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Autore: Scarlet Jaeger    21/02/2021    3 recensioni
Seguito di "It's my life".
Kai si trova a dover fare i conti con il suo passato.
Saya è innamorata e preoccupata sempre di più per Kai, nonostante lui continui a tenerla a distanza, cosa che la porterà a cercare di toglierselo dalla testa.
Yuri incontra di nuovo Julia e Boris sarà atratto da una misteriosa ragazza.
In più sta per iniziare un nuovo, particolare, campionato!
Come reagiranno i nostri protagonisti?
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Boris, Julia Fernandez, Kei Hiwatari, Nuovo personaggio, Yuri
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 30 – Let us burn - Epilogo
 
 
 
 
 
Let us burn
Lasciateci bruciare
 
Within Temptation - Let Us Burn
 
 
 


«Yuri?»
La voce di Julia lo destò dai suoi pensieri, tanto che si voltò verso la sua compagna con un sopracciglio scarlatto alzato in un’espressione confusa. Gli era dispiaciuto non ascoltare il suo discorso, perché da quando la conosceva non si era mai distratto durante i suoi sproloqui, nonostante quella ragazza parlasse sempre fin troppo, ma a lui faceva piacere ascoltare il suono della sua voce. Erano così diversi loro due, che alla fine si completavano in maniera del tutto impeccabile. Lei era la voce dei suoi pensieri, e lui la razionalità che a volte a lei mancava. Però era rimasto talmente sconcertato dalla visione che gli si era parata di fronte, che da quando erano usciti di casa non era riuscito a staccare gli occhi da Boris.
Quella mattina, quando era uscito come al solito dalla villetta del presidente insieme al compagno russo, aveva trovato Mira Nakamura ad attenderli insieme a Kai, e già quello gli era sembrato al quanto strano. Non tanto per il fatto che quei due fossero insieme, in fondo avevano molte cose di cui parlare, ma per il fatto che lei era andata a salutare Kuznetsov con un focoso e passionale bacio con la lingua, cosa che lo costrinse a voltarsi con le sopracciglia aggrottate verso Hiwatari, che di rimando fece spallucce con fare divertito.
Quanto lo odiava quando faceva così! Ed inoltre il suo compagno, quello che poteva quasi chiamare fratello, non gli aveva detto nulla di quella strana relazione. Gli aveva solo distrattamente detto che si era chiarito con quella ragazza, ma a quanto pareva aveva omesso di dirgli tutto il resto, e dovette ammettere di esserci rimasto un po’ male. Ma in fondo quei russi erano fatti così…Lui stesso, per vergogna forse, si era comportato alla stessa maniera, parlando di Julia al compagno solamente in seguito alla sua insistenza, ed alle domande a brucia pelo che Boris gli rivolgeva durante l’arco della giornata.
«Sei strano stamani…troppo silenzioso e distratto…», continuò però la spagnola, quando gli occhi di ghiaccio di Yuri si posarono finalmente su di lei, che lo stava guardando con un leggero ammonimento, fatto che lo costrinse a lasciarsi andare in un sonoro sospiro.
«Sono rimasto meravigliato dal comportamento di Boris…», ammise, ammiccando con la testa proprio in direzione del compagno, che stava camminando mano nella mano con Mira qualche metro più avanti.
«Ahhh, capisco», ridacchiò però Julia, iniziando a capire quale fosse il problema, «beh, sono felice che anche lui abbia trovato una persona speciale, come sono felice che le cose con lei si siano finalmente sistemate. Secondo me non è male quella ragazza», ammise poi, portando le braccia dietro la schiena con fare disinvolto, cosa che lo costrinse ad alzare gli occhi al cielo con una posata risatina. Tuttavia non poté che essere d’accordo con lei, nonostante non esistesse ancora al mondo qualcuno che a lei stesse antipatico. Quella ragazza riusciva a trovare del buono in tutti, come aveva fatto con lui in fondo, e forse era proprio per quello che era riuscita a fare breccia nel suo cuore…
 
 
 
