TUTTO IN UNA NOTTE
Aveva voluto
aspettarla sveglio in Sala Comune. Glielo doveva. Era il suo migliore amico!
Harry fissava il fuoco
che stava morendo lentamente nel camino cercando di immaginare cosa fosse
successo a casa Malfoy. Dentro di lui si rimproverava
per aver lasciato sola Hermione in una situazione
così difficile, ma cosa avrebbe potuto fare? Nulla. Accompagnarla non le
avrebbe certo facilitato le cose, anzi!
Immerso nei suoi
pensieri Harry accarezzava i rossi capelli di Ginny
che si era addormentata appoggiata a lui. Era stato fortunato. Ginny era come lui, una Grifondoro,
e i Weasley consideravano già Harry come un figlio.
Non si sarebbero certo opposti al suo amore per la loro unica figlia! Ma se non
fosse stato così cosa avrebbe fatto? Ginny aveva
ragione. Non avrebbe mai rinunciato a lei. E avrebbe combattuto contro tutti i Weasley se necessario per poter restare con lei.
Esattamente quello che ora stava facendo Hermione.
Lei aveva solo bisogno di sapere che il suo migliore amico era con lei. Che la
appoggiava. Ma Harry non l’aveva fatto. L’aveva lasciata sola. E per questo non
si sarebbe mai perdonato.
-Dovresti smetterla di
darti la colpa per ogni più piccola cosa che succede nel mondo, lo sai?
Harry sussultò sul
divano. Qualcuno alle sue spalle aveva parlato all’improvviso spaventandolo.
-Ron! Mi vuoi uccidere?
-Non serve…ti uccidi già da solo- continuò l’amico sedendosi
sulla poltrona vicino a Harry attento a non fare rumore per non svegliare la
sorella.
-Che vuoi dire?
-Hermione starà bene. È forte…e
per quanti mi dispiaccia ammetterlo ha Draco ad
aiutarla a superare qualsiasi ostacolo.
-Ti dispiace? Sei
ancora innamorato di lei? Pensavo che…
-No…mi dispiace perché non potrò più odiare
e sfogarmi su Malfoy…è una tragedia. Con chi me la
prenderò ora per tutto quello che capita a Hogwarts?-
Ron stava sorridendo serenamente. Era davvero felice per Hermione.
-Giusto! Beh potremmo
sempre prendercela con Tiger e Goyle ora!
-Non danno la stessa
soddisfazione!- commentò ironico Ron.
-Vero…comunque credi davvero che Hermione stia bene?
-Credo che ne verrà
fuori. Credo che i Malfoy non la accoglieranno a
braccia aperte. Ma credo anche che Draco sceglierà
lei.
-Ne sei così sicuro…io non lo so. Forse doveva andare con lei.
-E cosa avresti potuto
fare? Peggiorare la sua situazione. Una mezzosangue e san Potter. Meraviglioso!
I Malfoy ti avrebbero fatto sedere in mezzo a loro…- disse ironico Ron. -Sii serio Harry. Lei ti ha
invitato per un motivo ben preciso. Sapeva che l’avresti presa male e sapeva
anche che poi ti saresti sentito in colpa. Questo voleva…
-Che io mi sentissi in
colpa?
Ron scosse la testa. Harry
era davvero ingenuo a volte!
-No imbecille! Lei sa
bene che ora tu sei qui ad aspettarla…sa che se mai
dovesse andare male qualcosa tu sarai la prima persona che incontrerà tornando
qui e sa che nonostante tutto tu la consolerai!
-Oh…
-Ci sei arrivato!
Finalmente! È un po’ di tempo che sei tardo a capire! Anche con Ginny…hai avuto bisogno di una bella mano con lei!
Harry arrossì
visibilmente nonostante la penombra. Stava ancora accarezzando i capelli di Ginny con un movimento lento e dolce.
-Tutto bene tra voi?-
questa volta fu Ron a trovarsi in imbarazzo. Non era facile per lui vedere sua
sorella quasi come una donna. Per lui era sempre una bambina.
