Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Herm_periwinkle    15/02/2021    3 recensioni
Draco ed Hermione si sono sempre odiati ed insultati, finché una punizione li porterà a scoprire che, alla fine, non sono poi così diversi.
Il quinto anno sarà particolarmente turbolento quando si ritroveranno ad essere vittima di una maledizione.
Riusciranno a uscirne illesi o rischieranno di morire perché non riusciranno a spezzarla? Soprattutto, saranno in grado di mettere a tacere le voci malevole che girano su di loro?
----
-Dal capitolo 10-
Hermione prese coraggio e gli pose la domanda che da giorni gli ronzava in testa "Ehi Malfoy" alzò lo sguardo verso di lui, fino a guardarlo fisso negli occhi "Volevo chiederti... noi, insomma..."
"Sputa il rospo, Granger"
"Ci odiamo?"
-Dal capitolo 29-
Poi all'improvviso, sentì un urlo sovrastare il ringhio della bestia. "Non azzardare a farti ammazzare, bastardo di un Malfoy!"
Era la voce di Potter.
Malfoy si chiese se non fosse già morto.
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Gli ultimi mesi prima delle vacanze estive furono probabilmente i più belli e pieni di gioia nella vita di entrambi i ragazzi. Avevano portato avanti la loro relazione segreta per oltre un mese, ma un pomeriggio di primavera, nascosti dai rami di un albero e da un incantesimo di Hermione, che era diventata specializzata in quelli di dissimulazione, dovettero prendere in mano l’argomento.
“Forse dovrei dirlo a Harry e Ron” aveva esordito Hermione, di punto in bianco.
“Dirgli cosa?” chiese Draco, mentre sfogliava un libro di Storia della Magia. Aveva sempre odiato quella materia, ma i G.U.F.O si stavano pericolosamente avvicinando e non aveva senso continuare a rimandare il giorno in cui cominciare a studiare. Essere il ragazzo di Hermione lo aveva fatto diventare particolarmente assennato e i professori erano tutti molto sorpresi da come la sua media si fosse alzata esponenzialmente. Ma d’altronde, se lui non avesse accettato di studiare con lei, probabilmente la sua ragazza lo avrebbe bellamente snobbato per andarsi a preparare per gli esami.
“Di noi” rispose Hermione.
“Davvero glielo diresti?” chiese Draco con dolcezza. Se Hermione era disposta a parlare di lui con i suoi migliori amici, voleva dire che si fidava sinceramente di lui e che era disposta a combattere per stare insieme.
Hermione annuì, posandogli la testa sulla spalla. “Posso capire se tu preferisci che non dica niente. Però almeno non dovremmo più nasconderci” provò a spiegare con un sorriso forzato. Si sentiva sempre un po’ in colpa per non aver ancora detto la verità a Harry e Ron.
Draco rimase in silenzio per un bel po’, riflettendo. “Ti sembra un’idea così malvagia?” gli chiese la ragazza, insistendo un po’.
Draco scosse la testa, ma non era convinto di quanto Hermione stesse dicendo. “Ho paura che la notizia si possa diffondere ed arrivare fino ai miei genitori.” Aveva lo sguardo serio e le labbra contratte, anche per lui non era piacevole continuare a vivere nell’ombra, sempre costretto a prestare attenzione che nessuno lo stesse seguendo. Lui, perlomeno, era circondato da persone che non avevano davvero a cuore come stesse, perciò era consapevole che alla ragazza quella situazione doveva pesare molto di più.
Vide il volto di Hermione rannuvolarsi in fretta e capì quello che stava pensando. “Herm, non voglio tenerglielo nascosto perché non combatterei per stare con te. Sono disposto anche a farmi diseredare, se necessario, sono disposto a tutto pur di stare con te. Ma finché sono minorenne ho paura che se lo scoprissero possano dividerci. Sarebbero capaci di farmi cambiare scuola piuttosto che farmi stare…”
“Con una mezzosangue come me” concluse Hermione per lui, con amarezza.