Quando i quattro ragazzi entrarono in classe, dopo che Yuri e Boris ebbero salutato le rispettive compagne, quest’ultimo aveva un’aria così rilassata e divertita che trovò divertente prendersela di nuovo con Kai, sbeffeggiandolo come al suo solito.
«Sai», iniziò infatti, in direzione proprio del compagno, che di rimando si era voltato verso il suo banco con un’espressione stizzita delle sue, «ho passato una vita ad evitare i tuoi geni», portò le mani dietro la nuca, abbozzando un sorrisetto da schiaffi, «e poi…», ammiccò infine, lasciando volutamente in sospeso la frase, probabilmente per fargli immaginare il finale. Tuttavia non gli staccò gli occhi di dosso nemmeno per un momento, mentre quelli di Kai si assottigliarono in un’espressione apparentemente scocciata. La cosa inoltre preoccupò non poco Saya, che cercò con lo sguardo la complicità di Yuri, ma quest’ultimo abbozzò un piccolo sorrisetto, come se quella per lui fosse una cosa assolutamente normale, perché in fondo sapeva che non c’era cattiveria nel modo di fare di Boris, come non sembrava esserci rancore in quello del compagno, per cui la ragazza si voltò di nuovo ad osservare quello che stava succedendo tra i due compagni.
«Tzè, guarda il lato positivo», rispose invece Kai, nonostante l’aria arcigna, «non è una Hiwatari», alzò leggermente le spalle con fare menefreghista, nonostante avesse cercato di ragguagliarlo con un’occhiataccia delle sue, che fece però scoppiare a ridere il diretto interessato.
«Hai ragione», asserì di rimando Kuznetsov con una breve risatina, allungandosi ancora di più sulla sedia, «ma ha comunque i tuoi occhi», fece poi una smorfia, «mi fa un po’ impressione, perché mi sembra di baciare te…», concluse infine con una smorfia schifata, constatazione che gelò sul posto tutti e tre i presenti. Saya aprì la bocca in un’espressione decisamente scioccata, Yuri alzò un sopracciglio, probabilmente preoccupato dalla strana ammissione che si era lasciato sfuggire il compagno, mentre Kai aveva aggrottato le sopracciglia in un’espressione decisamente perplessa.
«Tzè, non mi piace farti quest’effetto…», gli rispose infatti, ma per fortuna quell’ammissione riuscì a stemperare la tenzione che si era creata tra loro, facendoli scoppiare a ridere.
Almeno tra i quattro era tornato il buon umore, e non c’erano più le incomprensioni che li aveva resi protagonisti in quei giorni.
Boris era tornato a punzecchiare il compagno come al solito, senza cattiveria o rancori, complice anche il buon umore che aveva sviluppato dopo essersi chiarito con Mira, ed anche se Hiwatari gli rispondeva spesso con aria stizzita, o con qualche occhiataccia delle sue, sapeva che non ce l’aveva veramente con lui. Ed in più, dopo la serata passata con la nuova compagna, anche le cose tra loro si erano sistemate. Entrambi avevano messo a nudo la loro anima e si erano donati l’uno all’altra con amore.
Yuri invece continuava a vivere felicemente la sua storia con Julia, esattamente come faceva Kai con Saya. Tutti e quattro avevano trovato la loro pace, anche se ci era voluto quasi un anno. Ed oramai quel primo anno scolastico, ricco di avvenimenti ed emozioni, stava volgendo al termine…
 
 
 
 
 
«Sei sicura di volerlo fare?»
Saya era rimasta impalata in mezzo al corridoio, con sguardo allucinato e le bocca leggermente spalancata in seguito alle parole di Mira. Quest’ultima invece aveva stampato sulle labbra un sorrisetto divertito, anche quando annuì soddisfatta per via della reazione della nuova cognata.
«Sono sicurissima», le sorrise ancora, «è stato anche per colpa mia se non sei riuscita ad avere un posto in squadra, e comunque non è mai stato il mio intento quello di essere titolare. Volevo farlo solo per i miei scopi personali, ma a questo punto non ha più senso. Il posto lo meriti molto più di me», fece poi spallucce, scioccando ancora di più la diretta interessata.
«Io…io non so cosa dire, non sono preparata…», le rispose quest’ultima, ma Mira abbozzò un altro furbastro sorrisetto prima di prenderla sotto braccio e trascinarla fino in palestra.
«Parlerò io con la presidentessa», le disse poi, lasciandola fino allo spogliatoio ancora deserto.
Così, dopo una lunga chiacchierata con il capitano della squadra, Saya prese il posto di Mira nella rosa delle titolari, e fu felice e lusingata per quel gesto inaspettato da parte della nuova amica. In fondo sapeva che non era mai stata una persona cattiva, e tutto quello che si era ritrovata a fare, lo aveva fatto solo per prendersi la sua vendetta nei confronti del fratellastro, ma per fortuna era andato tutto bene.
Kai aveva ritrovato una sorella.
Boris aveva guadagnato una fidanzata.
E lei si era fatta una nuova amica.
 
