale, ma non riesco a capire di quale pietra si tratti. La proprietà è composta da tre piani diversi: una camera da letto principale eccezionale, quattro camere da letto e una palestra completamente attrezzata. L'interno si fonde perfettamente nel giardino privato con ampia piscina, e poco distante si trova un idromassaggio abbastanza grande.

-Wow! Questo posto è magnifico!!- gli dico mentre giro su me stesso e sento la risatina del mio accompagnatore a qualche passo da me.

-Sì, è molto bello. È casa di un mio amico, ma lui non ci sta quasi mai. Quindi praticamente ci abito io qui- mi spiega. Rimango a bocca aperta, ma mi ricordo che ci sono i miei amici che stanno per morire mentre io sto qui a parlare. Usciamo dalla casa; l'auto è sorvegliata da i due cani, e decido di fare la stessa cosa che avevo fatto per uscire dalla casa di mio zio.

-Okay, Ter, quello che stai per vedere ti potrebbe spaventare, ma è il metodo più veloce che io conosca- lo informo velocemente per poi richiamare le fiamme bianche, che fanno il loro lavoro. Faccio adagiare i corpi sul divano, che per fortuna è molto grande. Faccio comparire la fiaschetta che mi ha dato la volpe e ne do un po' a tutti, ma solo ora mi ricordo di essermi dimenticato di mio fratello e Zumi nella fretta. 

-Merda!! Sono un idiota!- impreco ad alta voce mentre corro verso l'uscita con alle calcagna il mio amico che è super confuso.

-Naru, fermati un attimo!- mi chiama. Lui è una persona estremamente atletica, quindi non ci mette molto a raggiungermi.

-Ho dimenticato tre persone nella casa e devo assolutamente tornare prima che sia troppo tardi. La cosa migliore che tu possa fare ora è rimanere qui e prenderti cura di loro- gli rispondo mentre mi volto in direzione del salotto, per fargli capire a cosa mi riferisco. Lui non sembra per niente convinto.

-Va bene, ma fai attenzione- cede, dopo qualche secondo in cui ci guardiamo negli occhi. Lo abbraccio rassicurandolo, anche se dentro di me so di aver mentito in qualche modo. Richiamo i cani che prendono le misure di un cane grosso abbastanza per essere cavalcato. Creo intorno a noi un'illusione che ci rende invisibili per poterci muovere in tutta libertà; dopo cinque minuti neanche siamo già arrivati e la casa è mezza distrutta.

Corro dentro per vedere se sono ancora tutti interi, ma non trovo nessuno di loro. A un certo punto sento dei rumori al piano di sopra, o meglio, quello che ne rimane, e vado a controllare.

-Non ti sembra sia arrivato il momento di dirglielo? Preferisci fare il babysitter a quell'idiota biondo che ti ostini a portarti dietro?- chiede una voce proveniente dalla stanza da letto. Un ringhio gli fa da risposta e io, che sono curioso, decido di vedere chi sta parlando. Così decido di aprire la porta piano, quanto basta perché io ci possa infilare la testa.

Dalla scena che mi ritrovo davanti sembra che la battaglia sia finita con un vincitore: Kurama. Ma il ragno sembra che abbia ancora un asso nella manica, nonostante la sua posizione molto svantaggiosa.

-Non sono problemi tuoi ciò che faccio- risponde altezzoso lo Yokai.

-Quindi vuol dire che ti sei rammollito? O che hai qualche sorta di simpatia per quella stupida famiglia umana? Hai mai detto al moccioso biondo il motivo per il quale sei lì, o per caso hai paura?- ribatte il grosso ragno ormai in forma completa.
 

Kurama non ha mai avuto doppi fini... Okay, è un po' egocentrico, ma non ha mai avuto doppi fini. Se così fosse... perché è ancora nella mia famiglia? No, no, sta solo cercando di guadagnare tempo con "qualche stronzata", come direbbe lui.
 