Draco la strinse forte in un abbraccio, costringendola a sostenere il suo sguardo. “Hermione, lo stupido che pensava che il sangue e la discendenza contassero qualcosa non esiste più. Te lo giuro. Appena avrò diciassette anni e i miei non mi potranno più fare niente glielo dirò. Fino ad allora dobbiamo fare un ultimo sforzo e rimanere nell’ombra.”
“Potrei dirgli di tenerlo segreto” provò ad insistere Hermione.
“Sai benissimo che la prima cosa che farebbero sarebbe venire da me e tentare di spaccarmi la faccia. Si alzerebbe un polverone e verremmo scoperti.”
“Io non posso continuare a mentirgli, Draco. Sono i miei migliori amici. Così facendo li sto solo continuando ad allontanare da me. Inoltre, non gli ho ancora rivelato come abbiamo spezzato la maledizione. Devono saperlo.”
Draco non sembrava affatto felice, ma poteva vedere l’urgenza negli occhi di Hermione. La strinse a sé, cercando di mandar via l’ansia che gli si era materializzata nel petto.
“Se è quello che vuoi non posso impedirtelo. Ma ti prego, ti prego, cerca di non fargli perdere le staffe.”
Hermione annuì felice e gli sussurrò in un orecchio: “E comunque non sarebbe così strano se ti tirassero un pugno in faccia. Quando l’ho fatto io non mi sembra che nessuno abbia fatto domande.”
Draco rise, ricordando la scena, e cercò di ignorare la sensazione spiacevole che provava.
 
Se Hermione aveva creduto che parlare con Ginny fosse stato complicato, si rese presto conto che preparare un discorso per spiegare l’accaduto ai suoi due migliori amici lo era ancor di più.
Come avrebbe fatto a non farli imbestialire? Per quanto si ripetesse che non erano due ragazzi violenti, era piuttosto sicura che avrebbero cercato di fare del male a Malfoy in qualche maniera. Per non pensare al fatto che sicuramente avrebbero provato a farle cambiare idea.
Per errore si morse l’interno della guancia con troppa forza e sentì il sapore metallico del sangue spargersi in bocca. Aveva finito da un pezzo di massacrare le pellicine delle mani e l’attesa la stava uccidendo.
La Stanza delle Necessità era diventata un piccolo nido accogliente, ma Hermione non riusciva a stare seduta su una delle tre poltroncine di velluto rosso che erano apparse, e continuava a camminare avanti e indietro cercando di contenere l’agitazione.
“Come mai ci hai fatto venire qui?” chiese Harry, guardandola curioso.
“Sedetevi, per favore” disse nervosa, indicandogli le poltroncine. “Ho bisogno di parlarvi di una cosa. Non sono riuscita a dirvela prima, ma io stessa ho avuto bisogno di tempo per metabolizzare la situazione ed essere sicura che fosse tutto… reale.”
“Cosa intendi?” chiese Ron, sedendosi titubante, seguito da Harry.
“Promettetemi che non darete in escandescenza. E che non farete assolutamente nulla. Vi limiterete ad accettare la notizia e apprezzare il fatto che ve l’abbia rivelato.”
“Herm, ci dobbiamo preoccupare?” chiese Harry alzando un sopracciglio. “Perché dovremmo dare in escandescenza?”
“Perché è una cosa che potrebbe non piacervi… o che comunque mi rendo conto che è difficile da accettare, io stessa non mi capacito ancora del tutto di come sia potuto accadere.”