 
 
 
 
L’ultimo giorno di scuola, le tre coppie di ragazzi si ritrovarono come rito a pranzare all’ombra di un albero, nel solito punto appartato del giardino scolastico, e quel giorno alcuni di loro, specialmente le ragazze, sembravano incredibilmente nostalgiche.
«Ma ci credete che sia l’ultimo giorno di scuola? Sembra ieri che abbiamo iniziato!», si fece sfuggire Saya, dopo aver mandato giù il boccone che stava masticando distrattamente già da qualche secondo.
«Già…Io sono arrivata nel secondo quadrimestre, e molto probabilmente mi toccherà ripetere il secondo anno, ma sono comunque felice di questo risvolto», le rispose Mira, facendo spallucce, con il sorriso che sul suo volto si vedeva solamente quando era in compagnia di Boris.
«Anche io sono felice», dette man forte Julia, guardando Yuri con un mal celato sorriso, che fece sorridere a sua volta anche lui. In fondo era lusingato del fatto che la spagnola fosse rimasta lì per lui. «Anche se un po’ mi manca mio fratello, sono comunque felice della scelta che ho fatto, e sono pronta ad affrontare anche gli altri due anni con lo stesso spirito!», concluse, con il bel sorriso che solitamente faceva sciogliere il cuore di ghiaccio del compagno.
«Ben detto!», sorrise anche Saya, spostando poi involontariamente lo sguardo su Kai, che stava continuando a mangiare come se quei discorsi non lo stavano minimamente toccando. Tuttavia sorrise, perché non vedeva il suo fidanzato così rilassato da un tempo a dir poco infinito, ed anche se sapeva che non era il tipo da intervenire in alcune conversazioni, era sicura che il suo cuore fosse finalmente libero. Non c’erano più gli Shall Killer, Fujima, Mato o qualunque altra persona ad interferire con la sua felicità. Era finalmente libero di vivere la sua vita insieme a lei, e nonostante ci avesse messo un bel po’ ad ammettere i suoi sentimenti, in quel momento poteva dichiararsi finalmente felice.
«Perché mi guardi così?», chiese però in direzione di Saya, quando si accorse che la sua compagna lo stava guardando con insistenza. Aveva anche alzato leggermente un sopracciglio, ed aveva fermato le bacchette a mezz’aria con un’espressione leggermente perplessa, che la fece ridacchiare sotto i baffi.
«Nulla, mi sembravi rilassato…», gli rispose però lei, tornando a mangiare come se nulla fosse, ma Kai aggrottò di nuovo le sopracciglia.
«Lo sono», disse lui, concedendosi un piccolo sorrisetto prima di portare di nuovo le bacchette alla bocca, e nel vedere le labbra di Hiwatari protese all’insù, anche lei si concesse un leggero sorriso.
«Avete in mente di fare qualcosa dopo il diploma?», ruppe però il silenzio Mira, guardando con fare estremamente curioso tutti i suoi nuovi compagni.
«Io non lo so, c’è ancora tempo, no?», ridacchiò Julia, anche se si era voltata ad incrociare lo sguardo di Yuri, che le sorrise leggermente sotto i baffi.
«Io credo che tornerò al monastero», fece invece spallucce il rosso, voltandosi di nuovo verso Julia, che nel frattempo aveva smesso anche di respirare. «E tu verrai con me», le disse poi, anche se usò un tono di voce pressoché autoritario, ma la spagnola sembrò soddisfatta di quella risposta, per cui non disse null’altro e continuò a mangiare come se nulla fosse, col cuore che le batteva all’impazzata. «Ad oggi è Sergej a dirigere la nuova Borg, perché è l’unico di noi ad avere l’età giusta, anche se è affiancato da Ivan e da molti collaboratori rimasti dopo la dipartita di Vorkof*», insistette Ivanov.
«Credo che tornerò in Russia anche io», disse poi Boris, «in fondo non volevi tornarci anche tu?», chiese poi in direzione di Mira, che al suono di quelle parole le si illuminarono gli occhi. In fondo aveva sempre voluto visitare il posto in cui era nata sua madre, e poterlo fare con l’uomo che amava, e forse andandoci anche ad abitare, sarebbe stata la sua massima aspirazione.