-Molto bene- rispose
Harry restando vago. Non poteva certo raccontare al suo migliore amico quali
impulsi gli venivano mentre stava accanto a Ginny! Il
rosso poteva certo benedire la sua unione con la sorella ma Harry sapeva che
Ron non era ancora pronto per sentirsi raccontare certe cose.
-Vorrei parlarne anche
con lei…ma non è facile. La prenderebbe come una
intrusione.
-Forse…ma potresti provare! Ginny potrebbe stupirti!
Harry e Ron non
parlavano così da molto tempo. Il moro era preso da Ginny
e dal torneo, mentre Ron era totalmente assorbito da Luna. Il poco tempo a
disposizione non aveva però intaccato l’amicizia tra i due. Avrebbero
continuato a chiacchierare così fino all’alba ma un rumore forte provenne dal
ritratto.
-Credo sia Hermione- disse Ron con tranquillità alzandosi dalla
poltrona.
-Già…dove vai?- chiese Harry preoccupato.
-E’ giusto che
restiate soli. Gin!- disse Ron sfiorando la sorella sulla spalla destra. La
ragazza aprì gli occhi a fatica.
-Che c’è?
-Andiamo. Hermione è arrivata. Credo che Harry vorrà parlarle.
-Sì…buona notte Harry-
disse Ginny e accompagnò le sue parole con un bacio
dolce sulle labbra. Poi si lasciò trascinare di sopra dal fratello non
perfettamente consapevole di quello che stava accadendo.
Aveva solo voglia di
piangere. Quella serata era stata la più disastrosa della sua vita e non la
consolava sapere che Draco le era restato accanto.
Anzi. Questo la faceva sentire ancora più in colpa…non
sapeva più cosa fare. Hermione tremava davanti al
ritratto della Signora Grassa incapace di pronunciare la formula per aprire
quella porta. Avrebbe voluto trovare Harry ad attenderla. Il solo che poteva
consolarla in quel momento così difficile. Il solo che le era restato sempre
accanto. Ma come poteva sperarlo? Lei lo aveva deluso invitandolo dai Malfoy e lo sapeva bene. Non avrebbe dovuto farlo. Ma aveva
bisogno di un amico. Ora più che mai…
-Herm!- sentì la ragazza appena arrivò
nella Sala Comune. Sentendo quella voce, quella che desiderava sentire, non
seppe più trattenere le lacrime. Si gettò tra le braccia di Harry che non
riusciva a trovare le parole per chiedere all’amica che cosa fosse successo.
-Harry! sono stata una stupida! non dovevo…non dovevo chiederti di venire con me. scusami! I Malfoy…Lucius è stato…è stato
orribile Harry!
-Calmati Herm! adesso sediamoci…così mi
racconti tutto dall’inizio…
La ragazza annuì e si
lasciò trascinare sul divano.
-Ti va un po’ di succo
di zucca?- chiese Harry premuroso.
-Non ci sarebbe della Burrobirra?- rispose Hermione.
Harry annuì ma fu non
poco sorpreso di sentire quelle parole. Hermione non
amava particolarmente la Burrobirra, anzi! La
detestava decisamente. Non era normale che Hermione
ne chiedesse. La visita ai Malfoy doveva averla
sconvolta non poco.
-Avanti, racconta!-
disse Harry porgendo all’amica il boccale. Ed Hermione
cominciò a raccontare.
-Davvero Lucius ha detto questo?- Ginny si
era fatta riferire ogni cosa da Harry. Avrebbe chiesto direttamente ad Hermione, ma quando Ginny si era
alzata per andare a lezione la ragazza stava ancora dormendo e preferì
lasciarla riposare. Così scesa in Sala Grande incrociò Harry e si fece
raccontare quello che Hermione aveva detto la notte
prima.
-Testuali parole…- mormorò Harry addentando una fetta di torta.
-Quell’uomo è più orribile di quanto
credessi! Ha cacciato persino suo figlio! Non ci credo! Come si può essere
tanto idioti!- Ginny era furibonda. E nella foga non
si accorse che nel frattempo Hermione si era
avvicinata al tavolo dei Grifondoro. Evidentemente
aveva preferito alzarsi piuttosto che starsene a letto tutta la mattina.
