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Autore: potterfanlalla17    26/08/2009    9 recensioni
Ciao a tutti...questa è la mia prima DRaco/Hermione. Scritta e dedicata a Hily, la mia sorellinadolce che per prima mi ha fatto scoprire questa coppia inedita. Essendo la mia prima storia su questa coppia vi chiedo un po' di clemenza...non conosco molto bene questo pairing e ho cercato di rendere la storia più credibile possibile. Siamo al quarto anno, durante il Torneo Tremaghi. Ron ha appena chiesto a Hermione di accompagnarlo al Ballo del Ceppo, ma lo ha fatto nel modo maldestro che tutti conosciamo. Come reagirà Hermione? In questa storia c'è anche la coppia Harry/Ginny...anche loro alle prese con il loro amore che nasce. Come è evidente non seguirò gli avvenimenti della Rowling...spero mi perdonerà per questo! Buona lettura e...recensite. Grazie.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Luna/Ron
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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TUTTO IN UNA NOTTE

 

Aveva voluto aspettarla sveglio in Sala Comune. Glielo doveva. Era il suo migliore amico!

Harry fissava il fuoco che stava morendo lentamente nel camino cercando di immaginare cosa fosse successo a casa Malfoy. Dentro di lui si rimproverava per aver lasciato sola Hermione in una situazione così difficile, ma cosa avrebbe potuto fare? Nulla. Accompagnarla non le avrebbe certo facilitato le cose, anzi!

Immerso nei suoi pensieri Harry accarezzava i rossi capelli di Ginny che si era addormentata appoggiata a lui. Era stato fortunato. Ginny era come lui, una Grifondoro, e i Weasley consideravano già Harry come un figlio. Non si sarebbero certo opposti al suo amore per la loro unica figlia! Ma se non fosse stato così cosa avrebbe fatto? Ginny aveva ragione. Non avrebbe mai rinunciato a lei. E avrebbe combattuto contro tutti i Weasley se necessario per poter restare con lei. Esattamente quello che ora stava facendo Hermione. Lei aveva solo bisogno di sapere che il suo migliore amico era con lei. Che la appoggiava. Ma Harry non l’aveva fatto. L’aveva lasciata sola. E per questo non si sarebbe mai perdonato.

-Dovresti smetterla di darti la colpa per ogni più piccola cosa che succede nel mondo, lo sai?

Harry sussultò sul divano. Qualcuno alle sue spalle aveva parlato all’improvviso spaventandolo.

-Ron! Mi vuoi uccidere?

-Non serve…ti uccidi già da solo- continuò l’amico sedendosi sulla poltrona vicino a Harry attento a non fare rumore per non svegliare la sorella.

-Che vuoi dire?

-Hermione starà bene. È forte…e per quanti mi dispiaccia ammetterlo ha Draco ad aiutarla a superare qualsiasi ostacolo.

-Ti dispiace? Sei ancora innamorato di lei? Pensavo che…

-No…mi dispiace perché non potrò più odiare e sfogarmi su Malfoy…è una tragedia. Con chi me la prenderò ora per tutto quello che capita a Hogwarts?- Ron stava sorridendo serenamente. Era davvero felice per Hermione.

-Giusto! Beh potremmo sempre prendercela con Tiger e Goyle ora!

-Non danno la stessa soddisfazione!- commentò ironico Ron.

-Vero…comunque credi davvero che Hermione stia bene?

-Credo che ne verrà fuori. Credo che i Malfoy non la accoglieranno a braccia aperte. Ma credo anche che Draco sceglierà lei.

-Ne sei così sicuro…io non lo so. Forse doveva andare con lei.

-E cosa avresti potuto fare? Peggiorare la sua situazione. Una mezzosangue e san Potter. Meraviglioso! I Malfoy ti avrebbero fatto sedere in mezzo a loro…- disse ironico Ron. -Sii serio Harry. Lei ti ha invitato per un motivo ben preciso. Sapeva che l’avresti presa male e sapeva anche che poi ti saresti sentito in colpa. Questo voleva…

-Che io mi sentissi in colpa?

Ron scosse la testa. Harry era davvero ingenuo a volte!

-No imbecille! Lei sa bene che ora tu sei qui ad aspettarla…sa che se mai dovesse andare male qualcosa tu sarai la prima persona che incontrerà tornando qui e sa che nonostante tutto tu la consolerai!