-Non dire cazzate! Posso liberarmi di loro quando ne ho voglia; il fatto è che mi servono. Del moccioso non me ne potrebbe fregare di meno. E poi, perché sprecare il mio tempo e le mie risorse per qualcuno che è altamente scemo?- controbatte lui mentre sento i miei occhi farsi umidi. Ma scaccio subito quel fastidio, sbattendo le palpebre più volte.

-Allora perché non lo fai subito? Ti sei per caso affezionato al marmocchio? Ti sei rammollito fino a questo punto? Pensi di dire mai al moccioso la verità su suo fratello e sulla sua famiglia?- rincara la dose l'altro spirito.

-Non sono affari tuoi! Non mi interessa di quel marmocchio e non mi ci sono affezionato. Non gli voglio bene; è solo una pedina del mio piano, ma quando non mi servirà più, me ne sbarazzerò come sempre. Quel ragazzo è solo una palla al piede, una lagna, un idiota, una piaga vivente, un rompipalle che devo sopportare, e via dicendo. Ma il problema è che mi serve vivo. Gli esseri umani fanno troppe domande se qualcosa non va, e voglio evitarmi questa rottura inutile che spreca solo tempo- spiega Kurama con voce fredda; a ogni parola che dice sento il mio cuore che si frantuma in piccoli pezzi.
 

Non è vero! Sta mentendo!! Non può... Okay, non è la persona più socievole del mondo, ma non mi odia... Io non sono solo una pedina per lui... Mi prende sempre in giro, ma lo fa per scherzare...

E poi, il tipo stava cercando di salvarsi da morte certa... Kurama non farebbe mai una cosa così...
 

Cerco di convincermi, anche se so perfettamente che mi sto aggrappando a qualcosa di inesistente o a scuse che non stanno né in cielo né in terra. Le lacrime cominciano a bagnarmi il viso senza ritegno, ma non ho assolutamente tempo per piangere. Quindi mi pulisco velocemente il volto, per poi andare a cercare i due che ho lasciato indietro, cominciando ad aggirarmi nella casa... Spero che non sia troppo tardi. 

Trovo mio fratello, Zumi e mio zio che sono adagiati su una specie di luce dorata che li avvolge. Noto che qui c'è lo zampino di Kurama, quindi vuol dire che in realtà lui mi vuole bene... ma lui ha detto che gli serviamo tutti vivi, quindi ha senso che li abbia salvati.

-Oh, testa a sole, sei qui da molto?- mi chiede la volpe mentre scende le scale, cogliendomi di sorpresa. Non so se dirgli che ho sentito tutto il discorso o meno, ma decido di seguire il consiglio che mi ha dato il mio migliore amico e scelgo di stare zitto; poi torno a guardare i corpi.

-No... Sono appena arrivato- gli mento. Lui mi si avvicina e raccolgo tutte le mie forze per cercare di agire in modo normale.

-Bene, perché ho proprio bisogno di una mano a sistemare questo casino e non ti preoccupare per il ragno, non penso che tornerà mai più- mi rassicura lo spirito. Annuisco semplicemente, per poi metterci a sistemare la casa grazie alla magia di Kurama, ma è palpabile che qualcosa non va tra noi due. Di solito io non sto mai zitto e con me è praticamente impossibile avere silenzio, però in questo momento siamo in un silenzio tombale.

-Idiota, tutto okay? Ti devo portare a casa? So che non sei abituato a tutto questo...- comincia lui mentre finisce di ricostruire la casa, come se non ci fosse mai stato un combattimento al suo interno. 

-Sto bene! Grazie- lo interrompo velocemente, forse troppo velocemente, visto che mi guarda confuso. Mi sforzo di fare un sorriso, e lui alza le spalle lasciando perdere il discorso. 

-Ma come facciamo per i ricordi delle persone?- gli chiedo, perché sinceramente non me la sento di mentire per l'ennesima volta su tutto alle persone a cui voglio bene. E poi, in questo preciso momento non è il massimo, visto che anche il mio mondo si è ribaltato in un attimo da colui che meno mi aspettavo.