-E’ tutta colpa mia…Lucius non avrebbe mai…- ma Hermione non finì la frase perché Ginny
la zittì.
-No! Non ci sono
scuse! Non è colpa tua…l’amore per un figlio deve
andare oltre certe stupide convinzioni!
Hermione annuì debolmente. Apprezzava
l’intento dell’amica ma sapeva che nessuna parola l’avrebbe fatta sentire
meglio.
-Signorina Granger- all’improvviso una voce severa giunse alle
orecchie di Hermione.
-Professoressa McGranitt. Buongiorno.
-Buongiorno anche a
lei. Il Preside la attende.
-Il preside?- domandò Hermione confusa.
-Sì…c’è una visita per lei.
-Una visita per me?
-E’ sorda per caso
stamattina signorina Granger?
-No..io…io…mi scusi…vado subito!-
rispose Hermione più offesa nell’orgoglio che
preoccupata per la convocazione dal preside. Harry la guardò con aria
interrogativa. Non capiva cosa il preside potesse volere da Hermione,
soprattutto a quell’ora del mattino. Non fece in tempo a dire nulla ad Hermione perché la ragazza sfrecciò via dalla Sala Grande
in direzione della Torre del Preside.
Da lontano anche Draco la guardò allontanarsi. Non aveva avuto il tempo di
salutarla, di chiederle come stava. Era preoccupato per lei. Conosceva Hermione e sapeva che per lei la serata precedente era
stata un duro colpo. Suo padre era stato eccessivamente duro. E sua madre non
aveva detto nulla. Si era lasciato alle spalle la sua famiglia per Hermione e non ne era affatto pentito. Hermione
valeva quel sacrificio. Ma anche lei la pensava nello stesso modo?
Era la prima volta che
toccava a lei. Di solito era Harry quello che Silente invitava nel suo ufficio.
Solo quando si trovò davanti alla porta dell’ufficio Hermione
si rese conto di non avere la più pallida idea del perché si trovasse lì. Ma
era inutile pensarci proprio in quel momento. Tanto valeva entrare e scoprirlo.
-Signorina Granger, ben arrivata- Silente era seduto alla sua scrivania
e non alzò lo sguardo quando sentì la porta aprirsi. Sapeva benissimo chi era
entrato e non si curava del fatto che l’ospite si sentisse a disagio in quella
occasione.
-Ehm…buongiorno Professor Silente- disse Hermione timidamente.
-La prego si accomodi.
Hermione fece qualche passo in direzione del
preside cercando di osservare ogni centimetro della stanza intorno a lei.
-Immagino si starà
chiedendo che ci fa qui…- finalmente Silente aveva
alzato lo sguardo verso Hermione che lo fissava
terrea in volto.
-Infatti- la
diplomazia non era certo la miglior qualità di Hermione,
tanto più quando non aveva dormito a sufficienza la sera prima. Silente sorrise
dietro gli occhiali.
-C’è una visita per
lei.
-Una visita? Per me? Non
capisco…
-Non sta a me
spiegarle il motivo di questa visita. Lo capirà da sé. Solo un avvertimento
signorina Granger. Non sempre la cosa più giusta da
fare è anche la più semplice. Se lo rammenti.
-C…certo professore…-
Hermione era confusa. Silente era abituato a parlare
per enigmi. Ma se la cosa la faceva sorridere quando nei guai era Harry, ora
quel mistero la faceva impazzire. Cosa diavolo significava tutto quello? Chi
era arrivato fino a Hogwarts per parlare con lei? A Hermione non piaceva non sapere. E avrebbe bloccato Silente
con la magia se fosse stato necessario. Peccato che il preside avesse già
lasciato l’ufficio facendo entrare una figura alta e sottile avvolta da un
mantello nero.
Eccomi! Scusate per l’immenso
ritardo, ma sono partita di nuovo per le vacanze e soprattutto ho dovuto
portare il pc dal dottore…ora
che tutto si è sistemato ecco un nuovo capitolo della mia storia…
Spero vi piaccia!
Ringrazio tutti
coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, chi tra le seguite, chi
ha recensito e chi ha solo letto!
Vi aspetto al
prossimo capitolo ‘Preghiera di una madre’ e…recensite!!!