«Sì, mi piacerebbe molto visitare Mosca!», si rallegrò lei, facendo scintillare le sue ametiste in direzione del compagno, che si concesse un sorrisetto compiaciuto. Sapeva che quello era uno dei sogni della ragazza, perché gliene aveva parlato proprio lei non molto tempo prima, e lui avrebbe fatto di tutto pur di farla felice.
«Allora è deciso!», constatò infine Kuznetsov, allungandosi per rapire le labbra della compagna in un bacio appassionato, che fece ridacchiare sotto i baffi Yuri ed alzare gli occhi al cielo a Kai.
«E voi?», chiese poi Mira in direzione del fratellastro e dell’amica, che guardò leggermente il compagno con il pelo dell’occhio prima di rispondere.
«Io credo che inizierò a lavorare per mio nonno. In fondo sono l’unica erede del presidente Ditenji, ed è mio compito portare avanti la federazione», disse, seppur leggermente titubante, mentre Kai era rimasto con gli occhi fissi sul cibo che stava diligentemente cercando di finire.
«E tu?», gli chiese però la sorellastra, curiosa di sentire la sua risposta, perché lui era sempre stato talmente silenzioso ed impassibile che forse nemmeno Saya avrebbe saputo dare una risposta a quella domanda. Tuttavia si decise a rispondere quando notò che lo sguardo di tutti i presenti si era posato su di lui, e lui non amava stare al centro dell’attenzione, nemmeno dei suoi amici, a meno che non fosse stato nel bel mezzo di in un incontro di Beyblade o in una partita del Club di Basket.
«Non lo so», rese loro noto con uno sbuffo spazientito, ed in fondo era la verità. Anche Kai era l’unico erede dell’azienda che aveva tirato su suo nonno, ma non aveva nessuna intenzione di prenderne le redini, né di portare avanti qualcosa che lo accomunava a suo nonno. E poi, sapendo che la sede in cui Hito Hiwatari era presidente fosse a Mosca ne aveva ancora meno intenzione. Non avrebbe mai e poi mai lasciato Saya in Giappone, né le avrebbe chiesto di seguirlo fino in Russia. A costo si sarebbe messo a fare qualcos’altro, a dispetto del suo parente, né si sarebbe abbassato a chiedere a suo padre, che dirigeva la loro sede a Tokyo. I due avevano convenuto di rompere i rapporti e tenersi ognuno la propria fetta di società, senza più collaborare, ma lui non aveva intenzione di affiancarsi né a suo nonno, né a suo padre.
E poi aveva ancora due anni per pensarci.
«Ma come non lo sai…», si lasciò però sfuggire Yuri con perplessità. Non avevano mai affrontato il discorso, ma era sicuro che il compagno avesse già la strada spianata in famiglia, ma a quanto pareva i voleri del ragazzo erano ben diversi da quelli che il capitano della Neo-Borg aveva immaginato.
«No, non lo so, e non voglio pensarci ora», concluse però il diretto interessato, categorico com’era sempre stato, facendo intendere agli altri che il discorso fosse finito lì. Anche Saya lo guardò con sguardo leggermente apprensivo, perché sapeva che lui non le avrebbe mai chiesto di sacrificare il suo futuro per lui, ma Kai non sembrava intenzionato a riprendere il discorso, per cui voltò lo sguardo dall’altra parte e continuò a mangiare come se non fosse successo nulla.
«Ah, a proposito Yuri», prese però parola Boris, probabilmente per stemperare la tensione che era scesa tra loro, «ho deciso di trasferirmi da Mira», rese loro noto, cosa che fece andare di traverso il boccone al povero Ivanov, ma prima che potesse dire qualcosa, il compagno lo precedette.
«Sì, vorrei evitare che continui i suoi straordinari…», disse malizioso, in direzione proprio della sua compagna, che per poco non si strozzò col boccone che aveva appena portato alla bocca, «per cui vorrei cercare un impiego, così potrò aiutarla con le spese, e potremo vederci anche durante questa pausa di fine anno», disse poi. In fondo, tra la scuola, il club ed il lavoro, la ragazza aveva sempre meno tempo per vedere il compagno, per cui fu felice che lui avesse deciso di sacrificarsi per aiutarla. Quello gli rendeva veramente onore.