-Non ti preoccupare, ho messo un incantesimo all'ingresso che fa dimenticare alle persone qualunque contatto con gli esseri soprannaturali. L'incantesimo durerà per quarantotto ore. Naturalmente, tu non ne risentirai- mi spiega la volpe mentre libera i tre. Non rispondo, ma faccio intendere che ho capito.

-Meglio che vada, potrebbero essere ancora storditi, visto che la pozione magica che ti ho dato ha la contro indicazione di stordire chi la prende- fa, prima di scomparire in una nuvoletta di fumo. Cammino fino allo specchio che mostra la mia figura senza le orecchie e le code, quindi credo che anche la magia sia scomparsa. 

I tre si svegliano e, come mi ha detto lo spirito, sembrano persi, ma ricordano tutto. Così con la scusa che gli avrei spiegato tutto, faccio attraversare loro l'ingresso, dimenticando tutto. Poi scrivo un messaggio a Terrence, dicendogli di venire perché va tutto bene. 

-Ma cos'è successo? Che mal di testa- si lamenta mio fratello, mentre si tiene la testa dolorante. Non avevo pensato a cosa dirgli, una volta persa la memoria. Naruto, pensa su.

-Ci siamo messi a vedere qualcosa insieme e vi siete addormentati. Per il mal di testa... forse vi siete alzati troppo velocemente- dico la prima cosa che mi viene in mente, e ringrazio mentalmente Eren che si è preso la briga di darmi una mano con la scuola, visto che non sono proprio bravissimo anche se di quello che mi ha spiegato mi è rimasto poco e niente.

-Mhh, capisco- concorda il rosso, che torna di là insieme a Zumi. Tiro un sospiro di sollievo per il fatto che mi abbia creduto. Cerco le pasticche per il mal di testa, e ne prendo una con un bicchiere d'acqua per farla scendere più facilmente. Lo faccio con tutti, e sorrido quando ricevo un ringraziamento.

-Naru, puoi venire con me nel negozio? Dovrebbe arrivare un cliente che mi ha commissionato un completo e oggi dovrebbe ritirare l'ordine- mi chiede mio zio mentre pulisco i bicchieri. Lascio le pastiglie sul tavolo per gli altri che stanno arrivando insieme a un bicchiere d'acqua.

-Perché invece non rimani qui e ti riposi? Quando arriva ti chiamo e vedi di fare il tuo lavoro- ribatto mentre lo faccio sedere. Lui si mette a giocare con una ciocca dei suoi capelli, segno che ci sta pensando su, e annuisce, sorridendo e ringraziandomi dell'aiuto.

-Di niente. Dovrebbero arrivare dei miei amici. Ho lascito le medicine sul tavolo e, per favore, falli riposare- informo il sarto, che annuisce. Poi vado al negozio.

Il negozio non è molto grande, ma si vede che mio zio ci tiene molto. Ha sempre avuto diverse offerte per poter crescere, però rifiuta ogni offerta. Non ho mai capito perché... ma se lui è felice così, chi siamo noi per dirgli cosa fare. 

Mio padre ha sempre sostenuto la famiglia in tutti i modi possibili. Sono molto orgoglioso della mia famiglia, anche se i miei nonni cercano di fare del loro meglio, non riescono proprio a vedere lo zio o quello che fa.

Sistemo un attimo il posto e me stesso, prima di aprire definitivamente il negozio. I clienti non tardano ad arrivare, visto che comunque è molto famoso, nonostante la grandezza ridotta, anzi, molto spesso la gente si dà letteralmente battaglia per venire qui sia dal nostro paese che da tutto il mondo.

Passo una buona mezz'ora a rispondere al telefono o alle e-mail. Non è raro che dopo la scuola, io venga qui a dare una mano, o anche nei fine settimana. Tutti nella mia famiglia diamo una mano, ma maggiormente io e la mamma.

Il campanello della porta suona, quindi sta per entrare un cliente. Faccio cenno con la mano di attendere un attimo il termine della telefonata e nel frattempo di accomodarsi sulle poltrone. Di solito ai clienti scoccia aspettare, ma lui sembra molto tranquillo e mi fa cenno di finire tranquillamente. Poi finalmente riesco a concludere la telefonata per dedicarmi al cliente.