-Oh…

-Ci sei arrivato! Finalmente! È un po’ di tempo che sei tardo a capire! Anche con Ginny…hai avuto bisogno di una bella mano con lei!

Harry arrossì visibilmente nonostante la penombra. Stava ancora accarezzando i capelli di Ginny con un movimento lento e dolce.

-Tutto bene tra voi?- questa volta fu Ron a trovarsi in imbarazzo. Non era facile per lui vedere sua sorella quasi come una donna. Per lui era sempre una bambina.

-Molto bene- rispose Harry restando vago. Non poteva certo raccontare al suo migliore amico quali impulsi gli venivano mentre stava accanto a Ginny! Il rosso poteva certo benedire la sua unione con la sorella ma Harry sapeva che Ron non era ancora pronto per sentirsi raccontare certe cose.

-Vorrei parlarne anche con lei…ma non è facile. La prenderebbe come una intrusione.

-Forse…ma potresti provare! Ginny potrebbe stupirti!

Harry e Ron non parlavano così da molto tempo. Il moro era preso da Ginny e dal torneo, mentre Ron era totalmente assorbito da Luna. Il poco tempo a disposizione non aveva però intaccato l’amicizia tra i due. Avrebbero continuato a chiacchierare così fino all’alba ma un rumore forte provenne dal ritratto.

-Credo sia Hermione- disse Ron con tranquillità alzandosi dalla poltrona.

-Già…dove vai?- chiese Harry preoccupato.

-E’ giusto che restiate soli. Gin!- disse Ron sfiorando la sorella sulla spalla destra. La ragazza aprì gli occhi a fatica.

-Che c’è?

-Andiamo. Hermione è arrivata. Credo che Harry vorrà parlarle.

-Sì…buona notte Harry- disse Ginny e accompagnò le sue parole con un bacio dolce sulle labbra. Poi si lasciò trascinare di sopra dal fratello non perfettamente consapevole di quello che stava accadendo.

 

 

Aveva solo voglia di piangere. Quella serata era stata la più disastrosa della sua vita e non la consolava sapere che Draco le era restato accanto. Anzi. Questo la faceva sentire ancora più in colpa…non sapeva più cosa fare. Hermione tremava davanti al ritratto della Signora Grassa incapace di pronunciare la formula per aprire quella porta. Avrebbe voluto trovare Harry ad attenderla. Il solo che poteva consolarla in quel momento così difficile. Il solo che le era restato sempre accanto. Ma come poteva sperarlo? Lei lo aveva deluso invitandolo dai Malfoy e lo sapeva bene. Non avrebbe dovuto farlo. Ma aveva bisogno di un amico. Ora più che mai…

-Herm!- sentì la ragazza appena arrivò nella Sala Comune. Sentendo quella voce, quella che desiderava sentire, non seppe più trattenere le lacrime. Si gettò tra le braccia di Harry che non riusciva a trovare le parole per chiedere all’amica che cosa fosse successo.

-Harry! sono stata una stupida! non dovevo…non dovevo chiederti di venire con me. scusami! I Malfoy…Lucius è stato…è stato orribile Harry!

-Calmati Herm! adesso sediamoci…così mi racconti tutto dall’inizio…

La ragazza annuì e si lasciò trascinare sul divano.

-Ti va un po’ di succo di zucca?- chiese Harry premuroso.

-Non ci sarebbe della Burrobirra?- rispose Hermione.

Harry annuì ma fu non poco sorpreso di sentire quelle parole. Hermione non amava particolarmente la Burrobirra, anzi! La detestava decisamente. Non era normale che Hermione ne chiedesse. La visita ai Malfoy doveva averla sconvolta non poco.

-Avanti, racconta!- disse Harry porgendo all’amica il boccale. Ed Hermione cominciò a raccontare.

 

 

-Davvero Lucius ha detto questo?- Ginny si era fatta riferire ogni cosa da Harry. Avrebbe chiesto direttamente ad Hermione, ma quando Ginny si era alzata per andare a lezione la ragazza stava ancora dormendo e preferì lasciarla riposare. Così scesa in Sala Grande incrociò Harry e si fece raccontare quello che Hermione aveva detto la notte prima.

-Testuali parole…- mormorò Harry addentando una fetta di torta.