«Un momento», prese però parola Kai, meravigliando non poco tutti quanti, che tutto si sarebbero aspettati tranne che vedere Hhiwatari iniziare un discorso di sua spontanea volontà.
Era proprio vero che l’amore l’aveva cambiato…
«Senti», accennò poi in direzione della sorellastra, che aggrottò le sopracciglia sotto quella presa di parola, perplessa da quella sua strana resa, «puoi sempre venire a stare da me per questi due anni, con lui se vuoi», indicò poi il compagno, nonostante non fosse stato propriamente sicuro di accogliere Boris nella sua villa, perché avrebbe mandato sicuramente fuori di testa i suoi inservienti, più di quanto non avesse mai fatto lui nel corso degli anni, giusto per il gusto di farlo incazzare. Quella strana richiesta però meravigliò non poco anche la nipote del presidente, perché non si sarebbe mai aspettata che Kai fosse così stranamente gentile, ma quella sua particolare richiesta la fece sorridere, perché in fondo sapeva che lui voleva bene a tutti loro, anche se a modo suo.
«Ti ringrazio», gli rispose però Mira con un sorriso, lusingata da quella proposta, «ma non voglio avere nulla a che fare con l’altra parte della tua famiglia, senza offesa», fece spallucce, «e poi voglio cavarmela da sola», gli rese noto infine, ma Kai si era aspettato quella risposta, per cui superò la questione con un’alzata di spalle, evitando di insistere, tanto sarebbe stato tutto inutile.
In fondo sua sorella era fin troppo orgogliosa, esattamente come lo era lui.
«E poi vogliamo la nostra intimità», ammiccò infine Boris, con sguardo malizioso, «non so se mi sono spiegato», ridacchiò poi, ai danni di quello che oramai poteva scherzosamente chiamare cognato, che con la sua solita aria stizzita spostò lo sguardo dall’altra parte, nonostante il leggero arrossamento sorto sulle sue gote, che fece scoppiare a ridere tutti i presenti.
«Ma ci pensate invece?», prese poi parola Julia, attirando su di sé l’attenzione degli amici, «un giorno diventeremo tutti parenti!», scoppiò a ridere, facendo però alzare un sopracciglio ai ragazzi e perplimere un po’ le due amiche.
«Che fortuna…», commentò sarcasticamente Kai, nonostante lo avesse fatto con tono leggermente posato, probabilmente per non farsi sentire da Boris.
«Invece è una cosa bellissima, perché io non potrò mai diventare zia, se non dalla parte di Kai, per cui più la nostra famiglia si allargherà più io sarò felice!», si esaltò Saya, che però si beccò un’occhiataccia da parte del compagno, che fece ridere di gusto anche Mira.
«Ma dai, lo so che in fondo mi vuoi bene!», disse invece Boris, iniziando volutamente a punzecchiare il braccio del compagno con un dito, ma servì solamente a far imbronciare il povero Hiwatari più del dovuto, perché non era pronto ad esternare i suoi sentimenti anche verso gli altri. Ma in fondo era felice di quel risvolto, solo che non lo avrebbe mai ammesso ai diretti interessati.
«Ti darò tanti nipoti», rise poi il russo, «spero solo che non assomiglino a te!», lo punzecchiò infine, divertendo anche Yuri e Julia, che non riusciva più a respirare per colpa delle risa.
«Io spero più che non prendano da te!», lo colpì invece Kai, con la sua solita aria stizzita, ma quella constatazione fece scoppiare di nuovo a ridere tutti i presenti. Anche Saya, alla quale era mancato ridere così spensieratamente insieme ai suoi amici. Forse non rideva così di gusto da prima dell’inizio della scuola. Dopo si erano susseguiti degli eventi che l’avevano allontanata sempre di più dall’amico che amava, e quel fatto l’aveva così tanto turbata che non era più riuscita a rilassarsi nemmeno insieme agli altri amici, tra cui Hilary. Ma finalmente era riuscita a trovare la pace e la serenità alla quale aveva sempre aspirato, e fino a che ci fosse stato Kai con lei, era sicura che nulla avesse più potuto intaccare quella felicità.
 