-Le chiedo perdono per l'attesa. La posso aiutare in qualche modo?- chiedo cortesemente al mio interlocutore mentre intanto sistemo gli appunti così da non perderli.

-Cliente molesto?- mi chiede la voce ridacchiando. Annuisco senza fare attenzione a ciò che viene detto.

-Sì, non la smetteva più di farmi domande. Anche se molte potevi avere la risposta su nostro sito.-gli confermo.

Mi trovo davanti un giovane uomo dalla pelle chiara, con i capelli neri a spillo e sfumature blu, e legati in una coda di cavallo. La frangetta è dimezzata al centro del viso per inquadrare entrambi i lati. Indossa una maglietta nera con dei jeans e ha con sé un borsone per fare sport.

-Scusami se mi presento in queste condizioni, ma sono appena tornato dalla palestra e siccome mi trovavo qui vicino, mio fratello ha chiesto di venire a ritirare al posto suo- mi spiega il ragazzo. Annuisco per poi sorridere; una delle cose che i miei genitori mi hanno insegnato è di non giudicare una persona dall'aspetto.

-Certo. Vado a chiamare mio zio, intanto si accomodi pure. Per caso vuole un bicchiere d'acqua o del caffè? Potrebbe essere così gentile da darmi il suo nome?- chiedo gentilmente mentre gli mostro la poltrona dove sedersi.

-Solo acqua, grazie. Il mio nome è Uchiha Izuna- mi risponde, sedendosi composto sulla poltrona. Torno nella casa, dove vedo il sarto sistemare alcune cose. Gli altri due, invece, stanno dormendo. Informo mio zio dell'arrivo del cliente, mentre prendo una bottiglia di vetro con un bicchiere; poi entrambi torniamo nel negozio.

-Hashirama?!- fa il moro sorpreso solo per qualche secondo, per poi assumere un guardo serio. Anche mio zio sembra molto sorpreso di vederlo. Subito mi metto di fronte al cliente.

-Sono venuto per ritirare il completo di mio fratello- dice, calcando molto le ultime due parole. Hashirama abbassa lo sguardo, come se fosse colpevole di qualcosa che non so. Mio zio semplicemente si alza per prendere l'ordine.

-Grazie mille, signor...- mi ringrazia, non appena mio zio scompare e lui si versa da bere.

-Naruto. Mi chiami pure Naruto, signor Uchiha - mi affretto a rispondere, sorridendo.

-In questo caso, chiamami pure Izuna- fa lui, ma non facciamo in tempo a dire altro che mio zio ricompare con il completo in mano, mostrandolo a Izuna.

-Hashirama, sarò molto franco con te. Tu non mi sei mai piaciuto. Soprattutto dopo quello che è successo anni fa, ma, col senno di poi, capisco che non è effettivamente colpa tua e mi sembra ridicolo darti tutta la colpa. Dovrei odiarti, ma non ci riesco. Tu sei l'unica persona che, nonostante tutto, lo ha reso vivo... Dopo di te, è stato come se un'ombra si fosse abbattuta su di noi. Per quanto odi dirlo, la nostra famiglia è legata a te, e tu a noi... che lo vogliamo o meno; è così. Vorrei avervi come miei ospiti alla festa di compleanno di mio fratello maggiore che si terrà la settimana prossima. Vi arriveranno gli inviti con maggiori informazioni per posta e il 'no' come risposta non è consentito- dice, prima di lasciare il negozio, salutandomi con la mano. Io e mio zio rimaniamo lì fermi. Dopo mio zio mormora qualcosa che non capisco, per poi lasciare velocemente il negozio.

-Penso che questa festa in piscina sarà molto interessante- constata lo Yokai nella mia testa, ma io lo ignoro totalmente. Torno dietro al bancone per riprendere il mio lavoro con la testa piena di domande.

   
 
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