-Quell’uomo è più orribile di quanto credessi! Ha cacciato persino suo figlio! Non ci credo! Come si può essere tanto idioti!- Ginny era furibonda. E nella foga non si accorse che nel frattempo Hermione si era avvicinata al tavolo dei Grifondoro. Evidentemente aveva preferito alzarsi piuttosto che starsene a letto tutta la mattina.

-E’ tutta colpa mia…Lucius non avrebbe mai…- ma Hermione non finì la frase perché Ginny la zittì.

-No! Non ci sono scuse! Non è colpa tua…l’amore per un figlio deve andare oltre certe stupide convinzioni!

Hermione annuì debolmente. Apprezzava l’intento dell’amica ma sapeva che nessuna parola l’avrebbe fatta sentire meglio.

-Signorina Granger- all’improvviso una voce severa giunse alle orecchie di Hermione.

-Professoressa McGranitt. Buongiorno.

-Buongiorno anche a lei. Il Preside la attende.

-Il preside?- domandò Hermione confusa.

-Sì…c’è una visita per lei.

-Una visita per me?

-E’ sorda per caso stamattina signorina Granger?

-No..io…io…mi scusi…vado subito!- rispose Hermione più offesa nell’orgoglio che preoccupata per la convocazione dal preside. Harry la guardò con aria interrogativa. Non capiva cosa il preside potesse volere da Hermione, soprattutto a quell’ora del mattino. Non fece in tempo a dire nulla ad Hermione perché la ragazza sfrecciò via dalla Sala Grande in direzione della Torre del Preside.

Da lontano anche Draco la guardò allontanarsi. Non aveva avuto il tempo di salutarla, di chiederle come stava. Era preoccupato per lei. Conosceva Hermione e sapeva che per lei la serata precedente era stata un duro colpo. Suo padre era stato eccessivamente duro. E sua madre non aveva detto nulla. Si era lasciato alle spalle la sua famiglia per Hermione e non ne era affatto pentito. Hermione valeva quel sacrificio. Ma anche lei la pensava nello stesso modo?

 

 

Era la prima volta che toccava a lei. Di solito era Harry quello che Silente invitava nel suo ufficio. Solo quando si trovò davanti alla porta dell’ufficio Hermione si rese conto di non avere la più pallida idea del perché si trovasse lì. Ma era inutile pensarci proprio in quel momento. Tanto valeva entrare e scoprirlo.

 

 

-Signorina Granger, ben arrivata- Silente era seduto alla sua scrivania e non alzò lo sguardo quando sentì la porta aprirsi. Sapeva benissimo chi era entrato e non si curava del fatto che l’ospite si sentisse a disagio in quella occasione.

-Ehm…buongiorno Professor Silente- disse Hermione timidamente.

-La prego si accomodi.

Hermione fece qualche passo in direzione del preside cercando di osservare ogni centimetro della stanza intorno a lei.

-Immagino si starà chiedendo che ci fa qui…- finalmente Silente aveva alzato lo sguardo verso Hermione che lo fissava terrea in volto.

-Infatti- la diplomazia non era certo la miglior qualità di Hermione, tanto più quando non aveva dormito a sufficienza la sera prima. Silente sorrise dietro gli occhiali.

-C’è una visita per lei.

-Una visita? Per me? Non capisco…

-Non sta a me spiegarle il motivo di questa visita. Lo capirà da sé. Solo un avvertimento signorina Granger. Non sempre la cosa più giusta da fare è anche la più semplice. Se lo rammenti.

-C…certo professore…- Hermione era confusa. Silente era abituato a parlare per enigmi. Ma se la cosa la faceva sorridere quando nei guai era Harry, ora quel mistero la faceva impazzire. Cosa diavolo significava tutto quello? Chi era arrivato fino a Hogwarts per parlare con lei? A Hermione non piaceva non sapere. E avrebbe bloccato Silente con la magia se fosse stato necessario. Peccato che il preside avesse già lasciato l’ufficio facendo entrare una figura alta e sottile avvolta da un mantello nero.

 

 

 

 

 

Eccomi! Scusate per l’immenso ritardo, ma sono partita di nuovo per le vacanze e soprattutto ho dovuto portare il pc dal dottore…ora che tutto si è sistemato ecco un nuovo capitolo della mia storia…

Spero vi piaccia!

Ringrazio tutti coloro che hanno inserito la storia tra le preferite, chi tra le seguite, chi ha recensito e chi ha solo letto!

Vi aspetto al prossimo capitolo ‘Preghiera di una madre’ e…recensite!!!

   
 
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