Hermione fece un profondo sospiro e cercò di recuperare tutto il suo coraggio. “Allora, so che può sembrare strano, ma mi è capitato quello che non pensavo fosse possibile” disse, prendendo la questione molto alla lontana. “Sono sempre stata molto razionale, lo sapete, e non ho mai apprezzato quelle ragazze che sprecano tutte le loro giornate andando dietro ad altri ragazzi idealizzandoli e comportandosi come delle cretine.” Più andava avanti con il suo discorso più le sembrava di star parlando di un esame di fronte a dei professori che la studiavano attentamente. “Ho sempre considerato il romanticismo come qualcosa di incompatibile con il mio essere e per svariati anni ho creduto che semplicemente non facesse per me. Nell’ultimo periodo mi potrei essere resa conto che forse mi stavo sbagliando…”
“Herm, ci stai per caso dicendo in maniera molto contorta che hai una cotta per qualcuno?” le chiese Harry, alquanto divertito dalla piega che aveva preso la conversazione. Sapeva che Hermione non fosse una cima nelle situazioni di cuore, ma non avrebbe mai immaginato che avrebbe potuto fare un simile preambolo solo per ammettere di aver preso una sbandata per qualcuno.
“Ecco, come dire la situazione potrebbe essere andata un pochino oltre la cotta. Mi spiego meglio” disse, tormentandosi le mani e desiderando di non aver iniziato quel discorso. Ma che le era saltato in mente? Forse sarebbe stato meglio tenere tutto segreto. “Potrei essermi resa conto di essermi innamorata di questo ragazzo e a sua volta questo ragazzo è innamorato di me. Insomma, sì, stiamo insieme, seppur mi faccia ancora strano dirlo ad alta voce” continuò arrossendo.
Ron sbiancò di colpo e si mise a tracannare un bicchiere d’acqua, cercando di simulare indifferenza. Tuttavia, la mascella contratta, che Hermione non notò, mostrava tutt’altro.
“E chi è il poveretto?” chiese Harry, continuando a ridacchiare. “Sono felice per te, Herm, perché sei così preoccupata?” le chiese, vedendo che la ragazza aveva perso ogni traccia di colore dalle guance.
“Vi posso assicurare che sorprende anche me che abbia scelto proprio lui, so che non ha alcun senso e che è l’ultima persona che vi aspettereste sulla faccia della terra, ma vi posso assicurare che i sentimenti che proviamo sono reali. Lui è molto diverso da quello che sembra, è molto meno spaccone, ed è intelligente. Sa essere anche molto dolce e gentile quando vuole, solo che tende ad esserlo con un numero estremamente esiguo di persone.”
“Dai, dicci il nome. Se ti piace non sarà così malaccio.”
“Giuratemi che non alzerete un dito su di lui e che non vi agiterete. Vi prego. Se qualcuno dovesse scoprire della nostra relazione finiremmo nei guai. Deve rimanere assolutamente segreta” implorò Hermione, ancora reticente.
“Dai non farla così lunga, sono sicuro che non può essere così terribile. Ne parli con un tono troppo preoccupata, neanche ti fossi messa con Malfoy!” esclamò Harry ridendo, ma il sorriso gli si gelò sul volto non appena guardò l’espressione dell’amica.
“Ecco, è questo il punto” disse con un filo di voce così sottile che Harry non fu nemmeno sicuro di aver realmente udito. “È proprio di lui che sto parlando.”
 

 
Chiedo scusa per la mia imperdonabile assenza.
Sono stati giorni davvero molto impegnativi, e putroppo ho dovuto rinunciare a qualcosa per riuscire
a conservare la mia carriera universitaria e non farla precipitare. 
Prometto che cercherò di postare molto più frequentemente e mi piacerebbe riuscire a finire questa storia entro metà marzo
(anche se so benissimo che probabilmente è un limite un po' troppo pretenzioso, ma si vedrà.)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, avrei preferito tornare con un capitolo con più pathos e con scene tra Draco ed Hermione, 
ma prima c'è questa questione da risolvere. 
Fatemi sapere che cosa ne pensate, mando un abbraccio forte a tutti voi.
A presto
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Herm_periwinkle