 
 
 
 
Il sole stava iniziando a tramontare e dalle imposte della finestra filtrava qualche raggio aranciato, che illuminava i due ragazzi sdraiati sul grande letto di cui era provvista quella stanza, oramai del tutto sfatto dopo l’amplesso che avevano appena concluso.
Erano rimasti abbracciati, perché nessuno dei due aveva intenzione di perdere quel contatto caldo che avevano istaurato coi loro corpi, per cui la ragazza aveva appoggiato il lato del volto al petto del compagno, e con una mano gli stava accarezzando leggermente il petto. Lui invece aveva ancora lo sguardo fisso sul soffitto bianco, nonostante il sorriso soddisfatto che gli era salito alle labbra, mentre con una mano accarezzava i capelli della compagna, oramai del tutto scompigliati dietro la sua schiena.
«Kai?», lo richiamò però Saya, rompendo il silenzio che si era creato tra loro, rotto solamente dai loro sospiri ancora leggermente affannati.
«Mh?»
«Davvero non sai cosa fare dopo il diploma?», gli chiese, riallacciandosi ai discorsi affrantati con gli amici nel cortile della scuola, ma sotto quella domanda sentì il compagno irrigidirsi appena, chiaro segno che Kai avrebbe volentieri fatto a meno di riprendere in mano il discorso. Tuttavia la ragazza riprese parola prima che lui avesse potuto rispondere.
«Io non voglio che rinunci al tuo futuro per colpa mia», gli disse poi, con fare leggermente intristito, ma lui rimase spiazzato da quella strana confessione, così tanto che con un colpo d’anca ribaltò le posizioni, bloccandola sotto di lui e penetrandola con uno sguardo leggermente ammonitore.
«L’unica a cui non voglio rinunciare sei tu, di tutto il resto non mi importa», le rese noto, nonostante lo sguardo impassibile, ma quell’ammissione valse per Saya più di mille parole, perché Kai non era solito parlare a sproposito, e tutto ciò che usciva da quelle labbra perfette non poteva che essere la verità.
«Mi prometti però che ci penserai?», gli chiese di nuovo con un sospiro, nonostante il piccolo sorriso che le era sorto in seguito alla sua confessione.
«Te lo prometto, a tempo debito ci penserò. Per il momento godiamoci questi restanti due anni di scuola», sospirò infine lui, rapendo di nuovo le labbra della compagna in un altro dei baci appassionati che tanto la emozionavano. In fondo stare tra le braccia di Kai Hiwatari era sempre stato il suo sogno. Quel ragazzo aveva rapito il suo cuore fin dagli spensierati giorni d’infanzia, ma allora non poteva certo parlare d’amore, ma col passare del tempo se ne era sempre di più resa conto. L’aveva mandata in confusione varie volte, complice anche la cotta che si era presa per Rei, o lo strano e breve rapporto sessuale che aveva avuto con Hitoshi Kinomiya, ma in fondo lei aveva sempre saputo che il suo cuore era sempre appartenuto a lui, a colui che era stato prima migliore amico e poi compagno di vita. Ne avevano passate molte, tra cui molti litigi e molte incomprensioni, ma alla fine erano entrambi riusciti ad aprire all’altro il proprio cuore.
Finalmente Saya era sicura di amare veramente Kai Hiwatari, con tutti i suoi difetti e le sue sfumature, e non solo per il ricordo della vecchia amicizia che li aveva legati.
Finalmente era felice di poter vivere la sua vita insieme a lui.
Ma quella felicità, sarebbe realmente durata per sempre?
Fine
 
 
 
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Colei che scrive:
Ma salve a tutti e ben ritrovati in questo ultimo aggiornamento per questa storia…Almeno per questa parte xD è sempre strano però mettere la parola fine, anche se poi non è del tutto finita, però gli aggiornamenti non saranno più qui ma in una nuova storia, che sarà comunque collegata a questa e racconterà le vicende dei protagonisti dopo il diploma ehehe diciamo che, non volendo, questa fanfiction è diventata una trilogia xD ma non sono ancora pronta a salutare Saya e tutti gli altri…U.U per cui mi ritrovo sempre qui xD Non so se gli aggiornamenti riuscirò a farli sempre ogni 5 giorni, perché la storia non è ancora scritta tutta, ma so perfettamente cosa succederà in ogni capitolo perché me l’ero preventivamente segnato xD devo solo scriverli xD ma ce la farò, intanto potrete godervi il primo molto presto U.U
Passando all’asterisco, ho messo che Sergej avesse già 18 anni per comodità, così che avrebbe potuto tirare avanti la carretta russa xD
Credo non ci sia altro da dire, se non ringraziare tutti voi per i commenti, le letture ed il supporto a questa storia <3 spero di trovarvi anche nei prossimi aggiornamenti, anche perché vi assicuro che troverete di nuovo qualcuno da odiare xD
Alla prossima!!
  
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